VILE ATTENTATO TERRORISTICO A SAN PIETROBURGO A seguito del vile attentato terroristico in un caffè dI San Pietroburgo in cui è rimasto ucciso il blogger Vladlen Tatarsky e 25 civili sono rimasti feriti, alcuni in modo grave, la colpevole è stata arrestata. La terrorista, Daria Trepova, assoldata dai servizi ucraini, ha portato al interno del caffè una scatola con una statuetta, al cui interno era confezionato dell’esplosivo, faceva parte dell’Organizzazione di Navalny, l’esponente dell’estrema destra espulso dal partito liberale Yabloko nel 2007 per le sue attività con i gruppi neonazisti. Navalny, non è insomma quel perseguitato politico moderato e pacifico che i media occidentali vogliono far credere, ma un pericoloso eversore di ultradestra. La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato in un commento per Radio Komsomolskaya Pravda che la reazione occidentale agli atti terroristici di Kiev in Russia è semplicemente disumana in tutti i sensi. “Sentiamo cose assolutamente terribili. Sentiamo come tutti coloro che siedono su sovvenzioni occidentali, ricevono premi occidentali, chi riceve strette di mano dall’Occidente, – questi sono i veri conduttori della loro ideologia – hanno spezzato la catena… ” infatti molti sostenitori del regime di Zelenskij sui social media hanno commentato la notizia della morte del blogger russo con era un “obiettivo legittimo” in quanto propagandista filo Putin, nonostante fosse un civile


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VILE ATTENTATO TERRORISTICO A SAN PIETROBURGO

A seguito del vile attentato terroristico in un caffè dI San Pietroburgo in cui è rimasto ucciso il blogger Vladlen Tatarsky e 25 civili sono rimasti feriti, alcuni in modo grave, la colpevole è stata arrestata.

La terrorista, Daria Trepova, assoldata dai servizi ucraini, ha portato al interno del caffè una scatola con una statuetta, al cui interno era confezionato dell’esplosivo, faceva parte dell’Organizzazione di Navalny, l’esponente dell’estrema destra espulso dal partito liberale Yabloko nel 2007 per le sue attività con i gruppi neonazisti. Navalny, non è insomma quel perseguitato politico moderato e pacifico che i media occidentali vogliono far credere, ma un pericoloso eversore di ultradestra.

La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato in un commento per Radio Komsomolskaya Pravda che la reazione occidentale agli atti terroristici di Kiev in Russia è semplicemente disumana in tutti i sensi.

“Sentiamo cose assolutamente terribili. Sentiamo come tutti coloro che siedono su sovvenzioni occidentali, ricevono premi occidentali, chi riceve strette di mano dall’Occidente, – questi sono i veri conduttori della loro ideologia – hanno spezzato la catena… ” infatti molti sostenitori del regime di Zelenskij sui social media hanno commentato la notizia della morte del blogger russo con era un “obiettivo legittimo” in quanto propagandista filo Putin, nonostante fosse un civile

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Oggi 4 Aprile, nascita della NATO. 74 anni di guerre in giro per il mondo, miliardi spesi che sarebbero potuti servire per una sanità pubblica diffusa ed efficiente. Per una istruzione all’avanguardia, per garantire il lavoro e una casa per tutti. Ecco dove cominciare a prendere i soldi. Ogni anno solo la NATO CI COSTA OLTRE 20 MILIARDI DI EURO. Dopo 74 anni è l’ora di dire basta. FUORI L’ITALIA DALLA NATO, FUORI LA NATO DALL’ITALIA


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Oggi 4 Aprile, nascita della NATO.
74 anni di guerre in giro per il mondo, miliardi spesi che sarebbero potuti servire per una sanità pubblica diffusa ed efficiente. Per una istruzione all’avanguardia, per garantire il lavoro e una casa per tutti.
Ecco dove cominciare a prendere i soldi.
Ogni anno solo la NATO CI COSTA OLTRE 20 MILIARDI DI EURO.
Dopo 74 anni è l’ora di dire basta.

