DIRITTI E DESIDERI Impazza la polemica su utero in affitto e diritti delle coppie omosessuali. Come al solito la si butta in caciara, si confondono le acque, così la zuffa tra opposte tifoserie può mettere il popolo gli uni contro gli altri … sappiamo chi vincerà. In questa società è ammesso appropriarsi della FORZA-LAVORO del lavoratore e rivenderne il suo frutto (il prodotto) a un prezzo superiore al suo costo (salario) per ricavarne un guadagno (profitto). Noi comunisti siamo per l’abolizione di questo sistema, che si chiama capitalismo, ma è quello che oggi storicamente abbiamo. Invece è stato abolito in (quasi) tutti i paesi la possibilità di appropriarsi non del lavoro, ma di una persona, del corpo di una persona, per un tempo limitato o a vita. Quel rapporto si chiama SCHIAVITU’. La borghesia è stata la classe che è stata l’artefice della scomparsa di questa forma di proprietà. Ora quella stessa borghesia ne sembra pentita per alcuni aspetti e vorrebbe ripristinarne alcuni elementi. I comunisti sono contrari all’utero in affitto PER TUTTI, omosessuali, eterosessuali, single, coppie infertili…. Il primo principio lo abbiamo esposto. Il secondo, anch’esso fondamentale, è che il DIRITTO è quello del bambino ad avere la propria madre biologica accanto, come tutti i mammiferi. Per gli esseri umani questo si estende per un periodo molto più lungo degli altri. Avere un figlio è un DESIDERIO, legittimo, ma di un ordine di importanza inferiore. La soluzione è semplice. Si adottino i neonati e con essi le rispettive madri e così coloro che vorranno infondere il loro incompiuto affetto genitoriale avranno una nuova figlia e un nipotino da poter far crescere come bravi nonni.


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DIRITTI E DESIDERI
Impazza la polemica su utero in affitto e diritti delle coppie omosessuali. Come al solito la si butta in caciara, si confondono le acque, così la zuffa tra opposte tifoserie può mettere il popolo gli uni contro gli altri … sappiamo chi vincerà.
In questa società è ammesso appropriarsi della FORZA-LAVORO del lavoratore e rivenderne il suo frutto (il prodotto) a un prezzo superiore al suo costo (salario) per ricavarne un guadagno (profitto). Noi comunisti siamo per l’abolizione di questo sistema, che si chiama capitalismo, ma è quello che oggi storicamente abbiamo.
Invece è stato abolito in (quasi) tutti i paesi la possibilità di appropriarsi non del lavoro, ma di una persona, del corpo di una persona, per un tempo limitato o a vita. Quel rapporto si chiama SCHIAVITU’. La borghesia è stata la classe che è stata l’artefice della scomparsa di questa forma di proprietà. Ora quella stessa borghesia ne sembra pentita per alcuni aspetti e vorrebbe ripristinarne alcuni elementi.
I comunisti sono contrari all’utero in affitto PER TUTTI, omosessuali, eterosessuali, single, coppie infertili….
Il primo principio lo abbiamo esposto. Il secondo, anch’esso fondamentale, è che il DIRITTO è quello del bambino ad avere la propria madre biologica accanto, come tutti i mammiferi. Per gli esseri umani questo si estende per un periodo molto più lungo degli altri. Avere un figlio è un DESIDERIO, legittimo, ma di un ordine di importanza inferiore.
La soluzione è semplice. Si adottino i neonati e con essi le rispettive madri e così coloro che vorranno infondere il loro incompiuto affetto genitoriale avranno una nuova figlia e un nipotino da poter far crescere come bravi nonni.

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STASERA Martedì 21, Ore 21 MONZA – Via Cederna19, Centro Civico Cederna Cantalupo, Aula A1 Incontro pubblico, lancio della Federazione di Monza Per rafforzare il Partito, per l’Unità Comunista all’interno di un Fronte Ampio Con ALESSANDRO PASCALE


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STASERA

Martedì 21, Ore 21
MONZA – Via Cederna19, Centro Civico Cederna Cantalupo, Aula A1
Incontro pubblico, lancio della Federazione di Monza
Per rafforzare il Partito, per l’Unità Comunista all’interno di un Fronte Ampio
Con ALESSANDRO PASCALE

