Vogliamo Pace e Lavoro

Mentre il governo Draghi continua a spingere per l’escalation militare, l’invio di nuove e più potenti armi all’Ucraina, l’aumento vertiginoso delle spese militari e la politica suicida delle sanzioni, per il nostro tessuto produttivo e per i lavoratori italiani la situazione sta rapidamente precipitando.
Nei giorni scorsi lo stabilimento Colussi di Petrignano, vicino ad Assisi, ha annunciato la richiesta di cassa integrazione a rotazione per i suoi 350 dipendenti.
Provvedimento che secondo l’azienda si è reso necessario “per arginare la grave e straordinaria congiuntura internazionale che ha pesantemente colpito l’economia nazionale e il comparto agro-alimentare”.
Come sempre insomma i costi delle crisi create da governi e padroni vengono scaricati sui lavoratori.
Al momento comunque non si parla di chiusura e licenziamenti, ma se il governo Draghi continuerà a far avanzare il paese verso il baratro ciò che è scongiurato oggi rischierà di diventare realtà domani.
Come Partito Comunista siamo al fianco dei lavoratori della Colussi e chiediamo con forza che la proprietà rispetti gli impegni presi con le RSU
confermando gli investimenti sullo stabilimento finalizzati al rinnovo e al potenziamento delle linee di produzione entro la fine dell’anno 2022.
Nessun posto di lavoro deve andare perso! I soldi pubblici vanno investiti per i bisogni sociali della popolazione e per tutelare la produzione e le classi lavoratrici, non per le armi e la guerra!

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Green Economy? Il verde è solo nelle nostre tasche!

Draghi parla tanto di Green economy ma l’unica cosa rimasta al verde sono i portafogli degli italiani.
Con questi aumenti folli c’è il serio rischio di chiusura di tante piccole attività, industriali, commerciali e artigianali e il rischio di nuovi licenziamenti e delocalizzazioni.

 

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Sprofondo Verde: Migliaia di licenziati per colpa del “Green”

Il Governo Draghi sta portando al dissolvimento del Paese, senza una idea di società e senza una politica industriale e del lavoro, così facendo le grandi multinazionali, principali colpevoli dell’inquinamento mondiale, stanno attuando una riconversione industriale, chiudendo stabilimenti e licenziando migliaia di lavoratori con la scusa del “GREEN”.
La colpa dell’inquinamento è delle prime 100 multinazionali, spegnere la luce è una giusta abitudine ma i colpevoli sono loro e a pagare non devono essere i lavoratori.

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Assegno unico: Il solito pacco

L’introduzione dell’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE (chiamato così perché integra tutte le forme di sostegno riguardano le famiglie con figli a carico) è, di fatto, l’ennesima misura che penalizzerà, ancora una volta, le famiglie delle fasce di reddito più basse.
Il motivo è semplice: ne potranno usufruire tutti, ma proprio tutti! Anche coloro che non presentano ISEE e con redditi superiori ai 50.000 euro (questa l’unica differenza di fascia di reddito introdotta). In definitiva (anche se con importi diversi) si fa accedere allo stesso contributo sia il disoccupato sia il multimilionario che sicuramente non ha bisogno di tale “aiuto” per poter “campare’. L’aspetto economico no non è l’unica ingiustizia che provoca questa nuova “figura”. Infatti, dal punto di vista pratico scompariranno dalle “buste paga” le voci degli assegni familiari e similari perché sarà a carico del singolo soggetto la presentazione della domanda all’INPS (ente che gestirà i pagamenti). Il rischio (non tanto remoto), visto l’attuale momento di emergenza, è che si assista ad un enorme mole di pratiche che, probabilmente, l’ENTE non sarà in grado di gestire in tempi brevi, o che i soggetti non siano informati a doveri e non richiedano il sostegno.
Il ricco informato chiederà il sostegno, l’operaio si vedrà ridotta la busta paga senza sapere perché.
Di conseguenza potrebbero essere molti i soggetti che non si vedranno corrisposto le “cifre” che sono di vitale importanza per la propria sussistenza.
Quindi il giudizio sull'”assegno unico universale” non può essere che negativo perché distribuisce in modo antipopolare risorse e rende più difficile l’accesso e meno sicura la ricezione dell’aiuto economico.
BASTA GOVERNO DRAGHI!

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Ma quale governo dei “migliori”???

I nodi vengono al pettine e le persone si stanno accorgendo che il governo dei “migliori” in realtà è stato tra i peggiori governi della storia italiana.

Con il PD e Draghi i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sono aumentati a dismisura.

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Paolo Maddalena: Buona la prima!

Quirinale. Un ottimo risultato di quello che abbiamo definito il “candidato della Costituzione” e per cui ci siamo spesi unitariamente:
PAOLO MADDALENA. Primo nella votazione odierna con 36 voti. In un momento in cui può scoppiare la guerra mondiale, in cui la finanza governa il nostro Paese, serve evitare in ogni modo che Draghi diventi Presidente della Repubblica. Con lui l’Italia diventerebbe definitivamente una provincia dell’impero.

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Un Banchiere Presidente della Repubblica?

Mai, a 10 giorni dal voto del Presidente Della Repubblica, è successo che non venissero presentati nomi (oltre al nostro candidato Maddalena).
Se arriva Draghi alla presidenza della Repubblica, l’Italia verrà completamente commissariata.
Noi ci troveremmo in una Repubblica (di fatto) Presidenziale, senza averla mai votata.
Consigli di Magistratura, Forze Armate, Servizi, in mano al liquidatore del nostro Paese.
Mai nessuno prima d’ora, avrà esercitato un così forte potere sugli eventuali governi che verranno.
In un mondo in cui ormai, i Partiti praticamente NON ESISTONO, essendosi trasformati in semplici “comitati elettorali” l’unica alternativa è la costruzione di un grande e forte Partito Comunista.
L’unica vera arma in mano alle classi lavoratrici per organizzarsi e contrattaccare.
Ribadiamo la nostra indicazione per il voto del candidato MADDALENA.
L’unica reale alternativa a Draghi.

