L’ UE PORTA POVERTA’ OVUNQUE VADA L’UE è la peggiore nemica dei popoli europei e l’Euro porta povertà in tutti i paesi in cui è presente, non a caso l’Europa come è stata concepita non è “l’Europa dei popoli” ma solamente un “Europa finanziaria”. Adesso anche la Croazia sta per approvare in via definitiva la moneta unica e le prime ripercussioni si stanno già vedendo, un aumento smisurato dei prezzi che stanno già mettendo in ginocchio il popolo croato. L’avvento dell’Euro (presente nel paese dal primo di gennaio) ha portato all’aumento di tutti i prezzi causando l’ira della popolazione che da un giorno all’altro si sono visti aumentare i prezzi di tutti i generi e dei servizi in maniera spropositata come pane, burro, cioccolato e numerosi altri prodotti alimentari hanno subito rincari dal 3% al 20% in numerose catene di distribuzione. I rincari degli alimenti non sono nemmeno i più elevati, le ispezioni del governo hanno riscontrato aumenti dall’1% al 10% nella ristorazione e dal 10% all’80% nel settore dei servizi. Il tutto nel giro di 24 ore. Questo è quello che avviene quando un governo decide di entrare nella moneta unica, a guadagnarci saranno solo i grandi industriali e le multinazionali, mentre il popolo diventerà sempre più povero a causa dell’aumento dei prezzi di ogni genere e anche a causa del mancato aumento degli stipendi in base al costo della vita. Nel nostro paese, poco più di vent’anni fa, è avvenuta la stessa situazione che adesso stanno vivendo i cittadini croati e le conseguenze le hanno vissute sulla loro pelle tutti i cittadini e tutti i lavoratori italiani. “Con l’Euro lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”, questa menzogna detta al tempo da Romano Prodi, adesso rischia di distruggere l’economia e il tessuto sociale anche della Croazia


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L’ UE PORTA POVERTA’ OVUNQUE VADA

L’UE è la peggiore nemica dei popoli europei e l’Euro porta povertà in tutti i paesi in cui è presente, non a caso l’Europa come è stata concepita non è “l’Europa dei popoli” ma solamente un “Europa finanziaria”.
Adesso anche la Croazia sta per approvare in via definitiva la moneta unica e le prime ripercussioni si stanno già vedendo, un aumento smisurato dei prezzi che stanno già mettendo in ginocchio il popolo croato.

L’avvento dell’Euro (presente nel paese dal primo di gennaio) ha portato all’aumento di tutti i prezzi causando l’ira della popolazione che da un giorno all’altro si sono visti aumentare i prezzi di tutti i generi e dei servizi in maniera spropositata come pane, burro, cioccolato e numerosi altri prodotti alimentari hanno subito rincari dal 3% al 20% in numerose catene di distribuzione. I rincari degli alimenti non sono nemmeno i più elevati, le ispezioni del governo hanno riscontrato aumenti dall’1% al 10% nella ristorazione e dal 10% all’80% nel settore dei servizi. Il tutto nel giro di 24 ore.

Questo è quello che avviene quando un governo decide di entrare nella moneta unica, a guadagnarci saranno solo i grandi industriali e le multinazionali, mentre il popolo diventerà sempre più povero a causa dell’aumento dei prezzi di ogni genere e anche a causa del mancato aumento degli stipendi in base al costo della vita.

Nel nostro paese, poco più di vent’anni fa, è avvenuta la stessa situazione che adesso stanno vivendo i cittadini croati e le conseguenze le hanno vissute sulla loro pelle tutti i cittadini e tutti i lavoratori italiani.
“Con l’Euro lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”, questa menzogna detta al tempo da Romano Prodi, adesso rischia di distruggere l’economia e il tessuto sociale anche della Croazia

