PAGHIAMO LE SANZIONI DUE VOLTE L’Italia paga le ripercussioni delle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia due volte. La prima volta perché non può comprare direttamente il gas russo a prezzo molto inferiore rispetto a quello che compriamo ora, la seconda volta perché compra il gas da terzi paesi a prezzo maggiorato che però a loro volta loro comprano direttamente dalla Russia. Questa è l’assurda situazione dell’Italia in questo momento, una politica portata avanti dai nostri governo totalmente suicida. I Paesi del nord Africa sono diventati fondamentali per il nostro approvvigionamento energetico, facendocelo pagare di più di quanto lo pagavamo dalla Russia. E così mentre da una parte ci aiutano nell’avere il gas, dall’altra aiutano la Russia ad aggirare le ridicole sanzioni che gli sono state imposte. Infatti la produzione Russa fino a poco prima dello scoppio del conflitto finiva per il 60% in Europa, adesso una parte consistente viene venduta a Paesi come Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto che però fanno solo da tramite, rivendendocelo a prezzo maggiorato. CI STANNO DISTRUGGENDO, INTERROMPIAMO L’INVIO DI ARMI E LE SANZIONI E APRIAMO UN TAVOLO DI PACE IL PRIMA POSSIBILE


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PAGHIAMO LE SANZIONI DUE VOLTE

L’Italia paga le ripercussioni delle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia due volte.
La prima volta perché non può comprare direttamente il gas russo a prezzo molto inferiore rispetto a quello che compriamo ora, la seconda volta perché compra il gas da terzi paesi a prezzo maggiorato che però a loro volta loro comprano direttamente dalla Russia.

Questa è l’assurda situazione dell’Italia in questo momento, una politica portata avanti dai nostri governo totalmente suicida.
I Paesi del nord Africa sono diventati fondamentali per il nostro approvvigionamento energetico, facendocelo pagare di più di quanto lo pagavamo dalla Russia. E così mentre da una parte ci aiutano nell’avere il gas, dall’altra aiutano la Russia ad aggirare le ridicole sanzioni che gli sono state imposte. Infatti la produzione Russa fino a poco prima dello scoppio del conflitto finiva per il 60% in Europa, adesso una parte consistente viene venduta a Paesi come Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto che però fanno solo da tramite, rivendendocelo a prezzo maggiorato.

CI STANNO DISTRUGGENDO, INTERROMPIAMO L’INVIO DI ARMI E LE SANZIONI E APRIAMO UN TAVOLO DI PACE IL PRIMA POSSIBILE

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5 Marzo 2013 – 5 Marzo 2023. Anniversario della scomparsa del Presidente Hugo Chávez Frias, gigante della storia e faro della lotta di liberazione contro l’imperialismo e per il Socialismo. ¡Patria socialista y victoria! ¡Viviremos y venceremos!”.


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5 Marzo 2013 – 5 Marzo 2023.

Anniversario della scomparsa del Presidente Hugo Chávez Frias, gigante della storia e faro della lotta di liberazione contro l’imperialismo e per il Socialismo.

¡Patria socialista y victoria! ¡Viviremos y venceremos!”.

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ALZANO I TASSI D’INTERESSE PER FAR GUADAGNARE LE BANCHE Il Governatore Ignazio Visco ha detto che i funzionari Bce devono continuare ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione che si è abbattuta in tutta la zona Euro, un’inflazione senza precedenti da quando esiste la moneta unica. Questa misura, in realtà, serve principalmente alle banche e ai grandi gruppi finanziari, la mossa è semplicissima, aumentano i tassi d’interesse dei finanziamenti aumentano le rate dei mutui a tasso variabile così il potere d’acquisto delle famiglie e di chi vive del proprio lavoro diminuisce, quindi cala la domanda, e di conseguenza diminuiscono anche i prezzi a causa della mancata richiesta. Così cala l’inflazione. Il calo dell’inflazione però sarà tutto sulle spalle dei cittadini che avranno ancora meno denaro da spendere per comprare i prodotti di necessità primaria ingrassando così ancora di più le banche. Dopo la folle proposta di bloccare gli aumenti degli stipendi dei lavoratori (già diminuiti di quasi il 3% dal 1990) per non favorire l’inflazione, adesso il governatore di BankItalia vuole favorire nuovamente le banche e i grandi gruppi industriali facendo pagare tutta la crisi, dovuta alle assurde politiche internazionali dell’UE e dell’Italia, solamente alle famiglie, ai lavoratori e a chi vive del proprio lavoro. È il momento di dire basta a queste politiche volte solo ad arricchire sempre di più i ricchi e impoverendo sempre di più il popolo.


