SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLE TELECOMUNICAZIONI, PARTECIPA ALLO SCIOPERO! Martedì 6 giugno, in piazza Santi Apostoli a Roma ci sarà la manifestazione dei lavoratori delle telecomunicazioni i quali hanno indetto uno sciopero contro i continui tagli al personale da parte delle aziende, per la difesa di oltre 20 mila posti di lavoro, e per rimettere le telecomunicazioni al centro della transizione digitale del Paese. Queste sono le rivendicazioni dei lavoratori e dei sindacati che hanno indetto lo sciopero, esponendo tutta la loro contrarietà ai piani di scorporo dell’intera industria e servizi delle principali aziende di telecomunicazioni con le conseguenti drammatiche ricadute occupazionali che ne conseguirebbero. Le ragioni dello sciopero delle telecomunicazioni sono state riassunte all’interno di un documento che è stato inviato al ministero del Lavoro e alla Commissione di garanzia per gli scioperi in cui le Organizzazioni Sindacali dichiarano di aver esperito con Asso telecomunicazioni Asstel la procedura di raffreddamento con esito negativo il giorno 12 aprile 2023 e con il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione in data 19 aprile 2023, anche questa con esito negativo. L’intero settore delle telecomunicazioni è in subbuglio dai call center che hanno altissimi livelli di dumping salariale e contrattuale, fino ad arrivare alla vertenza ormai storica sul futuro e sul destino di Tim. Negli altri paesi questo settore strategico è stato spesso difeso anche dai governi, in Italia la classe politica continua invece a fare finta di non vedere le difficoltà che si vivono all’interno delle telecomunicazioni. Sono più di 30 anni che nel nostro paese manca la volontà politica di difendere i lavoratori e gli interessi nazionali. Il continuo indebolimento del settore delle telecomunicazioni, non significa infatti solo peggioramento delle condizioni di lavoro, precarietà e licenziamenti, ma pure esporre un settore strategico alle acquisizioni di multinazionali straniere. Anche in questo ambito quindi la lotta per i diritti dei lavoratori e la battaglia per la sovranità nazionale sono strettamente collegate. Per queste ragioni il Partito Comunista invita ad aderire e a partecipare allo sciopero.


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SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLE TELECOMUNICAZIONI,
PARTECIPA ALLO SCIOPERO!

Martedì 6 giugno, in piazza Santi Apostoli a Roma ci sarà la manifestazione dei lavoratori delle telecomunicazioni i quali hanno indetto uno sciopero contro i continui tagli al personale da parte delle aziende, per la difesa di oltre 20 mila posti di lavoro, e per rimettere le telecomunicazioni al centro della transizione digitale del Paese.
Queste sono le rivendicazioni dei lavoratori e dei sindacati che hanno indetto lo sciopero, esponendo tutta la loro contrarietà ai piani di scorporo dell’intera industria e servizi delle principali aziende di telecomunicazioni con le conseguenti drammatiche ricadute occupazionali che ne conseguirebbero.

Le ragioni dello sciopero delle telecomunicazioni sono state riassunte all’interno di un documento che è stato inviato al ministero del Lavoro e alla Commissione di garanzia per gli scioperi in cui le Organizzazioni Sindacali dichiarano di aver esperito con Asso telecomunicazioni Asstel la procedura di raffreddamento con esito negativo il giorno 12 aprile 2023 e con il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione in data 19 aprile 2023, anche questa con esito negativo.
L’intero settore delle telecomunicazioni è in subbuglio dai call center che hanno altissimi livelli di dumping salariale e contrattuale, fino ad arrivare alla vertenza ormai storica sul futuro e sul destino di Tim.

Negli altri paesi questo settore strategico è stato spesso difeso anche dai governi, in Italia la classe politica continua invece a fare finta di non vedere le difficoltà che si vivono all’interno delle telecomunicazioni.
Sono più di 30 anni che nel nostro paese manca la volontà politica di difendere i lavoratori e gli interessi nazionali. Il continuo indebolimento del settore delle telecomunicazioni, non significa infatti solo peggioramento delle condizioni di lavoro, precarietà e licenziamenti, ma pure esporre un settore strategico alle acquisizioni di multinazionali straniere. Anche in questo ambito quindi la lotta per i diritti dei lavoratori e la battaglia per la sovranità nazionale sono strettamente collegate.

