LA MELONI ALZA IL PREZZO DELLA BENZINA PER MANDARE PIÙ ARMI Il governo Meloni dopo poco più di un mese dall’insediamento decide di penalizzare ancora di più i lavoratori e le famiglie dimezzando lo sconto sulle accise del carburante. Il primo decreto del nuovo governo di destra penalizzerà ancora una volta chi è già in grave difficoltà e non riesce ad arrivare a fine mese. Dopo i rincari e le speculazioni sul gas ed energia con le bollette che sono arrivate a costare anche 6 volte di più per i cittadini, adesso tagliano anche lo sconto apportato sui carburanti e dopo nove mesi, le accise di benzina, gasolio e Gpl risalgono e i carburanti costeranno 12 centesimi in più al litro. Da Oggi un pieno costerà in media 6,1 euro in più rispetto a novembre con un aggravio di spesa da +146 euro annui a famiglia, ma gli effetti graveranno anche sui prezzi al dettaglio, andando ad aggravare ancora più la situazione generale. I rialzi dei carburanti provocheranno infatti nei prossimi mesi rincari a cascata per beni e servizi, con ripercussioni sul tasso di inflazione reale già alle stelle. Questa è solo una delle prime misure antipopolari del governo Meloni che subito andrà a peggiorare le già disastrose condizioni economiche del popolo e dei lavoratori italiani, non andando a intaccare minimamente le finanze dei grandi monopoli multinazionali, dei colossi del web o i grandi gruppi finanziari che non pagheranno un euro in più di tasse. Invece di concentrarsi su politiche vere che aiutino la popolazione in difficoltà, il nuovo governo continua sulla linea già tracciata da Draghi e continua ad insistere sulle sanzioni alla Russia e sull’invio di armi per alimentare una guerra invece di destinarlo al miglioramento delle condizioni del Popolo.


from Partito Comunista https://ift.tt/n1YW9Kf

LA MELONI ALZA IL PREZZO DELLA BENZINA PER MANDARE PIÙ ARMI

Il governo Meloni dopo poco più di un mese dall’insediamento decide di penalizzare ancora di più i lavoratori e le famiglie dimezzando lo sconto sulle accise del carburante.

Il primo decreto del nuovo governo di destra penalizzerà ancora una volta chi è già in grave difficoltà e non riesce ad arrivare a fine mese. Dopo i rincari e le speculazioni sul gas ed energia con le bollette che sono arrivate a costare anche 6 volte di più per i cittadini, adesso tagliano anche lo sconto apportato sui carburanti e dopo nove mesi, le accise di benzina, gasolio e Gpl risalgono e i carburanti costeranno 12 centesimi in più al litro.

Da Oggi un pieno costerà in media 6,1 euro in più rispetto a novembre con un aggravio di spesa da +146 euro annui a famiglia, ma gli effetti graveranno anche sui prezzi al dettaglio, andando ad aggravare ancora più la situazione generale. I rialzi dei carburanti provocheranno infatti nei prossimi mesi rincari a cascata per beni e servizi, con ripercussioni sul tasso di inflazione reale già alle stelle.

Questa è solo una delle prime misure antipopolari del governo Meloni che subito andrà a peggiorare le già disastrose condizioni economiche del popolo e dei lavoratori italiani, non andando a intaccare minimamente le finanze dei grandi monopoli multinazionali, dei colossi del web o i grandi gruppi finanziari che non pagheranno un euro in più di tasse.
Invece di concentrarsi su politiche vere che aiutino la popolazione in difficoltà, il nuovo governo continua sulla linea già tracciata da Draghi e continua ad insistere sulle sanzioni alla Russia e sull’invio di armi per alimentare una guerra invece di destinarlo al miglioramento delle condizioni del Popolo.

Condividi !