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IL SISTEMA UNIPOLARE PORTERÀ ALLA ROVINA IL POPOLO ITALIANO Tutto il mondo occidentale si sta omologando al sistema anglosassone e statunitense sotto ogni punto di vista. Dall’economia, al sistema nazionale e anche al modello fiscale che sta adottando il nostro Paese, ciò comporta che la forbice tra ricchi e poveri aumenterà ancora di più. Il trend che ci ha portati fino a questo punto lo abbiamo potuto constatare già negli ultimi trent’anni con la globalizzazione capitalistica e l’entrata nell’Unione Europea, adesso il governo Meloni sta dando il colpo di grazia al popolo e a tutti i lavoratori con la riforma fiscale del governo che va incontro al capitale finanziario transnazionale e alle multinazionali. Lo schiacciamento verso il basso del prelievo fiscale premia i redditi delle classi sociali più ricche, sopra i 50 mila euro a danno dei lavoratori. Il prelievo fiscale nei confronti di chi vive del proprio lavoro, già colpito da decenni di deflazione salariale, ha come scopo la distruzione di quel che rimane del salario sociale di classe. In particolare, l’Irap, come sottolineato dagli stessi sindacati confederali, colpisce la sanità. Questo perché, su richiesta anglosassone, hanno intenzione di modellare la sanità sulle assicurazioni private, come succede negli USA e adesso anche nel nostro Paese, per cui ci sarà in futuro sempre più sanità e scuola per ricchissimi e l’arte di arrangiarsi o non curarsi o istruirsi per tutti gli altri.


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IL SISTEMA UNIPOLARE PORTERÀ ALLA ROVINA IL POPOLO ITALIANO

Tutto il mondo occidentale si sta omologando al sistema anglosassone e statunitense sotto ogni punto di vista. Dall’economia, al sistema nazionale e anche al modello fiscale che sta adottando il nostro Paese, ciò comporta che la forbice tra ricchi e poveri aumenterà ancora di più.

Il trend che ci ha portati fino a questo punto lo abbiamo potuto constatare già negli ultimi trent’anni con la globalizzazione capitalistica e l’entrata nell’Unione Europea, adesso il governo Meloni sta dando il colpo di grazia al popolo e a tutti i lavoratori con la riforma fiscale del governo che va incontro al capitale finanziario transnazionale e alle multinazionali.

Lo schiacciamento verso il basso del prelievo fiscale premia i redditi delle classi sociali più ricche, sopra i 50 mila euro a danno dei lavoratori. Il prelievo fiscale nei confronti di chi vive del proprio lavoro, già colpito da decenni di deflazione salariale, ha come scopo la distruzione di quel che rimane del salario sociale di classe.
In particolare, l’Irap, come sottolineato dagli stessi sindacati confederali, colpisce la sanità.

Questo perché, su richiesta anglosassone, hanno intenzione di modellare la sanità sulle assicurazioni private, come succede negli USA e adesso anche nel nostro Paese, per cui ci sarà in futuro sempre più sanità e scuola per ricchissimi e l’arte di arrangiarsi o non curarsi o istruirsi per tutti gli altri.

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Il 21 Marzo 1919 nacque la Repubblica Sovietica Ungherese Nel corso del 1918, l’ultimo anno di guerra. Il governo collassò e il potere venne preso in mano da gruppi di operai o di militari tornati dal fronte e organizzati nei “soviet”, “consigli” nati sull’esempio di quelli creati in Russia e che un anno prima avevano portato alla Rivoluzione di ottobre e alla creazione del primo Stato dei Lavoratori della storia Il 21 marzo, i leader comunisti annunciarono la Repubblica Sovietica di Ungheria, accolti con grida di esultanza dalle migliaia di membri dei “soviet” giunti ad assistere alla proclamazione nelle piazze della capitale Budapest. Le riforme introdotte dal nuovo governo furono numerose e in teoria di grande portata. Venne introdotto il suffragio universale maschile e femminile (quasi due anni prima rispetto agli Stati Uniti) e fu approvata la prima costituzione scritta nella storia del paese. Vennero aboliti il feudalesimo, i privilegi dell’aristocrazia e del clero. L’istruzione venne riformata, nazionalizzata e tolta dalle mani della chiesa. La Repubblica Sovietica Ungherese fallì in pochi mesi a causa della grave situazione economica dell’Ungheria dopo la Prima guerra mondiale, i governi capitalistici occidentali inviarono truppe e finanziamenti a chiunque si opponesse al comunismo. In Russia non ebbero successo, ma in Ungheria le cose andarono diversamente. Le truppe dell’esercito rumeno, appoggiato e finanziato dalla Francia, si fecero facilmente strada in Ungheria, senza incontrare opposizione da parte della demoralizzata Armata Rossa ungherese, dall’ostilità della Cecoslovacchia e dalle forze paramilitari di estrema destra e delle difficoltà del suo unico alleato, l’Unione Sovietica, impegnata nella Guerra civile russa Una volta ritornate al potere, le forze conservatrici condussero una campagna di persecuzioni e violenze contro comunisti ed ebrei, nota come il Terrore bianco. Il regime autoritario instaurato in quelle settimane sarebbe durato per i successivi 30 anni, diventando sempre più spietato, fino al punto di collaborare con i nazisti nello sterminio di mezzo milione di ebrei ungheresi.