Per queste ragioni il Partito Comunista invita ad aderire e a partecipare allo sciopero.

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🔴 GRANDE PARTECIPAZIONE IN TUTTA ITALIA CONTRO LA GUERRA! Oggi 2 Giugno in tutta Italia le iniziative del Comitato Referendum Ripudia la Guerra hanno riempito le piazze e le strade del nostro paese, per ricordare ancora come l’Articolo 11 della nostra Costituzione deve essere difeso ogni giorno, soprattutto in questo momento storico. Contro la Guerra, per la Pace!


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🔴 GRANDE PARTECIPAZIONE IN TUTTA ITALIA CONTRO LA GUERRA!

Oggi 2 Giugno in tutta Italia le iniziative del Comitato Referendum Ripudia la Guerra hanno riempito le piazze e le strade del nostro paese, per ricordare ancora come l’Articolo 11 della nostra Costituzione deve essere difeso ogni giorno, soprattutto in questo momento storico.

Contro la Guerra, per la Pace!

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LA SCHLEIN VOTA PER IL PNRR USATO PER LE ARMI La nuova segretaria del PD si dimostra essere uguale ai suoi predecessori (e uguale a tutti i leader dei partiti di sistema) mantenendo la posizione guerrafondaia e atlantista del proprio partito. Infatti la Schlein ha dichiarato che il PD sarebbe stato contrario all’utilizzo del Pnrr usato per inviare armi in Ucraina, ma subito dopo ha votato a favore del piano al parlamento Europeo. La segretaria del Pd Elly Schlein, durante una diretta Instagram, si è espressa sulla possibilità che le risorse del Pnrr possano essere usate per la produzione di armi e munizioni da inviare all’Ucraina: “Chiederemo un impegno nero su bianco a Giorgia Meloni”. “Abbiamo due punti fermi. Primo, non abbiamo alcun dubbio sul pieno supporto all’Ucraina con ogni mezzo. Come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea”. “Secondo, non è per noi accettabile utilizzare le risorse Pnrr e coesione per produrre munizioni e armamenti. Soprattutto in Italia dove c’è un governo che è sempre stato ambiguo sul Pnrr. I fatti però hanno dimostrato tutto il contrario con il partito di Elly Schlein che ha votato a favore del Pnrr usato per fornire armi all’Ucraina facendo si chè il piano passasse con un plebiscito al parlamento Europeo. Come previsto si continuerà a spingere per dare nuove armi al governo di Kiev grazie all’introduzione di nuove misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro che verranno tolti direttamente ai cittadini di tutti gli stati UE (tra cui anche il nostro) che saranno costretti a continuare a pagare per intero il prezzo di questa guerra. Con il rischio di una terza guerra mondiale nucleare.


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LA SCHLEIN VOTA PER IL PNRR USATO PER LE ARMI

La nuova segretaria del PD si dimostra essere uguale ai suoi predecessori (e uguale a tutti i leader dei partiti di sistema) mantenendo la posizione guerrafondaia e atlantista del proprio partito.
Infatti la Schlein ha dichiarato che il PD sarebbe stato contrario all’utilizzo del Pnrr usato per inviare armi in Ucraina, ma subito dopo ha votato a favore del piano al parlamento Europeo.

La segretaria del Pd Elly Schlein, durante una diretta Instagram, si è espressa sulla possibilità che le risorse del Pnrr possano essere usate per la produzione di armi e munizioni da inviare all’Ucraina: “Chiederemo un impegno nero su bianco a Giorgia Meloni”.

“Abbiamo due punti fermi. Primo, non abbiamo alcun dubbio sul pieno supporto all’Ucraina con ogni mezzo. Come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea”.

