Con La Pandemia O Con La Guerra, Le Multinazionali fanno Profitti Record

Con La Pandemia O Con La Guerra, Le Multinazionali fanno Profitti Record

I manager multinazionali e i grandi industriali trovano sempre il modo di arricchirsi sulle spalle di noi lavoratori e cittadini comuni.
Lo fanno sfruttando qualsiasi cosa, dalla pandemia alla guerra, alzando i prezzi e riducendo personale e/o stipendi per fare sempre più profitto.
Sia dalla guerra che dalla pandemia i grandi colossi multinazionali si sono arricchiti, facendo ricadere tutte e due le crisi sulle tasche dei lavoratori che sempre più a fatica riescono ad arrivare a fine mese.
Sono da primato i dividendi che le maggiori società quotate a livello mondiale hanno versato ai propri soci nel primo trimestre del 2022.
La loro crescita è stata infatti dell’11% e li ha portati fino a un livello di 302,5 miliardi di dollari, che rappresenta appunto un record per i primi tre mesi dell’anno e che risulta ancora più accentuato (+16,1%) quando depurato dagli effetti del cambio e da altri fattori non ricorrenti.
Guardatevi in tasca. Guardate come siamo ridotti insieme alle nostre famiglie ora. Pensate a cosa accadrà quando i contraccolpi economici di questa guerra inizieranno a sentirsi davvero.
I ricchi le crisi le fanno pagare ai lavoratori, è ora di dire basta. Non è possibile che una piccola percentuale di popolazione continui a far profitto mentre il popolo diventa sempre più povero, spesso, a causa delle loro scelte.
Il governo non fa nulla per fermare questa deriva, anzi la incentiva ubbidendo ed esaudendo tutte le richieste che gli arrivano da Confindustria, BCE ed Unione Europea!

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USA: Ennesima Sparatoria In Una Scuola

USA: Ennesima Sparatoria In Una Scuola

La Democrazia Armata Degli Stati Uniti

19 bambini e 2 insegnanti. Questo è il bilancio delle vittime alla Robb Elementary School, in #Texas.
L’ennesimo massacro avvenuto nelle scuole statunitensi, per mano di ragazzi e ragazzini che per infinite ragioni, con il minimo sforzo riescono a reperire armi automatiche o semi-automatiche.
Scriviamo di questa vicenda non solo per rivolgere un pensiero alle famiglie di quei bambini stroncati da questa follia, ma anche per puntare il dito sul l’ipocrisia del governo degli Stati Uniti. In particolare del presiedente #Biden.
Sentire il PRESIDENTE del Paese più guerrafondaio del mondo pronuncia le parole “mi chiedo quando riusciremmo finalmente a sconfiggere le lobby delle armi, e non ditemi che non potremmo farlo” equivale a sentire uno sciame di locuste lamentarsi delle carestie.
Proprio lui, proprio l’uomo il cui partito ha permesso (e rafforzato) il potere delle grandi industrie di armi in USA e nel mondo.
Proprio l’uomo che continua a chiedere ad una Unione Europea in rovina MILIARDI DI EURO in armi per finanziare la sua guerra per procura in Ucraina.
Proprio l’uomo che fa al caso di quei lobbisti delle armi che negli Stati Uniti e nel mondo gestiscono un giro d’affari decine di volte più grande dell’Intero PIL dello stato italiano.
Su questo loro guadagnano, al piccolo prezzo di qualche comparsata in tv per esprimere “dolore e condoglianze alle famiglie”.
Mentre i ragazzini muoiono nelle strade e nelle scuole Statunitensi.
Mentre uomini, donne, bambini e anziani muoiono in ogni parte del mondo per le decine di guerre in atto in cui sono coinvolti gli USA.
Stati Uniti che vanno avanti per il bene di chi con quelle armi ingrassa i propri guadagni, e per il male di tutti noi.

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Prima ci sfruttano e poi ci deridono!

Prima ci sfruttano e poi ci deridono!

