CSP nella Repubblica Democratica Popolare di Corea.

CSP nella Repubblica Democratica Popolare di Corea.

Una delegazione di Comunisti Sinistra Popolare guidata dal responsabile esteri Alfonso Galdi si è recata nella Repubblica Democratica Popolare di Corea, su invito del Partito dei Lavoratori Coreano. Giugno 2011

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14 Replies to “CSP nella Repubblica Democratica Popolare di Corea.

  • Cominform

    By Cominform

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    Addirittura ‘su invito’…
    Oramai ce la facciamo apertamente coi ‘paesi canaglia’..

    Che bello essere una canaglia…

    • Luca Micaloni

      By Luca Micaloni

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      Ma sai, “stato canaglia” è una definizione unilaterale relativa soprattutto alla politica estera di un paese, e può anche valere molto poco. Il problema nordcoreano è la politica interna…
      E il problema di CSP è lo stalinismo…va bene una rivalutazione nell’ambito di una storia del socialismo, ma qui pare che Stalin sia apertamente il modello di governo.

  • Marco Gondrano

    By Marco Gondrano

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    Ma vergognatevi!!!! Siete ridicoli

  • Simone

    By Simone

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    Ma vergognati te Marco Gondrano, tu rientri nella maggior parte delle persone che solo l’Occidente è il rappresentante della civiltà e che determinati paesi del Terzo Mondo che non sottostano all’imperialismo economico e militare americano ed europeo devono anche essere bombardati in nome ell’esportazione della democrazia, dopo averli colonizzati per secoli.
    La Corea del Nord non è certo il Socialismo Reale che tutti vorremmo, lì vige una dittatura del proletariato associalta all’ideologia di Juche ossia un’amalgama di neoconfucianesimo e stalinismo; stà di fatto che pur non essendo il paese dei nostri sogni, bisogna rispettare la loro Sovranità Nazionale e il Principio di autodeterminazione dei popoli, rispettare la loro cultura e la loro Civiltà pur essendo lontana anni-luce dalla nostra, e ti assicura, ti sembrerà paradossale che per certi versi l’Occidente è peggio della Corea del Nord, non è un paese guerrafondaio quanto gli USA e la tanto amata UE, ma daltronde per te Marco Gondrano la Corea del Nord rimane solamente una dittatura schifosa da far scomparire dalla faccia della Terra, ognuno ha le proprie idee se non sei daccordo con il movimento politico “Comunisti Sinistra Popolare” è inutile che lasci commenti OFFENSIVI, VERGOGNATI TE ANTICOMUNISTA FILO-IMPERIALISTA MARCO !!!

  • Cominform

    By Cominform

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    X Luca Micaloni:
    Provo a dare una definizione della parola ‘stalinismo’.

    E’ un concetto intrinseco ad ogni dinamica rivoluzionaria.

    In ogni rivoluzione vi è un gruppo di rivoluzionari che si mette in luce e che assume posizioni di governo. Tipicamente il gruppo originario, dopo un pò di tempo si divide in tre sottogruppi:

    1) quelli che notano la (inevitabile) differenza fra la realtà e come loro si erano immaginati la rivoluzione. In genere questi o passano dall’altra parte, dove gli fanno ponti d’oro e loro si riciclano come i peggiori preti spretati, i peggiori controrivoluzionari e reazionari (ad es. George Orwell).
    Altri si reiventano rivoluzionari: affermano che i dirigenti attuali hanno tradito la rivoluzione e sono peggio di quelli contro cui era stata fatta la rivoluzione, per cui il compito presente dei rivoluzionari ‘autentici’ è quello di fare una nuova rivoluzione contro l’attuale potere ‘burocratico’.

    2) Quelli che notano una cosa semplicissima: con la rivoluzione loro hanno fatto ‘carriera’, cioè sono riusciti ad occupare una posizione di vertice, e quindi pensano . ma tutto sommato anche se arrivano i controrivoluzionari dall’esterno, anche se ritorna il capitalismo, noi siamo in una posizione di vertice che possiamo benissimo mantenere, basta che diamo il via libera al capitalismo.
    Il vantaggio è che col capitalismo, stando al vertice, noi ci arricchiremmo come non mai..

    3) Quelli che si mantengono fedeli agli ideali rivoluzionari, non li dimenticano e li perseguono SEMPRE, sfruttando sempre ogni minima occasione per fare avanzare la rivoluzione.

    A quelli della categoria 1) diamo il nome di ‘trozkisti’.
    A quelli della categoria 2) diamo il nome di ‘traditori opportunisti’.
    Quelli della categoria 3) sono gli ‘stalinisti’.