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Il 21 Marzo 1919 nacque la Repubblica Sovietica Ungherese

Nel corso del 1918, l’ultimo anno di guerra. Il governo collassò e il potere venne preso in mano da gruppi di operai o di militari tornati dal fronte e organizzati nei “soviet”, “consigli” nati sull’esempio di quelli creati in Russia e che un anno prima avevano portato alla Rivoluzione di ottobre e alla creazione del primo Stato dei Lavoratori della storia

Il 21 marzo, i leader comunisti annunciarono la Repubblica Sovietica di Ungheria, accolti con grida di esultanza dalle migliaia di membri dei “soviet” giunti ad assistere alla proclamazione nelle piazze della capitale Budapest.

Le riforme introdotte dal nuovo governo furono numerose e in teoria di grande portata. Venne introdotto il suffragio universale maschile e femminile (quasi due anni prima rispetto agli Stati Uniti) e fu approvata la prima costituzione scritta nella storia del paese. Vennero aboliti il feudalesimo, i privilegi dell’aristocrazia e del clero. L’istruzione venne riformata, nazionalizzata e tolta dalle mani della chiesa.

La Repubblica Sovietica Ungherese fallì in pochi mesi a causa della grave situazione economica dell’Ungheria dopo la Prima guerra mondiale, i governi capitalistici occidentali inviarono truppe e finanziamenti a chiunque si opponesse al comunismo. In Russia non ebbero successo, ma in Ungheria le cose andarono diversamente. Le truppe dell’esercito rumeno, appoggiato e finanziato dalla Francia, si fecero facilmente strada in Ungheria, senza incontrare opposizione da parte della demoralizzata Armata Rossa ungherese, dall’ostilità della Cecoslovacchia e dalle forze paramilitari di estrema destra e delle difficoltà del suo unico alleato, l’Unione Sovietica, impegnata nella Guerra civile russa

Una volta ritornate al potere, le forze conservatrici condussero una campagna di persecuzioni e violenze contro comunisti ed ebrei, nota come il Terrore bianco.
Il regime autoritario instaurato in quelle settimane sarebbe durato per i successivi 30 anni, diventando sempre più spietato, fino al punto di collaborare con i nazisti nello sterminio di mezzo milione di ebrei ungheresi.

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IMPORTANTISSIMO INCONTRO TRA CINA E RUSSIA Putin e Xi JinPing, stanno lavorando alla costruzione di un nuovo ordine multipolare e hanno deciso di annunciare in via ufficiale la loro prospettiva globale. Il Ministero degli Esteri cinese ha ufficializzato le date del viaggio di Xi Jinping a Mosca: da lunedì 20 marzo a mercoledì 22 marzo. “Scambierà opinioni sulle principali questioni internazionali e regionali con il presidente russo Vladimir Putin. L’obiettivo della visita è quello di approfondire ulteriormente la fiducia bilaterale”, dice il portavoce del Ministero, Wang Wenbin. Il Cremlino dal canto suo ha fatto sapere che durante la visita di Xi Jinping a Mosca verranno firmati importanti documenti bilaterali. La visita di Xi Jinping in Russia darà quindi un nuovo slancio allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi, rafforzando ulteriormente la fiducia e la cooperazione per la costruzione di un mondo multipolare contro l’imperialismo USA-NATO per il bene dei popoli di tutto il mondo. La rilevanza della visita è indicata anche dalla sua durata, cioè due giorni: non un incontro simbolico, ma di lavoro. Ma a dare rilievo storico al viaggio è soprattutto la data, dal momento che la visita inizierà proprio il 20 marzo, giorno nel quale ricorre il ventennale dell’invasione dell’Iraq e subito dopo la condanna da parte della Corte Penale Internazionale di Putin.