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Lavoro: Povero in Italia 1 lavoratore su 4

Il Ministero del Lavoro è costretto ad ammetterlo: é il peggior boom di “contrattini” degli ultimi decenni.
In Italia (attualmente quarta in Europa per “lavoro povero”) questo ricatto occupazionale, riguarda 1 lavoratore su 4.
Dai trasporti alla logistica, dalla manifattura al tessile, dalla metalmeccanica alla ristorazione cresce esponenzialmente la curva di contratti a prestazione, a chiamata e di collaborazione.
L’Europa in più di 20 anni, ha rovinato una delle potenze produttive e di esportazione più all’avanguardia nel mondo.
L’Italia è stritolata dalla gabbia europea, che con i propri diktat impone la supremazia del mercato a scapito di tutti i cittadini delle fasce medio basse.
Dall’operaio al piccolo commerciante.
L’Italia è in vendita, e Draghi ne è il liquidatore!
-Fuori dall’EURO.
-Abolizione del Jobs Act.
-Reintroduzione dell’Art 18.
-Assorbimento di tutti i lavoratori precari della PA, a cominciare dal settore sanitario e scolastico.
-Piani straordinari per la piena occupazione, con 32 ore settimanali ad incremento salariale.
-Introduzione del salario minimo per mansione e categoria professionale.
-Diminuzione di orario per i lavori usuranti
-incremento degli ispettori e dei controlli a campione sui luoghi di lavoro, non preavvisati.

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Gli aumenti del 2021

Questi sono gli aumenti che ci sono stati nel 2021, sono percentuali al ribasso come voi tutti sapete, gli aumenti sono stati ben oltre queste cifre e stanno continuando ad aumentare.
ORA BASTA! Così non si può andare avanti.
Tutto questo grazie al Governo Draghi e all’Unione Europea.
I grandi successi del capitalismo.
Questa è la RIPRESA di cui parlano?

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Dichiarazione dell’Ufficio Politico del Partito Comunista

Una forza politica ha ritirato il sostegno alla candidatura di Maddalena a presidente della Repubblica. Sotto accusa un post passato su fb in cui esprime posizioni antiabortiste.
È evidente che il PC non condivide questa posizione, così come ci sono altri temi, come il green Pass su cui c’è divergenza di vedute .
Maddalena non è un marxista, né tanto meno un comunista. È quindi normale che ci sia questa eterogeneità che comprende posizioni politiche diverse. Il punto fondamentale su cui ragionare è però che non stiamo proponendo un nuovo capo politico, né il leader di una coalizione o un programma di governo, bensì una figura di compromesso che sia rappresentativa di una serie di forze sociali e politiche (anch’esse non comuniste) che non si riconoscono nelle figure proposte dai partiti del pensiero unico. Se avessimo voluto una figura coerente al 100% con le nostre idee, avremmo candidato il nostro segretario generale Marco Rizzo.
Il valore della candidatura del professor Maddalena risiede quindi nella sua possibilità di interferire sulla contraddizione principale riguardante oggi il rischio dell’istituzionalizzazione del regime del capitalismo finanziario internazionale (Draghi), proponendo in alternativa non un rappresentante del capitalismo nazionale (come potrebbe essere Berlusconi) ma una personalità autonoma dai poteri forti dislocati a Washington e Bruxelles e capace quindi di garantire una reale neutralità nel ricoprire il ruolo di presidente della Repubblica.
Questa oggi è la contraddizione principale e in tal senso è giusto agire, anche con compromessi, per fare passi politici in avanti, per fare avere visibilità alle nostre idee. Questa è la politica.

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E QUANDO LA NAVE AFFONDA…

Tra “dati falsati” e “rivalutazione dei metodi di cura e prevenzione”, in queste ultime due settimane stiamo assistendo alla “fuga” di molteplici intellettuali, opinionisti e virologi dal piccolo schermo, sia per quando riguarda la presenza sotto i riflettori, sia per quanto riguarda le singole prese di posizione che li hanno accompagnati durante tutto il periodo pandemico.
Passo dopo passo il castello di carte, mediatico e non solo, che il governo del Banchiere Draghi ha messo in piedi per giustificare una gestione pandemica PENOSA, sta crollando.
La maschera cade.
E dietro di essa si intravede benissimo il fallimento di aver puntato tutto esclusivamente sul mezzo dei vaccini, quando la sanità pubblica nazionale è ridotta all’osso da anni.
Si intravede benissimo il tonfo della più grande bufala gestionale degli ultimi anni, ossia il GREEN-PASS che non solo ha fallito su tutti i fronti, ma che addirittura è riuscito ad incasinare ulteriormente la situazione, lasciandoci un’Italia piena di licenziamenti, sospensioni e ricatto occupazionale…ma allo stesso tempo SATURA DI CONTAGI.
Mentre la nave affonda, i topi sono i primi a scappare. Chi fin dall’inizio ha avuto una posizione decisa e concreta contro questa pagliacciata, sa che la storia gli darà ragione.
Noi Comunisti ne siamo sicuri.
Oggi, domani esattamente come ieri, COMBATTIAMO CONTRO CHI FA GLI INTERESSI DELLE MULTINAZIONALI SULLA PELLE DEI LAVORATORI.
Per una sanità veramente pubblica, efficiente, garantita e di prossimità.
Contro i brevetti e il profitto privato delle lobby e delle grandi case farmaceutiche occidentali!

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