I PREZZI CRESCONO GLI STIPENDI NO I prezzi di tutti i beni continuano a crescere ad una velocità che il popolo italiano non vedeva dagli anni 80, solo che a quel tempo “la scala mobile” faceva si che gli stipendi si adeguassero al costo della vita. Adesso invece gli stipendi rimangono sempre bassi e il costo della vita aumenta a dismisura, impoverendo ogni giorno, sempre di più, tutto il popolo. Gli stipendi rimangono bassi, anzi diminuiscono, i dati dimostrano che gli stipendi in Italia siano diminuiti del 3% dal 1990 fino ad oggi, al tempo stesso l’inflazione cresce velocemente a causa della speculazione e a causa delle sanzioni che prima il governo Draghi e ora il Governo Meloni hanno imposto alla Russia. Secondo gli stessi dati Istat l’inflazione su base annua di quest’anno sarà del 8,3%. I prezzi di Luce e Gas continuano a salire (da +18,9% a +26,7%), si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,6%) e, in modo più contenuto, dei servizi (da +4,5% a +4,7%) e dei beni alimentari (da +7,6% a +8,2%) . Una inflazione che colpisce molto di più le fasce medio basse rispetto alle fasce alte. Il nostro governo nel mentre che il popolo italiano si impoverisce sempre di più ogni giorno che passa, pensa a stanziare 10 miliardi di Euro per l’invio di armi in Ucraina e taglia di 10 miliardi la spesa per la sanità e le pensioni. Questo governo, proprio come quelli precedenti, odia il proprio popolo e fa di tutto per impoverirlo sempre di più.


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I PREZZI CRESCONO
GLI STIPENDI NO

I prezzi di tutti i beni continuano a crescere ad una velocità che il popolo italiano non vedeva dagli anni 80, solo che a quel tempo “la scala mobile” faceva si che gli stipendi si adeguassero al costo della vita. Adesso invece gli stipendi rimangono sempre bassi e il costo della vita aumenta a dismisura, impoverendo ogni giorno, sempre di più, tutto il popolo.

Gli stipendi rimangono bassi, anzi diminuiscono, i dati dimostrano che gli stipendi in Italia siano diminuiti del 3% dal 1990 fino ad oggi, al tempo stesso l’inflazione cresce velocemente a causa della speculazione e a causa delle sanzioni che prima il governo Draghi e ora il Governo Meloni hanno imposto alla Russia.
Secondo gli stessi dati Istat l’inflazione su base annua di quest’anno sarà del 8,3%. I prezzi di Luce e Gas continuano a salire (da +18,9% a +26,7%), si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,6%) e, in modo più contenuto, dei servizi (da +4,5% a +4,7%) e dei beni alimentari (da +7,6% a +8,2%) . Una inflazione che colpisce molto di più le fasce medio basse rispetto alle fasce alte.

Il nostro governo nel mentre che il popolo italiano si impoverisce sempre di più ogni giorno che passa, pensa a stanziare 10 miliardi di Euro per l’invio di armi in Ucraina e taglia di 10 miliardi la spesa per la sanità e le pensioni.
Questo governo, proprio come quelli precedenti, odia il proprio popolo e fa di tutto per impoverirlo sempre di più.

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TESORETTO MIO BELLO! Altro che il “tesoretto da 4 miliardi” di cui parla Giorgia Meloni! Le risorse (in deficit) per il taglio del cuneo contributivo a carico dei dipendenti stanziate dal governo si fermano a 2,9 miliardi. Il resto, circa 1,1 miliardi sono le maggiori imposte che verranno versate dagli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei contributi. Stando alle prime simulazioni, chi guadagna intorno a 20mila euro lordi l’anno da luglio avrà un beneficio aggiuntivo di circa 59 euro al mese. Sommando i circa 45 euro previsti dal taglio del cuneo già in vigore, si arriva a oltre 100. Ma il beneficio netto si fermerà a una settantina di euro totali. Per chi ha una retribuzione lorda di 15mila euro il vantaggio complessivo si fermerà invece a 62 euro perché quasi 20 se li mangerà il fisco. Il meccanismo non è certo nuovo. Il governo in carica può annunciare una sforbiciata più corposa rispetto alle risorse effettivamente trovate per le coperture. Il governo Draghi aveva usato lo stesso trucco. “Ma non ci sono i soldi per fare di più!” Certo, se si dovranno pagare di più gli interessi per il rialzo dei tassi imposto dalla BCE, se si dovrà rientrare dal debito come imposto dalla Commissione Europea, se si dovranno inviare miliardi di euro all’Ucraina per la guerra infinita imposta dalla NATO, è chiaro che i soldi per i lavoratori non ci saranno mai. Basta! È ora si svegliarsi! Impugna la penna e vai a firmare il referendum!