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IMPORTANTISSIMO INCONTRO TRA CINA E RUSSIA

Putin e Xi JinPing, stanno lavorando alla costruzione di un nuovo ordine multipolare e hanno deciso di annunciare in via ufficiale la loro prospettiva globale.

Il Ministero degli Esteri cinese ha ufficializzato le date del viaggio di Xi Jinping a Mosca: da lunedì 20 marzo a mercoledì 22 marzo. “Scambierà opinioni sulle principali questioni internazionali e regionali con il presidente russo Vladimir Putin. L’obiettivo della visita è quello di approfondire ulteriormente la fiducia bilaterale”, dice il portavoce del Ministero, Wang Wenbin.

Il Cremlino dal canto suo ha fatto sapere che durante la visita di Xi Jinping a Mosca verranno firmati importanti documenti bilaterali. La visita di Xi Jinping in Russia darà quindi un nuovo slancio allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi, rafforzando ulteriormente la fiducia e la cooperazione per la costruzione di un mondo multipolare contro l’imperialismo USA-NATO per il bene dei popoli di tutto il mondo.

La rilevanza della visita è indicata anche dalla sua durata, cioè due giorni: non un incontro simbolico, ma di lavoro. Ma a dare rilievo storico al viaggio è soprattutto la data, dal momento che la visita inizierà proprio il 20 marzo, giorno nel quale ricorre il ventennale dell’invasione dell’Iraq e subito dopo la condanna da parte della Corte Penale Internazionale di Putin.

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EVO MORALES: “La Corte Penale Internazionale emette un mandato di arresto nullo contro il fratello presidente della Russia Vladimir Putin, pochi giorni prima del suo incontro con il suo omologo cinese Xi Jinping che cerca di creare le condizioni per un processo di pacificazione del conflitto con l’Ucraina. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al fratello Putin e avvertiamo che questa accusa politica e forzata per presunti reati di “deportazione”, mira a mantenere lo stato di guerra tra due popoli fratelli d’Europa per soddisfare il militarismo degli Stati Uniti e della NATO. Noi, popoli liberi che lottano per un mondo libero dall’interventismo statunitense, esprimiamo il nostro ripudio della campagna di stigmatizzazione mondiale dell’impero contro il fraterno popolo russo. Il vero responsabile dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità sono gli Stati Uniti


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EVO MORALES: “La Corte Penale Internazionale emette un mandato di arresto nullo contro il fratello presidente della Russia Vladimir Putin, pochi giorni prima del suo incontro con il suo omologo cinese Xi Jinping che cerca di creare le condizioni per un processo di pacificazione del conflitto con l’Ucraina.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al fratello Putin e avvertiamo che questa accusa politica e forzata per presunti reati di “deportazione”, mira a mantenere lo stato di guerra tra due popoli fratelli d’Europa per soddisfare il militarismo degli Stati Uniti e della NATO.

Noi, popoli liberi che lottano per un mondo libero dall’interventismo statunitense, esprimiamo il nostro ripudio della campagna di stigmatizzazione mondiale dell’impero contro il fraterno popolo russo. Il vero responsabile dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità sono gli Stati Uniti

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Lev Ivanovič Jašin 22 ottobre 1929 – 20 marzo 1990 “Giocate a pallone, ma non per diventare professionisti, non per diventare ricchi, ma per fare dello sport.“ Soprannominato il “Ragno Nero”. Un orgoglio dello sport sovietico e mondiale. Il Partito Comunista ricorda questo campione, l’unico nel proprio ruolo a vincere il PALLONE D’ORO. Considerato da molti come il portiere più forte della sua epoca e uno dei più forti della storia. Troppo facilmente dimenticato per via della sua “provenienza”. Figlio di operai, da ragazzo lavorò in fabbrica perché gli adulti erano tutti impegnati in guerra. Medaglia d’oro ai giochi olimpici del 1956, 5 campionati sovietici, 3 coppe dell’URSS. Percepì per tutta la carriera uno stipendio da lavoratore con la Dinamo, squadra con la quale giocò tutta la vita, mentre gli altri già cambiavano casacca.