Shares

MELONI ODIA I POVERI E I LAVORATORI! Il governo Meloni tira giù subito la maschera e inizia a mettere in atto le politiche che caratterizzano da sempre la peggiore destra: lotta contro i poveri e i lavoratori. La prima manovra di bilancio del neo governo Meloni del valore di 37 miliardi, mette in luce il disprezzo che questa classe politica ha verso chi non è ricco, togliendo ai poveri per donare ai ricchi, basti pensare alla flat tax del 15% per gli autonomi fino a 85mila euro di reddito (quando quella cifra per i lavoratori dipendenti comporta trattenute fiscali non inferiori al 35%); e anche alla soppressione del reddito di cittadinanza senza prevedere un piano di occupazione. La presa in giro di quota 103, che non elimina la Fornero, che è riguarderà poche migliaia di lavoratori e che perderanno parte della loro pensione. Tutte manovre fatte per agevolare le classi più abbienti del nostro Paese a scapito dei lavoratori e di chi non riesce ad arrivare a fine mese. I poveri nel nostro Paese, che pure fa parte dell’élite del superpotere del G7, continuano ad aumentare, secondo gli ultimi dati: sono quasi 6 milioni, e al nuovo governo (come quello precedente) pare non interessare per niente di questa gravissima situazione ma anzi sta andando in direzione opposta cercando di salvarsi la coscienza con l’elemosina di un po’ di bonus, che nulla però hanno a che fare con misure strutturate. Il freddo sta arrivando le bollette salgono sempre di più, il primo sconto sul carburante è sparito. Non vediamo nessuna inversione di rotto, ma la continuità col governo Draghi e tutti i governi precedenti.


from Partito Comunista https://ift.tt/BweAaNJ

MELONI ODIA I POVERI E I LAVORATORI!

Il governo Meloni tira giù subito la maschera e inizia a mettere in atto le politiche che caratterizzano da sempre la peggiore destra: lotta contro i poveri e i lavoratori.

La prima manovra di bilancio del neo governo Meloni del valore di 37 miliardi, mette in luce il disprezzo che questa classe politica ha verso chi non è ricco, togliendo ai poveri per donare ai ricchi, basti pensare alla flat tax del 15% per gli autonomi fino a 85mila euro di reddito (quando quella cifra per i lavoratori dipendenti comporta trattenute fiscali non inferiori al 35%); e anche alla soppressione del reddito di cittadinanza senza prevedere un piano di occupazione.
La presa in giro di quota 103, che non elimina la Fornero, che è riguarderà poche migliaia di lavoratori e che perderanno parte della loro pensione.
Tutte manovre fatte per agevolare le classi più abbienti del nostro Paese a scapito dei lavoratori e di chi non riesce ad arrivare a fine mese.

I poveri nel nostro Paese, che pure fa parte dell’élite del superpotere del G7, continuano ad aumentare, secondo gli ultimi dati: sono quasi 6 milioni, e al nuovo governo (come quello precedente) pare non interessare per niente di questa gravissima situazione ma anzi sta andando in direzione opposta cercando di salvarsi la coscienza con l’elemosina di un po’ di bonus, che nulla però hanno a che fare con misure strutturate.

Il freddo sta arrivando le bollette salgono sempre di più, il primo sconto sul carburante è sparito.
Non vediamo nessuna inversione di rotto, ma la continuità col governo Draghi e tutti i governi precedenti.

Condividi !

Shares

PNRR SOLDI A STROZZO CHE NON RIESCONO A SPENDERE Il governo precedente e quello attuale non riescono a spendere i soldi del PNRR (soldi presi dall’UE con un tasso di interessi che ricadranno sulle finanze dei lavoratori) per migliorare il paese e le condizioni di vita dei propri cittadini. Dai 42 Miliardi di Euro iniziali, previsti al momento dell’approvazione del Piano, la spesa era già stata rivista al ribasso passando a 33 Miliardi, poi a settembre quando ancora c’era il Governo Draghi era infine passata a 21 Miliardi. Alla fine dei conti il governo attuale non riuscirà a spendere neanche quello dichiarato a settembre da Draghi, arrivando forse a soli 15 miliardi di Euro. Di tutte le promesse fatte, quindi, la maggior parte non saranno realizzate come ad esempio dei 2,4Miliardi per contrastare il dissesto idrogeologico, ne sono stati spesi ZERO. Zero come la spesa che riguarda la costruzione dei nuovi asili nido, uno dei principali obiettivi del Pnrr a cui erano stanziati 4,6 miliardi, senza contare i fondi tanto millantati per la Sanità Pubblica o sulle infrastrutture. Tutte promesse non mantenute fatte con soldi presi a strozzo che graveranno per moltissimi anni sulle tasche dei cittadini, costretti a ripagare un debito fatto per ubbidire ai diktat di Bruxelles.


from Partito Comunista https://ift.tt/2vndDE7

PNRR SOLDI A STROZZO CHE NON RIESCONO A SPENDERE

Il governo precedente e quello attuale non riescono a spendere i soldi del PNRR (soldi presi dall’UE con un tasso di interessi che ricadranno sulle finanze dei lavoratori) per migliorare il paese e le condizioni di vita dei propri cittadini.

