DA “IL TEMPO” GRAVE PROVOCAZIONE ANTICOMUNISTA

DA “IL TEMPO” GRAVE PROVOCAZIONE ANTICOMUNISTA

IL TEMPO FB

«Quella de “Il Tempo” è una provocazione anticomunista che non può essere tollerata», così Marco Rizzo, candidato premier e segretario del Partito Comunista (PC), sull’iniziativa del quotidiano che ha lanciato la sottoscrizione a una “Anagrafe nazionale anticomunista”, con tanto di prima pagina dedicata. «L’equiparazione fra comunismo e nazifascismo è un’assurdità storica. In Italia c’è stata una dittatura fascista che è stata combattuta proprio dai partigiani, in maggioranza comunisti; il Terzo Reich fu sconfitto dall’Armata Rossa. Nell’appello de “Il Tempo” si tirano fuori tutte le menzogne anticomuniste, a partire dalla vera e propria assurdità dei 100 milioni di morti, privi di ogni riscontro attendibile, col solo scopo di criminalizzare forze politiche come la nostra. È un’iniziativa utile solo a inquinare il dibattito elettorale. I problemi degli italiani oggi non vengono dai comunisti, ma dalle misure antipopolari votate per anni da centro-destra e centro sinistra. Vorremmo vedere il Tempo esprimersi con la stessa forza contro queste misure, contro i diktat UE e il Patto di Stabilità, contro il potere di banche e grandi imprese. Ma sappiamo che questo non avverrà».

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MACERATA. MUSTILLO (PC): « GRAVE DECISIONE DI MINNITI. NO A EQUIPARAZIONI».

MACERATA. MUSTILLO (PC): « GRAVE DECISIONE DI MINNITI. NO A EQUIPARAZIONI».

«Il Partito Comunista considera gravissima la decisione della prefettura di Macerata e del Ministro Minniti di equiparare manifestazioni di apologia verso il gesto terroristico di un neofascista, con manifestazioni popolari democratiche e antifasciste, con la conseguenza di vietare il corteo di sabato». Così Alessandro Mustillo, a nome dell’ufficio politico del Partito Comunista.

«Non è possibile equiparare chi fomenta il razzismo a chi vuole combatterlo, chi rivendica e esalta il gesto omicida di un individuo, con chi vuole condannarlo. L’equiparazione da parte dei vertici dello Stato dimostra chiaramente la connivenza di fondo delle classi dominanti con la legittimazione e l’avanzata dei neofascisti. Si usa il vecchio trucco degli opposti estremismi per colpire a sinistra. E’ una strategia che conosciamo e faremo di tutto per evitare che le lotte sociali vengano messe nell’angolo con questo trucco.

Altrettanto grave è la decisione di CGIL, ARCI, ANPI e delle altre associazioni di sottostare a questo diktat. Il Partito Comunista – prosegue la nota – farà di tutto per inviare una rappresentanza di militanti a Macerata in un periodo di grande sforzo organizzativo ed economico richiesto ai nostri compagni nei pochi giorni che restano prima delle elezioni. In ogni caso incrementeremo la nostra azione nei luoghi di lavoro, nelle periferie, convinti che solo un lavoro paziente e continuativo per organizzare la lotta dei lavoratori e delle classi popolari può essere antidoto all’avanzata delle forze neofasciste.

Questi fatti – conclude la nota – dimostrano per chi ancora non lo avesse compreso, le profonde corresponsabilità della sinistra di governo e delle associazioni ad essa collegate. Come in passato non sarà l’appello alle istituzioni, alle forze borghesi a contrastare il fascismo, ma l’organizzazione delle classi popolari. Questo resta il nostro compito».