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AIUTI SOLO AI RICCHI E A CHI INVESTE NEL “GREEN” Lo Stato italiano sta stanziando nuovi fondi pubblici per tutte le aziende che sono state colpite dalla crisi energetica dovuta alle scelte del nostro governo di continuare ad inviare armi in Ucraiana. Se da una parte il governo continua a stanziare milioni di Euro per alimentare la guerra in Ucraina, dal altro stanzia fondi pubblici per aiutare le aziende in crisi. I fondi però saranno destinati non a tutte le aziende, piccoli commercianti, lavoratori autonomi che hanno risentito del ricaro delle bollette e carburanti, ma solo alle aziende più ricche e a coloro che hanno spostato la loro produzione verso il settore “green”. Questi fondi ovviamente sono decisi e veicolati direttamente da Bruxelles che ha imposto al nostro Stato suddito come e dove investire questi soldi. In poco più di dieci mesi, infatti, il nostro governo ha messo a disposizione quasi 50 miliardi (contro più dei 350 miliardi messi a disposizione dalla Germania) attraverso prestiti agevolati, garanzie pubbliche, ma anche sostegno a fondo perduto per far fronte alla crisi energetica e per far si che la transizione Green e quella digitale diventino sempre più importanti attraverso la produzione di impianti a energia eolica, fotovoltaico, progetti relativi all’idrogeno, produzione di batterie per le nuove auto elettrice e sviluppo del 5G. Nulla di nuovo quindi, gli aiuti andranno nuovamente a chi già è ricco, lasciando indietro tutta una fascia di persone e di piccole aziende che stanno velocemente morendo a causa dei rincari e dei quasi tre anni di pandemia da cui stiamo uscendo.


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AIUTI SOLO AI RICCHI E A CHI INVESTE NEL “GREEN”

Lo Stato italiano sta stanziando nuovi fondi pubblici per tutte le aziende che sono state colpite dalla crisi energetica dovuta alle scelte del nostro governo di continuare ad inviare armi in Ucraiana.

Se da una parte il governo continua a stanziare milioni di Euro per alimentare la guerra in Ucraina, dal altro stanzia fondi pubblici per aiutare le aziende in crisi. I fondi però saranno destinati non a tutte le aziende, piccoli commercianti, lavoratori autonomi che hanno risentito del ricaro delle bollette e carburanti, ma solo alle aziende più ricche e a coloro che hanno spostato la loro produzione verso il settore “green”.
Questi fondi ovviamente sono decisi e veicolati direttamente da Bruxelles che ha imposto al nostro Stato suddito come e dove investire questi soldi. In poco più di dieci mesi, infatti, il nostro governo ha messo a disposizione quasi 50 miliardi (contro più dei 350 miliardi messi a disposizione dalla Germania) attraverso prestiti agevolati, garanzie pubbliche, ma anche sostegno a fondo perduto per far fronte alla crisi energetica e per far si che la transizione Green e quella digitale diventino sempre più importanti attraverso la produzione di impianti a energia eolica, fotovoltaico, progetti relativi all’idrogeno, produzione di batterie per le nuove auto elettrice e sviluppo del 5G.

Nulla di nuovo quindi, gli aiuti andranno nuovamente a chi già è ricco, lasciando indietro tutta una fascia di persone e di piccole aziende che stanno velocemente morendo a causa dei rincari e dei quasi tre anni di pandemia da cui stiamo uscendo.

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CIAO GINA! Gina Lollobrigida, grandissima interprete del cinema italiano e internazionale, oggi ci ha lasciato. Con i suoi film e le sue interpretazioni ha saputo dare risalto e creatività al mestiere del cinema. Non solo attrice, ma anche fotografa, reporter e soprattutto militante delle buone cause.


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CIAO GINA!

Gina Lollobrigida, grandissima interprete del cinema italiano e internazionale, oggi ci ha lasciato. Con i suoi film e le sue interpretazioni ha saputo dare risalto e creatività al mestiere del cinema. Non solo attrice, ma anche fotografa, reporter e soprattutto militante delle buone cause.

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102° ANNIVERSARIO NASCITA PARTITO COMUNISTA D’ITALIA Il 21 Gennaio del 1921 nasceva a Livorno il Partito Comunista d’Italia, nato dalla scissione del Partito Socialista Italiano. Comincia la grande storia del Partito dei lavoratori italiani. Il Partito che ha visto, grandi uomini e grandi donne di questo Paese dare la vita, prima contro il fascismo in Italia e non solo, un Partito che ha resistito in clandestinità, poi protagonista della Resistenza italiana, nel dopoguerra con l’emancipazione della classe operaia, nello sviluppo del Paese e nelle lotte contro il grande capitale. per diventare il più grande partito comunista dell’occidente. Da Gramsci a Togliatti, passando per i tanti dirigenti e i milioni di militanti che il partito ha avuto. Una grande storia che non può e non deve finire. Il Partito Comunista oggi deve tornare ad essere il punto di riferimento del Popolo italiano e deve fare fronte comune con altre forze per fare fuori chi oggi governa l’Italia per portarla fuori dall’Unione Europea e dalla NATO. ROMA, TEATRO FLAVIO Via Crescimbeni 19 21 Gennaio Ore 17.00 Con Marco Rizzo Segretario Partito Comunista Alberto Lombardo Direttore La Riscossa Nicholas Gabrielli Federazione Gioventù Comunista Sarà presente Zou Jianjun, Consigliere dell’Ambasciata Cinese.


