DE-DOLLARIZZAZIONE ANCHE NEGLI USA SE NE ACCORGONO Secondo JPMorgan, si percepiscono segnali di de-dollarizzazione nel mercato valutario e nelle riserve delle banche centrali. Il dollaro, per il momento, rimane ancora la valuta dominante nelle transazioni globali, ma il mondo multipolare con a capo i BRICS sta avanzando, creando forte preoccupazione all’interno dei luoghi di potere negli USA. Sebbene sia improbabile una rottura a breve termine del dominio del biglietto verde, la divergenza dall’uso del dollaro sta iniziando a manifestarsi, hanno scritto gli analisti di JPMorgan in una nota e successivamente dichiarando:”Stanno emergendo alcuni segnali di de-dollarizzazione; è probabile che questa tendenza persista”. La quota statunitense nel commercio globale sono scese al minimo storico del 9%. Anche la quota del dollaro nelle riserve valutarie è diminuita. Questa tendenza è stata accelerata dopo che l’Occidente ha congelato i 330 miliardi di dollari di riserve della Russia lo scorso anno per l’invasione dell’Ucraina, spingendo altre nazioni a diminuire la loro dipendenza dalla valuta statunitense con la paura che un domani potesse succedere a loro. “La de-dollarizzazione è evidente nelle riserve valutarie, dove la quota di USD è scesa a un record mentre la quota delle esportazioni è diminuita, ma sta ancora emergendo nelle materie prime”, ha affermato JPMorgan. Nel frattempo, il dollaro ha iniziato a perdere contro l’oro, poiché le banche centrali estere hanno acquistato la materia prima a volumi record negli ultimi trimestri. Il metallo giallo ora rappresenta il 15% del totale attivo, contro il 44% del dollaro. Pensate se una economia come quella Italiana, rompesse la dipendenza dagli USA, dal dollaro, dalla Unione Europea e dalla NATO, daremmo un colpo pesantissimo a questo mondo imperialista morente e daremmo slancio ad un mondo nuovo, di rispetto tra i Paesi e pace tra i popoli per un benessere comune. PROVIAMOCI.


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DE-DOLLARIZZAZIONE
ANCHE NEGLI USA SE NE ACCORGONO

Secondo JPMorgan, si percepiscono segnali di de-dollarizzazione nel mercato valutario e nelle riserve delle banche centrali. Il dollaro, per il momento, rimane ancora la valuta dominante nelle transazioni globali, ma il mondo multipolare con a capo i BRICS sta avanzando, creando forte preoccupazione all’interno dei luoghi di potere negli USA.

Sebbene sia improbabile una rottura a breve termine del dominio del biglietto verde, la divergenza dall’uso del dollaro sta iniziando a manifestarsi, hanno scritto gli analisti di JPMorgan in una nota e successivamente dichiarando:”Stanno emergendo alcuni segnali di de-dollarizzazione; è probabile che questa tendenza persista”. La quota statunitense nel commercio globale sono scese al minimo storico del 9%.

Anche la quota del dollaro nelle riserve valutarie è diminuita. Questa tendenza è stata accelerata dopo che l’Occidente ha congelato i 330 miliardi di dollari di riserve della Russia lo scorso anno per l’invasione dell’Ucraina, spingendo altre nazioni a diminuire la loro dipendenza dalla valuta statunitense con la paura che un domani potesse succedere a loro.

“La de-dollarizzazione è evidente nelle riserve valutarie, dove la quota di USD è scesa a un record mentre la quota delle esportazioni è diminuita, ma sta ancora emergendo nelle materie prime”, ha affermato JPMorgan.
Nel frattempo, il dollaro ha iniziato a perdere contro l’oro, poiché le banche centrali estere hanno acquistato la materia prima a volumi record negli ultimi trimestri. Il metallo giallo ora rappresenta il 15% del totale attivo, contro il 44% del dollaro.

Pensate se una economia come quella Italiana, rompesse la dipendenza dagli USA, dal dollaro, dalla Unione Europea e dalla NATO, daremmo un colpo pesantissimo a questo mondo imperialista morente e daremmo slancio ad un mondo nuovo, di rispetto tra i Paesi e pace tra i popoli per un benessere comune.
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