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TESORETTO MIO BELLO!

Altro che il “tesoretto da 4 miliardi” di cui parla Giorgia Meloni! Le risorse (in deficit) per il taglio del cuneo contributivo a carico dei dipendenti stanziate dal governo si fermano a 2,9 miliardi. Il resto, circa 1,1 miliardi sono le maggiori imposte che verranno versate dagli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei contributi.
Stando alle prime simulazioni, chi guadagna intorno a 20mila euro lordi l’anno da luglio avrà un beneficio aggiuntivo di circa 59 euro al mese. Sommando i circa 45 euro previsti dal taglio del cuneo già in vigore, si arriva a oltre 100. Ma il beneficio netto si fermerà a una settantina di euro totali. Per chi ha una retribuzione lorda di 15mila euro il vantaggio complessivo si fermerà invece a 62 euro perché quasi 20 se li mangerà il fisco.
Il meccanismo non è certo nuovo. Il governo in carica può annunciare una sforbiciata più corposa rispetto alle risorse effettivamente trovate per le coperture. Il governo Draghi aveva usato lo stesso trucco.
“Ma non ci sono i soldi per fare di più!”

Certo, se si dovranno pagare di più gli interessi per il rialzo dei tassi imposto dalla BCE, se si dovrà rientrare dal debito come imposto dalla Commissione Europea, se si dovranno inviare miliardi di euro all’Ucraina per la guerra infinita imposta dalla NATO, è chiaro che i soldi per i lavoratori non ci saranno mai.
Basta! È ora si svegliarsi! Impugna la penna e vai a firmare il referendum!

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L’INCOERENZA DEI 5 STELLE La coerenza dei grillini è sempre stata nota a tutti gli italiani, da quando sono riusciti ad entrare in parlamento la prima volta hanno detto tutto e il contrario di tutto e fatto tutto e il contrario di tutto. Da essere contro l’Euro e Ue ne sono diventati fedeli servitori, da identificare come principale nemico il PD, dopo ci hanno fatto due governi e Di Maio si è persino staccato per correre alle elezioni alleato col tanto odiato PD. L’opportunismo dei grillini continua ancora adesso con Giancarlo Cancelleri che da ex viceministro dei 5Stelle passa direttamente a Forza Italia che ha dichiarato: «Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate, ho cambiato idea. Oggi c’è una famiglia di valori che mi può accogliere e che l’ha fatto nonostante io abbia espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e ha ha voluto tributarmi un gesto di affetto e di stima, che ho apprezzato». Oppure Manlio Di Stefano, un tempo “duro e puro” del M5S, filorusso, filocinese, filopalestinese ed estimatore di Cuba e del Venezuela chavista, dopo essere giunto a occupare la poltrona di sottosegretario agli Esteri è diventato più atlantista, filo-yankee, russofobo e sionista di Stoltenberg. Convertito sulla via di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, come Di Maio. Lo stesso di Maio adesso è riuscito a riciclarsi come nuovo inviato Ue per il Golfo Persico. L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in una lettera inviata ai Ventisette Stati membri, ha indicato l’ex ministro degli Esteri per ricoprire il ruolo. Per finire con Conte e tutti coloro che sono rimasti nei 5 Stelle, che dopo aver fatto un governo con la Lega, uno con il PD e uno con PD, Lega, Forza Italia in supporto a Draghi, adesso cercano di riciclarsi pacifisti dopo che per più di 6 mesi hanno avallato tutte le politiche guerrafondaie di Draghi, UE e NATO


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L’INCOERENZA DEI 5 STELLE

La coerenza dei grillini è sempre stata nota a tutti gli italiani, da quando sono riusciti ad entrare in parlamento la prima volta hanno detto tutto e il contrario di tutto e fatto tutto e il contrario di tutto.
Da essere contro l’Euro e Ue ne sono diventati fedeli servitori, da identificare come principale nemico il PD, dopo ci hanno fatto due governi e Di Maio si è persino staccato per correre alle elezioni alleato col tanto odiato PD.