I grandi industriali e i presidenti delle multinazionali, dopo aver sfruttato il più possibile i lavoratori con stipendi da fame e orari di lavoro al limite del possibile, adesso si divertono a deridere chi tutto il giorno fatica per riuscire a portare a casa un misero stipendio.
Questa volta è il milionario Elon Musk a deridere proprio l’Italia e gli italiani sul loro futuro, teme che gli italiani a breve si estingueranno perchè non fanno più figli. Infatti dichiara: «L’Italia non avrà più popolazione se queste tendenze continueranno», ha detto martedì 24 il boss di Tesla e uomo più ricco del mondo, che in passato aveva già messo in guardia sui pericoli dello spopolamento globale.
Secondo l’Istat l’anno scorso l’Italia ha registrato il suo tasso di natalità più basso di sempre con poco più di un figlio per donna, ciò significa che l’Italia ha contato sette neonati e dodici morti ogni mille abitanti nel 2021.
Sebbene ciò sia dovuto in parte alla mortalità da Covid, l’Istat vede la popolazione del Paese diminuire del 20% entro il 2070: sono 12 milioni di persone in meno.
L’uomo più ricco del mondo dice agli italiani di fare più figli senza pensare che uno stipendio medio si aggira intorno ai 1200€ al mese e che il costo della vita ogni anno si fa sempre più alto, sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e che grazie a delocalizzazioni e licenziamenti sempre più persone sono senza lavoro.
Per Elon Musk questi problemi non si sono mai posti, quindi dall’alto della sua ricchezza spara sentenze e deride milioni di italiani.

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Holodomor: La “Storia” Al Servizio della Propaganda

Holodomor: La “Storia” Al Servizio della Propaganda

Così come la propaganda hitleriana si inventò di santa pianta la “storia” della “morte per fame” che il governo sovietico avrebbe organizzato deliberatamente in Ucraina, così come questa “storia” fu ripresa dalla propaganda statunitense nel momento di massima isteria anticomunista nel periodo maccartista, così anche oggi i corifei dell’imperialismo non trovano di meglio che rispolverare le vecchie menzogne naziste-statunitensi.
Alfieri di questa isteria sono deputati del PD, il partito che si sta dimostrando il più guerrafondaio e il più nemico degli interessi del popolo italiano e del popolo ucraino.
Starebbero preparando una mozione parlamentare per il riconoscimento del cosiddetto Holodomor.
Si potrebbe arrivare a mettere fuori legge un articolo di approfondimento storico come questo che state leggendo.

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Criticare Zelensky può costare 15 anni

Criticare Zelensky può costare 15 anni

“Zelensky ha sbagliato. Sono anni che la Russia ci chiede un accordo ragionevole, cioè rimanere fuori dalla Nato. Ma non c’è stato un cambio di rotta. Questo perché il nostro governo prende ordini da altri che usano noi ucraini per i loro scopi. Il risultato è stata questa assurda guerra.”
Ora Gleb Lyashenko, blogger ucraino, per queste dichiarazioni rischia 15 anni di carcere.
La democrazia in Ucraina…

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Contro la guerra per la pace

Contro la guerra per la pace

🔴 CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE 🔴
Questa è la posizione ufficiale del Partito Comunista.
Proprio per questo siamo contro l’invio delle armi all’Ucraina deciso ieri nel decreto del Consiglio dei ministri.
Non si sostiene la pace inviando ARMI.
Il Governo italiano deve ricordarsi che “L’Italia ripudia la guerra …come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come scritto all’articolo 11 della nostra COSTITUZIONE.
NESSUNA ARMA ITALIANA SIA MANDATA IN UCRAINA!

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30 gennaio 1972 – Bloody Sunday

30 gennaio 1972 – Bloody Sunday

Sono passati cinquant’anni dall’uccisione di 13 manifestanti e il ferimento di altri 15 persone da parte dei soldati britannici, una marcia ha onorato la memoria delle vittime del “Bloody Sunday” la “Domenica di Sangue” in Irlanda del Nord.
Oggi, ripercorrendo il percorso della manifestazione pacifica per i diritti civili conclusasi in un bagno di sangue il 30 gennaio 1972 nella città di Derry, la “Marcia del ricordo” ha riunito, tra gli altri, i parenti delle vittime per concludersi con una cerimonia al termine della mattinata presso il monumento che rende omaggio alle vittime.
Rendiamo omaggio ai 13 innocenti che morirono sotto il piombo inglese a Derry.