FUORI L’ITALIA DALLA NATO, FUORI LA NATO DALL’ITALIA

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VERGOGNOSO ATTACCO AL PARTITO COMUNISTA RUSSO DA PARTE DELL’UE L’Unione Europea forte delle sue posizioni russofobe e sempre più succube di USA e NATO non ha di meglio da fare che sanzionare persino il Partito Comunista della Federazione Russa guidato da Gennady Zyuganov. L’UE così oltre alle sanzioni imposte ai vertici del potere economico e politico russo estende le sanzioni anche al PCRF a partire dal suo presidente Gennady Zyuganov assieme a 200 altre personalità, fra cui appunto deputati eletti dal popolo ma senza incarichi ministeriali. La loro colpa sarebbe quella di non fare sufficiente opposizione a Putin. Va ricordato che il PCFR è dal 2014 che chiede alla Duma di riconoscere le due repubbliche del Donbass come indipendenti, le loro richieste sono state ignorate fino al fatidico 24 febbraio del 2022. L’UE con questa assurda decisione ha perso un’ altra occasione per stare zitta, facendo l’ennesima figuraccia.


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VERGOGNOSO ATTACCO AL PARTITO COMUNISTA RUSSO DA PARTE DELL’UE

L’Unione Europea forte delle sue posizioni russofobe e sempre più succube di USA e NATO non ha di meglio da fare che sanzionare persino il Partito Comunista della Federazione Russa guidato da Gennady Zyuganov.

L’UE così oltre alle sanzioni imposte ai vertici del potere economico e politico russo estende le sanzioni anche al PCRF a partire dal suo presidente Gennady Zyuganov assieme a 200 altre personalità, fra cui appunto deputati eletti dal popolo ma senza incarichi ministeriali.
La loro colpa sarebbe quella di non fare sufficiente opposizione a Putin. Va ricordato che il PCFR è dal 2014 che chiede alla Duma di riconoscere le due repubbliche del Donbass come indipendenti, le loro richieste sono state ignorate fino al fatidico 24 febbraio del 2022.

L’UE con questa assurda decisione ha perso un’ altra occasione per stare zitta, facendo l’ennesima figuraccia.

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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA Condividiamo con voi il testo del saluto portato dal Consigliere dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Zou Jianjun, da parte del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese al nostro Congresso. All’interno dell’articolo troverete anche i saluti per il Presidente Onorario Marco Rizzo ed il Segretario Generale Alberto Lombardo 👇Qui l’articolo completo 👇https://bit.ly/IV-Congresso-PC-PCC


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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA

Condividiamo con voi il testo del saluto portato dal Consigliere dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Zou Jianjun, da parte del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese al nostro Congresso.

All’interno dell’articolo troverete anche i saluti per il Presidente Onorario Marco Rizzo ed il Segretario Generale Alberto Lombardo

👇Qui l’articolo completo 👇https://bit.ly/IV-Congresso-PC-PCC

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LA VERGOGNOSA RUSSOFOBIA DEI NOSTRI MEDIA Il 25 marzo è uscito sul Corriere della Sera, uno dei giornali più letti e influenti del nostro Paese, purtroppo, è uscito un articolo a dir poco vergognoso di Danilo Taino volto solamente ad alimentare il clima di russofobia nel nostro Paese a aumentare le simpatie per il neo-nazista Zelenskj. L’articolo ha come titolo “ Ecco perchè Putin minaccia tutti noi” e il sottotitolo recita: “Le armi per gli ucraini che muoiono anche per noi sono armi per fermare il fascismo di Putin e per impedire che si propaghi. Va detto agli italiani” E’ veramente vergognoso che un giornale di tale importanza permetta che sia stato pubblicato un articolo (con titolo in grassetti in prima pagina) così denigratorio e carico d’odio verso la Russia, soprattutto visti gli aiuti che la Russia ha sempre dato in modo disinteressato all’Italia, ultimo quello durante i primi giorni di pandemia con Camion per la disinfezione, ospedali da campo, 100 ventilatori polmonari, 500mila mascherine e 500 medici. All’Ambasciata della Federazione Russa in Italia hanno letto il materiale con sorpresa e un notevole disgusto, scrive la stampa russa. Il dipartimento diplomatico definisce l’articolo una diffamazione Di seguito la risposta dell’Ambasciata della Federazione russa in Italia al Corriere della Sera Signor direttore, abbiamo letto con stupore e un po’ di disgusto l’articolo “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. “Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell’autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d’Italia. Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l’autore di questa “opera”, intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo. Vorremmo richiamare l’attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come “nazione fascista” governata da un “regime fascista”. Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell’Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L’odiosissima parola “fascismo” che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell’Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani. Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a “fermare il fascismo di Putin”, che rappresenterebbe “una minaccia mortale per l’Europa e per le società europee”, a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei “fascisti” nei russi che hanno sempre avuto un’indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo. Chiediamo, signor direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.” NOI PENSIAMO CHE SIA PIÙ FASCISTA IL CORRIERE CON LE LISTE DI PROSCRIZIONE SUL PROPRIO GIORNALE E PER LA QUANTITÀ DI MENZOGNA CHE QUOTIDIANAMENTE DICE.


