da Partito Comunista https://ift.tt/3x5JQU2
Facendo seguito all’ultimo nostro Punto, è notizia di oggi (30 settembre), rilanciata dall’ANSA, che la “Banca Centrale Cinese dispone il taglio tassi mutui esistenti”. In particolare gli “Istituti devono agire su settore immobiliare entro il 31 ottobre” con “una limatura di non meno di 30 punti base al di sotto del tasso di prestito primario (Lpr), il riferimento della Pboc per i mutui”.
“La Banca centrale cinese (Pboc) ha detto alle banche commerciali di iniziare ad abbassare i tassi di interesse su tutti i prestiti immobiliari esistenti, in una mossa finalizzata ad alleggerire il peso dei mutui sulle famiglie colpite dalla frenata dell’economia.”
Nei giorni scorsi c’era stato una immissione di liquidità nel sistema che aveva fatto impennare le borse. Tale liquidità oggi viene subito dirottata per sostenere il peso dei mutui delle famiglie e non resta intrappolata nei forzieri delle banche.
Questa notizia è un fortissimo contrasto con quello che accade da noi in Occidente, dove le banche fanno il bello e il cattivo tempo, governate da personaggi che non ha eletto nessuno e che decidono della vita dei popoli. La miserabile scusa, che ciò sia una protezione rispetto a governi spendaccioni che mandano in rovina i Paesi, maschera la totale antidemocraticità del sistema.
Al contrario, nella tanto vituperata “dittatura” comunista cinese c’è un governo che governa in particolare al servizio del popolo.
Inoltre, come si vede, le banche private hanno ristretti margini di manovra. Devono uniformarsi a quanto deciso dal governo diretto dal Partito Comunista.
Vedremo cosa saranno capaci di inventarsi per mascherare la realtà i nostri “giornalisti economici”.
L’esempio di oggi dimostra che ciò che importa non è l’estensione del settore privato, ma la forza della direzione politica a caratterizzare i rapporti di produzione.