L’opportunismo dei grillini continua ancora adesso con Giancarlo Cancelleri che da ex viceministro dei 5Stelle passa direttamente a Forza Italia che ha dichiarato: «Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate, ho cambiato idea. Oggi c’è una famiglia di valori che mi può accogliere e che l’ha fatto nonostante io abbia espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e ha ha voluto tributarmi un gesto di affetto e di stima, che ho apprezzato».

Oppure Manlio Di Stefano, un tempo “duro e puro” del M5S, filorusso, filocinese, filopalestinese ed estimatore di Cuba e del Venezuela chavista, dopo essere giunto a occupare la poltrona di sottosegretario agli Esteri è diventato più atlantista, filo-yankee, russofobo e sionista di Stoltenberg. Convertito sulla via di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, come Di Maio.
Lo stesso di Maio adesso è riuscito a riciclarsi come nuovo inviato Ue per il Golfo Persico.
L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in una lettera inviata ai Ventisette Stati membri, ha indicato l’ex ministro degli Esteri per ricoprire il ruolo.
Per finire con Conte e tutti coloro che sono rimasti nei 5 Stelle, che dopo aver fatto un governo con la Lega, uno con il PD e uno con PD, Lega, Forza Italia in supporto a Draghi, adesso cercano di riciclarsi pacifisti dopo che per più di 6 mesi hanno avallato tutte le politiche guerrafondaie di Draghi, UE e NATO

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10 MILIARDI DI TAGLI ALLE PENSIONI DA QUESTO GOVERNO VENDUTO In Francia sono mesi che vanno avanti le proteste contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. In Italia invece, dopo aver innalzato l’età pensionabile fino quasi a 70 anni nel silenzio assordante dei sindacati, adesso le taglieranno ulteriormente impoverendo ancora di più un popolo già straziato dalla crisi e dai soldi spesi per l’Ucraina. Dal taglio del valore reale delle pensioni provengono una buona parte dei soldi per finanziare misure della prossima legge di bilancio come “quota 103” e l’estensione della flat tax per le partite Iva ma in realtà i 10 miliardi di tagli stanno finanziando l’invio di armi e il sostegno all’Ucraialna. La riduzione delle rivalutazioni (che viene stabilito al di sotto dell’attuale livello di inflazione anche per le minime) garantirà nel 2023 risparmi alle casse pubbliche per 2,1 miliardi di euro. Stando alle tabelle allegate alle relazione il taglio alle pensioni raddoppia a 4 miliardi nel 2024 per poi mantenersi poco al di sotto di questa soglia fino al 2030. I salari non aumentano, la Fornero rimane e hanno tagliato le pensioni, questi sono i provvedimenti per il popolo italiano che sta portando avanti il governo Meloni. Un governo sempre più identico al precedente guidato da Mario Draghi.


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10 MILIARDI DI TAGLI ALLE PENSIONI
DA QUESTO GOVERNO VENDUTO

In Francia sono mesi che vanno avanti le proteste contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. In Italia invece, dopo aver innalzato l’età pensionabile fino quasi a 70 anni nel silenzio assordante dei sindacati, adesso le taglieranno ulteriormente impoverendo ancora di più un popolo già straziato dalla crisi e dai soldi spesi per l’Ucraina.

Dal taglio del valore reale delle pensioni provengono una buona parte dei soldi per finanziare misure della prossima legge di bilancio come “quota 103” e l’estensione della flat tax per le partite Iva ma in realtà i 10 miliardi di tagli stanno finanziando l’invio di armi e il sostegno all’Ucraialna.
La riduzione delle rivalutazioni (che viene stabilito al di sotto dell’attuale livello di inflazione anche per le minime) garantirà nel 2023 risparmi alle casse pubbliche per 2,1 miliardi di euro. Stando alle tabelle allegate alle relazione il taglio alle pensioni raddoppia a 4 miliardi nel 2024 per poi mantenersi poco al di sotto di questa soglia fino al 2030.