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Lev Ivanovič Jašin
22 ottobre 1929 – 20 marzo 1990

“Giocate a pallone, ma non per diventare professionisti, non per diventare ricchi, ma per fare dello sport.“

Soprannominato il “Ragno Nero”.
Un orgoglio dello sport sovietico e mondiale.

Il Partito Comunista ricorda questo campione, l’unico nel proprio ruolo a vincere il PALLONE D’ORO.
Considerato da molti come il portiere più forte della sua epoca e uno dei più forti della storia.
Troppo facilmente dimenticato per via della sua “provenienza”.
Figlio di operai, da ragazzo lavorò in fabbrica perché gli adulti erano tutti impegnati in guerra.
Medaglia d’oro ai giochi olimpici del 1956, 5 campionati sovietici, 3 coppe dell’URSS.
Percepì per tutta la carriera uno stipendio da lavoratore con la Dinamo, squadra con la quale giocò tutta la vita, mentre gli altri già cambiavano casacca.

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SVOLTA GREEN A FAVORE DELLE BANCHE E CONTRO IL POPOLO! La svolta green tanto propagandata negli ultimi anni dai governi e dall’UE viene riproposta ciclicamente solamente se può arricchire ulteriormente le banche e i grandi imprenditori. Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto poco di ecologia dopo che i nostri governi (Draghi e Meloni) hanno dovuto riaprire le inquinantissime centrali a carbone per far fronte alle sanzioni che UE e NATO e il nostro Paese hanno imposto alla Russia su gas e combustibili, adesso però il parlamento europeo sta cercando di far passare una legge che andrà a colpire tutti i cittadini che posseggono una casa “vecchia”. Infatti la proposta che è stata approvata sarà che entro il 2033 tutte le abitazioni private dovranno essere almeno di “Classe D”, ciò comporterebbe che la maggior parte delle case nel nostro Paese dovrà essere necessariamente ristrutturato con ingenti spese per tutti i proprietari di case non “a norma” per chi ha i soldi o riesce ad accedere ad un mutuo. Questa è l’ennesima direttiva europea fatta apposta per favorire le banche presteranno volentieri il denaro ai cittadini, salvo poi confiscare la casa in caso di mancato pagamento del prestito e chi non potrà permettersi neanche di chiedere denaro alle banche vedrà colare a picco il valore della propria casa e sarà costretta a svenderla perché ormai non più a norma. Questi diktat dell’Unione Europea vanno a colpire solamente i cittadini in nome di una finta “svolta green” che viene riproposta solamente quando fa comodo alle multinazionali e alle banche e senza mai pensare al benessere del pianeta e all’ecologia come abbiamo potuto vedere dalle scelte sul ritorno al carbone dell’ultimo anno.


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SVOLTA GREEN A FAVORE DELLE BANCHE
E CONTRO IL POPOLO!

La svolta green tanto propagandata negli ultimi anni dai governi e dall’UE viene riproposta ciclicamente solamente se può arricchire ulteriormente le banche e i grandi imprenditori.

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto poco di ecologia dopo che i nostri governi (Draghi e Meloni) hanno dovuto riaprire le inquinantissime centrali a carbone per far fronte alle sanzioni che UE e NATO e il nostro Paese hanno imposto alla Russia su gas e combustibili, adesso però il parlamento europeo sta cercando di far passare una legge che andrà a colpire tutti i cittadini che posseggono una casa “vecchia”.
Infatti la proposta che è stata approvata sarà che entro il 2033 tutte le abitazioni private dovranno essere almeno di “Classe D”, ciò comporterebbe che la maggior parte delle case nel nostro Paese dovrà essere necessariamente ristrutturato con ingenti spese per tutti i proprietari di case non “a norma” per chi ha i soldi o riesce ad accedere ad un mutuo.

Questa è l’ennesima direttiva europea fatta apposta per favorire le banche presteranno volentieri il denaro ai cittadini, salvo poi confiscare la casa in caso di mancato pagamento del prestito e chi non potrà permettersi neanche di chiedere denaro alle banche vedrà colare a picco il valore della propria casa e sarà costretta a svenderla perché ormai non più a norma.
Questi diktat dell’Unione Europea vanno a colpire solamente i cittadini in nome di una finta “svolta green” che viene riproposta solamente quando fa comodo alle multinazionali e alle banche e senza mai pensare al benessere del pianeta e all’ecologia come abbiamo potuto vedere dalle scelte sul ritorno al carbone dell’ultimo anno.

