L’IRA DEGLI USA E IL MARASMA DELL’UE Di fronte all’IRA (Inflation Reduction Act) degli Stati Uniti, che con misure protezionistiche di aiuti di Stato metteranno definitivamente fuori gioco la manifattura europea, l’Unione Europea dimostra tutta la propria inconsistenza e subalternità. Ad oggi il 77% degli aiuti di Stato è concentrato finora in Francia e Germania, che hanno la capacità di sforare nel debito pubblico più di altri, a cominciare da noi, grazie alle regole che prima hanno imposto agli altri e ora vogliono violare. Il resto dei condomini forzati di questo palazzo chiamata UE – che assomiglia più a una prigione –si sforzano di salire sulla barca comune. Il documento presentato dal Governo sedicente sovranista italiano condanna l’approccio «frammentario» e rileva: «Nell’assenza di un’immediata risposta di politica industriale, ciò può trasformarsi in una seria minaccia alla sopravvivenza dell’Europa nel panorama manifatturiero». Bella scoperta! E la soluzione? La «strada maestra per affrontare l’impatto dell’Ira sull’industria europea è il dialogo transatlantico. Questo dialogo è stato affinato dal coordinamento sulle sanzioni contro la Russia. Dovremmo perseguire lo stesso approccio sull’IRA, alla ricerca di soluzioni costruttive.» Cioè, per sfuggire agli artigli della parte forte dell’UE, ci diamo in pasto alle fauci degli USA, da dove arriva la ventata bellicista che desertificherà l’Europa, compresi quelli che al momento cercano di trovare una via d’uscita alla chetichella a uno a uno. Fa mi faccia il piacere!


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L’IRA DEGLI USA E IL MARASMA DELL’UE
Di fronte all’IRA (Inflation Reduction Act) degli Stati Uniti, che con misure protezionistiche di aiuti di Stato metteranno definitivamente fuori gioco la manifattura europea, l’Unione Europea dimostra tutta la propria inconsistenza e subalternità.
Ad oggi il 77% degli aiuti di Stato è concentrato finora in Francia e Germania, che hanno la capacità di sforare nel debito pubblico più di altri, a cominciare da noi, grazie alle regole che prima hanno imposto agli altri e ora vogliono violare. Il resto dei condomini forzati di questo palazzo chiamata UE – che assomiglia più a una prigione –si sforzano di salire sulla barca comune.
Il documento presentato dal Governo sedicente sovranista italiano condanna l’approccio «frammentario» e rileva: «Nell’assenza di un’immediata risposta di politica industriale, ciò può trasformarsi in una seria minaccia alla sopravvivenza dell’Europa nel panorama manifatturiero».
Bella scoperta! E la soluzione?
La «strada maestra per affrontare l’impatto dell’Ira sull’industria europea è il dialogo transatlantico. Questo dialogo è stato affinato dal coordinamento sulle sanzioni contro la Russia. Dovremmo perseguire lo stesso approccio sull’IRA, alla ricerca di soluzioni costruttive.»
Cioè, per sfuggire agli artigli della parte forte dell’UE, ci diamo in pasto alle fauci degli USA, da dove arriva la ventata bellicista che desertificherà l’Europa, compresi quelli che al momento cercano di trovare una via d’uscita alla chetichella a uno a uno.
Fa mi faccia il piacere!

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