RIZZO (PC): «MI PREOCCUPANO FASCISTI NELLE PERIFERIE, PIU’ CHE AL SALONE DEL LIBRO»

RIZZO (PC): «MI PREOCCUPANO FASCISTI NELLE PERIFERIE, PIU’ CHE AL SALONE DEL LIBRO»

«Mi preoccupa che i fascisti si radichino nelle periferie, e tra i lavoratori molto di più che una casa editrice sia al Salone del Libro di Torino. Mi preoccupa che il PD usi l’antifascismo come chiamata al voto utile alle elezioni, dando estrema visibilità ai fascisti e legittimandoli nelle periferie. Perché se il popolo odia il PD, e ha ragione per farlo, è facile che passi a abbracciare chi dal PD è odiato» Così Marco Rizzo segretario del Partito Comunista. «Se la sinistra continua a fare la parte degli intellettuali spocchiosi, non avrà futuro. L’unico modo per fermare l’avanzata della destra è difendere con coerenza i lavoratori, le classi popolari, non svendere i diritti sociali alle banche e all’Unione Europea come ha fatto il PD. E soprattutto significa non perdere terreno, nei quartieri come in ogni luogo della società. Abbandonare un posto significa lasciarlo ai fascisti indisturbati. Per questo – conclude la nota – lavoriamo per rafforzare il Partito Comunista. Per avere militanti, presidi territoriali, strutture, in grado di poter contrstare davvero tutto questo».

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RIZZO: «IL PC AUTONOMO DA LISTE ELETTORALI DI SINISTRA»

RIZZO: «IL PC AUTONOMO DA LISTE ELETTORALI DI SINISTRA»

«Quest’oggi la riconosciuta attenzione di Paolo Mieli sulla prima pagina del Corriere della Sera in merito alle sorti della cosiddetta sinistra, vede il sottoscritto, in qualità di segretario del Partito Comunista, inserito nell’elenco dei capofila che potrebbero costituire una sorta di aggregato politico/elettorale nell’odierno contesto. Nulla di più sbagliato. Il Partito Comunista che ho l’onore di dirigere ha elaborato una linea politica che considera esauriti i cosiddetti “margini del riformismo”. Mai come oggi serve un cambio radicale del sistema. Il progresso tecnologico ci consente due vie: la concentrazione di ricchezza nelle mani di pochissime persone oppure, diametralmente, la redistribuzione di ricchezza e lavoro per tutti. Noi chiamano questa prospettiva col termine esatto di socialismo/comunismo. Nulla di più lontano quindi dai vari Pisapia, D’Alema, Fratoianni e Falcone che alla fine non prefigurano un diverso modello sociale ma solo un aggiustamento del capitalismo globalizzato, peraltro sulla stessa modalità del M5S. Se mi chiedessero se sono di sinistra risponderei: No, un’altra cosa. Sono Comunista». Nota del Segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo.

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