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ALZANO I TASSI D’INTERESSE
PER FAR GUADAGNARE LE BANCHE

Il Governatore Ignazio Visco ha detto che i funzionari Bce devono continuare ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione che si è abbattuta in tutta la zona Euro, un’inflazione senza precedenti da quando esiste la moneta unica.

Questa misura, in realtà, serve principalmente alle banche e ai grandi gruppi finanziari, la mossa è semplicissima, aumentano i tassi d’interesse dei finanziamenti aumentano le rate dei mutui a tasso variabile così il potere d’acquisto delle famiglie e di chi vive del proprio lavoro diminuisce, quindi cala la domanda, e di conseguenza diminuiscono anche i prezzi a causa della mancata richiesta. Così cala l’inflazione.
Il calo dell’inflazione però sarà tutto sulle spalle dei cittadini che avranno ancora meno denaro da spendere per comprare i prodotti di necessità primaria ingrassando così ancora di più le banche.

Dopo la folle proposta di bloccare gli aumenti degli stipendi dei lavoratori (già diminuiti di quasi il 3% dal 1990) per non favorire l’inflazione, adesso il governatore di BankItalia vuole favorire nuovamente le banche e i grandi gruppi industriali facendo pagare tutta la crisi, dovuta alle assurde politiche internazionali dell’UE e dell’Italia, solamente alle famiglie, ai lavoratori e a chi vive del proprio lavoro.

È il momento di dire basta a queste politiche volte solo ad arricchire sempre di più i ricchi e impoverendo sempre di più il popolo.

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#POTENZA presso Park Hotel Centro Congressi (autostrada basentana) Domenica 5 Marzo ore 17.30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà ALBERTO LOMBARDO Segretario Generale Partito Comunista


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#POTENZA presso Park Hotel Centro Congressi (autostrada basentana)
Domenica 5 Marzo ore 17.30
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
ALBERTO LOMBARDO Segretario Generale Partito Comunista

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CHATILLON (#aosta) Via Emilio Chanoux 180/E presso TIpografia Tipolito Domenica 5 Marzo ore 11.30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale del Partito Comunista


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CHATILLON (#aosta) Via Emilio Chanoux 180/E presso TIpografia Tipolito
Domenica 5 Marzo ore 11.30
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale del Partito Comunista

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LA NATO VUOLE ANCORA PIÙ SOLDI PER LA GUERRA. La NATO vuole ancora più soldi per gli armamenti da inviare all’Ucraina di Zelenskij da parte dei suoi Stati sudditi della politica imperialista degli Stati Uniti. Il segretario generale della NATO Stoltenberg chiede ufficialmente di aumentare le spese per le munizioni da inviare al governo di Kiev e di superare il 2% del PIL nazionale di spese militari da destinare all’organizzazione. Ciò si traduce in un ulteriore impoverimento degli Stati Satelliti degli USA che si vedranno costretti ad aumentare i fondi da destinare alla guerra. Inoltre i Paesi dell’Unione Europea si apprestano ad approvare il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dalla Commissione. La presidente Ursula von der Leyen lo ha presentato a grandi linee al Parlamento europeo . Nel pacchetto verranno così proibite le esportazioni per un valore superiore a 11 miliardi di euro, per privare la Russia di tecnologie essenziali, dai pezzi di ricambio all’elettronica e ai materiali che possono venire utilizzati per produrre armamenti. Per la prima volta, sono coinvolte dalle sanzioni entità terze: in particolare sette entità dell’Iran che hanno fornito tecnologie sensibili (droni Shahed) alla Russia. Un ulteriore misura che andrà a minare sia la libertà di stampa che quella di opinone sarà quella che andrà a colpire la «macchina di propaganda» russa (così definita dagli “esportatori della Libertà”), con una lista di propagandisti messi al bando nella Ue: il capo della diplomazia, Josep Borrell, ha precisato che riguarda più di un centinaio di persone e entità. La Ue prenderà anche misure contro Paesi terzi per evitare che vengano aggirate le sanzioni. Anche l’Italia quindi si vedrà costretta ad aumentare le spese militari NATO per andare a finanziare una guerra che viola l’articolo 11 della nostra costituzione e che di fatto andrà a colpire di più un popolo già martoriato dalla crisi e dall’aumento del carovita, con tagli a sanità, istruzione e spesa pubblica necessaria per contrastare il carovita e per rilanciare l’occupazione.


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LA NATO VUOLE ANCORA PIÙ SOLDI PER LA GUERRA.

La NATO vuole ancora più soldi per gli armamenti da inviare all’Ucraina di Zelenskij da parte dei suoi Stati sudditi della politica imperialista degli Stati Uniti.