Dai 42 Miliardi di Euro iniziali, previsti al momento dell’approvazione del Piano, la spesa era già stata rivista al ribasso passando a 33 Miliardi, poi a settembre quando ancora c’era il Governo Draghi era infine passata a 21 Miliardi. Alla fine dei conti il governo attuale non riuscirà a spendere neanche quello dichiarato a settembre da Draghi, arrivando forse a soli 15 miliardi di Euro.

Di tutte le promesse fatte, quindi, la maggior parte non saranno realizzate come ad esempio dei 2,4Miliardi per contrastare il dissesto idrogeologico, ne sono stati spesi ZERO. Zero come la spesa che riguarda la costruzione dei nuovi asili nido, uno dei principali obiettivi del Pnrr a cui erano stanziati 4,6 miliardi, senza contare i fondi tanto millantati per la Sanità Pubblica o sulle infrastrutture.
Tutte promesse non mantenute fatte con soldi presi a strozzo che graveranno per moltissimi anni sulle tasche dei cittadini, costretti a ripagare un debito fatto per ubbidire ai diktat di Bruxelles.

Condividi !

Shares

SOLDI ALLA GUERRA E NON AL POPOLO. Il governo Meloni è identico a quelli precedenti di Conte e Draghi, lo dimostra confermando l’impegno a mandare armi all’Ucraina per tutto il 2023 e si impegnerà a investire per il settore della Difesa una cifra pari al 2% del Pil come chiede la NATO. Nel 2014, la spesa militare italiana corrispondeva solo all’1,1% del Pil. E ha continuato a crescere persino durante la pandemia, passando dai 21 miliardi del 2019 ai 25 miliardi del 2021, arrivando così all’1,5% del Pil. Il nuovo governo quindi continua a portare avanti le stesse politiche estere di Draghi addirittura peggiorandole, ignorando completamente i bisogni del proprio popolo e continuando ad innalzare la spesa militare a favore della NATO arrivando fino al tanto richiesto 2% annuo. Da tenere conto è anche il fatto che Nel 2021, dei 30 membri aderenti all’organizzazione, la NATO ha affermato che solamente otto paesi occidentali hanno speso più del 2% del pil nella difesa e sono: Stati Uniti (3,57%), Grecia (3,59%), Polonia (2,34%), Regno Unito (2,25%), Croazia (2,16%), Estonia (2,16%), Lettonia (2,16%) e Lituania (2,03%). Il governo Meloni dimostra di essere persino più atlantista del precedente, mostrando ancora più servilismo e sudditanza agli USA e alla NATO, il tutto a discapito dei lavoratori e dei cittadini del proprio Paese che dovranno continuare a pagare le conseguenze di queste scelte.


from Partito Comunista https://ift.tt/lhT1Q2e

SOLDI ALLA GUERRA E NON AL POPOLO.

Il governo Meloni è identico a quelli precedenti di Conte e Draghi, lo dimostra confermando l’impegno a mandare armi all’Ucraina per tutto il 2023 e si impegnerà a investire per il settore della Difesa una cifra pari al 2% del Pil come chiede la NATO.

Nel 2014, la spesa militare italiana corrispondeva solo all’1,1% del Pil. E ha continuato a crescere persino durante la pandemia, passando dai 21 miliardi del 2019 ai 25 miliardi del 2021, arrivando così all’1,5% del Pil.
Il nuovo governo quindi continua a portare avanti le stesse politiche estere di Draghi addirittura peggiorandole, ignorando completamente i bisogni del proprio popolo e continuando ad innalzare la spesa militare a favore della NATO arrivando fino al tanto richiesto 2% annuo.
Da tenere conto è anche il fatto che Nel 2021, dei 30 membri aderenti all’organizzazione, la NATO ha affermato che solamente otto paesi occidentali hanno speso più del 2% del pil nella difesa e sono: Stati Uniti (3,57%), Grecia (3,59%), Polonia (2,34%), Regno Unito (2,25%), Croazia (2,16%), Estonia (2,16%), Lettonia (2,16%) e Lituania (2,03%).

