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LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SBARCA IN ITALIA
Alla fine la protesta degli agricoltori è arrivata anche in Italia, sintomo che questa Unione Europea sta esasperando tutti i lavoratori di tutti i popoli europei, che con i loro diktat stanno distruggendo le economie dei Paesi favorendo solamente i grandi gruppi multinazionali.
Dopo Germania e Francia la protesta è iniziata anche nel nostro Paese con gli agricoltori che scendono in strada con i loro trattori per tutto lo stivale. La mobilitazione, già iniziata nei giorni scorsi, prende di mira le politiche agricole dell’Unione europea. Tra le richieste: “Sussidi, prezzi all’ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi”.
Ci sono coltivatori di grano e mais, che ce l’hanno con queste nuove e assurde regole comunitarie: da quest’anno infatti scatterà l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari. Ma anche la questione dei prezzi è molto importante, infatti in commissione Agricoltura alla Camera c’è un progetto di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali: introdotto un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita. “Il problema- denunciano i manifestanti – è che ancora non si è visto niente” sopratutto perchè il governo è prono a tutto ciò che gli viene imposto dall’UE e non ha l’intenzione di mettersi contro.
A gli agricoltori e ai lavoratori arrivano spiccioli, mentre i consumatori pagano e continueranno a pagare salato, questo è il progetto dell’UE e il nostro governo ne è complice, infatti esprimiamo massimo supporto alle migliaia di agricoltori che in questi giorni stanno scendendo in strada per rivendicare i loro diritti, ogni giorno calpestati sempre di più.