GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI.

GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI.

Il Governo Renzi ha ottenuto la fiducia del Parlamento ed inizia il suo cammino. E’ il terzo governo, nell’arco di poco più di due anni, espressione del costante tentativo delle classi dominanti di stabilizzare un equilibrio politico-istituzionale traballante che, a fatica ma con determinazione, applichi le ricette dei grandi gruppi industriali e finanziari per gestire la crisi del capitalismo scaricandone i costi sulla classe operaia e le masse popolari.

La Troika, infatti, ( FMI, UE e BCE ) continua ad essere la “cabina di regia”garante di tale politica e la titolarità dei ministeri economici, Economia ad un uomo del FMI e Sviluppo Economico ad una rappresentante della Confindustria, ne è la plastica rappresentazione.

A chi nutrisse malriposte speranze verso le possibili “ innovazioni “ del nuovo governo, la Commissione Europea si è incaricata di ricordare che la situazione della “ economia reale “ dell’Italia è sconfortante, con la stima della crescita del Pil, per il 2014, dello 0,6% e l’aumento della disoccupazione di centomila unità, permettendosi di sottolineare le ricette dell’ OCSE e del FMI per stimolare l’economia con “ riforme strutturali “, confidando sul fatto che il neoministro dell’ Economia del Governo Italiano, Pier Carlo Padoan “…. sa che cosa deve essere fatto …. “.  

Ed infatti, gli assi programmatici del Governo Renzi parlano di:

-Una nuova ondata di privatizzazioni nei settori dell’industria e dei servizi.

– “ Snellimento “ della Pubblica Amministrazione inteso nel senso di renderla, sempre piĂą, struttura non finalizzata alla gestione della produzione di beni e servizi.

-Promesse di riduzione della pressione fiscale con incerte indicazioni su IRAP e IRPEF.

-Riforma del lavoro volta a ridurne il “ costo “, alleggerendone la garanzia di diritti e tutele sociali, pur in un contesto contrattuale “ unificato “.

Il tutto in un quadro generale in cui debito e deficit di bilancio continuano ad essere il nodo scorsoio al collo dell’Italia e dei suoi lavoratori: 2100 miliardi di euro di debito e deficit annuo oltre il 3% del Pil.

  OCCORRE UN VERO PROGRAMMA DI OPPOSIZIONE E DI ALTERNATIVA!!!

Perciò, i comunisti propongono, fin da ora, partendo dalla necessità di ricostruire una vera opposizione politica e sociale, alcune misure fondamentali per aggredire i problemi dell’Italia e del suo popolo:

-Non pagamento del debito, almeno nella sua parte maggioritaria, in mano alle banche ed ai fondi speculativi stranieri.

-Esproprio e nazionalizzazione senza indennizzo dei principali gruppi industriali e bancari; attribuzione della loro gestione ai lavoratori come occasione di controllo e diversa finalizzazione di gran parte della ricchezza del Paese.

-Pianificazione  economica centralizzata, sulla base delle nuove risorse reperite e sotto stretto controllo di organismi di potere popolare, per rilanciare un diverso sviluppo economico del Paese fondato sugli interessi popolari, primi fra i quali la creazione di nuova occupazione e l’abbassamento consistente della pressione fiscale sui redditi popolari.

                                               CON I COMUNISTI SI PUO’!!!

                 CONTRO LA UNIONE EUROPEA E LA POLITICA DELLA TROIKA

  CONTRO LA NATO E LE SUE POLITICHE DI AGGRESSIONE A PAESI SOVRANI

                       CONTRO IL CAPITALISMO, PER IL SOCIALISMO-COMUNISMO!!!

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