Il segretario generale della NATO Stoltenberg chiede ufficialmente di aumentare le spese per le munizioni da inviare al governo di Kiev e di superare il 2% del PIL nazionale di spese militari da destinare all’organizzazione.
Ciò si traduce in un ulteriore impoverimento degli Stati Satelliti degli USA che si vedranno costretti ad aumentare i fondi da destinare alla guerra.

Inoltre i Paesi dell’Unione Europea si apprestano ad approvare il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dalla Commissione. La presidente Ursula von der Leyen lo ha presentato a grandi linee al Parlamento europeo .
Nel pacchetto verranno così proibite le esportazioni per un valore superiore a 11 miliardi di euro, per privare la Russia di tecnologie essenziali, dai pezzi di ricambio all’elettronica e ai materiali che possono venire utilizzati per produrre armamenti. Per la prima volta, sono coinvolte dalle sanzioni entità terze: in particolare sette entità dell’Iran che hanno fornito tecnologie sensibili (droni Shahed) alla Russia.

Un ulteriore misura che andrà a minare sia la libertà di stampa che quella di opinone sarà quella che andrà a colpire la «macchina di propaganda» russa (così definita dagli “esportatori della Libertà”), con una lista di propagandisti messi al bando nella Ue: il capo della diplomazia, Josep Borrell, ha precisato che riguarda più di un centinaio di persone e entità. La Ue prenderà anche misure contro Paesi terzi per evitare che vengano aggirate le sanzioni.

Anche l’Italia quindi si vedrà costretta ad aumentare le spese militari NATO per andare a finanziare una guerra che viola l’articolo 11 della nostra costituzione e che di fatto andrà a colpire di più un popolo già martoriato dalla crisi e dall’aumento del carovita, con tagli a sanità, istruzione e spesa pubblica necessaria per contrastare il carovita e per rilanciare l’occupazione.

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#RENDE (CS) presso Museo del Presente – Via Caduti di Nassirya 298 Sabato 4 Marzo ore 18 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà Alberto Lombardo Segretario Generale Partito Comunista.


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#RENDE (CS) presso Museo del Presente – Via Caduti di Nassirya 298
Sabato 4 Marzo ore 18
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
Alberto Lombardo Segretario Generale Partito Comunista.

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#TORINO Corso Ferrucci 65 – Associazione Comala Sabato 4 Marzo ore 17,30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale del Partito Comunista


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#TORINO Corso Ferrucci 65 – Associazione Comala
Sabato 4 Marzo ore 17,30
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale del Partito Comunista

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#PALERMO Via dello Spezio 43, Salone della chiesa Valdese Sabato 4 Marzo ore 15.30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà Marco Rizzo Presidente Onorario Partito Comunista.


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#PALERMO Via dello Spezio 43, Salone della chiesa Valdese
Sabato 4 Marzo ore 15.30
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
Marco Rizzo Presidente Onorario Partito Comunista.

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“VOLEVAMO BRACCIA E SONO ARRIVATE PERSONE” La tragedia avvenuta sulle coste calabresi ci obbliga a una riflessione. Si è scatenato ancora una volta il teatrino delle due facce della stessa medaglia. Il meccanismo è sempre lo stesso. Le due parti assumono una posizione opposta, litigando furiosamente. Le vite vanno salvate sempre e in modo prioritario. Vero I disperati che arrivano illegalmente nel nostro paese sono destinati a un futuro di sfruttamento. Vero anche questo. Ci angosciano i 60 morti che vediamo sulle nostre coste, ma non i 400 milioni di profughi che oggi ci sono complessivamente nel mondo. Tra questi 70 mila in Libia, prigionieri di un regime asserragliato a Tripoli e sostenuto solo dall’Occidente e in particolare da tutti i governi italiani che si sono succeduti. Sono le guerre e il saccheggio dei paesi perpetrati dall’Occidente che continuano ad alimentare questa condizione. Siria, Libia, Afghanistan, Africa subsahariana. Gli “ingressi programmati” prosciugano una goccia in questo mare di disperazione e non è vero che risolvono la crisi demografica del nostro paese, ma abbattono le condizioni di tutti i lavoratori, autoctoni e immigrati. O si ferma l’imperialismo occidentale o parliamo del nulla e continuerà il teatrino, utile solo a chi vuole nascondere la verità.


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“VOLEVAMO BRACCIA E SONO ARRIVATE PERSONE”

La tragedia avvenuta sulle coste calabresi ci obbliga a una riflessione. Si è scatenato ancora una volta il teatrino delle due facce della stessa medaglia. Il meccanismo è sempre lo stesso. Le due parti assumono una posizione opposta, litigando furiosamente.
Le vite vanno salvate sempre e in modo prioritario. Vero
I disperati che arrivano illegalmente nel nostro paese sono destinati a un futuro di sfruttamento. Vero anche questo.