I salari non aumentano, la Fornero rimane e hanno tagliato le pensioni, questi sono i provvedimenti per il popolo italiano che sta portando avanti il governo Meloni. Un governo sempre più identico al precedente guidato da Mario Draghi.

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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre. Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato. Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste. Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.


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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD

Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre.
Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato.

Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste.

Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.

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🔴 Riceviamo e pubblichiamo dal Partito Comunista della Federazione Russa La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi al governo neonazista di Kiev – Partito Comunista (Italia) I Comunisti Italiani hanno criticato un video in cui il presidente ucraino Vladimir Zelensky ringrazia il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giorgio Meloni per la fornitura di armi pesanti. “Nel video il regime di Zelensky ringrazia l’Italia per le armi pesanti e le bombe fornitegli dal governo Meloni. Il governo Meloni, come il suo predecessore Draghi, continua a violare spudoratamente l’articolo 11 della nostra Costituzione e continua ad andare contro la volontà popolare, la maggior parte degli italiani non vuole la guerra, la maggior parte degli italiani è contro la guerra e contro l’invio di armi al governo neonazista di Kiev. Zelensky non deve ringraziare l’Italia, ma solo il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE”, si legge sul canale Telegram del Partito Comunista 👇 Leggi l’articolo completo qui 👇 https://bit.ly/riceviamo-pcfr


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🔴 Riceviamo e pubblichiamo dal Partito Comunista della Federazione Russa

La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi al governo neonazista di Kiev – Partito Comunista (Italia)

I Comunisti Italiani hanno criticato un video in cui il presidente ucraino Vladimir Zelensky ringrazia il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giorgio Meloni per la fornitura di armi pesanti.

“Nel video il regime di Zelensky ringrazia l’Italia per le armi pesanti e le bombe fornitegli dal governo Meloni. Il governo Meloni, come il suo predecessore Draghi, continua a violare spudoratamente l’articolo 11 della nostra Costituzione e continua ad andare contro la volontà popolare, la maggior parte degli italiani non vuole la guerra, la maggior parte degli italiani è contro la guerra e contro l’invio di armi al governo neonazista di Kiev.

Zelensky non deve ringraziare l’Italia, ma solo il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE”, si legge sul canale Telegram del Partito Comunista

👇 Leggi l’articolo completo qui 👇
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CALANO I CONSUMI DEGLI ITALIANI LA MELONI PREFERISCE SPEDIRE ARMI Cala il potere d’acquisto delle famiglie del 3,7% nell’ultimo quadrimestre soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi, sopratutto alimentare e la ristagnazione degli stipendi che non crescono in base al costo della vita ma sono fermi al 1990. Le grandi aziende però festeggiano per merito dell’aumento dei prezzi che hanno apportato ai loro prodotti con un incremento del 7,8%, andando così ad impoverire le famiglie italiane che devono tirare sempre più la cinghia per riuscire ad arrivare a fine mese. Gli italiani quindi spendono di più per comprare sempre meno. L’inflazione e il carovita nel nostro paese è dovuto soprattutto all’innalzamento delle materie prime dovuto alla guerra in Ucraina, una guerra voluta dal dal nostro governo che ha impoverito ancora di più le famiglie italiane con i grossi aumenti di carburante, gas, elettricità dovuti alle sanzioni imposte dall’UE e dal governo Draghi prima e Meloni dopo alla Russia. Le classi lavoratrici e le fasce di popolazione meno ricche sono sempre più in difficoltà, ma sono completamente ignorate dalla Meloni e il suo governo che è sempre più impegnata ad inviare denaro e armi al regime di Zelenskji


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CALANO I CONSUMI DEGLI ITALIANI
LA MELONI PREFERISCE SPEDIRE ARMI

Cala il potere d’acquisto delle famiglie del 3,7% nell’ultimo quadrimestre soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi, sopratutto alimentare e la ristagnazione degli stipendi che non crescono in base al costo della vita ma sono fermi al 1990.
Le grandi aziende però festeggiano per merito dell’aumento dei prezzi che hanno apportato ai loro prodotti con un incremento del 7,8%, andando così ad impoverire le famiglie italiane che devono tirare sempre più la cinghia per riuscire ad arrivare a fine mese. Gli italiani quindi spendono di più per comprare sempre meno.