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STELLANTIS(EX FIAT) LICENZIA IL 40% DEI SUOI LAVORATORI Stellantis sta pensando ad un ulteriore ridimensionamento della sua fabbrica di Melfi, così il 40% dei lavoratori rischia il licenziamento. Melfi fino a pochi anni fa era il più grande stabilimento di auto in Italia, dopo la fusione di Fiat con Chrysler fu la prima fabbrica italiana a produrre la Jeep, oggi però rischia di ridimensionarsi ulteriormente licenziando il 40% della propria forza lavoro e andando a impattare pesantemente su tutta l’economia della regione. Nel 2015 la fabbrica ha registrato i volumi più alti, con circa 390mila auto uscite dallo stabilimento lucano, l’anno scorso Melfi ha chiuso a quota 163.793, registrando il calo di volumi più pesante con un calo del 34% tra tutte le fabbriche di assemblaggio di Stellantis in Italia rispetto al periodo pre-Covid. I dirigenti dell’azienda accusano anche che le fermate produttive sono state indotte dalla mancanza di componenti e semiconduttori e le prospettive per il nuovo piano industriale potrebbero restare tra le 150mila e le 200mila unità, ciò confermerebbe le cifre dell’ultimo anno e quindi la volontà di licenziare migliaia di lavoratori Negli ultimi cinque anni Stellantis ha fatto pesanti licenziamenti, passando da 13000 dipendenti ai 10000 di oggi, adesso altre 4000 famiglie rischiano di non avere più un sostentamento e un lavoro. La crisi, come sempre, viene scaricata e fatta pagare solamente dai lavoratori e non ricade mai sui manager e capi d’azienda che pensano a salvaguardare i propri enormi profitti sacrificando i lavoratori.


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STELLANTIS(EX FIAT) LICENZIA IL 40% DEI SUOI LAVORATORI

Stellantis sta pensando ad un ulteriore ridimensionamento della sua fabbrica di Melfi, così il 40% dei lavoratori rischia il licenziamento.

Melfi fino a pochi anni fa era il più grande stabilimento di auto in Italia, dopo la fusione di Fiat con Chrysler fu la prima fabbrica italiana a produrre la Jeep, oggi però rischia di ridimensionarsi ulteriormente licenziando il 40% della propria forza lavoro e andando a impattare pesantemente su tutta l’economia della regione.
Nel 2015 la fabbrica ha registrato i volumi più alti, con circa 390mila auto uscite dallo stabilimento lucano, l’anno scorso Melfi ha chiuso a quota 163.793, registrando il calo di volumi più pesante con un calo del 34% tra tutte le fabbriche di assemblaggio di Stellantis in Italia rispetto al periodo pre-Covid.
I dirigenti dell’azienda accusano anche che le fermate produttive sono state indotte dalla mancanza di componenti e semiconduttori e le prospettive per il nuovo piano industriale potrebbero restare tra le 150mila e le 200mila unità, ciò confermerebbe le cifre dell’ultimo anno e quindi la volontà di licenziare migliaia di lavoratori

Negli ultimi cinque anni Stellantis ha fatto pesanti licenziamenti, passando da 13000 dipendenti ai 10000 di oggi, adesso altre 4000 famiglie rischiano di non avere più un sostentamento e un lavoro.
La crisi, come sempre, viene scaricata e fatta pagare solamente dai lavoratori e non ricade mai sui manager e capi d’azienda che pensano a salvaguardare i propri enormi profitti sacrificando i lavoratori.

