Avanti con la ricostruzione e l’unità comunista. Si può fare!

Avanti con la ricostruzione e l’unità comunista. Si può fare!

Comunicato del CC del Partito Comunista

Il Comitato Centrale del Partito Comunista riunito oggi a Roma, al termine di un attento esame del risultato delle elezioni e dello stato del partito, ha approvato all’unanimità la relazione e le conclusioni del segretario generale Marco Rizzo e le proposte politiche e organizzative formulate.

 Il Partito Comunista considera l’esito di queste elezioni in linea con le nostre aspettative generali. Il crollo del Partito Democratico rappresenta la conclusione di un processo di trasformazione delle forze della sinistra con la progressiva perdita di consenso tra gli strati popolari. Il voto conferma la crescente ostilità popolare nei confronti delle politiche europee, e in generale delle forze che incarnano le politiche di governo di questi anni. Si tratta di un voto pesantemente influenzato dai temi della sicurezza, dell’immigrazione in generale dalla paura di precipitare in una condizione peggiore, con l’incapacità generale di forze di sinistra di intercettare questo sentimento dominante indirizzandolo in un’ottica di avanzamento collettivo. Un dato che dipende dai profondi errori strategici della sinistra di questi anni, dalla mancata chiarezza su temi – come l’Unione Europea – da una generale identificazione di tutte le forze di sinistra con il Partito Democratico e la sua politica. Il contesto in cui ci troviamo è senza dubbio arretrato, difficile. Una situazione in cui ci troveremo a agire per lungo tempo. La nostra azione è orientata a mutarlo.

La strategia del Partito Comunista era utilizzare queste elezioni per rafforzare la costruzione del Partito a livello nazionale, irrobustendo le realtà dove siamo presenti e iniziando nella costruzione del Partito dove eravamo praticamente assenti. Questa strategia, che prescinde dalle valutazione sul risultato elettorale, si è rivelata corretta. La campagna elettorale ci ha consentito di parlare a milioni di lavoratori, proponendo un programma di rottura e di lotta che ha consentito al Partito di intercettare consensi, sostegno e nuovi militanti che da oggi andranno a irrobustire e rafforzare le lotte.

Il Partito Comunista ringrazia l’impegno di tanti militanti, e specialmente dei giovani del Fronte della Gioventù Comunista che hanno consentito questo sforzo straordinario, dando energie e forza al Partito. In questi mesi abbiamo dimostrato che si può fare. Si possono convocare manifestazioni comuniste, senza cedere sui contenuti e sugli obiettivi. Si può vincere la sfida della presentazione alle elezioni, senza rinunciare al proprio simbolo, alle proprie parole d’ordine, alla propria prospettiva strategica. Si può dire che il fine dei comunisti non è modificare questo sistema, ma abbatterlo. Si può e si deve fare tutto ciò.

L’esito della nostra azione sarebbe stato migliore se il nostro appello all’unità comunista fosse stato accolto. Così non è stato, ma noi non arretriamo. Il Partito Comunista vuole ribadire anche in questa occasione la propria apertura ad una seria discussione sull’unità comunista, per dare a questo Paese un forte e coerente partito comunista, superando le divisioni, discutendo strategicamente degli obiettivi e dei compiti dei comunisti oggi. Tendiamo una mano a quei compagni che in dissenso con le proprie organizzazioni hanno sostenuto il PC, condividendo con noi la prospettiva strategica della ricostruzione comunista. Ci auguriamo ora che in queste e altre forze maturi un giudizio critico su esperienze unitarie a sinistra che, hanno avuto come unico risultato apprezzabile quello di ricondurre i comunisti alla coda di progetti perdenti, di impronta riformista e eclettica, privi della visione strategica dell’abbattimento del capitalismo e della costruzione del socialismo. A tutti questi compagni ci rivolgiamo: non è più tempo di aspettare. È il tempo dell’unità!

Di fronte al tracollo delle forze di sinistra e alla loro mutazione affermiamo con forza di assumere sulle nostre spalle la storia e l’esperienza del movimento operaio e dei comunisti, che vogliamo difendere da ogni attacco e revisionismo. Abbiamo il dovere di rilanciare con forza la nostra prospettiva di alternativa di società.

Quale sia l’esito delle consultazione e il colore politico del governo che si insedierà proseguiranno le politiche antipopolari e l’attacco ai diritti dei lavoratori. Continuerà il comando del FMI, della BCE e della Nato, della Confindustria, come testimonia il nuovo accordo siglato il 28 febbraio 2018 con i sindacati confederali . Quale sia il futuro governo l’Italia continuerà a sostenere interessi imperialistici, a incrementare le spese militari nell’ambito della Nato, noi ad opporci a questa politica . Nostro obiettivo primario è svelare da subito le contraddizioni anche delle forze – o di parte di esse – che hanno intercettato in massa il voto di protesta. In questo contesto il compito del partito è rafforzare la presenza, l’organizzazione, la lotta. Proseguire con più forza il lavoro di agitazione e la costruzione del partito sui luoghi di lavoro, organizzare e rafforzare le lotte. Compito del Partito sarà lanciare da subito campagne di propaganda e di azione a partire dai luoghi di lavoro e dai quartieri delle periferie.

Compito del Partito sarà infine quello di conquistare ad uno ad uno i tanti lavoratori, giovani, disoccupati e pensionati che hanno dato il loro voto al Partito Comunista. In un contesto tanto arretrato oltre centomila voti al Partito Comunista in metà Italia sono un dato importante. Sarebbero una forza inarrestabile se organizzati. Vogliamo spezzare la passività e il disimpegno, l’idea della delega al posto della partecipazione diretta. Vogliamo irrobustire l’organizzazione anche e soprattutto in quelle regioni dove per poche firme è mancata la presentazione alle elezioni.

Su questa strada proseguiamo a testa alta, avanzando come abbiamo fatto in queste settimane. Si può e si deve fare.

Dispositivo organizzativo.

Il CC del Partito Comunista approva all’unanimità la proposta del SG di integrazione dell’ufficio politico e modifica dei compiti interni agli organismi dirigenti del Partito.

Entrano a fare parte dell’UP il compagno Salvatore Catello, segretario della Toscana con l’obiettivo di aumentare il lavoro politico nelle “regioni rosse”, il compagno Tiziano Censi, responsabile organizzazione del FGC che va ad irrobustire il settore organizzativo del Partito e a aumentare l’integrazione del lavoro di costruzione tra Partito e gioventù. Il CC attribuisce al compagno Mustillo il ruolo di coordinatore dell’UP del partito, e al compagno Lombardo la direzione del giornale “La Riscossa”.

Il CC delega infine i compagni Rizzo, Mustillo, Lang, Censi a costituire un gruppo esecutivo centrale per coordinare e supportare attivamente il processo di strutturazione e rafforzamento organizzativo nazionale e nelle realtà locali, nonché la gestione politica d’intesa con le strutture locali dei nuovi ingressi nel Partito.

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