L’inflazione e il carovita nel nostro paese è dovuto soprattutto all’innalzamento delle materie prime dovuto alla guerra in Ucraina, una guerra voluta dal dal nostro governo che ha impoverito ancora di più le famiglie italiane con i grossi aumenti di carburante, gas, elettricità dovuti alle sanzioni imposte dall’UE e dal governo Draghi prima e Meloni dopo alla Russia.

Le classi lavoratrici e le fasce di popolazione meno ricche sono sempre più in difficoltà, ma sono completamente ignorate dalla Meloni e il suo governo che è sempre più impegnata ad inviare denaro e armi al regime di Zelenskji

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Il regime di Zelenskji ringrazia con un video l’Italia per le armi pesanti e le bombe che il governo Meloni gli fornisce. Il governo Meloni come il suo predecessore Draghi continuano a violare senza vergogna l’articolo 11 della nostra Costituzione e continuano ad andare contro il volere popolare, la maggioranza degli italiani non vuole la guerra, la maggioranza degli italiani RIPUDIA LA GUERRA ed è contraria all’invio di armi a favore del governo neo-nazista di Kiev. Zelenskij non deve ringraziare l’Italia, ma solamente il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE.


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Il regime di Zelenskji ringrazia con un video l’Italia per le armi pesanti e le bombe che il governo Meloni gli fornisce. Il governo Meloni come il suo predecessore Draghi continuano a violare senza vergogna l’articolo 11 della nostra Costituzione e continuano ad andare contro il volere popolare, la maggioranza degli italiani non vuole la guerra, la maggioranza degli italiani RIPUDIA LA GUERRA ed è contraria all’invio di armi a favore del governo neo-nazista di Kiev.

Zelenskij non deve ringraziare l’Italia, ma solamente il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE.

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SVOLTA GREEN A FAVORE DELLE BANCHE E CONTRO IL POPOLO! La svolta green tanto propagandata negli ultimi anni dai governi e dall’UE viene riproposta ciclicamente solamente se può arricchire ulteriormente le banche e i grandi imprenditori. Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto poco di ecologia dopo che i nostri governi (Draghi e Meloni) hanno dovuto riaprire le inquinantissime centrali a carbone per far fronte alle sanzioni che UE e NATO e il nostro Paese hanno imposto alla Russia su gas e combustibili, adesso però il parlamento europeo sta cercando di far passare una legge che andrà a colpire tutti i cittadini che posseggono una casa “vecchia”. Infatti la proposta che è stata approvata sarà che entro il 2033 tutte le abitazioni private dovranno essere almeno di “Classe D”, ciò comporterebbe che la maggior parte delle case nel nostro Paese dovrà essere necessariamente ristrutturato con ingenti spese per tutti i proprietari di case non “a norma” per chi ha i soldi o riesce ad accedere ad un mutuo. Questa è l’ennesima direttiva europea fatta apposta per favorire le banche presteranno volentieri il denaro ai cittadini, salvo poi confiscare la casa in caso di mancato pagamento del prestito e chi non potrà permettersi neanche di chiedere denaro alle banche vedrà colare a picco il valore della propria casa e sarà costretta a svenderla perché ormai non più a norma. Questi diktat dell’Unione Europea vanno a colpire solamente i cittadini in nome di una finta “svolta green” che viene riproposta solamente quando fa comodo alle multinazionali e alle banche e senza mai pensare al benessere del pianeta e all’ecologia come abbiamo potuto vedere dalle scelte sul ritorno al carbone dell’ultimo anno.


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SVOLTA GREEN A FAVORE DELLE BANCHE
E CONTRO IL POPOLO!

