“La ripresa”… Dei licenziamenti!

“La ripresa”… Dei licenziamenti!

Oltre 1200 esuberi in Italia in 1 solo giorno, in due tra i più importanti produttori nazionali di componenti per auto.
700 alla Bosch di Bari e altri 550 alla Marelli, queste sono le stime degli esuberi in un solo giorno nel compartimento industriale italiano. Oltre 1200 persone saranno buttate in mezzo a una strada con poche possibilità di trovare a breve un nuovo lavoro vista anche la crisi pandemica ed economica.
In Italia manca un piano industriale che faccia fronte al massacro sociale che sta avvenendo negli ultimi anni. Al momento sono ben 69 i tavoli aperti al ministero dello sviluppo economico e sono più di 80.000 i lavoratori coinvolti che rischiano ogni giorno di perdere il lavoro.
Il governo amico dei padroni e delle multinazionali si gira dall’altro lato, eppure volendo i soldi per far fronte a questa crisi potrebbero esserci dal tanto osannato PNRR. Con i fondi per la transizione ecologica il governo potrebbe ricostruire un piano di reindustrializzazione per salvaguardare l’occupazione e impedire la desertificazione industriale che sta colpendo duramente tutto il paese da nord a sud.
Per i lavoratori della Bosch e di Marelli la totale assenza di una strategia nazionale sul passaggio all’elettrico e sulla riconversione di tutto il settore rischia di cancellare altri 4000 posti di lavoro e nei prossimi 5 anni ulteriori 1700.
1200 lavoratori oggi perdono il loro posto di lavoro grazie soprattutto all’immobilismo delle O.O.S.S. concertative che seguono a testa bassa il disegno dello Stato Italiano, impegnato esclusivamente a tutelare Confindustria e i ricchi industriali.
Delocalizzazioni a cascata, verso posti in cui il costo del lavoro è più basso, e licenziamenti strategici incontrastati, dati dallo smantellamento di tutte le leggi che tutelavano i lavoratori.

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Nessun futuro nella UE

Nessun futuro nella UE

Sostenere il Partito Comunista non significa scegliere uno dei tanti partiti esistenti. Significa fare una scelta di campo. Da una parte quelli che difendono un sistema di sfruttamento, dall’altra noi che vogliamo abbatterlo.

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Green Economy? Il verde è solo nelle nostre tasche!

Draghi parla tanto di Green economy ma l’unica cosa rimasta al verde sono i portafogli degli italiani.
Con questi aumenti folli c’è il serio rischio di chiusura di tante piccole attività, industriali, commerciali e artigianali e il rischio di nuovi licenziamenti e delocalizzazioni.

 

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Solidarietà agli studenti

Solidarietà agli studenti

Riportiamo le parole del nostro Senatore Emanuele Dessì sui pestaggi agli studenti di ieri, che protestavano giustamente per la fine di quella forma di lavoro gratuito, chiamata alternanza scuola lavoro.
“Come uomo, come militante e come parlamentare della Repubblica mi chiedo se qualcuno degli oltre mille grandi elettori impegnati per l’elezione del Presidente si sia accorto che oggi, gli studenti, sono stati pestati dalla polizia in varie città perché protestavano per la morte di un loro coetaneo, un giovane ragazzo di 18 anni obbligato a lavorare gratis dalla infame legge sull’alternanza scuola-lavoro.
Per questo stasera non ho interesse a commentare i risultati delle elezioni di oggi, frutto del solito teatrino della politica, ma voglio insieme a tutti i compagni e le compagne del Partito Comunista solidarizzare con le nuove generazioni in lotta per i loro sacrosanti diritti.”

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Sprofondo Verde: Migliaia di licenziati per colpa del “Green”

Il Governo Draghi sta portando al dissolvimento del Paese, senza una idea di società e senza una politica industriale e del lavoro, così facendo le grandi multinazionali, principali colpevoli dell’inquinamento mondiale, stanno attuando una riconversione industriale, chiudendo stabilimenti e licenziando migliaia di lavoratori con la scusa del “GREEN”.
La colpa dell’inquinamento è delle prime 100 multinazionali, spegnere la luce è una giusta abitudine ma i colpevoli sono loro e a pagare non devono essere i lavoratori.