Il governo Meloni dimostra di essere persino più atlantista del precedente, mostrando ancora più servilismo e sudditanza agli USA e alla NATO, il tutto a discapito dei lavoratori e dei cittadini del proprio Paese che dovranno continuare a pagare le conseguenze di queste scelte.

Condividi !

Shares

DI MAIO SI RICICLA Il pensiero di Di Maio da quando ha vinto la lotteria delle parlamentarie è sempre stato solo uno: rimanere attaccato alla poltrona. Qualsiasi poltrona gli sarebbe stata bene come ha dimostrato ampiamente durante tutto il suo periodo in parlamento, dicendo tutto e il contrario di tutto, passando da essere contro l’UE ad esserne poi un fervente sostenitore, alleandosi prima con la Lega poi con il PD per finire addirittura nella stessa coalizione alle ultime elezioni. Il tutto per “salvare la sua poltrona”. Adesso l’ex ministro degli esteri è riuscito a riciclarsi ancora una volta, andando a lavorare per quella Unione Europea che fino a pochi anni fa tanto disprezzava, andando inoltre a guadagnare cifre altissime con un ruolo di rililevo, infatti andrà a guadagnare Dodicimila euro netti al mese, con tassazione agevolata Ue e copertura di tutte le spese, e poi status di diplomatico con relativo passaporto e immunità. L’ex ministro degli Esteri sarà nominato inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico. La candidatura a inviato speciale Ue dell’ex ministro degli Esteri è stata proposta proprio dal governo italiano. E diverse fonti confermano che la proposta è stata fatta dall’esecutivo Draghi, quello di cui faceva parte Di Maio stesso. In sostanza, Di Maio avrà il compito, dopo il crollo delle forniture energetiche dalla Russia, di trattare il prezzo di petrolio e gas nel Golfo persico. Dopo tutti i danni che ha causato come ministro degli esteri, adesso viene ricompensato dall’UE per il suo più totale servilismo con un ruolo importante e un salario molto cospicuo


from Partito Comunista https://ift.tt/QUw5Wql

DI MAIO SI RICICLA

Il pensiero di Di Maio da quando ha vinto la lotteria delle parlamentarie è sempre stato solo uno: rimanere attaccato alla poltrona. Qualsiasi poltrona gli sarebbe stata bene come ha dimostrato ampiamente durante tutto il suo periodo in parlamento, dicendo tutto e il contrario di tutto, passando da essere contro l’UE ad esserne poi un fervente sostenitore, alleandosi prima con la Lega poi con il PD per finire addirittura nella stessa coalizione alle ultime elezioni. Il tutto per “salvare la sua poltrona”.

Adesso l’ex ministro degli esteri è riuscito a riciclarsi ancora una volta, andando a lavorare per quella Unione Europea che fino a pochi anni fa tanto disprezzava, andando inoltre a guadagnare cifre altissime con un ruolo di rililevo, infatti andrà a guadagnare Dodicimila euro netti al mese, con tassazione agevolata Ue e copertura di tutte le spese, e poi status di diplomatico con relativo passaporto e immunità. L’ex ministro degli Esteri sarà nominato inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico.
La candidatura a inviato speciale Ue dell’ex ministro degli Esteri è stata proposta proprio dal governo italiano. E diverse fonti confermano che la proposta è stata fatta dall’esecutivo Draghi, quello di cui faceva parte Di Maio stesso.
In sostanza, Di Maio avrà il compito, dopo il crollo delle forniture energetiche dalla Russia, di trattare il prezzo di petrolio e gas nel Golfo persico.

Dopo tutti i danni che ha causato come ministro degli esteri, adesso viene ricompensato dall’UE per il suo più totale servilismo con un ruolo importante e un salario molto cospicuo

Condividi !