“Secondo, non è per noi accettabile utilizzare le risorse Pnrr e coesione per produrre munizioni e armamenti. Soprattutto in Italia dove c’è un governo che è sempre stato ambiguo sul Pnrr.

I fatti però hanno dimostrato tutto il contrario con il partito di Elly Schlein che ha votato a favore del Pnrr usato per fornire armi all’Ucraina facendo si chè il piano passasse con un plebiscito al parlamento Europeo. Come previsto si continuerà a spingere per dare nuove armi al governo di Kiev grazie all’introduzione di nuove misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro che verranno tolti direttamente ai cittadini di tutti gli stati UE (tra cui anche il nostro) che saranno costretti a continuare a pagare per intero il prezzo di questa guerra.
Con il rischio di una terza guerra mondiale nucleare.

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TUTTE LE SCUSE DELLA SCHLEIN Il PD all’ultima tornata elettorale ha preso una batosta come non succedeva da tempo, moltissmi capoluoghi e comuni sono passati, chi al ballottaggio chi al primo turno, al centro destra decretando una completa debacle della nuova segretaria del PD Elly Schlein. La Schlein ha subito dichiarato:”il vento a favore delle destre è ancora forte e c’è ancora. Sapevamo che sarebbe stato difficile, non si cambia in due mesi e ci vuole tempo per costruire un centrosinistra vincente” e al termine della segreteria nazionale del partito, la Schlein ha aggiunto: “È evidente che da soli non si vince”. Le parole della nuova segretaria del PD tentano da una parte di nascondere la disfatta con il pretesto del poco tempo avuto a disposizione per cambiare il suo partito, dall’altra apre nuovamente a qualsiasi tipo di alleanze pur di risalire nei sondaggi dimostrando che ciò che interessa loro è soltanto la poltrona e continuare i loro servilismo verso l’Unione Europea, la NATO e le multinazionali e la finanza. Inoltre la Schlein parla di “vento a favore delle destre” cercando di collocare il suo PD nell’area di sinistra, quando in realtà PD e Fratelli d’Italia hanno praticamente la stessa linea per quanto riguarda la politica economica ed estera. SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA. I cittadini hanno smesso di votare PD (e piano piano si stanno accorgendo che non è un partito di sinistra, ma bensì di destra) dopo aver provato sulla loro pelle anni e anni di governi locali, regionali e nazionali guidati proprio da quel PD che ha fatto alleanze con tutti pur di rimanere al governo (alle ultime comunali a Trapani il PD si è presentato alleato con la Lega) e che ha fatto le peggiori leggi antipopolari della nostra repubblica.


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TUTTE LE SCUSE DELLA SCHLEIN

Il PD all’ultima tornata elettorale ha preso una batosta come non succedeva da tempo, moltissmi capoluoghi e comuni sono passati, chi al ballottaggio chi al primo turno, al centro destra decretando una completa debacle della nuova segretaria del PD Elly Schlein.

La Schlein ha subito dichiarato:”il vento a favore delle destre è ancora forte e c’è ancora. Sapevamo che sarebbe stato difficile, non si cambia in due mesi e ci vuole tempo per costruire un centrosinistra vincente” e al termine della segreteria nazionale del partito, la Schlein ha aggiunto: “È evidente che da soli non si vince”.

Le parole della nuova segretaria del PD tentano da una parte di nascondere la disfatta con il pretesto del poco tempo avuto a disposizione per cambiare il suo partito, dall’altra apre nuovamente a qualsiasi tipo di alleanze pur di risalire nei sondaggi dimostrando che ciò che interessa loro è soltanto la poltrona e continuare i loro servilismo verso l’Unione Europea, la NATO e le multinazionali e la finanza. Inoltre la Schlein parla di “vento a favore delle destre” cercando di collocare il suo PD nell’area di sinistra, quando in realtà PD e Fratelli d’Italia hanno praticamente la stessa linea per quanto riguarda la politica economica ed estera. SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.
I cittadini hanno smesso di votare PD (e piano piano si stanno accorgendo che non è un partito di sinistra, ma bensì di destra) dopo aver provato sulla loro pelle anni e anni di governi locali, regionali e nazionali guidati proprio da quel PD che ha fatto alleanze con tutti pur di rimanere al governo (alle ultime comunali a Trapani il PD si è presentato alleato con la Lega) e che ha fatto le peggiori leggi antipopolari della nostra repubblica.

