ANCHE IL BRASILE E’ CONTRO LA GUERRA In tutto il mondo sempre più Nazioni esprimono la loro contrarietà alla guerra e alle sanzioni imposte alla Russia, allontanandosi sempre di più dall’arroganza della NATO e degli USA e dialogando con la Cina e Russia per far sì che questa guerra cessi nel minor tempo possibile. Il presidente del Brasile ha ribadito, durante la sua permanenza in Cina, la volontà di creare con la Cina una partnership strategica che duri per molti decenni. Non solo sul piano commerciale, ma anche sul piano scientifico, tecnologico, aerospaziale e universitario e il bisogno di una politica che trasformi la Cina in un partner per il Brasile. Sulla guerra ha poi dichiarato: Tutti parlano solo di guerra. Tutti parlano solo di dare più armi all’Ucraina per attaccare la Russia o per consentire alla NATO di espandersi ancora più vicino alla frontiera russa. La Cina vuole la pace, il Brasile vuole la pace, l’India vuole la pace, l’Indonesia vuole la pace, e allora è venuto il momento che questi paesi si uniscano e avanzino una proposta di pace per la guerra in Ucraina. L’Unione Europea ha sempre svolto un ruolo importante come punto di equilibrio per la pace nel mondo, non partecipando direttamente ai conflitti. Adesso, invece, è entrata direttamente nel conflitto. Quando Scholz è venuto in Brasile a chiederci di vendergli missili da dare all’Ucraina, io ho detto di no perché il Brasile non vuole lasciarsi coinvolgere in questa guerra. Sempre più paesi dimostrano di essere contrari all’arroganza e all’imperialismo della NATO e degli USA e li stanno sempre più isolando, solamente l’UE (con il nostro governo in primis) continuano a far loro da fedeli servitori.


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ANCHE IL BRASILE E’ CONTRO LA GUERRA

In tutto il mondo sempre più Nazioni esprimono la loro contrarietà alla guerra e alle sanzioni imposte alla Russia, allontanandosi sempre di più dall’arroganza della NATO e degli USA e dialogando con la Cina e Russia per far sì che questa guerra cessi nel minor tempo possibile.

Il presidente del Brasile ha ribadito, durante la sua permanenza in Cina, la volontà di creare con la Cina una partnership strategica che duri per molti decenni. Non solo sul piano commerciale, ma anche sul piano scientifico, tecnologico, aerospaziale e universitario e il bisogno di una politica che trasformi la Cina in un partner per il Brasile.

Sulla guerra ha poi dichiarato: Tutti parlano solo di guerra. Tutti parlano solo di dare più armi all’Ucraina per attaccare la Russia o per consentire alla NATO di espandersi ancora più vicino alla frontiera russa. La Cina vuole la pace, il Brasile vuole la pace, l’India vuole la pace, l’Indonesia vuole la pace, e allora è venuto il momento che questi paesi si uniscano e avanzino una proposta di pace per la guerra in Ucraina.
L’Unione Europea ha sempre svolto un ruolo importante come punto di equilibrio per la pace nel mondo, non partecipando direttamente ai conflitti. Adesso, invece, è entrata direttamente nel conflitto. Quando Scholz è venuto in Brasile a chiederci di vendergli missili da dare all’Ucraina, io ho detto di no perché il Brasile non vuole lasciarsi coinvolgere in questa guerra.

Sempre più paesi dimostrano di essere contrari all’arroganza e all’imperialismo della NATO e degli USA e li stanno sempre più isolando, solamente l’UE (con il nostro governo in primis) continuano a far loro da fedeli servitori.

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GOVERNO MELONI :”GLI STIPENDI DEVONO CRESCERE POCO” “Gli stipendi devono crescere poco perché tanto, prima o poi, l’inflazione si arresterà risolvendo il problema ” questa è la frase shock che la premier Giorgia Meloni ha dichiarato pubblicamente nell’ultimo Consiglio dei Ministri, dimostrando il proprio disinteresse verso tutti quelli che vivono del proprio lavoro con la volontà di non voler aiutarli a uscire da questa crisi. Crolla il potere di acquisto degli italiani che per sopravvivere tra inflazione e caro vita devono attingere ai propri risparmi o a debito. Dopo quattro anni di aumenti costanti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie è infatti diminuito enormemente. l’Italia è l’unico Paese europeo in cui gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni e il governo non vuole che gli stipendi seguano l’inflazione. Alla Meloni interessa solamente il benessere delle multinazionali e non del popolo che ogni giorno si impoverisce ulteriormente e non riesce ad arrivare a fine mese. C’È BISOGNO DI UNA NUOVA SCALA MOBILE