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Sette operai feriti a Como. Rizzo (Pc): «Sicurezza sul lavoro non esiste più»

Sette operai feriti a Como. Rizzo (Pc): «Sicurezza sul lavoro non esiste più»

«In Italia il diritto alla sicurezza sul lavoro non esiste più», questo il commento di Marco Rizzo sull’esplosione in un’azienda chimica in provincia di Como, dalla quale sono rimasti feriti sette operai, di cui uno in codice rosso. «Per fortuna non ci sono stati morti, come invece è avvenuto di recente alla Lamina di Rho. Ma in Italia aumentano gli incidenti e i morti sul lavoro, 13mila vittime in 10 anni, e già decine dall’inizio del 2018. Non si tratta di incidenti o fatalità, è il risultato delle politiche di attacco ai diritti. Se nel nome del profitto si risparmia sulla manutenzione, si punta a comprimere il costo del lavoro, tutto questo poi si ripercuote anche sulla sicurezza dei lavoratori. Bisogna rompere con tutto questo, ridare diritti e dignità ai lavoratori, contro un sistema in cui conta solo il profitto che viene fatto anche a spese della nostra sicurezza, della nostra salute e a volte anche della nostra vita.»

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Rizzo (PC): «rilanciare assunzioni nella sanità pubblica contro la privatizzazione»

Rizzo (PC): «rilanciare assunzioni nella sanità pubblica contro la privatizzazione»

«Oggi la sanità pubblica è ridotta in ginocchio dai tagli e dal blocco del turnover» – ha dichiarato Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista – «Dal 2009 il personale impiegato nella sanità è stato decimato: meno 45mila in 8 anni, secondo i conti della Ragioneria dello Stato. Solo fra il 2016 e il 2014 si sono persi 15mila lavoratori nella sanità. È il risultato delle politiche antipopolari volute dall’Unione Europea e dai poteri forti; i tagli alla spesa sociale stanno strangolando la sanità pubblica. Una situazione che nel complesso giova al privato, al quale sono costretti a rivolgersi i cittadini esasperati da disagi e liste d’attesa interminabili. La nostra proposta è molto semplice: rompere con i vincoli di Bruxelles e difendere il Servizio Sanitario Nazionale rilanciando la spesa e le assunzioni. Ed eliminare il numero chiuso nelle facoltà di medicina e nelle professioni sanitarie, che evidentemente non ha nessun legame con i posti di lavoro disponibili, ma oggi al contrario è funzionale allo smantellamento della sanità pubblica a vantaggio del privato.»

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Espropriare la Embraco per difendere i lavoratori

Espropriare la Embraco per difendere i lavoratori

«L’Embraco di Riva di Chieri va semplicemente espropriata e data in gestione ai lavoratori» – ha dichiarato Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista (PC) – «È assurdo che la posizione del Ministro Calenda si limiti a proporre la cassa integrazione per 500 lavoratori in cambio di un nuovo piano industriale. Quello dell’azienda Whirlpool nel torinese non è un caso isolato, ce ne sono tanti analoghi in tutto il paese. Quante sono le aziende che prima prendono aiuti dallo Stato e poi delocalizzano la produzione, lasciando centinaia di lavoratori sul lastrico? In questi casi la soluzione sta solo in una politica di rottura, che metta al primo posto i lavoratori e non la tutela degli interessi delle grandi imprese, rompendo con i vincoli del mercato comune europeo. Le aziende che annunciano la delocalizzazione vanno nazionalizzate, anche senza indennizzo a titolo di risarcimento per gli aiuti ricevuti dallo Stato negli anni, e date in gestione ai lavoratori».

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Buona la prima. 21mila firme, lista presentata nell’80% delle regioni

Buona la prima. 21mila firme, lista presentata nell’80% delle regioni

Da poche ore i delegati del Partito Comunista hanno terminato la consegna delle liste e delle firme raccolte – oltre 20 mila – nelle diverse sedi regionali e circoscrizionali. Complessivamente la nostra lista sarà presente nell’80% delle regioni italiane (16 su 20, ad eccezione di Valle d’Aosta, Trentino, Veneto, Friuli). Nelle prossime ore pubblicheremo i dati definitivi di Camera e Senato, appena ottenuta l’ufficialità da parte degli uffici elettorali.

Si tratta di un risultato largamente positivo, che evidenzia la crescita del radicamento e il rafforzamento del Partito. Un lavoro enorme, di poche settimane per cui vogliamo ringraziare i nostri militanti che giorno e notte sono stati impegnati nelle strade e nella raccolta porta a porta delle sottoscrizioni, i tanti sostenitori che con la loro firma hanno permesso questo risultato. Un ringraziamento particolare va ancora una volta al contributo generoso e instancabile dei giovani del Fronte della Gioventù Comunista, senza i quali quest’impresa sarebbe stata semplicemente impossibile. Sono loro la grande forza della ricostruzione comunista in Italia.