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Come c’era da aspettarsi giungono notizie inquietanti dal Copasir riguardo alle azioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Oggi ha presentato un ennesimo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Sì, avete letto bene: ancora armi! Non solo si tratta del settimo provvedimento di questo tipo, ma è anche il secondo approvato durante il governo Meloni. È evidente che questa amministrazione non ha intenzione di fermarsi nella sua politica totalmente piegata sul volere della UE e della NATO. Ancora una volta, i contenuti del decreto sono secretati, come se ci fossero segreti da nascondere. Ma perché tutto questo mistero? Cosa stanno cercando di nasconderci? È inquietante pensare che decisioni così importanti e che coinvolgono la vita di tutti noi siano prese di nascosto, senza alcuna trasparenza. Meritiamo di essere informati e di avere la possibilità di esprimere le nostre opinioni su una questione tanto delicata come questa. È evidente che il governo si preoccupa più di proteggere i propri interessi politici che di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. È triste vedere come la segretezza sia diventata una modus operandi, privando la popolazione del diritto di conoscere la verità. È ora di alzare la voce e chiedere responsabilità! Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a decisioni così controverse e prive di trasparenza. È per questo che continuiamo a supportare @Referendum Ripudia la Guerra ed è per questo che il 2 Giugno saremo nelle piazze di tutta Italia per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione!


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Come c’era da aspettarsi giungono notizie inquietanti dal Copasir riguardo alle azioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Oggi ha presentato un ennesimo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Sì, avete letto bene: ancora armi!

Non solo si tratta del settimo provvedimento di questo tipo, ma è anche il secondo approvato durante il governo Meloni. È evidente che questa amministrazione non ha intenzione di fermarsi nella sua politica totalmente piegata sul volere della UE e della NATO.

Ancora una volta, i contenuti del decreto sono secretati, come se ci fossero segreti da nascondere. Ma perché tutto questo mistero? Cosa stanno cercando di nasconderci?

È inquietante pensare che decisioni così importanti e che coinvolgono la vita di tutti noi siano prese di nascosto, senza alcuna trasparenza. Meritiamo di essere informati e di avere la possibilità di esprimere le nostre opinioni su una questione tanto delicata come questa.

È evidente che il governo si preoccupa più di proteggere i propri interessi politici che di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. È triste vedere come la segretezza sia diventata una modus operandi, privando la popolazione del diritto di conoscere la verità.

È ora di alzare la voce e chiedere responsabilità! Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a decisioni così controverse e prive di trasparenza. È per questo che continuiamo a supportare @Referendum Ripudia la Guerra ed è per questo che il 2 Giugno saremo nelle piazze di tutta Italia per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione!