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GOVERNO MELONI :”GLI STIPENDI DEVONO CRESCERE POCO”

“Gli stipendi devono crescere poco perché tanto, prima o poi, l’inflazione si arresterà risolvendo il problema ” questa è la frase shock che la premier Giorgia Meloni ha dichiarato pubblicamente nell’ultimo Consiglio dei Ministri, dimostrando il proprio disinteresse verso tutti quelli che vivono del proprio lavoro con la volontà di non voler aiutarli a uscire da questa crisi.

Crolla il potere di acquisto degli italiani che per sopravvivere tra inflazione e caro vita devono attingere ai propri risparmi o a debito. Dopo quattro anni di aumenti costanti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie è infatti diminuito enormemente.

l’Italia è l’unico Paese europeo in cui gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni e il governo non vuole che gli stipendi seguano l’inflazione.
Alla Meloni interessa solamente il benessere delle multinazionali e non del popolo che ogni giorno si impoverisce ulteriormente e non riesce ad arrivare a fine mese.

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IL GOVERNO MELONI DA IL COLPO DI GRAZIA ALLA SANITA’ PUBBLICA Con l’approvazione del decreto Calderoli, che ora si avvia al suo iter parlamentare, il Governo accelera sull’autonomia differenziata delle regioni in ambito sanitario e sulla strada della privatizzazione, uccidendo definitivamente la Sanità Pubblica che fino a 30 anni fa era un’eccellenza del nostro Paese. L’inizio della fine per il nostro Sistema Sanitario Nazionale infatti è il 2001 in quell’anno viene approvata la riforma del titolo V della Costituzione che ribalta il rapporto tra Stato Centrale e Autonomie Locali. Da quel momento in poi vengono elencate le competenze specifiche dello Stato Centrale e vengono invece definite le materie oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Gli ambiti sono molteplici. Citiamo per brevità quelli che riguardano la vita quotidiana di tutti noi come: sanità, istruzione, lavoro, rapporti internazionali e con la Ue, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Nel 2000 il Sistema Sanitario Nazionale italiano era il secondo al mondo per efficienza dopo quello francese. A vent’anni di distanza, spingendo l’acceleratore su autonomie e investendo meno, per gran parte della popolazione un diritto si sta trasformando nemmeno troppo lentamente in un privilegio. Con buona pace della nostra Costituzione. Sabato infatti sono scese 14 mila persone in piazza per la difesa della sanità pubblica a Vicenza, un piccolo segnale molto importante per dire che il popolo italiano lotta ancora per i propri diritti.


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IL GOVERNO MELONI DA IL COLPO DI GRAZIA ALLA SANITA’ PUBBLICA

Con l’approvazione del decreto Calderoli, che ora si avvia al suo iter parlamentare, il Governo accelera sull’autonomia differenziata delle regioni in ambito sanitario e sulla strada della privatizzazione, uccidendo definitivamente la Sanità Pubblica che fino a 30 anni fa era un’eccellenza del nostro Paese.

L’inizio della fine per il nostro Sistema Sanitario Nazionale infatti è il 2001 in quell’anno viene approvata la riforma del titolo V della Costituzione che ribalta il rapporto tra Stato Centrale e Autonomie Locali. Da quel momento in poi vengono elencate le competenze specifiche dello Stato Centrale e vengono invece definite le materie oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Gli ambiti sono molteplici. Citiamo per brevità quelli che riguardano la vita quotidiana di tutti noi come: sanità, istruzione, lavoro, rapporti internazionali e con la Ue, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

Nel 2000 il Sistema Sanitario Nazionale italiano era il secondo al mondo per efficienza dopo quello francese. A vent’anni di distanza, spingendo l’acceleratore su autonomie e investendo meno, per gran parte della popolazione un diritto si sta trasformando nemmeno troppo lentamente in un privilegio. Con buona pace della nostra Costituzione.

Sabato infatti sono scese 14 mila persone in piazza per la difesa della sanità pubblica a Vicenza, un piccolo segnale molto importante per dire che il popolo italiano lotta ancora per i propri diritti.