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I PAESI BALTICI SIMPATIZZANO CON I NAZISTI Estonia e Lettonia hanno gettato del tutto la maschera e oltre a sostenere i gruppi neo-nazisti come il battaglione Azov e Pravy Sektor in Ucraina, fanno propaganda nazista all’interno dei loro Paesi. La prima ministra dell’Estonia Kaja Kallas simpatizza apertamente con la Germania Nazista pubblicato un tweet vergognoso in cui denunciava i bombardamenti sovietici su Tallin, quando il Paese era occupato dalle truppe della Germania nazista e amministrato dal governo collaborazionista estone. Mentre nella “democratica” Lettonia, ogni anno, il 16 marzo, viene commemorata la Giornata dei legionari delle SS lettoni. Nella cosiddetta Giornata dei legionari delle Waffen-SS, i legionari delle SS e i loro sostenitori marciano per le strade di Riga, dove i simboli e i riconoscimenti nazisti vengono esposti pubblicamente. Molti Paesi del mondo, tra cui la Russia, condannano l’evento e si oppongono alla glorificazione del nazismo. I due Paesi fanno parte sia della Unione Europea che della NATO dal 2004 e nessuno dei due è stato sanzionato per le posizioni che hanno preso riguardo il nazifascismo. DI FATTO L’UNIONE EUROPEA SOSTIENE DIRETTAMENTE I NEONAZISTI Queste notizie, ovviamente, sui media occidentali vengono accuratamente censurate.


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I PAESI BALTICI SIMPATIZZANO CON I NAZISTI

Estonia e Lettonia hanno gettato del tutto la maschera e oltre a sostenere i gruppi neo-nazisti come il battaglione Azov e Pravy Sektor in Ucraina, fanno propaganda nazista all’interno dei loro Paesi.

La prima ministra dell’Estonia Kaja Kallas simpatizza apertamente con la Germania Nazista pubblicato un tweet vergognoso in cui denunciava i bombardamenti sovietici su Tallin, quando il Paese era occupato dalle truppe della Germania nazista e amministrato dal governo collaborazionista estone.

Mentre nella “democratica” Lettonia, ogni anno, il 16 marzo, viene commemorata la Giornata dei legionari delle SS lettoni. Nella cosiddetta Giornata dei legionari delle Waffen-SS, i legionari delle SS e i loro sostenitori marciano per le strade di Riga, dove i simboli e i riconoscimenti nazisti vengono esposti pubblicamente. Molti Paesi del mondo, tra cui la Russia, condannano l’evento e si oppongono alla glorificazione del nazismo.
I due Paesi fanno parte sia della Unione Europea che della NATO dal 2004 e nessuno dei due è stato sanzionato per le posizioni che hanno preso riguardo il nazifascismo.

DI FATTO L’UNIONE EUROPEA SOSTIENE DIRETTAMENTE I NEONAZISTI

Queste notizie, ovviamente, sui media occidentali vengono accuratamente censurate.

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CPI: CORTE DEI PAGLIACCI INTERNAZIONALI CONDANNA PUTIN! Noi ci chiediamo Dove era e dove è la CPI? riguardo la vicenda ASSANGE? E Dove era il CPI quando gli Stati Uniti e l’occidente uccidevano i bambini e civili in IRAQ, in AFGHANISTAN, in SIRIA e in LIBIA Dove è il CPI quando Israele bombarda la Palestina, occupa territori palestinesi o bombarda la Siria? Dove è il CPI quando gli USA e l’occidente organizzano colpi di stato in giro per il mondo? La Corte Penale Internazionale è una barzelletta, ed è la prova di come la Democrazia borghese è solo una grandissima immensa buffonata, il potere giudiziario non è indipendente, ma risponde esattamente agli interessi delle classi dominanti. Questo vale per la CPI come per i tribunali nazionali. La divisione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) su cui si basa la democrazia borghese è una grande, grandissima presa per il culo.


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CPI: CORTE DEI PAGLIACCI INTERNAZIONALI
CONDANNA PUTIN!

Noi ci chiediamo Dove era e dove è la CPI? riguardo la vicenda ASSANGE?
E Dove era il CPI quando gli Stati Uniti e l’occidente uccidevano i bambini e civili in IRAQ, in AFGHANISTAN, in SIRIA e in LIBIA
Dove è il CPI quando Israele bombarda la Palestina, occupa territori palestinesi o bombarda la Siria?
Dove è il CPI quando gli USA e l’occidente organizzano colpi di stato in giro per il mondo?

La Corte Penale Internazionale è una barzelletta, ed è la prova di come la Democrazia borghese è solo una grandissima immensa buffonata, il potere giudiziario non è indipendente, ma risponde esattamente agli interessi delle classi dominanti.
Questo vale per la CPI come per i tribunali nazionali. La divisione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) su cui si basa la democrazia borghese è una grande, grandissima presa per il culo.

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