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Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Intervista esclusiva a “La Riscossa” con l’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Li Junhua,

realizzata da Pietro Fiocchi

 

Dialogo e diplomazia sono e restano le armi migliori per combattere l’attuale guerra alla pace, che alcune entità sembrano voler vincere a tutti i costi. Ma come si usa spesso ripetere, in una guerra alla fine siamo tutti dei poveri vinti.

Come è connaturato nello spirito del Partito Comunista (Italia), come è stato ripetuto e confermato dal III Congresso del Partito in poi dal segretario generale Marco Rizzo, per il benessere ed una reale ripartenza della nostra Italia, dobbiamo improrogabilmente ispirarci ai principi di una cooperazione positiva con tutti i possibili interlocutori, da Oriente a Occidente, dall’Atlantico a Vladivostok.

In questa prospettiva abbiamo voluto intanto rivolgerci al più alto rappresentante in Italia della Repubblica Popolare Cinese, Li Junhua, diplomatico di lunga e profonda esperienza, per dare un seguito concreto alle nostre aspirazioni. Privilegio accordato.

La parola dunque a Sua Eccellenza.

 

Dal 2013 l’iniziativa Belt & Road del Presidente Xi Jinping è un argomento di primo piano della politica nazionale cinese ed internazionale. Si fa riferimento alla Nuova Via della Seta non solo come ad una serie di importanti progetti strategici ed innovativi per le infrastrutture, ma anche per rilanciare arte e cultura nella prospettiva di un’interazione sociale che coinvolga tutti e che promuova una più profonda e reciproca comprensione tra i popoli. Tra Cina e Italia, quali progetti di arte e cultura, anche di lungo termine, crede sia fondamentale sviluppare per raggiungere l’obiettivo?

 

Ambasciatore Li Junhua L’antica Via della Seta, collegando Oriente e Occidente, promosse la comprensione reciproca e gli scambi amichevoli. L’iniziativa Belt and Road sostiene lo spirito della Via della Seta, promuovendo la cooperazione pacifica, l’apertura e la tolleranza, la conoscenza reciproca e i vantaggi comuni, dando impulso alla costruzione congiunta di una via caratterizzata da una nuova era di cooperazione e amicizia.

Una caratteristica evidente degli scambi a lungo termine tra il popolo cinese e quello italiano è che sono contraddistinti da rispetto e apprezzamento delle rispettive culture, perseguono e tutelano i comuni valori della pari dignità e del rispetto della diversità. Nel 2016 i nostri due Paesi hanno istituito il Forum Culturale Cina Italia per promuovere l’interazione e gli scambi tra istituzioni e personale specializzato, ampliando la cooperazione nei settori artistico, teatrale, turistico ecc.

Molte istituzioni italiane hanno aderito alle alleanze internazionali rispettive per i teatri, festival artistici, gallerie d’arte, musei e biblioteche, lanciate dalla Cina. Quest’anno, entrambe le parti riavvieranno l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina e promuoveranno insieme nuovi progetti negli scambi di mostre museali, nel gemellaggio dei siti del patrimonio mondiale e nella condivisione delle risorse digitali. La cultura è la ricchezza comune ai due Paesi e la civiltà il loro orgoglio. Auspichiamo che gli scambi bilaterali interpersonali e culturali si approfondiscano in modo completo.

 

Esperti e ricercatori italiani e di altri Paesi, ci avvertono costantemente di come dalla stampa quotidiana ai social media e alle conferenze ad hoc, vengano diffuse notizie, informazioni e relative considerazioni volontariamente non corrispondenti alla realtà per costruire un’immagine non positiva della Cina e che lo fanno per un preciso scopo. Tanto più ora, che la Repubblica Popolare comincia a raccogliere i frutti di decenni di durissimo lavoro. Crede sia possibile e opportuno rispondere a questi “attacchi” con campagne e reti mediatiche alternative e coordinate tra quelle organizzazioni e associazioni che hanno il comune obiettivo di garantire serenità nelle relazioni internazionali?