    Naturalmente nei paesi occidentali, dove non c’è mai stata una rivoluzione, la Borghesia al potere vede quelli della categoria 3) come ‘irriducibili’, cioè come quelli che non potra mai comprarsi, a differenza degli altri 2.
    Per questo motivo la Borghesia impone, nei paesi da essa dominati, che sin da bambini i propri cittadini siano ‘educati’ ad essere ‘antistalinisti’. Cioè, se volete potetre anche essere di ‘sinistra’, anzi persino ‘comunisti’, ma in ogni caso
    MAI stalinisti…

  • EMILIO GIORDANO

    By EMILIO GIORDANO

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    QUESTO INVITO,E’ UN ONORE.

  • Luca Micaloni

    By Luca Micaloni

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    Insomma il governo staliniano non è burocratico ma è coerentemente rivoluzionario. I burocrati staliniani non erano dei privilegiati ma facevano coerentemente gli interessi della maggioranza, e reprimevano giustamente i traditori che protestavano o “sabotavano” l’organizzazione produttiva…?

  • Kamo

    By Kamo

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    Bravo Cominform, finalmente qualcuno inizia a raccontarla giusta, provate a notare come tutti grandi rivoluzionari e soprattutto coerenti sono stati qualificati successivamente come assassini (indipendentemente dalla loro rivoluzione), Muntzer, Robespierre a appunto Stalin, ma domani anche Castro ecc.. Quanti sono gli ingenui, anche tra chi si definisce comunista, che bevono per oro colato la storia riscritta dal capitale?

  • alessio

    By alessio

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    anche x me questo invito è un onore. La tanto disprezzata (dai media di destra e di sinistra) Corea del nord è in realtà un modello per tutti i sinceri fautori del socialismo. E’ vero che è un socialismo che mette insieme anche altre cose, come la religione e una leadership dinastica, però dopotutto le particolarità nazionali sono normali, d’altronde è un paese con una cultura molto diversa dalla nostra. Capisco la rabbia degli imperialisti e dei rinnegati di sinistra nel vedere che questo paese nonostante sanzioni, accerchiamento militare e soprattutto nonostante abbia perso il sostegno dell’URSS e dei paesi ex socialisti continua ad essere un baluardo dell’antimperialismo e uno stato socialista che antepone al profitto di pochi i bisogni della collettività.

  • Luca Micaloni

    By Luca Micaloni

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    Ma allora perché non accorrete in Corea?
    Comunque non stiamo discutendo il problema della violenza rivoluzionaria, quella c’è in tutte le rivoluzioni.
    Il problema è il postrivoluzione, quanto deve durare la transizione al comunismo che non arriva mai, la repressione non solo dei “traditori” o dei “sabotatori” ma della minima forma di dissenso? La polizia politica, l’assenza totale di pluralismo?
    Peraltro la repressione non è prerogativa esclusiva del sistema socialista, la Cina ha mantenuto un impianto fortemente repressivo anche dopo la liberalizzazione del sistema economico.
    Le liste di proscrizione non le hanno inventate i sovietici, insomma ogni regime fa fuori gli oppositori.
    Una delle virtù della democrazia, sul piano della forma politica, è che fa fuori meno gente…

  • Cominform

    By Cominform

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    La discussione pone molta carne al fuoco.
    A Luca Micaloni dico:
    caro Luca, tu hai scritto

    ”I burocrati staliniani non erano dei privilegiati ma facevano coerentemente gli interessi della maggioranza, e reprimevano giustamente i traditori che protestavano o “sabotavano” l’organizzazione produttiva…?”

    ma, innanzitutto perchè li chiami ‘burocrati’, non condivido questa definizione. Chi sono i burocrati? O meglio: chi NON E’ un ‘burocrate’? Forse un capitalista non è un burocrate?
    Forse si, nel senso che è peggio di un burocrate..
    Ogni qualvolta vi è una macchina amministrativa vi saranno giocoforza degli ADDETTI al funzionamento di questa macchina. Chiamali burocrati se vuoi. Se però chiamandoli ‘burocrati’ vuoi subdolamente dire che necessariamente sono degli stronzi, e che non se ne trova nessuno onesto, bè allora entriamo nel campo della malafede…
    Non c’è una statistica sul grado di onestà di questi ‘burocrati’. Certamente non erano dei privilegiati, come tu insinui: nell’URSS staliniana esisteva una regola per cui nessuno poteva ricevere uno stipendio superiore ad un multiplo fissato dello stipendio di un operaio (mi sembra fosse tre volte). Non esisteva la possibilità di accumulare beni immobili, ne di trasferirli in eredità.