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LA VERGOGNOSA RUSSOFOBIA DEI NOSTRI MEDIA

Il 25 marzo è uscito sul Corriere della Sera, uno dei giornali più letti e influenti del nostro Paese, purtroppo, è uscito un articolo a dir poco vergognoso di Danilo Taino volto solamente ad alimentare il clima di russofobia nel nostro Paese a aumentare le simpatie per il neo-nazista Zelenskj.

L’articolo ha come titolo “ Ecco perchè Putin minaccia tutti noi” e il sottotitolo recita: “Le armi per gli ucraini che muoiono anche per noi sono armi per fermare il fascismo di Putin e per impedire che si propaghi. Va detto agli italiani”

E’ veramente vergognoso che un giornale di tale importanza permetta che sia stato pubblicato un articolo (con titolo in grassetti in prima pagina) così denigratorio e carico d’odio verso la Russia, soprattutto visti gli aiuti che la Russia ha sempre dato in modo disinteressato all’Italia, ultimo quello durante i primi giorni di pandemia con Camion per la disinfezione, ospedali da campo, 100 ventilatori polmonari, 500mila mascherine e 500 medici.

All’Ambasciata della Federazione Russa in Italia hanno letto il materiale con sorpresa e un notevole disgusto, scrive la stampa russa. Il dipartimento diplomatico definisce l’articolo una diffamazione

Di seguito la risposta dell’Ambasciata della Federazione russa in Italia al Corriere della Sera
Signor direttore,

abbiamo letto con stupore e un po’ di disgusto l’articolo “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023.

“Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell’autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d’Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l’autore di questa “opera”, intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l’attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come “nazione fascista” governata da un “regime fascista”. Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell’Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili.

L’odiosissima parola “fascismo” che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell’Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.

Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a “fermare il fascismo di Putin”, che rappresenterebbe “una minaccia mortale per l’Europa e per le società europee”, a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei “fascisti” nei russi che hanno sempre avuto un’indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, signor direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.”

NOI PENSIAMO CHE SIA PIÙ FASCISTA IL CORRIERE CON LE LISTE DI PROSCRIZIONE SUL PROPRIO GIORNALE E PER LA QUANTITÀ DI MENZOGNA CHE QUOTIDIANAMENTE DICE.

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Ci ha lasciati Gianni Minà, un esempio per tutti i giornalisti, un gigante che ha avuto il coraggio e di raccontare Cuba, Chavez, Lula, Muhammad Ali e tutta l’America Latina. Proprio a causa della sua correttezza e dell’integrità del suo lavoro è stato escluso da tutto giornalismo italiano dimostrando che il giornalismo mainstream italiano è solo a becera propaganda padronale ed atlantista. Lo ricordiamo con questa citazione: “Non mi hanno più voluto in RAI perché ho intervistato Fidel, Lula e Chavez. Chi dice qualcosa di diverso dal pensiero degli Stati Uniti rischia l’isolamento”.


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Ci ha lasciati Gianni Minà, un esempio per tutti i giornalisti, un gigante che ha avuto il coraggio e di raccontare Cuba, Chavez, Lula, Muhammad Ali e tutta l’America Latina. Proprio a causa della sua correttezza e dell’integrità del suo lavoro è stato escluso da tutto giornalismo italiano dimostrando che il giornalismo mainstream italiano è solo a becera propaganda padronale ed atlantista.