Shares

𝐃𝐎𝐏𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐀𝐒 𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐓𝐑𝐎𝐋𝐈𝐎. Il 5 dicembre scatta l’embargo del petrolio russo, che non potrà più essere acquistato regolarmente dai paesi dell’Unione Europea. Significa, caso unico nella storia, che la UE si fa gli embarghi da sola, colpendo i popoli lavoratori europei in primis e auto infliggendo enormi danni al proprio tessuto sociale, economico e produttivo. Questo perché gli USA per vincere sullo scenario geopolitico globale hanno la necessità di rendere più debole l’Europa e rompere le relazioni tra i due continenti, Asia ed Europa. Queste scelte geopolitiche volute dagli Stati Uniti, che dettano ormai la nostra politica energetica, colpiranno pesantemente la raffineria russa Lukoil di Priolo in provincia di Siracusa, che da occupazione a 10.000 lavoratori in Sicilia. La Sicilia, che è già una terra martoriata proprio per la mancanza di infrastrutture e occupazione, sente doppiamente il peso geopolitico di queste scelte che provengono direttamente dal padrone a Washington. Ecco perché l’uscita dall’Unione Europea e dalla Nato così come il tema legato alla Sovranità popolare sono temi centrali, e non sono in alcun modo disancorati rispetto ai temi dell’occupazione, del riscatto sociale e quindi del Lavoro. Il governo Meloni di fatto prosegue in piena sintonia rispetto alle politiche del PD e del governo Draghi, allineandosi senza alcuno sforzo alla politica degli Stati Uniti in Italia. Il Partito Comunista sostiene la protesa dei lavoratori dello stabilimento di Priolo (Sicilia) venerdì 18 novembre e chiede siano tolte le sanzioni alla Russia, perché non sono altro che delle sanzioni di facciata per colpire in realtà l’Europa e indebolire l’Italia.


from Partito Comunista https://ift.tt/EQcUb2X

𝐃𝐎𝐏𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐀𝐒 𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐓𝐑𝐎𝐋𝐈𝐎. Il 5 dicembre scatta l’embargo del petrolio russo, che non potrà più essere acquistato regolarmente dai paesi dell’Unione Europea. Significa, caso unico nella storia, che la UE si fa gli embarghi da sola, colpendo i popoli lavoratori europei in primis e auto infliggendo enormi danni al proprio tessuto sociale, economico e produttivo.
Questo perché gli USA per vincere sullo scenario geopolitico globale hanno la necessità di rendere più debole l’Europa e rompere le relazioni tra i due continenti, Asia ed Europa.
Queste scelte geopolitiche volute dagli Stati Uniti, che dettano ormai la nostra politica energetica, colpiranno pesantemente la raffineria russa Lukoil di Priolo in provincia di Siracusa, che da occupazione a 10.000 lavoratori in Sicilia. La Sicilia, che è già una terra martoriata proprio per la mancanza di infrastrutture e occupazione, sente doppiamente il peso geopolitico di queste scelte che provengono direttamente dal padrone a Washington.
Ecco perché l’uscita dall’Unione Europea e dalla Nato così come il tema legato alla Sovranità popolare sono temi centrali, e non sono in alcun modo disancorati rispetto ai temi dell’occupazione, del riscatto sociale e quindi del Lavoro.
Il governo Meloni di fatto prosegue in piena sintonia rispetto alle politiche del PD e del governo Draghi, allineandosi senza alcuno sforzo alla politica degli Stati Uniti in Italia.
Il Partito Comunista sostiene la protesa dei lavoratori dello stabilimento di Priolo (Sicilia) venerdì 18 novembre e chiede siano tolte le sanzioni alla Russia, perché non sono altro che delle sanzioni di facciata per colpire in realtà l’Europa e indebolire l’Italia.

Condividi !