 

Ambasciatore Li: La pluralità non è solo il fascino del mondo, ma è soprattutto la sua caratteristica. È naturale e inevitabile che ogni Paese scelga un diverso percorso di sviluppo ed è anche un’importante manifestazione della democratizzazione delle relazioni internazionali. Da oltre quarant’anni, la Cina persiste nelle riforme e nell’apertura, è profondamente integrata nel processo di globalizzazione economica e dà un contributo significativo alla promozione dello sviluppo globale comune.

Tuttavia, come Lei ha detto, alcuni Paesi non prendono in considerazione lo stato dei fatti, il vero e il falso, utilizzando “l’egemonia mediatica” per attaccare e diffamare forsennatamente la Cina, diffondendo notizie false. Ad esempio, per quanto riguarda lo Xinjiang, hanno concepito il cosiddetto “genocidio”, i “lavori forzati” e molte altre eresie. I funzionari cinesi, i media e gli studiosi devono confutare queste false notizie, non corrispondenti ai fatti, presentando al mondo la Cina in modo completo, obiettivo, onnicomprensivo e reale.

È gratificante che molti amici stranieri sostengano la conoscenza e la giustizia, prestino ascolto alla vera voce della Cina e promuovano una cooperazione amichevole nei suoi confronti. Conoscere e diffondere la realtà dei fatti non è un processo facile, ma credo che, con gli sforzi congiunti di tutti, sempre più persone capiranno la vera Cina e ne daranno un giudizio più equo.

 

Negli ultimi tempi l’Italia istituzionale ha voltato le spalle più di una volta alla Cina, anche quando quest’ultima ha dimostrato una magnanimità fuori dal comune e particolarmente apprezzata dal popolo italiano. Come viene percepito dalla società cinese questo atteggiamento intermittente dell’Italia? È inevitabile che così sia, considerate le forti pressioni che l’Italia riceve dall’esterno, o potremmo cominciare a mettere in piedi un dialogo più lineare e costruttivo tra i nostri due Paesi?

 

Ambasciatore Li: Le relazioni sino-italiane hanno attraversato oltre mezzo secolo di vicissitudini e sono sempre state improntate al rispetto reciproco, tolleranza, mutuo apprendimento e cooperazione vantaggiosa per tutti. Noi consideriamo l’Italia una buona amica e una buona partner in Europa. Mentre il mondo sta entrando in un periodo di cambiamenti rapidi e turbolenti, le relazioni sino-italiane si trovano naturalmente ad affrontare nuove opportunità e sfide.

Va evidenziato che tra Cina e Italia non ci sono né contraddizioni fondamentali né conflitti geopolitici, anzi i due Paesi tutelano congiuntamente il multilateralismo, cercano di mettere al primo posto le persone e promuovono la prosperità comune. Nel 2021, nonostante lo spettro dell’epidemia, il volume degli scambi bilaterali tra Cina e Italia, in controtendenza, ha segnato un nuovo record, raggiungendo 73,95 miliardi di dollari, con un aumento del 34,1% su base annua. In particolare, le esportazioni italiane in Cina hanno avuto un incremento del 36,3% e sempre più prodotti italiani di alta qualità sono entrati nel mercato cinese.

Questo dimostra ancora una volta che l’essenza della cooperazione sino-italiana è caratterizzata da mutui e comuni vantaggi e dalla creazione di maggiori benefici tangibili per i due popoli. La cooperazione è la richiesta comune dei due popoli e risponde agli interessi fondamentali dei due Paesi. Noi intendiamo impegnarci insieme in ogni ambito per continuare una stretta comunicazione, approfondire la cooperazione pragmatica e promuovere congiuntamente la stabilità e lo sviluppo delle relazioni bilaterali.

 

In questi anni di impegno professionale ed esperienza personale, quale idea si è fatto del nostro Paese e quali crede siano i punti di forza unici dell’Italia e del suo popolo?

 

Ambasciatore Li: Sono in Italia da quasi tre anni e sento sempre di più che è un Paese che coniuga antico e moderno, tradizione e innovazione. Non è soltanto un eccezionale rappresentante della civiltà occidentale, che ha generato il Rinascimento, ma ha anche un sistema manifatturiero di alta gamma e una potente forza creativa. L’Italia ha anche peculiari vantaggi geografici, stretti contatti con l’Africa e l’Asia, è un’importante porta di accesso al sud dell’Europa e un fondamentale punto di incrocio delle Vie della Seta terrestri e marittime.