Lo ricordiamo con questa citazione:
“Non mi hanno più voluto in RAI perché ho intervistato Fidel, Lula e Chavez. Chi dice qualcosa di diverso dal pensiero degli Stati Uniti rischia l’isolamento”.

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ANCHE LA GERMANIA LOTTA L’ITALIA RESTA A GUARDARE Dopo gli scioperi e le manifestazioni ad oltranza in Francia che ancora oggi continuano contro il provvedimento illegale del governo di Macron di alzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni, anche i lavoratori tedeschi sono entrati in sciopero contro l’inflazione e l’aumento dei prezzi. In Germania è stato indetto un grosso sciopero dei trasporti che coinvolge lavoratori di porti, aeroporti, ferrovie e mezzi pubblici e durerà per tutta la giornata di lunedì. Lo sciopero è stato indetto dalle due principali organizzazioni sindacali tedeschi a cui aderiscono milioni di lavoratori, per chiedere un aumento dei salari e un loro adeguamento al costo della vita. Il sindacato Verdi chiede un aumento del 10,5% e almeno 500 euro in più in busta paga, mentre Evg rivendica un incremento di minimo 650 euro mensili spiegando che per i lavoratori gli adeguamenti all’inflazione sono una “questione di sopravvivenza“. Le proteste contro il carovita, l’inflazione e i provvedimenti dei governi volti solo a peggiorare la vita dei lavoratori si estendono anche in Germania, dove anche li i sindacati lottano per il benessere dei lavoratori. In Italia invece ancora tutto tace, con i sindacati confederali che accettano tutto senza lottare dall’inflazione al costo della vita e l’aumento del prezzo di tutti i prodotti senza proferire parola, accettando persino le parole del Governatore di BankItalia che dichiara di essere contrario all’aumento degli stipendi per contrastare l’inflazione.


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ANCHE LA GERMANIA LOTTA
L’ITALIA RESTA A GUARDARE

Dopo gli scioperi e le manifestazioni ad oltranza in Francia che ancora oggi continuano contro il provvedimento illegale del governo di Macron di alzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni, anche i lavoratori tedeschi sono entrati in sciopero contro l’inflazione e l’aumento dei prezzi.

In Germania è stato indetto un grosso sciopero dei trasporti che coinvolge lavoratori di porti, aeroporti, ferrovie e mezzi pubblici e durerà per tutta la giornata di lunedì. Lo sciopero è stato indetto dalle due principali organizzazioni sindacali tedeschi a cui aderiscono milioni di lavoratori, per chiedere un aumento dei salari e un loro adeguamento al costo della vita.
Il sindacato Verdi chiede un aumento del 10,5% e almeno 500 euro in più in busta paga, mentre Evg rivendica un incremento di minimo 650 euro mensili spiegando che per i lavoratori gli adeguamenti all’inflazione sono una “questione di sopravvivenza“.

Le proteste contro il carovita, l’inflazione e i provvedimenti dei governi volti solo a peggiorare la vita dei lavoratori si estendono anche in Germania, dove anche li i sindacati lottano per il benessere dei lavoratori.
In Italia invece ancora tutto tace, con i sindacati confederali che accettano tutto senza lottare dall’inflazione al costo della vita e l’aumento del prezzo di tutti i prodotti senza proferire parola, accettando persino le parole del Governatore di BankItalia che dichiara di essere contrario all’aumento degli stipendi per contrastare l’inflazione.