In diverse delle regioni dove non saremo presenti il risultato è mancato di poco, spesso per difficoltà legate al reperimento degli autenticatori ai banchetti e delle certificazioni. Ringraziamo anche i militanti di quelle regioni per il lavoro svolto che non andrà perduto, con decine di nuovi simpatizzanti conquistati, che costituiscono un terreno prezioso da cui partire già da domani per rafforzare la costruzione del Partito.

Adesso si parte, a testa bassa. Resta meno di mese dal voto, dobbiamo mettercela tutta, per rompere la censura mediatica, per far conoscere a tutti i lavoratori il nostro programma, il nostro partito.

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Rizzo (Pc): «Fca raddoppia utili sulla pelle dei lavoratori»

Rizzo (Pc): «Fca raddoppia utili sulla pelle dei lavoratori»

«Marchionne esulta per aver quasi raddoppiato gli utili di FCA, ma è un risultato costruito sulla pelle di migliaia di lavoratori» – così Marco Rizzo del Partito Comunista (PC) – «Il modello Marchionne, sperimentato anni fa in Fiat e apripista di una nuova stagione di politiche anti operaie, si fonda sullo sfruttamento selvaggio dei lavoratori, l’attacco ai contratti collettivi nazionali con la contrattazione aziendale utilizzata come leva per imporre la riduzione dei diritti. Un modello che impone precarietà e condizioni sempre peggiori con l’appello alla “produttività”. Ma i volumi di produzione calano mentre in Italia si ricorre alla cassa integrazione e al lavoro in somministrazione. Pochi mesi fa 530 lavoratori FCA di Cassino venivano licenziati con un Sms. I lavoratori stanno peggio, i profitti aumentano. Non è un paradosso, ma il risultato dello sfruttamento che aumenta. FCA avrà anche raddoppiato i profitti, ma i lavoratori non hanno nulla per cui esultare».

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Rizzo (Pc): «De Magistris e Delrio contro i lavoratori, noi al fianco di chi sciopera»

Rizzo (Pc): «De Magistris e Delrio contro i lavoratori, noi al fianco di chi sciopera»

«Il Partito Comunista è al fianco dei lavoratori della Samir, che oggi a Napoli hanno dato un importante esempio di lotta» – così Marco Rizzo, leader del PC, sullo sciopero dei lavoratori della ditta di pulizie dell’ANM – «Se dei lavoratori in sciopero arrivano a bloccare il trasporto di una città, è perché sono giunti a una esasperazione tale da giustificare uno scontro portato a questi livelli. La Samir ha 5 milioni di euro arretrati non pagati, quanti di quelli che oggi condannano lo sciopero sono disposti a vivere senza stipendio? È vergognoso che De Magistris parli di “tolleranza zero” e definisca uno sciopero dei lavoratori “un atto criminale”, con una posizione indistinguibile da quella del Ministro dei Trasporti Delrio. La finta sinistra che dovrebbe essere “alternativa” al PD si unisce alla crociata contro il diritto di sciopero utilizzando gli stessi argomenti, noi no. Quando i lavoratori lottano per i loro diritti, noi comunisti sappiamo bene da che parte stare».

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Rizzo (PC) su rapporto Oxfam: «Per questo nostre idee attuali, altro che flat tax»

Rizzo (PC) su rapporto Oxfam: «Per questo nostre idee attuali, altro che flat tax»

«Il paradosso di oggi è che mentre si cerca di bollare i comunisti come una forza anacronistica e del passato, sono i dati a mostrare sempre più l’attualità delle nostre idee» – ha affermato Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista – «Il rapporto Oxfam ci ricorda che l’1% della popolazione mondiale continua a possedere quanto il restante 99%. In Italia il 20% più ricco detiene il 66% della ricchezza nazionale, l’1% più ricco possiede 240 volte quanto il 20% più povero. Mi sembrano ragioni più che attuali per essere comunisti oggi, contro un sistema che concentra la ricchezza in pochissime mani e condanna la stragrande maggioranza della popolazione a povertà e ingiustizie. Altro che flat tax: serve tassare con forte progressività i grandi patrimoni milionari, un sistema fiscale che faccia pagare a chi può pagare, e non ai lavoratori e ai piccoli commercianti e artigiani».

