LE DITTATURE CHE PIACCIONO ALL’EUROPA RENZI NUOVAMENTE IN ARABIA SAUDITA Ci sono paesi a cui viene affibbiato il termine “dittatura” dall’occidente e dagli USA, che bisogna liberare con le armi ad ogni costo, e ce ne sono altri in cui vige una vera e propria dittatura come l’Arabia Saudita che però sono subalterni all’occidente e automaticamente non diventano un problema da liberare il prima possibile. L’Italia, fedele serva di USA e NATO, continua ad intessere rapporti con l’Arabia Saudita facendo finta di non vedere la violazione dei diritti umani, dei diritti per le donne e i problemi di democrazia che lo stato saudita ha. Infatti il senatore Renzi, mentre la Presidentessa del Consiglio Meloni si presentava in parlamento per il voto di fiducia, era impegnato in Arabia Saudita ospite a Riad del summit dell’organizzazione Future Investment Initiative Institute, gestita dal Public Investment Fund, dove tra le altre cose ha anche parlato di “problemi di democrazia” ma non si è riferito al Paese che lo stava ospitando, l’Arabia Saudita, il cui Stato è retto da una monarchia assoluta, ma all’Europa. In seguito Renzi non ha potuto fare a meno di citare il suo referendum perso nemmeno a Riad, peraltro accostandolo a Brexit, senza dilungarsi a spiegare cos’è un referendum in un Paese in cui, com’è noto, non si è mai votato ad eccezione delle consultazioni amministrative. Per finire il leader di Azione Civile-Italia Viva non si è risparmiato di lodare il paese che lo stava ospitando affemrando: Penso che tutti quelli che hanno visitato Riad qualche anno fa abbiano visto quanto è profondo il cambiamento in questo Paese, un processo di trasformazione molto eccitante, e questo è molto importante per gli obiettivi della visione 2030, lanciata dal principe (Mohammed bin Salman) ma anche per l’energia che possiamo avere a ogni visita a Riad e in questo Paese, in ogni singolo progetto. Per Renzi e per l’Italia quindi è giusto continuare a fare accordi e intrattenere relazioni con paesi dittatoriali che violano i principali diritti umani solamente perchè allineati alle politiche internazionali dell’occidente.


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LE DITTATURE CHE PIACCIONO ALL’EUROPA
RENZI NUOVAMENTE IN ARABIA SAUDITA

Ci sono paesi a cui viene affibbiato il termine “dittatura” dall’occidente e dagli USA, che bisogna liberare con le armi ad ogni costo, e ce ne sono altri in cui vige una vera e propria dittatura come l’Arabia Saudita che però sono subalterni all’occidente e automaticamente non diventano un problema da liberare il prima possibile.

L’Italia, fedele serva di USA e NATO, continua ad intessere rapporti con l’Arabia Saudita facendo finta di non vedere la violazione dei diritti umani, dei diritti per le donne e i problemi di democrazia che lo stato saudita ha.
Infatti il senatore Renzi, mentre la Presidentessa del Consiglio Meloni si presentava in parlamento per il voto di fiducia, era impegnato in Arabia Saudita ospite a Riad del summit dell’organizzazione Future Investment Initiative Institute, gestita dal Public Investment Fund, dove tra le altre cose ha anche parlato di “problemi di democrazia” ma non si è riferito al Paese che lo stava ospitando, l’Arabia Saudita, il cui Stato è retto da una monarchia assoluta, ma all’Europa. In seguito Renzi non ha potuto fare a meno di citare il suo referendum perso nemmeno a Riad, peraltro accostandolo a Brexit, senza dilungarsi a spiegare cos’è un referendum in un Paese in cui, com’è noto, non si è mai votato ad eccezione delle consultazioni amministrative.
Per finire il leader di Azione Civile-Italia Viva non si è risparmiato di lodare il paese che lo stava ospitando affemrando: Penso che tutti quelli che hanno visitato Riad qualche anno fa abbiano visto quanto è profondo il cambiamento in questo Paese, un processo di trasformazione molto eccitante, e questo è molto importante per gli obiettivi della visione 2030, lanciata dal principe (Mohammed bin Salman) ma anche per l’energia che possiamo avere a ogni visita a Riad e in questo Paese, in ogni singolo progetto.

Per Renzi e per l’Italia quindi è giusto continuare a fare accordi e intrattenere relazioni con paesi dittatoriali che violano i principali diritti umani solamente perchè allineati alle politiche internazionali dell’occidente.

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