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I giorni dell’aprile del 1975 rappresentarono una grande ventata di manifestazioni popolari spontanee in tutta Italia, probabilmente il culmine dell’agitazione politica nel corso degli anni Settanta. L’antifascismo militante collegato alla battaglia per la messa al bando del Msi, la lotta per la casa, le rivendicazioni operaie e di tutti i lavoratori, la battaglia contro le politiche d’austerità rappresentavano un fertile terreno di rivendicazione politica. mai adeguatamente riconosciuto dal Pci. Tali rivendicazioni politiche però si scontravano contro le politiche messe in piedi dai vari Governi a guida democristiana e costituivano un problema per la tenuta dell’ordine costituito, sostenuto da quasi tutto l’arco parlamentare. Fin dalla strage di Piazza Fontana nel dicembre del 1969, lo Stato e le sue strutture utilizzarono organizzazioni e militanti neofascisti per schiacciare le rivendicazioni popolari attraverso stragi ed omicidi, per instaurare un sistema basato sulla violenza poliziesca e sulla repressione di massa. Tra il 16 ed il 18 aprile 1975 quattro giovani compagni vennero uccisi da questa violenza legalizzata: Claudio Varalli, giovane comunista assassinato a Milano a colpi di pistola da neofascisti; Giannino Zibecchi, travolto da una camionetta della polizia durante una manifestazione, sempre a Milano; Rodolfo Boschi, iscritto al Pci ucciso a pistolettate dalla polizia a Firenze; Tonino Miccichè, militante di Lotta Continua ucciso da una guardia giurata. Vogliamo ricordare l’assassinio di questi compagni che allora si batterono per cambiare radicalmente, per rivoluzionare la società derelitta nella quale vivevano. Ricordiamo l’impegno militante di tanti compagni che sacrificarono la propria vita e che impegnarono sé stessi per costruire un mondo diverso non solo per sé stessi, ma per tutta la società. Noi comunisti ricorderemo i nostri morti nel rispetto delle ragioni della storia, nel ricordare chi stava dalla parte giusta e dalla parte sbagliata, ma soprattutto evidenziando una lotta politica che voleva il cambiamento di sistema. ANTIFASCISMO OGGI È ANTICAPITALISMO!


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I giorni dell’aprile del 1975 rappresentarono una grande ventata di manifestazioni popolari spontanee in tutta Italia, probabilmente il culmine dell’agitazione politica nel corso degli anni Settanta.
L’antifascismo militante collegato alla battaglia per la messa al bando del Msi, la lotta per la casa, le rivendicazioni operaie e di tutti i lavoratori, la battaglia contro le politiche d’austerità rappresentavano un fertile terreno di rivendicazione politica.
mai adeguatamente riconosciuto dal Pci.
Tali rivendicazioni politiche però si scontravano contro le politiche messe in piedi dai vari Governi a guida democristiana e costituivano un problema per la tenuta dell’ordine costituito, sostenuto da quasi tutto l’arco parlamentare.
Fin dalla strage di Piazza Fontana nel dicembre del 1969, lo Stato e le sue strutture utilizzarono organizzazioni e militanti neofascisti per schiacciare le rivendicazioni popolari attraverso stragi ed omicidi, per instaurare un sistema basato sulla violenza poliziesca e sulla repressione di massa.
Tra il 16 ed il 18 aprile 1975 quattro giovani compagni vennero uccisi da questa violenza legalizzata: Claudio Varalli, giovane comunista assassinato a Milano a colpi di pistola da neofascisti; Giannino Zibecchi, travolto da una camionetta della polizia durante una manifestazione, sempre a Milano; Rodolfo Boschi, iscritto al Pci ucciso a pistolettate dalla polizia a Firenze; Tonino Miccichè, militante di Lotta Continua ucciso da una guardia giurata.
Vogliamo ricordare l’assassinio di questi compagni che allora si batterono per cambiare radicalmente, per rivoluzionare la società derelitta nella quale vivevano.
Ricordiamo l’impegno militante di tanti compagni che sacrificarono la propria vita e che impegnarono sé stessi per costruire un mondo diverso non solo per sé stessi, ma per tutta la società.

Noi comunisti ricorderemo i nostri morti nel rispetto delle ragioni della storia, nel ricordare chi stava dalla parte giusta e dalla parte sbagliata, ma soprattutto evidenziando una lotta politica che voleva il cambiamento di sistema.