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LA NATO USA IL KOSOVO PER PROVOCARE LA SERBIA E PER COLPIRE LA RUSSIA La NATO crea ancora conflitti all’interno del nostro continente, lo fa in Kosovo provocando la Serbia e i cittadini di etnia serba, infatti sono 52 i serbi rimasti feriti negli scontri a Zvecan, uno dei quattro Comuni del nord a maggioranza serba, altri 41 sono tra i militari del contingente NATO Kfor, tra cui 14 militari italiani. La Serbia si è opposta ad applicare le sanzioni alla Russia e ha aumentato gli storici legami Il Kosovo da sempre attua politiche antiserbe, kosovarizzazione dei territori storicamente serbi, con repressione, discriminazione e violenza contro le popolazione serba, l’anno scorso volevano obbligare i serbi ad avere documenti e targhe kosovare, ieri ha imposto sindaci di etnia albanese in comuni a maggioranza serba. A Zvecan, una delle città coinvolte, 45 chilometri a Nord della capitale Pristina, la polizia kosovara e del contingente NATO hanno spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla di serbi che ha sfondato una barricata di sicurezza e ha cercato di entrare con la forza nell’edificio del Comune, stando ad alcuni testimoni. I serbi coinvolti nella protesta si sono seduti per terra rifiutandosi di muoversi. I militari, hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe sonore. La situazione tesa in Kosovo è colpa degli USA, quando nel ‘99 il democratico Bill Clinton decise di bombardare la Serbia per distogliere l’attenzione dal caso Lewinski. Una guerra totalmente illegittima, senza nessuna autorizzazione dell’ONU, colpendo obiettivi civili, usando uranio impoverito con oltre 13 mila vittime e creando il Kosovo a tavolino per avere una enclave nei Balcani punto di appoggio e controllo verso la Russia e la Turchia e sempre in chiave antieuropea. La Cina intanto, tramite la sua portavoce del Ministro degli Esteri dichiara di sostenere “gli sforzi di Belgrado a tutela della sua sovranità e integrità territoriale contro le azioni unilaterali intraprese dalle Istituzioni provvisorie di autogoverno a Pristina” e “chiede l’attuazione dell’obbligo di istituire un’associazione/comunità di municipalità a maggioranza serba, esortando la Nato a rispettare seriamente la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi interessati a favore della pace regionale”. BASTA PROVOCAZIONI BASTA IMPERIALISMO USA BASTA NATO


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LA NATO USA IL KOSOVO PER PROVOCARE LA SERBIA E PER COLPIRE LA RUSSIA

La NATO crea ancora conflitti all’interno del nostro continente, lo fa in Kosovo provocando la Serbia e i cittadini di etnia serba, infatti sono 52 i serbi rimasti feriti negli scontri a Zvecan, uno dei quattro Comuni del nord a maggioranza serba, altri 41 sono tra i militari del contingente NATO Kfor, tra cui 14 militari italiani.

La Serbia si è opposta ad applicare le sanzioni alla Russia e ha aumentato gli storici legami

Il Kosovo da sempre attua politiche antiserbe, kosovarizzazione dei territori storicamente serbi, con repressione, discriminazione e violenza contro le popolazione serba, l’anno scorso volevano obbligare i serbi ad avere documenti e targhe kosovare, ieri ha imposto sindaci di etnia albanese in comuni a maggioranza serba.
A Zvecan, una delle città coinvolte, 45 chilometri a Nord della capitale Pristina, la polizia kosovara e del contingente NATO hanno spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla di serbi che ha sfondato una barricata di sicurezza e ha cercato di entrare con la forza nell’edificio del Comune, stando ad alcuni testimoni. I serbi coinvolti nella protesta si sono seduti per terra rifiutandosi di muoversi. I militari, hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe sonore.

La situazione tesa in Kosovo è colpa degli USA, quando nel ‘99 il democratico Bill Clinton decise di bombardare la Serbia per distogliere l’attenzione dal caso Lewinski. Una guerra totalmente illegittima, senza nessuna autorizzazione dell’ONU, colpendo obiettivi civili, usando uranio impoverito con oltre 13 mila vittime e creando il Kosovo a tavolino per avere una enclave nei Balcani punto di appoggio e controllo verso la Russia e la Turchia e sempre in chiave antieuropea.

La Cina intanto, tramite la sua portavoce del Ministro degli Esteri dichiara di sostenere “gli sforzi di Belgrado a tutela della sua sovranità e integrità territoriale contro le azioni unilaterali intraprese dalle Istituzioni provvisorie di autogoverno a Pristina” e “chiede l’attuazione dell’obbligo di istituire un’associazione/comunità di municipalità a maggioranza serba, esortando la Nato a rispettare seriamente la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi interessati a favore della pace regionale”.

