AUMENTANO I PREZZI DI TUTTO MA CI DICONO CHE L’INFLAZIONE DIMINUISCE Continuano a ripeterci che l’inflazione nel nostro paese sta piano piano diminuendo, allo stesso tempo però i cittadini si stanno rendendo conto che i prezzi di tutti i generi continuano a salire. Il governo continua a mentirci parlando di una ripresa che in realtà non esiste. L’Istat dice che “Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%)”. Il problema però è che a febbraio l’inflazione si è come “sdoppiata”. Una è quella dell’indice medio dei prezzi, l’altra è quella dei prezzi dei beni di maggior consumo, in particolare gli alimentari, quello che viene definito come il “carrello della spesa”. Se fino ad ora i due andamenti sembravano procedere parallelamente, (entrambi in lento rallentamento), anche se con i prezzi del carrello della spesa di circa un punto sopra l’indice generale, da febbraio però mentre la curva dell’indice generale ha continuato a scendere, la curva del prezzi dei beni più necessari ha continuato a salire, toccando un +12,7%. Ciò significa, come sempre nel nostro paese, che l’inflazione ricade sempre sulle persone con i reddito più bassi. In più, se si osserva il “carrello della spesa” e ai beni di largo consumo nel loro complesso,l’inflazione arriva fino al del 16% secondo quanto rilevato dall’analisi mensile della Nielsen.


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AUMENTANO I PREZZI DI TUTTO
MA CI DICONO CHE L’INFLAZIONE DIMINUISCE

Continuano a ripeterci che l’inflazione nel nostro paese sta piano piano diminuendo, allo stesso tempo però i cittadini si stanno rendendo conto che i prezzi di tutti i generi continuano a salire.
Il governo continua a mentirci parlando di una ripresa che in realtà non esiste.

L’Istat dice che “Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%)”.

Il problema però è che a febbraio l’inflazione si è come “sdoppiata”. Una è quella dell’indice medio dei prezzi, l’altra è quella dei prezzi dei beni di maggior consumo, in particolare gli alimentari, quello che viene definito come il “carrello della spesa”.
Se fino ad ora i due andamenti sembravano procedere parallelamente, (entrambi in lento rallentamento), anche se con i prezzi del carrello della spesa di circa un punto sopra l’indice generale, da febbraio però mentre la curva dell’indice generale ha continuato a scendere, la curva del prezzi dei beni più necessari ha continuato a salire, toccando un +12,7%.
Ciò significa, come sempre nel nostro paese, che l’inflazione ricade sempre sulle persone con i reddito più bassi. In più, se si osserva il “carrello della spesa” e ai beni di largo consumo nel loro complesso,l’inflazione arriva fino al del 16% secondo quanto rilevato dall’analisi mensile della Nielsen.

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