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NO Alla guerra imperialista di USA e NATO

Gli USA giocano alla guerra, creando tensioni a tavolino pompando tutti i media, per creare il consenso alla guerra.
Sono loro che hanno decine di basi attorno alla Russia, sono loro che stanno portando uomini e armi in Ucraina ai confini con la Russia, sono loro che detengono il maggior numero di bombe nucleari.
Ma molti anche sul fronte Statunitense cercano di fermare il presidente democratico tanto osannato dalla pseudo sinistra italiana, votato alla guerra come sempre sono stati i presidenti democratici USA.
Ci stanno portando sull’orla della distruzione.

NO ALLA GUERRA IMPERIALISTA

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L’ARMATA ROSSA libera Auschwitz

L’ARMATA ROSSA libera Auschwitz

Il 27 gennaio 1945, l’inarrestabile Armata Rossa (l’esercito dell’UNIONE SOVIETICA), libera Auschwitz, il più vasto complesso di campi di concentramento situato nelle vicinanze della cittadina polacca di “Oświęcim”.
L’Unione Sovietica fu la principale artefice della vittoria contro il nazismo, una verità che oggi si vuole cancellare.
L’Europa intera deve all’Armata Rossa sovietica più che a chiunque altro.
Mentre il Partito Democratico ha votato l’infame l’equiparazione tra NAZISMO e COMUNISMO e alcuni media dicono che Auschwitz fosse stata liberata dagli Stati Uniti, il nostro Partito continua la sua battaglia a testa alta, sul percorso tracciato dai giganti che hanno fatto la storia.
NESSUN REVISIONISMO OSCURERÀ LA MEMORIA DEI POPOLI! NON LO PERMETTEREMO!

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Gli USA vogliono la terza guerra mondiale

Gli USA vogliono la terza guerra mondiale

Gli USA e la NATO non fermano la loro arroganza imperialista ai danni di tutti quei Paesi che non vogliono piegarsi al loro volere, facendo scoppiare un’altra crisi internazionale con la Russia con il rischio di una terza guerra mondiale.
Il Pentagono ha messo 8.500 soldati in stato di massima allerta per poterli schierare in Europa nel giro di poche ore “per scoraggiare un’ulteriore aggressione russa“.
Sabato Biden ha tenuto un “consiglio di guerra” a Camp David, parlando col segretario alla Difesa Austin e il capo degli Stati Maggiori Riuniti Milley, per discutere le opzioni militari preparate dal Comandante Nato Wolters. Secondo il New York Times l’ipotesi era inviare tra 1.000 e 5.000 soldati nei Paesi dell’Alleanza vicini all’Ucraina, ma “questo numero potrebbe facilmente essere moltiplicato per dieci”, arrivando a 50mila uomini.
L’ordine di partire non è ancora stato dato, così come l’obiettivo, ma il portavoce Kirby ha detto che si tratta di “reparti pronti a fornire capacità in vari settori, dal combattimento e la logistica, al supporto aereo e l’intelligence.
“Scoraggiare un’ulteriore aggressione russa“: Queste sono le parole che rimbalzano su tutti i giornali asserviti alla propaganda atlantista che cercano di spacciare agli occhi dei lettori che lo spostamento di truppe da parte degli USA e NATO, che stanno circondando tutto il confine con la Russia, sia solo di difesa e non di aggressione. La verità però è tutta l’opposto a quella che cercando di farci credere, si tratta dell’ennesimo atto volto a sottomettere un Paese che rifiuta di sottostare al modello americano.
Nelle ultime ore sembra ridimensionarsi l’aggressività USA, staremo a vedere.

