TESORETTO MIO BELLO! Altro che il “tesoretto da 4 miliardi” di cui parla Giorgia Meloni! Le risorse (in deficit) per il taglio del cuneo contributivo a carico dei dipendenti stanziate dal governo si fermano a 2,9 miliardi. Il resto, circa 1,1 miliardi sono le maggiori imposte che verranno versate dagli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei contributi. Stando alle prime simulazioni, chi guadagna intorno a 20mila euro lordi l’anno da luglio avrà un beneficio aggiuntivo di circa 59 euro al mese. Sommando i circa 45 euro previsti dal taglio del cuneo già in vigore, si arriva a oltre 100. Ma il beneficio netto si fermerà a una settantina di euro totali. Per chi ha una retribuzione lorda di 15mila euro il vantaggio complessivo si fermerà invece a 62 euro perché quasi 20 se li mangerà il fisco. Il meccanismo non è certo nuovo. Il governo in carica può annunciare una sforbiciata più corposa rispetto alle risorse effettivamente trovate per le coperture. Il governo Draghi aveva usato lo stesso trucco. “Ma non ci sono i soldi per fare di più!” Certo, se si dovranno pagare di più gli interessi per il rialzo dei tassi imposto dalla BCE, se si dovrà rientrare dal debito come imposto dalla Commissione Europea, se si dovranno inviare miliardi di euro all’Ucraina per la guerra infinita imposta dalla NATO, è chiaro che i soldi per i lavoratori non ci saranno mai. Basta! È ora si svegliarsi! Impugna la penna e vai a firmare il referendum!


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TESORETTO MIO BELLO!

Altro che il “tesoretto da 4 miliardi” di cui parla Giorgia Meloni! Le risorse (in deficit) per il taglio del cuneo contributivo a carico dei dipendenti stanziate dal governo si fermano a 2,9 miliardi. Il resto, circa 1,1 miliardi sono le maggiori imposte che verranno versate dagli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei contributi.
Stando alle prime simulazioni, chi guadagna intorno a 20mila euro lordi l’anno da luglio avrà un beneficio aggiuntivo di circa 59 euro al mese. Sommando i circa 45 euro previsti dal taglio del cuneo già in vigore, si arriva a oltre 100. Ma il beneficio netto si fermerà a una settantina di euro totali. Per chi ha una retribuzione lorda di 15mila euro il vantaggio complessivo si fermerà invece a 62 euro perché quasi 20 se li mangerà il fisco.
Il meccanismo non è certo nuovo. Il governo in carica può annunciare una sforbiciata più corposa rispetto alle risorse effettivamente trovate per le coperture. Il governo Draghi aveva usato lo stesso trucco.
“Ma non ci sono i soldi per fare di più!”

Certo, se si dovranno pagare di più gli interessi per il rialzo dei tassi imposto dalla BCE, se si dovrà rientrare dal debito come imposto dalla Commissione Europea, se si dovranno inviare miliardi di euro all’Ucraina per la guerra infinita imposta dalla NATO, è chiaro che i soldi per i lavoratori non ci saranno mai.
Basta! È ora si svegliarsi! Impugna la penna e vai a firmare il referendum!

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