ANTIFASCISMO OGGI È ANTICAPITALISMO!

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IL BRASILE DI LULA IN PRIMA FILA PER UN MONDO DI PACE MULTIPOLARE Il Brasile di Lula si sgancia sempre di più dall’oppressione Statunitense, in controtendenza rispetto al periodo di governo Bolsonaro, e sta consolidando la propria posizione all’interno dei BRICS. L’intenzione di abbandonare il dollaro come moneta di scambio. Lula da Silva si è recato a Shanghai, per partecipare alla Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Direttore della Nuova banca di Sviluppo BRICS: Dilma Rousseff. Durante la Cerimonia, il Presidente Lula ha dichiarato che i Paesi in via di sviluppo dovrebbero abbandonare il Dollaro, e rafforzare le proprie valute nazionali, e che lo stesso Brasile sta iniziando un processo di de-dollarizzazione del Paese. Lula a riguardo ha dichiarato:”Perché non possiamo commerciare in base alle nostre valute?”, “Chi è stato a decidere che il dollaro fosse la valuta dopo la scomparsa del gold standard?”, “Perché una banca come quella dei BRICS non può avere una moneta per finanziare le relazioni commerciali tra Brasile e Cina, tra Brasile e altri Paesi? È difficile perché non siamo abituati. Tutti dipendono da una sola valuta. In settimana Lula ha annullato le procedure di privatizzazione dell’era Bolsonaro in corso per tre società statali questa settimana: Conab (Compagnia Nazionale di Approvvigionamento agricolo), Telebras (società di telecomunicazioni) e Petrobras (compagnia petrolifera). Oltre questo, il Presidente Brasiliano ha anche attaccato gli USA riguardo la guerra in Ucraina definendoli i soli responsabili: Gli Stati Uniti devono smettere “di incoraggiare la guerra” in Ucraina e “iniziare a parlare di pace”.


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IL BRASILE DI LULA IN PRIMA FILA PER UN MONDO DI PACE MULTIPOLARE

Il Brasile di Lula si sgancia sempre di più dall’oppressione Statunitense, in controtendenza rispetto al periodo di governo Bolsonaro, e sta consolidando la propria posizione all’interno dei BRICS.
L’intenzione di abbandonare il dollaro come moneta di scambio.
Lula da Silva si è recato a Shanghai, per partecipare alla Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Direttore della Nuova banca di Sviluppo BRICS: Dilma Rousseff.

Durante la Cerimonia, il Presidente Lula ha dichiarato che i Paesi in via di sviluppo dovrebbero abbandonare il Dollaro, e rafforzare le proprie valute nazionali, e che lo stesso Brasile sta iniziando un processo di de-dollarizzazione del Paese.
Lula a riguardo ha dichiarato:”Perché non possiamo commerciare in base alle nostre valute?”, “Chi è stato a decidere che il dollaro fosse la valuta dopo la scomparsa del gold standard?”, “Perché una banca come quella dei BRICS non può avere una moneta per finanziare le relazioni commerciali tra Brasile e Cina, tra Brasile e altri Paesi? È difficile perché non siamo abituati. Tutti dipendono da una sola valuta.

In settimana Lula ha annullato le procedure di privatizzazione dell’era Bolsonaro in corso per tre società statali questa settimana: Conab (Compagnia Nazionale di Approvvigionamento agricolo), Telebras (società di telecomunicazioni) e Petrobras (compagnia petrolifera).

Oltre questo, il Presidente Brasiliano ha anche attaccato gli USA riguardo la guerra in Ucraina definendoli i soli responsabili:
Gli Stati Uniti devono smettere “di incoraggiare la guerra” in Ucraina e “iniziare a parlare di pace”.