    Parlare di ‘privilegi’ in una situazione del genere è qualcosa che fa davvero venire rabbia: ma come si fa a dire una cosa del genere? viviamo in una società TOTALMENTE ingiusta e iniqua, dove c’è gente che deve lavorare per (sopra)vivere e altri che possono tranquillamente campare di rendita alla grande…
    e tu vai a chiamare ‘privilegio’ il fatto che, magari, un membro del politburo, avesse diritto ad andare la domenica in una dacia di campagna (senza peraltro manco poterla trasferire in eredità).. cose da pazzi…

    E

  • alessio

    By alessio

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    x luca micaloni: tu dici che la democrazia è il sistema che fa fuori meno gente. Ma la democrazia borghese (che come diceva Lenin è un trucco ed è il miglior involucro per il capitalismo) va di pari passo con il sistema capitalista. Nel corso della sua storia e ancora oggi il capitalismo è la forma economica che ha commesso più crimini nel mondo, perchè se miliardi di persone soffrono la fame e non possono curarsi la colpa è senza dubbio del capitalismo, che per sua stessa natura ha bisogno di zone depresse per poter fare profitto. Il problema dei dissidenti nei paesi socialisti è enormemente ingigantito dalla propaganda occidentale. Spesso i dissidenti sono CREATI dai nemici del socialismo oppure sono movimenti reazionari (solidarnosc in polonia negli anni 80). La Corea del nord aveva raggiunto tra gli anni 60 e 80 un notevole sviluppo delle condizioni di vita della maggioranza della popolazione. E’ vero che negli ultimi 20 anni c’è stato un arretramento, ma la causa di questo arretramento non è il fatto che c’è il socialismo, ma l’autentico cataclisma economico che si è abbattuto sul paese a seguito delle contro-rivoluzioni avvenute nei paesi socialisti tra l’89 e il ’91. L’economia coreana dipendeva dagli aiuti del comecon e venendo a mancare questo la corea si è trovata sola e per di più accerchiata da nemici che non vedono l’ora di far crollare il socialismo. Del contesto internazionale e geo politico bisogna sempre tener conto quando si parla di un paese.

  • Cominform

    By Cominform

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    Per quanto riguarda la Corea del Nord, purtroppo io non ho avuto la possibilità di andarci altrimenti lo avrei fatto volentieri. Sono stato in Corea del Sud, e da quello che ho visto Piongyang è una città molto più bella e interessante di Seoul.
    Seoul è la solita orripilante città asiatica moderna, come purtroppo sta diventando anche la Cina,
    inquinata, sovrappopolata, e piena di grattacieli uno più brutto dell’altro, che spuntano a casaccio qua e la, e in certe zone si concentrano uno attacato all’altro annullando la ventilazione e generando un caldo afoso mefitico perenne.

    Da quello che ho potuto vedere (e che potete vedere anche voi cercando dei video in internet) Pyongyang non ha affatto l’aspetto di una città povera, così come i suoi abitanti non sembrano affatto ne poveri ne malnutriti. (e questo malgrado l’ostracismo e l’embargo di tutto il mondo..).

    Secondo me la loro ‘performance’ è superiore a Cuba, dal punto di vista strettamente materiale.
    Poi si sa, i cubani sono latini come noi, è normale che ci sia un istintivo sentimento di maggiore vicinanza fra noi e i cubani.

    I coreani hanno una cultiura di base davvero diversa dalla nostra. Persino la lingua ha delle caratteristiche che fanno capire qual’è la loro mentalità, a prescindere dal socialismo. In coreano non c’è solo il ‘lei’ e il ‘tu’ per rivolgersi ad una persona, la cosa è molto più complicata, per esempio anche quando si parla in terza persona ci sono differenze: se io dico ‘è andato al cinema’ riferendomi ad un mio amico coetaneo il verbo ‘andare’ si coniuga in un certo modo, se invece mi riferisco ad un mio professore, si coniuga in un modo molto diverso. Se poi mi riferisco ad un capo di stato, devo usare una forma ancora diversa…
    E si tratta di regole grammaticali, non di semplici titoli da anteporre tipo ‘onorevole’ o ‘professor’ etc.

    Anche in corea del sud, io mi rendevo conto, quando chiedevo una informazione ad uno più giovane di me, che questo si sentiva davvero in colpa se non sapeva rispondere..

    Insomma esiste un rispetto per l’anzianità e per l’autorità davvero grande rispetto a noi, e in particolare rispetto alle persone di sinistra dell’occidente (il rispetto per l’autorità è da noi più una cosa ‘di destra’).

    Ma appunto, non bisogna farsi ingannare : per loro Socialismo significa uguaglianza, e indipendenza (dallo straniero). Ma uguaglianza non significa mancanza di autorità, e non significa che un anziano è uguale ad un giovane.

  • Cominform

    By Cominform

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    X Alessio : ci sono ancora parecchie persone di sinistra, o persino molti che si autodefiniscono ‘comunisti’, per i quali la democrazia borghese, è democrazia tout-court..
    Cioè per loro è ‘democratico’ il fatto che vi siano classi sociali, purchè ogni classe abbia la possibilità di ‘competere’ con l’altra, in una competizione elettorale…
    La tautologica differenza nei mezzi fra i due ‘competitor’ è per loro invece un fatto trascurabile…

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