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102° ANNIVERSARIO NASCITA PARTITO COMUNISTA D’ITALIA

Il 21 Gennaio del 1921 nasceva a Livorno il Partito Comunista d’Italia, nato dalla scissione del Partito Socialista Italiano.
Comincia la grande storia del Partito dei lavoratori italiani.
Il Partito che ha visto, grandi uomini e grandi donne di questo Paese dare la vita, prima contro il fascismo in Italia e non solo, un Partito che ha resistito in clandestinità, poi protagonista della Resistenza italiana, nel dopoguerra con l’emancipazione della classe operaia, nello sviluppo del Paese e nelle lotte contro il grande capitale. per diventare il più grande partito comunista dell’occidente.

Da Gramsci a Togliatti, passando per i tanti dirigenti e i milioni di militanti che il partito ha avuto.
Una grande storia che non può e non deve finire.

Il Partito Comunista oggi deve tornare ad essere il punto di riferimento del Popolo italiano e deve fare fronte comune con altre forze per fare fuori chi oggi governa l’Italia per portarla fuori dall’Unione Europea e dalla NATO.

ROMA, TEATRO FLAVIO Via Crescimbeni 19
21 Gennaio Ore 17.00

Con Marco Rizzo Segretario Partito Comunista
Alberto Lombardo Direttore La Riscossa
Nicholas Gabrielli Federazione Gioventù Comunista

Sarà presente Zou Jianjun, Consigliere dell’Ambasciata Cinese.

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IL CAPITALISMO UCCIDE E AMAZON OCCULTA I CADAVERI! Il corpo di Rick Jacobs, lavoratore Amazon nello stabilimento di Colorado Springs, morto d’infarto poco prima del cambio turno é stato coperto con dei cartoni dai responsabili del magazzino per non interrompere le attività lavorative. Dopo il selfie sorridente dell’anno scorso di Bezos, pronto a fare il suo viaggetto sulla luna mentre un tornado colpiva un magazzino Amazon in Illinos, lasciando senza vita 6 lavoratori, abbiamo l’ennesima conferma che per le multinazionali e i loro padroni i lavoratori sono numeri e umanamente contano meno di zero. Produrre, per consumare per farli arricchire, questa é l’unica cosa che conta per loro. Boicottiamo questo schifo!


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IL CAPITALISMO UCCIDE E AMAZON OCCULTA I CADAVERI!

Il corpo di Rick Jacobs, lavoratore Amazon nello stabilimento di Colorado Springs, morto d’infarto poco prima del cambio turno é stato coperto con dei cartoni dai responsabili del magazzino per non interrompere le attività lavorative.
Dopo il selfie sorridente dell’anno scorso di Bezos, pronto a fare il suo viaggetto sulla luna mentre un tornado colpiva un magazzino Amazon in Illinos, lasciando senza vita 6 lavoratori, abbiamo l’ennesima conferma che per le multinazionali e i loro padroni i lavoratori sono numeri e umanamente contano meno di zero.
Produrre, per consumare per farli arricchire, questa é l’unica cosa che conta per loro. Boicottiamo questo schifo!

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MENTRE L’ITALIA SOFFOCA, LA VON DER LEYEN SI AUMENTA LO STIPENDIO Con un continente trascinato in una guerra militare ed economica a colpi di diktat della NATO e di sanzioni imposte dagli Stati Uniti, i dipendenti delle istituzioni dell’Unione Europea hanno ricevuto un incremento retroattivo del 7% sul proprio stipendio, un momento di crisi generalizzata, la Von der Leyen si ritroverà con un buon aumento di stipendio, superando i 30mila euro mensili, quasi 400mila euro l’anno. Non male come stipendio per aver portato l’Europa sulla soglia del baratro economico e sociale, portando le bollette alle stelle e fra poco a farci mangiare grilli e insetti vari. Chissà se almeno per un secondo, poco prima di aumentare i loro stipendi, se hanno pensato di far avere a tutti i cittadini europei quel 7% in più anche sulle nostre buste paga …


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MENTRE L’ITALIA SOFFOCA, LA VON DER LEYEN SI AUMENTA LO STIPENDIO

Con un continente trascinato in una guerra militare ed economica a colpi di diktat della NATO e di sanzioni imposte dagli Stati Uniti, i dipendenti delle istituzioni dell’Unione Europea hanno ricevuto un incremento retroattivo del 7% sul proprio stipendio, un momento di crisi generalizzata, la Von der Leyen si ritroverà con un buon aumento di stipendio, superando i 30mila euro mensili, quasi 400mila euro l’anno.