Credo che, essendo un Paese fondatore dell’Unione europea e una delle potenze influenti, l’Italia continuerà a svolgere un ruolo importante sia in Europa che a livello mondiale.

L’impressione più profonda lasciatami dal popolo italiano è quella di un popolo ottimista, solare e amante della vita. Sono passati oltre due anni dallo scoppio della pandemia, che ha avuto un impatto enorme su tutti i Paesi. Ciò che ho notato in particolare è che il popolo italiano si aiuta reciprocamente, condivide l’amore e combatte l’epidemia unito, dando ancor più speranza alla vita. Gli amici italiani dicono spesso che andrà tutto bene! Penso che questa sia l’espressione del loro atteggiamento positivo nei confronti della vita.

Lo scorso anno ero a Roma e ho assistito a tanti momenti gloriosi, come la vittoria dell’Italia ai campionati europei, quella dei cento metri maschili e della staffetta 4×100 alle Olimpiadi, in occasione dei quali tutta l’Italia si è riempita di festeggiamenti e celebrazioni. Dietro questo si riflettono il coraggio del popolo italiano di lottare strenuamente, le sue qualità e la ricerca di superare se stesso.

 

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali di Pechino, l’attenzione della comunità internazionale per la Cina e le Olimpiadi è aumentata in modo significativo. Ma allo stesso tempo, la variante Omicron ha pesato ulteriormente sulla situazione pandemica globale. Alcune persone hanno persino suggerito di rimandare l’apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino. In questo contesto, ritiene che la Cina possa ancora presentare al mondo un evento olimpico di successo?

 

Ambasciatore Li: Presto la fiaccola si accenderà ufficialmente nella sede principale delle Olimpiadi invernali di Pechino e abbiamo piena fiducia nell’organizzazione di un’edizione semplice, sicura e meravigliosa. I preparativi stanno procedendo in maniera costante ed efficiente, prevedendo anche misure rigorose e scientifiche di prevenzione e controllo dell’epidemia. Per affrontare al meglio la minaccia delle varianti come Omicron, il Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Pechino, il Comitato Olimpico Internazionale e il Comitato Paralimpico Internazionale hanno pubblicato due edizioni del “Manuale di prevenzione dell’epidemia”, in cui sono state formulate linee guida per la prevenzione.

Queste misure, oltre a riflettere i risultati più recenti della ricerca scientifica raggiunti in Cina e all’estero, si basano anche sull’esperienza di molti eventi sportivi internazionali su larga scala e hanno superato una serie di competizioni internazionali di prova e i test pratici delle settimane di allenamento. Queste misure garantiranno la massima protezione possibile alla salute e alla sicurezza degli atleti e delle parti coinvolte e assicureranno che le Olimpiadi invernali di Pechino si svolgano come programmato.

Atleti e personalità di molti Paesi, Italia compresa, nonché organizzazioni internazionali come il Comitato Olimpico Internazionale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno espresso il loro sostegno e le loro aspettative nei confronti dei Giochi Olimpici invernali di Pechino. Siamo pienamente fiduciosi e determinati a offrire al mondo un buon evento olimpico e a riversare in esso più unità, fiducia e forza. Colgo l’occasione per augurare anche agli atleti italiani di ottenere buoni risultati.

 

Grazie per il privilegio accordatoci.

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NO Alla guerra imperialista di USA e NATO

Gli USA giocano alla guerra, creando tensioni a tavolino pompando tutti i media, per creare il consenso alla guerra.
Sono loro che hanno decine di basi attorno alla Russia, sono loro che stanno portando uomini e armi in Ucraina ai confini con la Russia, sono loro che detengono il maggior numero di bombe nucleari.
Ma molti anche sul fronte Statunitense cercano di fermare il presidente democratico tanto osannato dalla pseudo sinistra italiana, votato alla guerra come sempre sono stati i presidenti democratici USA.
Ci stanno portando sull’orla della distruzione.

NO ALLA GUERRA IMPERIALISTA

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