BASTA PROVOCAZIONI
BASTA IMPERIALISMO USA
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🔴 IL 2 GIUGNO SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE! Il Partito Comunista partecipa e supporta le iniziative in tutta Italia del Comitato Referendum Ripudia la Guerra Segnaliamo in particolare la presenza del Presidente Onorario Marco Rizzo nella piazza di Verona ed in Piazza della Scala a Milano e del Segretario Generale Alberto Lombardo nella piazza di Roma! SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE! ⚪️ Firma e fai firmare ONLINE https://ift.tt/3D7wmvZ 🔴 Trova il banchetto più vicino https://dovefirmare.it 🔴 Fai una donazione 🔴 https://ift.tt/YVS6REh 🟡 FIRMA, PARTECIPA, SUPPORTA! Fai anche tu la tua parte! 📝 Al fine di poter accogliere una tua eventuale disponibilità a partecipare, avremmo bisogno di avere alcune informazioni che ci permetteranno di coinvolgerti così come hai richiesto. Per questo ti chiediamo di compilare il modulo cliccando sul link seguente: 👉 https://ift.tt/1oA35Me 🔵 Iscriviti anche al canale Telegram del comitato e fai iscrivere quante più persone possibili al seguente indirizzo: https://ift.tt/mvaRIlx


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🔴 IL 2 GIUGNO SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE!

Il Partito Comunista partecipa e supporta le iniziative in tutta Italia del Comitato Referendum Ripudia la Guerra

Segnaliamo in particolare la presenza del Presidente Onorario Marco Rizzo nella piazza di Verona ed in Piazza della Scala a Milano e del Segretario Generale Alberto Lombardo nella piazza di Roma!

SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE!

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GLI USA STANNO CROLLANDO La crisi finanziaria e politica degli Stati Uniti sta distruggendo sempre più velocemente il loro intero sistema. Dopo i fallimenti dei mesi scorsi di varie banche, sempre più aziende stanno dichiarando bancarotta, lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori andando così ad acuire una una crisi finanziaria peggiore di quella del 2007-2009. Infatti nell’ultimo periodo le aziende stanno dichiarando bancarotta al ritmo più veloce degli ultimi 13 anni, L’aumento è particolarmente visibile tra le grandi aziende, dove ci sono state 236 dichiarazioni di fallimento nei primi quattro mesi di quest’anno, più del doppio dei livelli del 2022 e il ritmo YTD più veloce dal 2010 secondo S&P Global Market Intelligence. Questa crisi finanziaria che sta investendo gli USA, a differenza del 2007-2009, non viene neanche narrata dai nostri media troppo intenti a portare avanti la propaganda di guerra e a dire che le sanzioni alla Russia stanno funzionando o a portare avanti una politica aggressiva nei confronti della Cina, e a dire che l’intero pianeta è dlla parte della NATO, dell’”occidente”. Stare dalla parte degli USA e della NATO avrà delle ripercussioni terribili per il nostro Paese e saranno ben peggiori di quelle di 16 anni fa, e ancora peggio andrà se abbandoremo la via della sera e il rapporto strategico con una delle economie più forti e dinamiche. Ovviamente se non ci sarà una terza guerra mondiale nucleare, essendo stati tra i principali sostenitori dell’Ucraina neonazista inviando denaro, armi e adesso forse anche soldati per la guerra in Ucraina.


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GLI USA STANNO CROLLANDO

La crisi finanziaria e politica degli Stati Uniti sta distruggendo sempre più velocemente il loro intero sistema.
Dopo i fallimenti dei mesi scorsi di varie banche, sempre più aziende stanno dichiarando bancarotta, lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori andando così ad acuire una una crisi finanziaria peggiore di quella del 2007-2009.
Infatti nell’ultimo periodo le aziende stanno dichiarando bancarotta al ritmo più veloce degli ultimi 13 anni, L’aumento è particolarmente visibile tra le grandi aziende, dove ci sono state 236 dichiarazioni di fallimento nei primi quattro mesi di quest’anno, più del doppio dei livelli del 2022 e il ritmo YTD più veloce dal 2010 secondo S&P Global Market Intelligence.