Non male come stipendio per aver portato l’Europa sulla soglia del baratro economico e sociale, portando le bollette alle stelle e fra poco a farci mangiare grilli e insetti vari.

Chissà se almeno per un secondo, poco prima di aumentare i loro stipendi, se hanno pensato di far avere a tutti i cittadini europei quel 7% in più anche sulle nostre buste paga …

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NO GUERRA, NO ARMI! BASTA SANZIONI, PACE SUBITO! Con 125 voti a favore, 28 contrari e 2 astenuti il Senato della Repubblica ha appena approvato il nuovo invio di armi in Ucraina a sostegno dell’esercito di Zelensky. Nessuna vera pace sarà mai raggiunta fino a quando si continueranno ad inviare migliaia e migliaia di armi al fronte, continuando a fomentare una situazione che sta schiacciando tutta l’Europa e da cui traggono giovamento solamente la NATO e di conseguenza gli Stati Uniti. Lo ribadiamo ancora una volta, l’unica vera soluzione è la vera Pace: Basta invio delle armi Basta sanzioni CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE!


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NO GUERRA, NO ARMI! BASTA SANZIONI, PACE SUBITO!

Con 125 voti a favore, 28 contrari e 2 astenuti il Senato della Repubblica ha appena approvato il nuovo invio di armi in Ucraina a sostegno dell’esercito di Zelensky.

Nessuna vera pace sarà mai raggiunta fino a quando si continueranno ad inviare migliaia e migliaia di armi al fronte, continuando a fomentare una situazione che sta schiacciando tutta l’Europa e da cui traggono giovamento solamente la NATO e di conseguenza gli Stati Uniti.

Lo ribadiamo ancora una volta, l’unica vera soluzione è la vera Pace:
Basta invio delle armi
Basta sanzioni

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Riceviamo e pubblichiamo la petizione lanciata dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba contro il Bloqueo che da decenni attanaglia lo stato cubano. IN OCCASIONE DEL 64° ANNIVERSARIO DELL’ENTRATA DI FIDEL E DEI BARBUDOS A LA HAVANA, L’8 GENNAIO DEL 1959 […] Cuba ha sofferto per più di 60 anni di un blocco illegale imposto dagli Stati Uniti. Questo blocco è stato aggravato dall’amministrazione Trump con 243 misure, tra cui l’attivazione dei titoli III e IV della legge Helms-Burton e l’inserimento dell’isola nella lista dei paesi che sostengono il terrorismo. Il costo del blocco negli ultimi 60 anni è stimato in 150.000 milioni di dollari a prezzi correnti per l’economia cubana e più di 1.000.000 miliardi di dollari se si tiene conto del deprezzamento del dollaro rispetto all’oro. Purtroppo, è più difficile valutare le tragedie umane di cui è responsabile. […] Trovate il testo completo qui: 👉 https://bit.ly/contro-il-bloqueo


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Riceviamo e pubblichiamo la petizione lanciata dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba contro il Bloqueo che da decenni attanaglia lo stato cubano.

IN OCCASIONE DEL 64° ANNIVERSARIO DELL’ENTRATA DI FIDEL E DEI BARBUDOS A LA HAVANA, L’8 GENNAIO DEL 1959

[…] Cuba ha sofferto per più di 60 anni di un blocco illegale imposto dagli Stati Uniti. Questo blocco è stato aggravato dall’amministrazione Trump con 243 misure, tra cui l’attivazione dei titoli III e IV della legge Helms-Burton e l’inserimento dell’isola nella lista dei paesi che sostengono il terrorismo.

Il costo del blocco negli ultimi 60 anni è stimato in 150.000 milioni di dollari a prezzi correnti per l’economia cubana e più di 1.000.000 miliardi di dollari se si tiene conto del deprezzamento del dollaro rispetto all’oro. Purtroppo, è più difficile valutare le tragedie umane di cui è responsabile. […]

Trovate il testo completo qui:
👉 https://bit.ly/contro-il-bloqueo

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CAMBIARE TUTTO, PER NON CAMBIARE NIENTE! “Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma oggi. Abbiamo discusso su come continuare a sostenere l’Ucraina” Queste sono le prime dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen dopo aver incontrato Giorgia Meloni a Roma nella giornata di ieri. Il capo del governo non ha perso tempo per adeguarsi a quanto imposto dai vertici da Bruxelles, in fondo che l’Italia sia un paese teleguidato per le scelte politiche ed economiche fondamentali, è noto a tutti da tempo. Continuando a parlare del conflitto Ucraino, la dichiarazione della presidente della commissione europea, fa il paio con la promessa di poche settimane fa delle Meloni di andare a Kiev per sostenere il governo Zelensky. Nessuno che parli di pace, nessuno che parli di stop all’invio di armi o alle sanzioni. L’attuale governo italiano e la composizione delle camere si conferma come una brutta fotocopia del precedente, dove sui temi fondamentali, non esiste alcun dissenzo.