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MORTI SUL LAVORO OGNI ANNO SEMPRE PEGGIO La piaga dei morti sul lavoro non si ferma, anzi, ogni anno peggiora senza che i governi di turno cerchino (almeno a parole) di porvi rimedio. Nel 2022 le morti bianche nel nostro Paese sono state 1500, con una vergognosa media di più di 4 decessi il giorno, tutto questo senza contare gli infortuni gravi con un aumento del 21% rispetto al 2021. Dall’inizio di di quest’anno sono già morti 152 lavoratori (dati aggiornati alla fine di febbraio). Questa è una vera e propria strage che nessun governo ha mai il coraggio di voler affrontare né tanto meno di parlarne, dimostrando tutto il loro disinteresse e menefreghismo verso la vita di tutti i lavoratori che ogni giorno partono da casa per recarsi sul luogo di lavoro e che non sanno se ci torneranno a fine giornata. É sempre più necessaria un’organizzazione dei lavoratori per i lavoratori, che non sia complice dei governi che si susseguono e di Confindustria. É sempre più necessario IL PARTITO COMUNISTA e un sindacato grande e forte che sia realmente conflittuale per soppiantare i confederali ormai in coma irreversibile. Questa è la tua e la nostra lotta. BASTA MORTI SUL LAVORO!


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MORTI SUL LAVORO
OGNI ANNO SEMPRE PEGGIO

La piaga dei morti sul lavoro non si ferma, anzi, ogni anno peggiora senza che i governi di turno cerchino (almeno a parole) di porvi rimedio.

Nel 2022 le morti bianche nel nostro Paese sono state 1500, con una vergognosa media di più di 4 decessi il giorno, tutto questo senza contare gli infortuni gravi con un aumento del 21% rispetto al 2021.
Dall’inizio di di quest’anno sono già morti 152 lavoratori (dati aggiornati alla fine di febbraio).
Questa è una vera e propria strage che nessun governo ha mai il coraggio di voler affrontare né tanto meno di parlarne, dimostrando tutto il loro disinteresse e menefreghismo verso la vita di tutti i lavoratori che ogni giorno partono da casa per recarsi sul luogo di lavoro e che non sanno se ci torneranno a fine giornata.

É sempre più necessaria un’organizzazione dei lavoratori per i lavoratori, che non sia complice dei governi che si susseguono e di Confindustria.
É sempre più necessario IL PARTITO COMUNISTA e un sindacato grande e forte che sia realmente conflittuale per soppiantare i confederali ormai in coma irreversibile.
Questa è la tua e la nostra lotta.
BASTA MORTI SUL LAVORO!

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JURIJ GAGARIN, FIGLIO DELL’OTTOBRE ROSSO Si spegneva, il 27 marzo 1968 all’età di 34 Anni Jurij Gagarin. Fu il primo uomo nello spazio all’interno della navicella Vostok-1 , all’età di 27 anni fu il primo uomo ad orbitare intorno alla Terra. Jurij Gagarin, nato e cresciuto nell’URSS, figlio di un carpentiere e di una contadina, che grazie ad un sistema di educazione che garantiva a tutti la possibilità di un’istruzione di qualità riuscì a diventare il primo cosmonauta della storia. L’esempio di Gagarin, del socialismo, come distruzione di ogni differenza di classe, è l’esempio lampante per far comprendere l’enorme differenza con il capitalismo. Oggi invece il revisionismo occidentale vuole ridurre l’esperienza storica dell’Unione Sovietica e del socialismo reale ad un’avventura criminale, inefficiente, retrograda comparandola al nazifascismo, il socialismo invece è la dimostrazione che i lavoratori, possono guidare l’umanità verso il progresso e costruire un futuro diverso e migliore. SEMPRE PIÙ SU SEMPRE PIÙ SU


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JURIJ GAGARIN, FIGLIO DELL’OTTOBRE ROSSO

Si spegneva, il 27 marzo 1968 all’età di 34 Anni Jurij Gagarin.
Fu il primo uomo nello spazio all’interno della navicella Vostok-1 , all’età di 27 anni fu il primo uomo ad orbitare intorno alla Terra. Jurij Gagarin, nato e cresciuto nell’URSS, figlio di un carpentiere e di una contadina, che grazie ad un sistema di educazione che garantiva a tutti la possibilità di un’istruzione di qualità riuscì a diventare il primo cosmonauta della storia.
L’esempio di Gagarin, del socialismo, come distruzione di ogni differenza di classe, è l’esempio lampante per far comprendere l’enorme differenza con il capitalismo. Oggi invece il revisionismo occidentale vuole ridurre l’esperienza storica dell’Unione Sovietica e del socialismo reale ad un’avventura criminale, inefficiente, retrograda comparandola al nazifascismo, il socialismo invece è la dimostrazione che i lavoratori, possono guidare l’umanità verso il progresso e costruire un futuro diverso e migliore.