Ci angosciano i 60 morti che vediamo sulle nostre coste, ma non i 400 milioni di profughi che oggi ci sono complessivamente nel mondo. Tra questi 70 mila in Libia, prigionieri di un regime asserragliato a Tripoli e sostenuto solo dall’Occidente e in particolare da tutti i governi italiani che si sono succeduti.
Sono le guerre e il saccheggio dei paesi perpetrati dall’Occidente che continuano ad alimentare questa condizione. Siria, Libia, Afghanistan, Africa subsahariana.
Gli “ingressi programmati” prosciugano una goccia in questo mare di disperazione e non è vero che risolvono la crisi demografica del nostro paese, ma abbattono le condizioni di tutti i lavoratori, autoctoni e immigrati.

O si ferma l’imperialismo occidentale o parliamo del nulla e continuerà il teatrino, utile solo a chi vuole nascondere la verità.

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LA POVERTÀ ERODE I QUARTIERI POPOLARI La situazione sociale ed economica nel nostro Paese peggiora di giorno in giorno, dalle ricette di austerità promosse dall’Unione Europea e portate avanti da Monti, Conte, Draghi e Meloni e sostenute da tutti i partiti, l’Italia diventa sempre più povera e va sempre più verso il fallimento. In dieci anni, dai 2012 al 2022, dalle vie di città e dai paesi d’Italia sono scomparsi più di 99 mila negozi mentre il commercio ambulante ha perso altre 16mila imprese. Ancora peggiore è la situazione dei quartieri popolari che grazie alla desertificazione, chiudono sempre più negozi legati al commercio tradizionale, persino quelli storici. I settori più colpiti nel ultimo decennio sono chi vende libri e giocattoli, mobili e ferramenta con una flessione intorno al 30%, i distributori di benzina (-38,5%). Non ce la fanno più i titolari dei negozi di calzature e abbigliamento, diminuiti di poco più di un quinto, quelli di alimentari (-7,6%) e persino i tabaccai (-3%). A guadagnarci sono state solamente le grandi multinazionali straniere e i giganti dell’e-commerce che negli ultimi anni hanno avuto grossissimi favori fiscali da parte dei governi e hanno potuto aumentare a dismisura i loro fatturati, andando ad annientare chi vive del proprio lavoro. Si calcola che per un posto di lavoro precario creato nella grande distribuzione e nell’e-commerce vengono distrutti 5 posti di lavoro stabili nel commercio di prossimità. Quel che è scomparso è una parte importante della sostanza stessa della vita locale, con il corrispondente disfacimento del tessuto sociale. CI STANNO PORTANDO VERSO LA DISTRUZIONE, FERMIAMOLI!


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LA POVERTÀ ERODE I QUARTIERI POPOLARI

La situazione sociale ed economica nel nostro Paese peggiora di giorno in giorno, dalle ricette di austerità promosse dall’Unione Europea e portate avanti da Monti, Conte, Draghi e Meloni e sostenute da tutti i partiti, l’Italia diventa sempre più povera e va sempre più verso il fallimento.

In dieci anni, dai 2012 al 2022, dalle vie di città e dai paesi d’Italia sono scomparsi più di 99 mila negozi mentre il commercio ambulante ha perso altre 16mila imprese.
Ancora peggiore è la situazione dei quartieri popolari che grazie alla desertificazione, chiudono sempre più negozi legati al commercio tradizionale, persino quelli storici. I settori più colpiti nel ultimo decennio sono chi vende libri e giocattoli, mobili e ferramenta con una flessione intorno al 30%, i distributori di benzina (-38,5%).
Non ce la fanno più i titolari dei negozi di calzature e abbigliamento, diminuiti di poco più di un quinto, quelli di alimentari (-7,6%) e persino i tabaccai (-3%).

A guadagnarci sono state solamente le grandi multinazionali straniere e i giganti dell’e-commerce che negli ultimi anni hanno avuto grossissimi favori fiscali da parte dei governi e hanno potuto aumentare a dismisura i loro fatturati, andando ad annientare chi vive del proprio lavoro.

Si calcola che per un posto di lavoro precario creato nella grande distribuzione e nell’e-commerce vengono distrutti 5 posti di lavoro stabili nel commercio di prossimità.

Quel che è scomparso è una parte importante della sostanza stessa della vita locale, con il corrispondente disfacimento del tessuto sociale.

CI STANNO PORTANDO VERSO LA DISTRUZIONE, FERMIAMOLI!

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