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CAMBIARE TUTTO, PER NON CAMBIARE NIENTE!

“Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma oggi. Abbiamo discusso su come continuare a sostenere l’Ucraina”
Queste sono le prime dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen dopo aver incontrato Giorgia Meloni a Roma nella giornata di ieri.

Il capo del governo non ha perso tempo per adeguarsi a quanto imposto dai vertici da Bruxelles, in fondo che l’Italia sia un paese teleguidato per le scelte politiche ed economiche fondamentali, è noto a tutti da tempo.

Continuando a parlare del conflitto Ucraino, la dichiarazione della presidente della commissione europea, fa il paio con la promessa di poche settimane fa delle Meloni di andare a Kiev per sostenere il governo Zelensky.

Nessuno che parli di pace, nessuno che parli di stop all’invio di armi o alle sanzioni.

L’attuale governo italiano e la composizione delle camere si conferma come una brutta fotocopia del precedente, dove sui temi fondamentali, non esiste alcun dissenzo.

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NO AL GOLPE IN BRASILE! Ieri 8 Gennaio i sostenitori di Bolsonaro hanno tentato un assalto alle istituzioni statali a Brasilia, arrivando tra l’altro ad occupare la sede del Congresso Nazionale. Un vero e proprio tentativo di colpo di stato, facilitato dalle stesso forze dell’ordine (già sottodimensionate) che hanno lasciato passare gli assalitori. Questo è solo il culmine di una situazione fomentata dall’estrema destra brasiliana e sostentata dai grandi poteri industriali ed economici dello stato Sudamericano che già negli scorsi giorni ha provocato disordini cercando di creare terrore nella popolazione, come ad esempio con la tentata esplosione di un’autocisterna nell’aeroporto della capitale.


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NO AL GOLPE IN BRASILE!

Ieri 8 Gennaio i sostenitori di Bolsonaro hanno tentato un assalto alle istituzioni statali a Brasilia, arrivando tra l’altro ad occupare la sede del Congresso Nazionale.
Un vero e proprio tentativo di colpo di stato, facilitato dalle stesso forze dell’ordine (già sottodimensionate) che hanno lasciato passare gli assalitori.

Questo è solo il culmine di una situazione fomentata dall’estrema destra brasiliana e sostentata dai grandi poteri industriali ed economici dello stato Sudamericano che già negli scorsi giorni ha provocato disordini cercando di creare terrore nella popolazione, come ad esempio con la tentata esplosione di un’autocisterna nell’aeroporto della capitale.

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BASTA GUERRA! BAMBINI INVIATI AL FRONTE Da poche ore sta circolando sul web un video che mostra dei giovanissimi soldati dell’esercito Ucraino appena chiamati al fronte. Risulta infatti che Kiev abbia chiamato a combattere come soldati dei giovani nati nel 2006, praticamente dei bambini addestrati alla guerra, solo dopo aver mandato prima i cinquantenni in prima linea in modo da proteggere tutti quei soldati stranieri nelle file dell’esercito Ucraino. Basta con il sostegno alla guerra! Basta con l’invio di armi e con il sostegno continuo a quanto imposto dagli Stati Uniti e dalla NATO, con l’Unione Europea pronta a dire sempre “Sì signore!”. 
 Basta con le sanzioni economiche! CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE!


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BASTA GUERRA! BAMBINI INVIATI AL FRONTE

Da poche ore sta circolando sul web un video che mostra dei giovanissimi soldati dell’esercito Ucraino appena chiamati al fronte.

Risulta infatti che Kiev abbia chiamato a combattere come soldati dei giovani nati nel 2006, praticamente dei bambini addestrati alla guerra, solo dopo aver mandato prima i cinquantenni in prima linea in modo da proteggere tutti quei soldati stranieri nelle file dell’esercito Ucraino.

Basta con il sostegno alla guerra! Basta con l’invio di armi e con il sostegno continuo a quanto imposto dagli Stati Uniti e dalla NATO, con l’Unione Europea pronta a dire sempre “Sì signore!”. 


Basta con le sanzioni economiche!
CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE!

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