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MA QUANTO MI COSTI?
Il titolare della Difesa, Crosetto, firmerà il nono decreto riguardante l’invio delle armi in Ucraina dopo le elezioni Europee, prima del vertice Nato di luglio.
Nel pacchetto sarà compresa una delle cinque batterie antimissilistiche (più una di addestramento) Samp-t a disposizione dell’Italia.
Ognuna costa quasi 700 milioni di euro. I Samp-t montano i missili Aster30 che hanno un raggio d’azione di 100 km per un costo medio di 1 milione di euro ognuno. Inoltre, a causa dell’enorme impiego di questi missili negli ultimi tempi, la loro disponibilità è molto ridotta.
Ricordiamo che la difesa contro l’ultima incursione dell’Iran e costato al governo israeliano ben 1 miliardo e mezzo di missili sparati in una sola notte. Lo scudo ha arrestato, si dice, il 99 percento dei vettori in arrivo, ma il punto è che questi sono serviti a saturare le difese e far penetrare proprio quell’uno percento che ha colpito le basi militari obiettivo dell’incursione iraniana. È l’antica competizione tra la spada e lo scudo, e la spada ha sempre vinto.
L’Italia è pronta a inviare di nuovo Samp-t in Ucraina, ma quale?
Una è data in prestito alla Slovacchia. Degli altri quattro, due serviranno a difendere l’Italia. Uno è di riserva, sempre a scudo del Paese. Il quarto si trova in Kuwait che sembra che sarà quella data all’Ucraina.
Quanto sposterà sul campo?
Il bollettino ufficiale di guerra del ministero della Difesa russo, ha annunciato nel pomeriggio del 24 gennaio di aver distrutto un sistema di difesa aerea SAMP/T fornito lo scorso anno da Italia e Francia a Kiev. La Francia ha smentito, nessun commento invece da fonti italiane.
Insomma, prepariamoci a immolare ancora sull’altare della guerra alla Russia e della “sicurezza” europea sistemi d’arma che dureranno ben poco, non potranno essere rimpiazzati e sguarniranno la nostra sicurezza, se mai ne avessimo avuto bisogno.