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GIOVEDI 20 APRILE ORE 21.30 FIRENZE: Circolo di Brozzi Cortocircuiti ideologici è un ciclo di incontri per aprire un necessario confronto sulla complessità della fase attuale. Inizieremo con l’affrontare il tema dell’antifascismo non storicamente inteso, ma storicamente determinato dalla fase attuale del capitalismo. La post modernità ha imposto letture limitate che balcanizzano le discussioni e contribuiscono solo a generare pensiero anti-dialettico. Proseguiremo con l’affrontare la discussione sull’attuale fase di crisi economica che ha travolto il mondo del lavoro per poi passare ad una discussione sulla situazione geopolitica: guerra e nuovi assetti internazionali saranno il tema degli incontri conclusivi di questo primo ciclo. Ospiti della serata: Raffaele Picarelli (saggista) Roberto Passini (rivista Il Ponte)


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GIOVEDI 20 APRILE ORE 21.30

FIRENZE: Circolo di Brozzi

Cortocircuiti ideologici è un ciclo di incontri per aprire un necessario confronto sulla complessità della fase attuale. Inizieremo con l’affrontare il tema dell’antifascismo non storicamente inteso, ma storicamente determinato dalla fase attuale del capitalismo. La post modernità ha imposto letture limitate che balcanizzano le discussioni e contribuiscono solo a generare pensiero anti-dialettico. Proseguiremo con l’affrontare la discussione sull’attuale fase di crisi economica che ha travolto il mondo del lavoro per poi passare ad una discussione sulla situazione geopolitica: guerra e nuovi assetti internazionali saranno il tema degli incontri conclusivi di questo primo ciclo.
Ospiti della serata:
Raffaele Picarelli (saggista)
Roberto Passini (rivista Il Ponte)

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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre. Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato. Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste. Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.


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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD

Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre.
Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato.

Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste.

Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.

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PRIMA SNOWDEN ADESSO TEIXEIRA GLI USA SONO AL DISASTRO INFORMATICO Jack Teixeiraè ll’origine della fuga dei file del Pentagono che comprendono dettagli sullo spionaggio Usa sugli alleati così come stime sull’andamento del conflitto in Ucraina. La talpa che ha svelato tutti i segreti degli USA sulla guerra in Ucraina e i loro veri interessi lavora come specialista informatico per la Guardia nazionale dell’aeronautica americana ed è stato arrestato giovedì pomeriggio in Massachusetts. E’ stato preso a casa sua, costretto a consegnarsi con le mani sulla nuca e sotto il tiro delle armi degli agenti federali armati e venerdì sarà chiamato in giudizio presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Boston Teixeira era il leader della chat di gamer e ha diffuso sui social media circa 100 documenti riservati, usando non segreti canali del dark web ma semplicemente una piattaforma di commenti chiamata Discord, da cui sono passati su piattaforme più note come Telegram e Twitter. dai qdocumenti oltre a quelli riguardanti ll conflitto russo-ucraino si deduce che gli Usa abbiano spiato funzionari non solo russi, ma anche alleati come Sud Corea, Israele e lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. 10 anni dopo Snowden, l’intelligence USA si conferma un discreto disastro.


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PRIMA SNOWDEN ADESSO TEIXEIRA
GLI USA SONO AL DISASTRO INFORMATICO

Jack Teixeiraè ll’origine della fuga dei file del Pentagono che comprendono dettagli sullo spionaggio Usa sugli alleati così come stime sull’andamento del conflitto in Ucraina.

La talpa che ha svelato tutti i segreti degli USA sulla guerra in Ucraina e i loro veri interessi lavora come specialista informatico per la Guardia nazionale dell’aeronautica americana ed è stato arrestato giovedì pomeriggio in Massachusetts. E’ stato preso a casa sua, costretto a consegnarsi con le mani sulla nuca e sotto il tiro delle armi degli agenti federali armati e venerdì sarà chiamato in giudizio presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Boston

Teixeira era il leader della chat di gamer e ha diffuso sui social media circa 100 documenti riservati, usando non segreti canali del dark web ma semplicemente una piattaforma di commenti chiamata Discord, da cui sono passati su piattaforme più note come Telegram e Twitter. dai qdocumenti oltre a quelli riguardanti ll conflitto russo-ucraino si deduce che gli Usa abbiano spiato funzionari non solo russi, ma anche alleati come Sud Corea, Israele e lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

10 anni dopo Snowden, l’intelligence USA si conferma un discreto disastro.