Shares

IL NUOVO GOVERNO È IDENTICO A QUELLO PRECEDENTE. FEDELE ALLA NATO Il nuovo governo con a capo Giorgia Meloni sarà perfettamente identico a quello appena passato di Draghi. La prima mossa fatta dalla Meloni, appena si è insediata, è stata infatti quella di giurare assoluta fedeltà alla NATO e alle politiche atlantiste, così da rassicurare subito gli USA sull’indirizzo che il nuovo governo prenderà per quanto riguarda le politiche internazionali. Subito dopo aver rassicurato gli USA ha dichiarato inoltre che saranno mantenute le sanzioni alla Russia e che l’Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina mandando un chiaro messaggio a Zelenskij: Non sei solo, l’Italia sarà sempre con l’Ucraina”. L’indirizzo del nuovo governo appena nato è molto chiaro, continuare a portare avanti le stesse identiche politiche antipopolari e schiave di NATO, USA e UE del governo precedente guidato da Draghi. A pagarne le conseguenze di queste politiche sarà il popolo che si vedrà aumentare ancora, in maniera esponenziale, le bollette con un caro-vita sempre più asfissiante con il rischio concreto di migliaia di chiusure di attività e con la perdita di milioni di posti di lavoro.


from Partito Comunista https://ift.tt/S7dxIH6

IL NUOVO GOVERNO È IDENTICO A QUELLO PRECEDENTE.
FEDELE ALLA NATO

Il nuovo governo con a capo Giorgia Meloni sarà perfettamente identico a quello appena passato di Draghi.

La prima mossa fatta dalla Meloni, appena si è insediata, è stata infatti quella di giurare assoluta fedeltà alla NATO e alle politiche atlantiste, così da rassicurare subito gli USA sull’indirizzo che il nuovo governo prenderà per quanto riguarda le politiche internazionali.
Subito dopo aver rassicurato gli USA ha dichiarato inoltre che saranno mantenute le sanzioni alla Russia e che l’Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina mandando un chiaro messaggio a Zelenskij: Non sei solo, l’Italia sarà sempre con l’Ucraina”.

L’indirizzo del nuovo governo appena nato è molto chiaro, continuare a portare avanti le stesse identiche politiche antipopolari e schiave di NATO, USA e UE del governo precedente guidato da Draghi.

A pagarne le conseguenze di queste politiche sarà il popolo che si vedrà aumentare ancora, in maniera esponenziale, le bollette con un caro-vita sempre più asfissiante con il rischio concreto di migliaia di chiusure di attività e con la perdita di milioni di posti di lavoro.

Condividi !

Shares

HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ’ PUBBLICA IL MODELLO E’ QUELLO USA Hanno cercato con ogni mezzo possibile di distruggere la Sanità Pubblica nel nostro Paese e dopo 30 anni di continui tagli e favoritismi alla sanità privata, ci sono riusciti. La Sanità Pubblica è al collasso, come la crisi pandemica ha tragicamente evidenziato e le promesse di investimento nel settore da parte dell’ex governo Conte e successivamente Draghi sono state ovviamente disattese, così il settore privato si è infiltrato anche all’interno delle visite generiche e delle cure primarie. A Milano infatti diverse realtà stanno iniziando a offrire visite domiciliari a pagamento con medici generici e pediatri. Servizi coperti, in teoria, dal sistema sanitario nazionale ma che i privati forniscono a prezzi proibitivi per un lavoratore, si parte dai 200€ per una visita generica e dai 250€ se il paziente è un caso sospetto di Covid. I governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre spinto verso la sanità privata a discapito di quella pubblica, facendola completamente collassare. Adesso siamo sotto tutti gli aspetti nel modello sanitario americano dove solamente chi può permetterselo può curarsi mentre tutti gli altri non potranno accedere a nessuna cura. La Sanità deve essere per tutti gratuita e di qualità e non a disposizione solo di una piccola élite. Questo è un punto fondamentale su cui abbiamo sempre lottato e continueremo a lottare.


from Partito Comunista https://ift.tt/zGUHSx4

HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ’ PUBBLICA
IL MODELLO E’ QUELLO USA

Hanno cercato con ogni mezzo possibile di distruggere la Sanità Pubblica nel nostro Paese e dopo 30 anni di continui tagli e favoritismi alla sanità privata, ci sono riusciti.

La Sanità Pubblica è al collasso, come la crisi pandemica ha tragicamente evidenziato e le promesse di investimento nel settore da parte dell’ex governo Conte e successivamente Draghi sono state ovviamente disattese, così il settore privato si è infiltrato anche all’interno delle visite generiche e delle cure primarie.