Questa crisi finanziaria che sta investendo gli USA, a differenza del 2007-2009, non viene neanche narrata dai nostri media troppo intenti a portare avanti la propaganda di guerra e a dire che le sanzioni alla Russia stanno funzionando o a portare avanti una politica aggressiva nei confronti della Cina, e a dire che l’intero pianeta è dlla parte della NATO, dell’”occidente”.
Stare dalla parte degli USA e della NATO avrà delle ripercussioni terribili per il nostro Paese e saranno ben peggiori di quelle di 16 anni fa, e ancora peggio andrà se abbandoremo la via della sera e il rapporto strategico con una delle economie più forti e dinamiche.
Ovviamente se non ci sarà una terza guerra mondiale nucleare, essendo stati tra i principali sostenitori dell’Ucraina neonazista inviando denaro, armi e adesso forse anche soldati per la guerra in Ucraina.

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SALVINI PARLA DEL PONTE MENTRE GLI ITALIANI SONO SEMPRE PIÙ’ POVERI Gli italiani sono sempre più poveri, gli stipendi sono sempre più bassi e il costo della vita sempre più alto. Nell’ultimo anno i prezzi dei beni alimentari hanno subìto un grosso innalzamento, così come i prezzi di luce, gas e carburante tutti dovuti alla guerra in Ucraina e alle sanzioni che il nostro Paese ha imposto alla Russia che si sono abbattute su di noi come un boomerang. Allo stesso tempo gli stipendi sono fermi da 30 anni e molte piccole aziende sono fallite lasciando senza lavoro migliaia di lavoratori. In tutto questo il governo non ha mai minimamente pensato a un modo per invertire questa tendenza, anzi, ha fatto di tutto per far sì che il popolo diventasse ancora più povero. La premier Meloni ha donato da poco 10 miliardi di armi all’Ucraina sottraendoli alla Sanità Pubblica e alle pensioni che hanno avuto un taglio proprio di 10 miliardi. Adesso il ministro Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina tramite un video promozionale sui social, il costo dell’intero progetto è anch’esso di 10 miliardi di Euro e i lavori durerebbero decenni. Questi soldi sarebbero potuti essere impiegati in ben altro modo, rinforzando il nostro Sistema Sanitario Nazionale ormai quasi totalmente distrutto, nelle scuole, nei trasporti pubblici, in un grande piano di riassesto idrogeologico, nel lavoro e nel benessere della popolazione italiana. Questo però non interessa al governo che continua a far tutto per soddisfare gli interessi delle grandi multinazionali (come nel caso del Ponte sullo Stretto) o l’UE, gli USA e la NATO riguardo all’invio di armi, soldati e denaro all’Ucraina.


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SALVINI PARLA DEL PONTE
MENTRE GLI ITALIANI SONO SEMPRE PIÙ’ POVERI

Gli italiani sono sempre più poveri, gli stipendi sono sempre più bassi e il costo della vita sempre più alto.
Nell’ultimo anno i prezzi dei beni alimentari hanno subìto un grosso innalzamento, così come i prezzi di luce, gas e carburante tutti dovuti alla guerra in Ucraina e alle sanzioni che il nostro Paese ha imposto alla Russia che si sono abbattute su di noi come un boomerang. Allo stesso tempo gli stipendi sono fermi da 30 anni e molte piccole aziende sono fallite lasciando senza lavoro migliaia di lavoratori.

In tutto questo il governo non ha mai minimamente pensato a un modo per invertire questa tendenza, anzi, ha fatto di tutto per far sì che il popolo diventasse ancora più povero. La premier Meloni ha donato da poco 10 miliardi di armi all’Ucraina sottraendoli alla Sanità Pubblica e alle pensioni che hanno avuto un taglio proprio di 10 miliardi. Adesso il ministro Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina tramite un video promozionale sui social, il costo dell’intero progetto è anch’esso di 10 miliardi di Euro e i lavori durerebbero decenni.
Questi soldi sarebbero potuti essere impiegati in ben altro modo, rinforzando il nostro Sistema Sanitario Nazionale ormai quasi totalmente distrutto, nelle scuole, nei trasporti pubblici, in un grande piano di riassesto idrogeologico, nel lavoro e nel benessere della popolazione italiana. Questo però non interessa al governo che continua a far tutto per soddisfare gli interessi delle grandi multinazionali (come nel caso del Ponte sullo Stretto) o l’UE, gli USA e la NATO riguardo all’invio di armi, soldati e denaro all’Ucraina.