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BASTA CON LE ARMI PER LE GUERRE PIÙ SOLDI IN SANITA’ E ISTRUZIONE OGGI 15 APRILE: CECINA(LI) ORE 16.30 PIAZZA GUERRAZZI La sezione “Sante Danesin” Rosignano e bassa val di Cecina organizza, assieme ad altre sigle e associazioni locali, una manifestazione contro le folli spese militari che sottraggono fondi a settori vitali come istruzione e sanità. La situazione più critica del nostro territorio riguarda l’ospedale di Cecina che da anni viene depotenziato, mancanza di personale e liste di attesa lunghissime. L’evento è aperto a tutti i cittadini, partiti e organizzazioni che si riconoscono in queste idee e vogliono scendere in piazza per chiedere una vera pace.


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BASTA CON LE ARMI PER LE GUERRE
PIÙ SOLDI IN SANITA’ E ISTRUZIONE

OGGI 15 APRILE: CECINA(LI) ORE 16.30 PIAZZA GUERRAZZI

La sezione “Sante Danesin” Rosignano e bassa val di Cecina organizza, assieme ad altre sigle e associazioni locali, una manifestazione contro le folli spese militari che sottraggono fondi a settori vitali come istruzione e sanità.

La situazione più critica del nostro territorio riguarda l’ospedale di Cecina che da anni viene depotenziato, mancanza di personale e liste di attesa lunghissime.
L’evento è aperto a tutti i cittadini, partiti e organizzazioni che si riconoscono in queste idee e vogliono scendere in piazza per chiedere una vera pace.

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🔴 PROSEGUE LA SCUOLA DI FORMAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA Le menzogne sulla pandemia Covid Sesto appuntamento della scuola popolare di formazione politica Antonio Gramsci. Sarà l’occasione per affrontare finalmente da un punto di vista marxista, e quindi critico, la questione che abbiamo riassunto nel titolo “Le menzogne della pandemia COVID”. Ne parleremo con quattro relatori illustri nell’ambito di un seminario imperdibile! Relatori: Andrea Zhok è professore di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano. Si è formato studiando e lavorando presso le università di Trieste, Milano, Vienna ed Essex; collabora con numerose testate giornalistiche e riviste. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: “Identità della persona e senso dell’esistenza” (Meltemi, 2018), “Critica della ragione liberale” (Meltemi, 2020), “Il dovere e il piacere” (Mimesis, 2021), “Lo stato di emergenza” (Meltemi, 2022). Giuseppe Damiani si occupa di biologia molecolare dal 1978. Si è laureato in biologia (1981) ed ha conseguito il diploma di perfezionamento in genetica (1984) e il dottorato in genetica (1989) presso l’università di Pavia. Ha lavorato come ricercatore in Italia e all’estero in diverse istituzioni. È autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche ed ha ricevuto diversi premi per le sue scoperte. Per approfondire: https://ift.tt/h6q5sfn Marco Cosentino é Medico Chirurgo e Dottore di ricerca in Farmacologia e Tossicologia, Professore Ordinario di Farmacologia nella Scuola di Medicina dell’Università degli Studi dell’Insubria. Alessandro Pascale é professore di storia e filosofia al liceo classico Parini di Milano. Militante comunista dal 2008, ricopre attualmente gli incarichi di responsabile nazionale della Formazione del Partito Comunista, di cui é anche segretario della regione Lombardia e della federazione di Milano. É direttore del portale Storiauniversale.it e autore di diversi saggi, tra cui la Storia del Comunismo (2017, scaricabile gratuitamente dl sito Intellettualecollettivo.it), Il totalitarismo “liberale” (2019) e Ascesa e declino dell’impero statunitense (2022). Si ricorda che gli incontri della scuola sono pubblici, aperti alla cittadinanza e quindi gratuiti 👇 L’articolo completo qui 👇 https://bit.ly/scuola-gramsci-covid


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🔴 PROSEGUE LA SCUOLA DI FORMAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA

Le menzogne sulla pandemia Covid

Sesto appuntamento della scuola popolare di formazione politica Antonio Gramsci. Sarà l’occasione per affrontare finalmente da un punto di vista marxista, e quindi critico, la questione che abbiamo riassunto nel titolo “Le menzogne della pandemia COVID”.
Ne parleremo con quattro relatori illustri nell’ambito di un seminario imperdibile!