A Milano infatti diverse realtà stanno iniziando a offrire visite domiciliari a pagamento con medici generici e pediatri. Servizi coperti, in teoria, dal sistema sanitario nazionale ma che i privati forniscono a prezzi proibitivi per un lavoratore, si parte dai 200€ per una visita generica e dai 250€ se il paziente è un caso sospetto di Covid.

I governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre spinto verso la sanità privata a discapito di quella pubblica, facendola completamente collassare. Adesso siamo sotto tutti gli aspetti nel modello sanitario americano dove solamente chi può permetterselo può curarsi mentre tutti gli altri non potranno accedere a nessuna cura.

La Sanità deve essere per tutti gratuita e di qualità e non a disposizione solo di una piccola élite. Questo è un punto fondamentale su cui abbiamo sempre lottato e continueremo a lottare.

Condividi !

Shares

GOVERNO MELONI IN CONTINUITÀ CON DRAGHI L’agenda Draghi necessita dei suoi uomini per poter essere applicata alla lettera. Il Ministero della Sanità é affidato a Orazio Schillaci, dal 2020 nel comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità, nominato proprio dal ministro uscente Speranza, con il quale collaborava. Nel 2021 é dichiarato favorevole all’obbligo di green pass nelle università L’ex ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani invece, lavorerà a Palazzo Chigi come consigliere del governo sulle urgenze per la crisi energetica. Sono tutti uguali, facce della stessa medaglia


from Partito Comunista https://ift.tt/obTW95d

GOVERNO MELONI IN CONTINUITÀ CON DRAGHI

L’agenda Draghi necessita dei suoi uomini per poter essere applicata alla lettera.
Il Ministero della Sanità é affidato a Orazio Schillaci, dal 2020 nel comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità, nominato proprio dal ministro uscente Speranza, con il quale collaborava. Nel 2021 é dichiarato favorevole all’obbligo di green pass nelle università
L’ex ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani invece, lavorerà a Palazzo Chigi come consigliere del governo sulle urgenze per la crisi energetica.

Sono tutti uguali, facce della stessa medaglia

Condividi !

Shares

NUOVO GOVERNO, VECCHI GIOCHETTI Il nuovo ministro della difesa, Guido Crosetto, é il segretario dell’ AIAD, la Federazione delle Aziende Italiane dell’aerospazio, la difesa e la sicurezza. Di questa associazione fanno parte oltre 180 tra associazioni e aziende produttrici di armi e tecnologie militari come, tra le altre, Fincantieri nextech S.P.A. Ora, non meravigliatevi se i “Sovranisti” per Washington, in continuità con i governi precedenti, invieranno armi in Ucraina, se terranno le sanzioni alla Russia, se le bollette aumenteranno ancora e se chiuderanno migliaia di attività e se perderemo migliaia di posti di lavoro. Affarismo e atlantismo sono i nuovi capi saldi della repubblica euro-americana d’Italia, valori occidentali che il mondo buono deve difendere a tutti i costi! QUESTO GOVERNO VUOLE LA GUERRA COME IL GOVERNO DRAGHI


from Partito Comunista https://ift.tt/cp7ubY6

NUOVO GOVERNO, VECCHI GIOCHETTI

Il nuovo ministro della difesa, Guido Crosetto, é il segretario dell’ AIAD, la Federazione delle Aziende Italiane dell’aerospazio, la difesa e la sicurezza. Di questa associazione fanno parte oltre 180 tra associazioni e aziende produttrici di armi e tecnologie militari come, tra le altre, Fincantieri nextech S.P.A.
Ora, non meravigliatevi se i “Sovranisti” per Washington, in continuità con i governi precedenti, invieranno armi in Ucraina, se terranno le sanzioni alla Russia, se le bollette aumenteranno ancora e se chiuderanno migliaia di attività e se perderemo migliaia di posti di lavoro.
Affarismo e atlantismo sono i nuovi capi saldi della repubblica euro-americana d’Italia, valori occidentali che il mondo buono deve difendere a tutti i costi!

QUESTO GOVERNO VUOLE LA GUERRA COME IL GOVERNO DRAGHI

Condividi !