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TURCHIA LIBERI IMMEDIATAMENTE IL SEGRETARIO DEL TKP

TURCHIA LIBERI IMMEDIATAMENTE IL SEGRETARIO DEL TKP

Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista (PC) sull’arresto e l’incarcerazione del leader dei comunisti turchi.

«Ieri un tribunale turco ha condannato Kemal Okuyan, segretario del Partito Comunista di Turchia (TKP), a 11 mesi di carcere, ufficialmente per aver “insultato” il Presidente Erdoğan. Denunciamo quello che riteniamo essere un evidente tentativo di repressione dell’attività politica dei comunisti da parte di un governo, quello turco, la cui deriva autoritaria è sempre più evidente. Chiediamo l’immediata scarcerazione di Okuyan ed esprimiamo la solidarietà del Partito Comunista ai comunisti turchi, che oggi fronteggiano la reazione e il fondamentalismo, lottando per la laicità, per il progresso e per il socialismo».

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Nuove adesioni al Partito Comunista

Nuove adesioni al Partito Comunista

In queste ore decine e decine di adesioni di singoli militanti, e centinaia di contatti di simpatizzanti, stanno rafforzando la costruzione del Partito in tutta Italia. Lavoratori e lavoratrici, giovani, quadri sindacali stanno dando la loro disponibilità a sostenere la lista del Partito Comunista alle elezioni, aiutando concretamente nella raccolta delle firme. Molte le adesioni provenienti dalle altre formazioni comuniste, stanchi dell’ennesimo passo indietro sulla ricostruzione comunista.
Nei giorni scorsi la federazione di Trapani del PRC, la sezione del PCI di Capoterra (Cagliari) e la sezione del PRC di Gaeta (Latina) hanno ufficializzato il loro passaggio al Partito Comunista. Pubblichiamo alcuni stralci dei loro comunicati:
«Nonostante le forze e l’energia profusa da tutti i militanti della federazione, nello sviluppo e la crescita della federazione provinciale di PRC di Trapani, ci rendiamo ormai conto che la strada percorsa fino ad oggi non è più praticabile,  che agire da comunisti adesso significa sostenere il processo di ricostruzione ed identificazione  di un forte Partito Comunista nel nostro paese e non compromettersi più, pur se con buona fede dei militanti, su principi nobili e coraggiosi,  in alleanze con forze della così detta “sinistra” che tradiscono da decenni le aspettative del popolo lavoratore».
«Siamo la Sezione di Capoterra Cagliari, ma qui annunciamo una lunga serie di adesioni, che dopo una esperienza  umiliante per i Comunisti in Sardegna , sa e saprà ritrovare l’orgoglio di sentirsi e di agire da Comunisti» I compagni sardi criticando la scelta del loro partito di dare vita ad una lista elettorale comune a sinistra hanno chiesto l’iscrizione al PC. «Non rinunciamo al nostro sogno di ricostruire la forza nella classe operaia nel nostro paese e quindi vi chiediamo di poter militare nel PARTITO COMUNISTA  l’unico che non si vergogna di presentarsi alle elezioni con il suo nome e le sue bandiere»
«Da molto tempo ormai il nostro dissenso nei riguardi delle scelte operate dalla dirigenza nazionale di Rifondazione è netto e sempre più incolmabile – hanno dichiarato i compagni di Gaeta –  Una linea ondivaga e opportunista caratterizzata da accordi elettorali posticci a sostegno di soggetti che non ci rappresentano, gli ultimi dei quali solo in ordine di tempo sono stati “Rivoluzione Civile” e “L’Altra Europa con Tsipras”. Accordi fallimentari e al ribasso sottoscritti in una posizione di subalternità anteponendo a tutto il disperato tentativo di ottenere nuove rappresentanze istituzionali attraverso l’abiura sistematica dell’identità e dell’autonomia dei Comunisti». 
L’Ufficio Politico del Partito Comunista saluta le nuove adesioni, ringrazia i compagni per la fiducia e la scelta coraggiosa e importante. Da oggi si parte più forti e più uniti, non solo per queste elezioni, ma anche e soprattutto per il grande lavoro di costruzione del Partito e di impulso alle lotte sociali che ci attende.

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