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🔴 GRANDE SUCCESSO PER LA CONFERENZA SULLA LOTTA ALL’UNIONE EUROPEA ED ALLA NATO Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la conferenza sulla lotta ad Unione Europea e NATO del Partito Comunista con gli interventi del Presidente Onorario Marco Rizzo e del Segretario Generale Alberto Lombardo. L’evento facente parte del IV Congresso del Partito Comunista ha visto la partecipazione delle delegazioni dell’Ambasciate della Repubblica Popolare Cinese, della Repubblica di Cuba e della Repubblica Popolare Democratica di Corea oltre che delle delegazioni del Partito Comunista dei Popoli di Spagna, del Partito Operaio Ungherese, del Partito Comunista di Gran Bretagna (marxista-leninsta) e del Partito Comunista Portoghese, oltre alle molteplici lettere di saluto inviate dai partiti comunisti di tutto il mondo.


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🔴 GRANDE SUCCESSO PER LA CONFERENZA SULLA LOTTA ALL’UNIONE EUROPEA ED ALLA NATO

Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la conferenza sulla lotta ad Unione Europea e NATO del Partito Comunista con gli interventi del Presidente Onorario Marco Rizzo e del Segretario Generale Alberto Lombardo.

L’evento facente parte del IV Congresso del Partito Comunista ha visto la partecipazione delle delegazioni dell’Ambasciate della Repubblica Popolare Cinese, della Repubblica di Cuba e della Repubblica Popolare Democratica di Corea oltre che delle delegazioni del Partito Comunista dei Popoli di Spagna, del Partito Operaio Ungherese, del Partito Comunista di Gran Bretagna (marxista-leninsta) e del Partito Comunista Portoghese, oltre alle molteplici lettere di saluto inviate dai partiti comunisti di tutto il mondo.

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GUERRA AGLI STIPENDI LA BCE CI VUOLE SEMPRE PIU’ POVERI L’UE e la BC vogliono i popoli sempre più poveri e stanno apertamente lottando per far si che gli stipendi non si adeguino con il carovita, allo stesso tempo però le grandi aziende fatturano e guadagnano sempre di più. Nell’ultimo anno i governi europei, pur mettendo soldi a copertura delle spese energetiche di famiglie e imprese, non hanno minimamente frenato il carovita, a partire da novembre, c’è stata una discesa dei prezzi del gas (a febbraio -29%) ma ciò non si è riflesso nella diminuzione dei prezzi per le famiglie e i lavoratori Questa è una vera e propria “guerra agli stipendi” portata avanti per rendere i popoli sempre più schiavi e ricattabili mentre i grandi industriali continuano a fare profitti sulla pelle dei lavoratori. Lo dice la stessa BCE, i margini delle imprese sono notevolmente aumentati nel 2022 mentre i salari reali hanno visto una vistosa discesa.


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GUERRA AGLI STIPENDI
LA BCE CI VUOLE SEMPRE PIU’ POVERI

L’UE e la BC vogliono i popoli sempre più poveri e stanno apertamente lottando per far si che gli stipendi non si adeguino con il carovita, allo stesso tempo però le grandi aziende fatturano e guadagnano sempre di più.

Nell’ultimo anno i governi europei, pur mettendo soldi a copertura delle spese energetiche di famiglie e imprese, non hanno minimamente frenato il carovita, a partire da novembre, c’è stata una discesa dei prezzi del gas (a febbraio -29%) ma ciò non si è riflesso nella diminuzione dei prezzi per le famiglie e i lavoratori

Questa è una vera e propria “guerra agli stipendi” portata avanti per rendere i popoli sempre più schiavi e ricattabili mentre i grandi industriali continuano a fare profitti sulla pelle dei lavoratori.
Lo dice la stessa BCE, i margini delle imprese sono notevolmente aumentati nel 2022 mentre i salari reali hanno visto una vistosa discesa.

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