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OGGI MORIVA ERICH HONECKER Oggi esiste davvero un’Europa dei ricchi, dei padroni, nemica dei popoli e dei lavoratori. Nell’anniversario della morte di Erich Honecker lo ricordiamo per le sue parole profetiche. Le ragioni del socialismo, che Honecker difese fino alle morte, sono più attuali che mai.


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OGGI MORIVA ERICH HONECKER
Oggi esiste davvero un’Europa dei ricchi, dei padroni, nemica dei popoli e dei lavoratori.
Nell’anniversario della morte di Erich Honecker lo ricordiamo per le sue parole profetiche. Le ragioni del socialismo, che Honecker difese fino alle morte, sono più attuali che mai.

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STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA STRAGE FASCISTA 8 MORTI 102 FERITI Oggi, 28 maggio, di 49 anni fa (1974) si consumava la strage di Piazza Loggia. Un attentato terroristico di matrice neofascista che portò alla morte di 8 persone e al ferimento di altre 102. La Strage di Piazza Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti). Avviene dopo un lungo periodo di incubazione che parte dal secondo dopoguerra, quando, svaniscono le speranze dell’ MSI di condizionare la politica italiana premendo sulla DC. L’anticomunismo da sempre connota la vita della nostra Repubblica, quindi, dai tempi del Sifar (servizio Segreto militare) che nel 1954 elaborava una tesi per mettere fuori legge il Partito Comunista e i suoi simboli, ai tempi del piano antisommossa del Comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, il Piano Solo, che prevedeva l’arresto e la deportazione dei dirigenti socialisti e comunisti, del Sindacato e delle associazioni partigiane. E ancora oggi, che da allora è passato tanto tempo, la Guerra Fredda sembra un lontano ricordo, il Partito Comunista, pur non avendo la forza e le dimensioni che avevano in quegli anni, si cerca anche tramite l’Unione Europea di metterli fuori legge o di ostacolarne in tutti i modi l’attività (basti pensare alla risoluzione del Parlamento Europeo che, di fatto, vorrebbe equipararlo al nazifascismo). Questa è la prova che il Partito Comunista continui ad essere l’unico elemento rivoluzionario, l’unica vera opposizione a questo marcio sistema capitalistico.


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STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA
STRAGE FASCISTA 8 MORTI 102 FERITI

Oggi, 28 maggio, di 49 anni fa (1974) si consumava la strage di Piazza Loggia. Un attentato terroristico di matrice neofascista che portò alla morte di 8 persone e al ferimento di altre 102.
La Strage di Piazza Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti).
Avviene dopo un lungo periodo di incubazione che parte dal secondo dopoguerra, quando, svaniscono le speranze dell’ MSI di condizionare la politica italiana premendo sulla DC.
L’anticomunismo da sempre connota la vita della nostra Repubblica, quindi, dai tempi del Sifar (servizio Segreto militare) che nel 1954 elaborava una tesi per mettere fuori legge il Partito Comunista e i suoi simboli, ai tempi del piano antisommossa del Comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, il Piano Solo, che prevedeva l’arresto e la deportazione dei dirigenti socialisti e comunisti, del Sindacato e delle associazioni partigiane.
E ancora oggi, che da allora è passato tanto tempo, la Guerra Fredda sembra un lontano ricordo, il Partito Comunista, pur non avendo la forza e le dimensioni che avevano in quegli anni, si cerca anche tramite l’Unione Europea di metterli fuori legge o di ostacolarne in tutti i modi l’attività (basti pensare alla risoluzione del Parlamento Europeo che, di fatto, vorrebbe equipararlo al nazifascismo).
Questa è la prova che il Partito Comunista continui ad essere l’unico elemento rivoluzionario, l’unica vera opposizione a questo marcio sistema capitalistico.

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