Relatori:
Andrea Zhok è professore di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano. Si è formato studiando e lavorando presso le università di Trieste, Milano, Vienna ed Essex; collabora con numerose testate giornalistiche e riviste. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: “Identità della persona e senso dell’esistenza” (Meltemi, 2018), “Critica della ragione liberale” (Meltemi, 2020), “Il dovere e il piacere” (Mimesis, 2021), “Lo stato di emergenza” (Meltemi, 2022).
Giuseppe Damiani si occupa di biologia molecolare dal 1978. Si è laureato in biologia (1981) ed ha conseguito il diploma di perfezionamento in genetica (1984) e il dottorato in genetica (1989) presso l’università di Pavia. Ha lavorato come ricercatore in Italia e all’estero in diverse istituzioni. È autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche ed ha ricevuto diversi premi per le sue scoperte. Per approfondire: https://ift.tt/h6q5sfn
Marco Cosentino é Medico Chirurgo e Dottore di ricerca in Farmacologia e Tossicologia, Professore Ordinario di Farmacologia nella Scuola di Medicina dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Alessandro Pascale é professore di storia e filosofia al liceo classico Parini di Milano. Militante comunista dal 2008, ricopre attualmente gli incarichi di responsabile nazionale della Formazione del Partito Comunista, di cui é anche segretario della regione Lombardia e della federazione di Milano. É direttore del portale Storiauniversale.it e autore di diversi saggi, tra cui la Storia del Comunismo (2017, scaricabile gratuitamente dl sito Intellettualecollettivo.it), Il totalitarismo “liberale” (2019) e Ascesa e declino dell’impero statunitense (2022).
Si ricorda che gli incontri della scuola sono pubblici, aperti alla cittadinanza e quindi gratuiti

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ZELENSKIJ VUOLE INTITOLARE LE STRADE AI NAZISTI La nuova proposta del governo di Kiev cambiare nome alla propria toponomastica e intitolare delle strade ad esponenti nazisti che hanno svolto un ruolo attivo durante la seconda guerra mondiale. Così spunta il nome di Volodymyr Kubiyovych, che durante l’Olocausto fu fortemente coinvolto nella formazione delle Waffen-SS Galizien, un gruppo nazista composta da volontari ucraini.” Kubiyovych prima dell’inizio dell’Olocausto, fu un forte sostenitore dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN-M) e nell’aprile 1941 chiese la creazione di uno stato autonomo all’interno dell’Ucraina in cui i polacchi e gli ebrei non avrebbero potuto vivere, più tardi durante la guerra, nel 1943, Kubiyovych assunse un ruolo chiave nella formazione delle Waffen-SS Galizien e annunciò pubblicamente la sua volontà di imbracciare le armi e combattere per la causa nazista. Dopo la la Seconda guerra mondiale trovò rifugio in Francia. Morto nel 1985, di Kubiyovych oltre ad essere ricordato come uno studioso insieme alle sue opere, è praticamente omesso il suo passato nazista. Queste sono le proposte di coloro che in occidente vengono spacciati per partigiani o semplici “seguaci di Kant”. L’occidente e i nazisti ucraini vogliono riscrivere la storia, non possiamo permettere che la verità venga continuamente stravolta.


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ZELENSKIJ VUOLE INTITOLARE LE STRADE AI NAZISTI

La nuova proposta del governo di Kiev cambiare nome alla propria toponomastica e intitolare delle strade ad esponenti nazisti che hanno svolto un ruolo attivo durante la seconda guerra mondiale.
Così spunta il nome di Volodymyr Kubiyovych, che durante l’Olocausto fu fortemente coinvolto nella formazione delle Waffen-SS Galizien, un gruppo nazista composta da volontari ucraini.”

Kubiyovych prima dell’inizio dell’Olocausto, fu un forte sostenitore dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN-M) e nell’aprile 1941 chiese la creazione di uno stato autonomo all’interno dell’Ucraina in cui i polacchi e gli ebrei non avrebbero potuto vivere, più tardi durante la guerra, nel 1943, Kubiyovych assunse un ruolo chiave nella formazione delle Waffen-SS Galizien e annunciò pubblicamente la sua volontà di imbracciare le armi e combattere per la causa nazista.

Dopo la la Seconda guerra mondiale trovò rifugio in Francia.

Morto nel 1985, di Kubiyovych oltre ad essere ricordato come uno studioso insieme alle sue opere, è praticamente omesso il suo passato nazista.
Queste sono le proposte di coloro che in occidente vengono spacciati per partigiani o semplici “seguaci di Kant”.
L’occidente e i nazisti ucraini vogliono riscrivere la storia, non possiamo permettere che la verità venga continuamente stravolta.

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