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La pandemia si combatte con la sanità pubblica

La pandemia si combatte con la sanità pubblica

Nessuna risposta continua ad esserci dal governo sulla gestione della Sanità Pubblica nel nostro Paese, tutti troppo impegnati a parlare solo di chi salirà al colle, nel mentre le terapie intensive sono sempre al collasso.
Gli Ospedali ormai sono al collasso , il tasso di occupazione dei posti letto e nei reparti ordinari è sopra la soglia massima di sicurezza, il personale ospedaliero continua da ormai due anni a lavorare senza sosta, tutti i turni di riposo e ferie sono completamente allo sbando a causa della mancanza di personale ospedaliero.
L’esiguo “tesoretto” di assunzioni, tutte precarie, è completamente vanificato dall’assenza di oltre 20 mila sanitari contagiati e almeno altrettanti assenti perché sospesi senza stipendio per non aver assolto all’obbligo vaccinale. Con l’evidente paradosso che a lavorare va un numero crescente di personale positivo, complice l’autosorveglianza al posto della quarantena, mentre a casa senza stipendio rimangono Sanitari negativi e/o guariti e quindi, spesso, in possesso del super GP. Una follia, determinata da norme confuse e sbagliate.
Inoltre alle milioni di prestazioni ordinarie saltate nella prima ondata di COVID, e mai recuperate nonostante le pesanti elargizioni ai privati, si somma la completa inaccessibilità odierna delle strutture ospedaliere e ambulatoriali che vede ridotta dal 50 all’80% la chirurgia (anche oncologica) e tutte le prestazioni ordinarie.
In tutto questo il governo continua a non pensare ad un rafforzamento serio del Servizio Sanitario Nazionale, servono immediatamente massicci finanziamenti agli ospedali e per la medicina di prossimità, assunzioni e stabilizzazioni del personale sanitario e reinternalizzazione dei servizi in mano ai privati. Tutti questo è stato dimenticato di essere inserito nel PNRR che viene spacciato ogni giorno come “salvezza per il nostro Paese”.
La Sanità Pubblica deve essere gratuita e di qualità per tutti.
Dopo trent’anni di continui tagli deve essere rafforzata per poter uscire da questa crisi pandemica, non può essere relegata all’ultimo punto (per finanziamenti) del PNRR, favorendo quindi la sanità privata.

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Assegno unico: Il solito pacco

Assegno unico: Il solito pacco

L’introduzione dell’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE (chiamato così perché integra tutte le forme di sostegno riguardano le famiglie con figli a carico) è, di fatto, l’ennesima misura che penalizzerà, ancora una volta, le famiglie delle fasce di reddito più basse.
Il motivo è semplice: ne potranno usufruire tutti, ma proprio tutti! Anche coloro che non presentano ISEE e con redditi superiori ai 50.000 euro (questa l’unica differenza di fascia di reddito introdotta). In definitiva (anche se con importi diversi) si fa accedere allo stesso contributo sia il disoccupato sia il multimilionario che sicuramente non ha bisogno di tale “aiuto” per poter “campare’. L’aspetto economico no non è l’unica ingiustizia che provoca questa nuova “figura”. Infatti, dal punto di vista pratico scompariranno dalle “buste paga” le voci degli assegni familiari e similari perché sarà a carico del singolo soggetto la presentazione della domanda all’INPS (ente che gestirà i pagamenti). Il rischio (non tanto remoto), visto l’attuale momento di emergenza, è che si assista ad un enorme mole di pratiche che, probabilmente, l’ENTE non sarà in grado di gestire in tempi brevi, o che i soggetti non siano informati a doveri e non richiedano il sostegno.
Il ricco informato chiederà il sostegno, l’operaio si vedrà ridotta la busta paga senza sapere perché.
Di conseguenza potrebbero essere molti i soggetti che non si vedranno corrisposto le “cifre” che sono di vitale importanza per la propria sussistenza.
Quindi il giudizio sull'”assegno unico universale” non può essere che negativo perché distribuisce in modo antipopolare risorse e rende più difficile l’accesso e meno sicura la ricezione dell’aiuto economico.
BASTA GOVERNO DRAGHI!

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