Shares

VON DER LEYEN DEVE ANDARE VIA ED ESSERE PROCESSATA In questi giorni il responsabile Pfizer Europa ammette candidamente che i vaccini da loro venduti non sono stati testati contro il contagio da Covid-19 e persino la Procura Europea ha iniziato ad indagare sui contratti stipulati dalla Commissione Europea con i produttori dei vaccini e nel frattempo indaga anche su SMS e le Email, scambiati tra Ursula Von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer. L’Unione Europea ha comprato 4,2 miliardi di dosi di vaccino a fronte di una popolazione di 450 milioni di persone. L’apertura dell’inchiesta è solo l’ultima di una lunga serie di notizie sulla gestione poco trasparente dei negoziati sui contratti di fornitura di vaccini anti-coronavirus da parte della Commissione europea. Nel mentre la stessa Commissione Europea ha “perduto” gli SMS e le email scambiati tra la presidentessa della Ursula Von der Leyen e l’amministratore delegato Pfizer Albert Bourla, durante le trattative per la fornitura all’Europa dei vaccini anti-Covid. Lo ‘smarrimento’ dei messaggi è certificato da lettera inviata pochi giorni fa dalla vicepresidente della Commissione, Vera Jourova, al difensore civico Ue. Il Green pass serve ai cittadini “ a continuare a svolgere attività, con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose “. oppure “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono”. Così l’ormai ex Presidente del Consiglio Mario Draghi parlava del Green Pass e dei vaccini che il nostro Paese aveva comprato dalle grandi multinazionali come Pfizer mentendo su tutto. Ci hanno mentito dall’inizio della pandemia fino ad oggi, in Italia, prima Conte e poi Draghi, hanno discriminato il popolo, impedendo loro persino di lavorare e di entrare in luoghi pubblici, ci hanno sospesi, licenziati e multati, hanno fatto morire i nostri cari da soli, non ci hanno fatto vedere i nostri cari nemmeno da morti. Sono solo dei criminali. Devono dire la verità ai cittadini e devono pagare per i crimini che hanno commesso.


from Partito Comunista https://ift.tt/MeQWp0d

VON DER LEYEN DEVE ANDARE VIA ED ESSERE PROCESSATA

In questi giorni il responsabile Pfizer Europa ammette candidamente che i vaccini da loro venduti non sono stati testati contro il contagio da Covid-19 e persino la Procura Europea ha iniziato ad indagare sui contratti stipulati dalla Commissione Europea con i produttori dei vaccini e nel frattempo indaga anche su SMS e le Email, scambiati tra Ursula Von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer.
L’Unione Europea ha comprato 4,2 miliardi di dosi di vaccino a fronte di una popolazione di 450 milioni di persone.

L’apertura dell’inchiesta è solo l’ultima di una lunga serie di notizie sulla gestione poco trasparente dei negoziati sui contratti di fornitura di vaccini anti-coronavirus da parte della Commissione europea. Nel mentre la stessa Commissione Europea ha “perduto” gli SMS e le email scambiati tra la presidentessa della Ursula Von der Leyen e l’amministratore delegato Pfizer Albert Bourla, durante le trattative per la fornitura all’Europa dei vaccini anti-Covid. Lo ‘smarrimento’ dei messaggi è certificato da lettera inviata pochi giorni fa dalla vicepresidente della Commissione, Vera Jourova, al difensore civico Ue.

Il Green pass serve ai cittadini “ a continuare a svolgere attività, con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose “. oppure “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono”. Così l’ormai ex Presidente del Consiglio Mario Draghi parlava del Green Pass e dei vaccini che il nostro Paese aveva comprato dalle grandi multinazionali come Pfizer mentendo su tutto.

Ci hanno mentito dall’inizio della pandemia fino ad oggi, in Italia, prima Conte e poi Draghi, hanno discriminato il popolo, impedendo loro persino di lavorare e di entrare in luoghi pubblici, ci hanno sospesi, licenziati e multati, hanno fatto morire i nostri cari da soli, non ci hanno fatto vedere i nostri cari nemmeno da morti. Sono solo dei criminali.
Devono dire la verità ai cittadini e devono pagare per i crimini che hanno commesso.

Condividi !

Shares