La svolta green tanto propagandata negli ultimi anni dai governi e dall’UE viene riproposta ciclicamente solamente se può arricchire ulteriormente le banche e i grandi imprenditori.

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto poco di ecologia dopo che i nostri governi (Draghi e Meloni) hanno dovuto riaprire le inquinantissime centrali a carbone per far fronte alle sanzioni che UE e NATO e il nostro Paese hanno imposto alla Russia su gas e combustibili, adesso però il parlamento europeo sta cercando di far passare una legge che andrà a colpire tutti i cittadini che posseggono una casa “vecchia”.
Infatti la proposta che è stata approvata sarà che entro il 2033 tutte le abitazioni private dovranno essere almeno di “Classe D”, ciò comporterebbe che la maggior parte delle case nel nostro Paese dovrà essere necessariamente ristrutturato con ingenti spese per tutti i proprietari di case non “a norma” per chi ha i soldi o riesce ad accedere ad un mutuo.

Questa è l’ennesima direttiva europea fatta apposta per favorire le banche presteranno volentieri il denaro ai cittadini, salvo poi confiscare la casa in caso di mancato pagamento del prestito e chi non potrà permettersi neanche di chiedere denaro alle banche vedrà colare a picco il valore della propria casa e sarà costretta a svenderla perché ormai non più a norma.
Questi diktat dell’Unione Europea vanno a colpire solamente i cittadini in nome di una finta “svolta green” che viene riproposta solamente quando fa comodo alle multinazionali e alle banche e senza mai pensare al benessere del pianeta e all’ecologia come abbiamo potuto vedere dalle scelte sul ritorno al carbone dell’ultimo anno.

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MELONI UGUALE A DRAGHI Giorgia Meloni sta portando avanti le politiche di distruzione del nostro paese iniziate dal governo Draghi sotto i diktat dell’UE, a dirlo non siamo soltanto noi che abbiamo sempre criticato sia questo sia il precedente governo, ma direttamente gli USA e la NATO. Rachel Rizzo,dell’ Europe Center dell’Atlantic Council, think tank con sede a Washington che ha un ruolo di punta nell’elaborazione delle strategie NATO durante la sua visita a Roma ha dichiarato: “Mario Draghi è visto dagli Usa come un baluardo di stabilità in un sistema politico volatile come quello italiano. Penso che la transizione tra lui e Meloni destasse preoccupazioni, in particolar modo in merito a questioni di politica interna e sociale vista la differenza ideologica tra un’amministrazione democratica e un governo conservatore. In particolare si temeva che un’ondata populista di destra, che abbiamo osservato in Ungheria, Francia e Polonia, potesse prendere il sopravvento anche in Italia. Ma Giorgia Meloni ha sin da subito mandato messaggi molto europeisti, in favore della Nato, dell’Ucraina, ed è stata una piacevole sorpresa per tutti noi”. Giorgia Meloni è quindi solamente la declinazione al femminile di Mario Draghi, capace di dire tutto e il contrario di tutto pur di accontentare le volontà di UE, NATO e USA dimostrando che anche questo governo è un governo deboli coi forti e forte con i deboli.


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MELONI UGUALE A DRAGHI

Giorgia Meloni sta portando avanti le politiche di distruzione del nostro paese iniziate dal governo Draghi sotto i diktat dell’UE, a dirlo non siamo soltanto noi che abbiamo sempre criticato sia questo sia il precedente governo, ma direttamente gli USA e la NATO.

Rachel Rizzo,dell’ Europe Center dell’Atlantic Council, think tank con sede a Washington che ha un ruolo di punta nell’elaborazione delle strategie NATO durante la sua visita a Roma ha dichiarato:
“Mario Draghi è visto dagli Usa come un baluardo di stabilità in un sistema politico volatile come quello italiano. Penso che la transizione tra lui e Meloni destasse preoccupazioni, in particolar modo in merito a questioni di politica interna e sociale vista la differenza ideologica tra un’amministrazione democratica e un governo conservatore. In particolare si temeva che un’ondata populista di destra, che abbiamo osservato in Ungheria, Francia e Polonia, potesse prendere il sopravvento anche in Italia. Ma Giorgia Meloni ha sin da subito mandato messaggi molto europeisti, in favore della Nato, dell’Ucraina, ed è stata una piacevole sorpresa per tutti noi”.

