Assegno unico: Il solito pacco

Assegno unico: Il solito pacco

L’introduzione dell’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE (chiamato così perché integra tutte le forme di sostegno riguardano le famiglie con figli a carico) è, di fatto, l’ennesima misura che penalizzerà, ancora una volta, le famiglie delle fasce di reddito più basse.
Il motivo è semplice: ne potranno usufruire tutti, ma proprio tutti! Anche coloro che non presentano ISEE e con redditi superiori ai 50.000 euro (questa l’unica differenza di fascia di reddito introdotta). In definitiva (anche se con importi diversi) si fa accedere allo stesso contributo sia il disoccupato sia il multimilionario che sicuramente non ha bisogno di tale “aiuto” per poter “campare’. L’aspetto economico no non è l’unica ingiustizia che provoca questa nuova “figura”. Infatti, dal punto di vista pratico scompariranno dalle “buste paga” le voci degli assegni familiari e similari perché sarà a carico del singolo soggetto la presentazione della domanda all’INPS (ente che gestirà i pagamenti). Il rischio (non tanto remoto), visto l’attuale momento di emergenza, è che si assista ad un enorme mole di pratiche che, probabilmente, l’ENTE non sarà in grado di gestire in tempi brevi, o che i soggetti non siano informati a doveri e non richiedano il sostegno.
Il ricco informato chiederà il sostegno, l’operaio si vedrà ridotta la busta paga senza sapere perché.
Di conseguenza potrebbero essere molti i soggetti che non si vedranno corrisposto le “cifre” che sono di vitale importanza per la propria sussistenza.
Quindi il giudizio sull'”assegno unico universale” non può essere che negativo perché distribuisce in modo antipopolare risorse e rende più difficile l’accesso e meno sicura la ricezione dell’aiuto economico.
BASTA GOVERNO DRAGHI!

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