Giorgia Meloni è quindi solamente la declinazione al femminile di Mario Draghi, capace di dire tutto e il contrario di tutto pur di accontentare le volontà di UE, NATO e USA dimostrando che anche questo governo è un governo deboli coi forti e forte con i deboli.

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IL POPOLO E’ SEMPRE PIÙ POVERO LE REGIONI SI AUMENTANO GLI STIPENDI La crisi finanziaria che ha investito il nostro Paese dalla pandemia fino al conflitto russo-ucraino ha reso il popolo italiano sempre più povero. Migliaia sono stati i licenziamenti dei lavoratori, le delocalizzazioni delle fabbriche favorite dai governi Conte, Draghi e Meloni e l’innalzamento del caro-vita ha messo sempre più in ginocchio tutto il Paese, a tutto questo va aggiunta anche la soppressione del reddito di cittadinanza senza un piano per la piena occupazione. I nostri governanti per far fronte a questa profonda crisi invece di pensare al benessere del proprio popolo, hanno deciso arbitrariamente di aumentarsi lo stipendio. Mentre gli stipendi non salgono per recuperare l’inflazione, i consiglieri regionali hanno messo i propri stipendi al riparo dell’inflazione votando aumenti dal 3 al 8%.In questa logica del Robin Hood alla rovescia, che toglie ai poveri per favorire i redditi alti, si colloca la ciliegina sulla torta dei politici che incuranti di tutto, dagli effetti della pandemia al carovita, votano da soli gli aumenti di cui solo loro beneficiano, sempre a valere su risorse pubbliche. Gli esempi si sprecano, dall’aumento di 900 euro lordi dei consiglieri della Sicilia, passando dal 3% in più dei consiglieri della Toscana per finire con il “sensibile” aumento del 12% dei consiglieri della Liguria. Ciò dimostra che centro destra e centro sinistra sono esattamente uguali, pensano solamente ai propri interessi a discapito del benessere del popolo che giorno dopo giorno diventa sempre più povero, soprattutto a causa delle scelte insensate portate avanti da TUTTI i partiti presenti in parlamento e che governano le regioni.


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IL POPOLO E’ SEMPRE PIÙ POVERO
LE REGIONI SI AUMENTANO GLI STIPENDI

La crisi finanziaria che ha investito il nostro Paese dalla pandemia fino al conflitto russo-ucraino ha reso il popolo italiano sempre più povero. Migliaia sono stati i licenziamenti dei lavoratori, le delocalizzazioni delle fabbriche favorite dai governi Conte, Draghi e Meloni e l’innalzamento del caro-vita ha messo sempre più in ginocchio tutto il Paese, a tutto questo va aggiunta anche la soppressione del reddito di cittadinanza senza un piano per la piena occupazione.
I nostri governanti per far fronte a questa profonda crisi invece di pensare al benessere del proprio popolo, hanno deciso arbitrariamente di aumentarsi lo stipendio.

Mentre gli stipendi non salgono per recuperare l’inflazione, i consiglieri regionali hanno messo i propri stipendi al riparo dell’inflazione votando aumenti dal 3 al 8%.In questa logica del Robin Hood alla rovescia, che toglie ai poveri per favorire i redditi alti, si colloca la ciliegina sulla torta dei politici che incuranti di tutto, dagli effetti della pandemia al carovita, votano da soli gli aumenti di cui solo loro beneficiano, sempre a valere su risorse pubbliche.

Gli esempi si sprecano, dall’aumento di 900 euro lordi dei consiglieri della Sicilia, passando dal 3% in più dei consiglieri della Toscana per finire con il “sensibile” aumento del 12% dei consiglieri della Liguria.
Ciò dimostra che centro destra e centro sinistra sono esattamente uguali, pensano solamente ai propri interessi a discapito del benessere del popolo che giorno dopo giorno diventa sempre più povero, soprattutto a causa delle scelte insensate portate avanti da TUTTI i partiti presenti in parlamento e che governano le regioni.

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