IL PARTITO COMUNISTA INCONTRA IL PARTITO COMUNISTA CINESE È da poco rientrata in Italia, dopo un lungo viaggio ospiti del PCC, la delegazione del partito comunista guidata dal segretario nazionale della federazione della gioventù comunista Nicolas Gabrielli. I nostri compagni si sono confrontati con le più alte cariche del partito comunista cinese sui temi del multipolarismo e sulla costruzione di un mondo di pace, di giustizia sociale e di prosperità comune. Abbiamo inoltre approfondito i metodi di applicazione creativi e la concretezza che contraddistingue la Repubblica Popolare Cinese nella sua strada verso il socialismo. Siamo riusciti a stringere ulteriormente i rapporti, come federazione della gioventù comunista, con la lega della gioventù comunista cinese in un’ottica di unione delle prospettive di lotta per le sfide globali che ci attendono. Condivideremo nelle prossime settimane alcune delle tematiche che abbiamo ritrovato di maggior interesse per noi in quanto giovani, comunisti e proiettati su un mondo in evoluzione. Federazione Gioventù Comunista


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IL PARTITO COMUNISTA INCONTRA IL PARTITO COMUNISTA CINESE

È da poco rientrata in Italia, dopo un lungo viaggio ospiti del PCC, la delegazione del partito comunista guidata dal segretario nazionale della federazione della gioventù comunista Nicolas Gabrielli.

I nostri compagni si sono confrontati con le più alte cariche del partito comunista cinese sui temi del multipolarismo e sulla costruzione di un mondo di pace, di giustizia sociale e di prosperità comune.
Abbiamo inoltre approfondito i metodi di applicazione creativi e la concretezza che contraddistingue la Repubblica Popolare Cinese nella sua strada verso il socialismo.

Siamo riusciti a stringere ulteriormente i rapporti, come federazione della gioventù comunista, con la lega della gioventù comunista cinese in un’ottica di unione delle prospettive di lotta per le sfide globali che ci attendono.

Condivideremo nelle prossime settimane alcune delle tematiche che abbiamo ritrovato di maggior interesse per noi in quanto giovani, comunisti e proiettati su un mondo in evoluzione.
Federazione Gioventù Comunista

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CINA: LA VIA DELLA PACE La Cina ripropone nuovamente la via della pace nel conflitto russo-ucraino e lo fa con un dialogo telefonico con Zelenskij. Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi JinPing durante il colloquio ha dichiarato: “Dialogo e negoziati sono l’unica via percorribile. L’Ucraina dovrebbe cogliere l’opportunità e creare condizioni favorevoli per la soluzione politica della crisi”, inoltre ha ribadito che la posizione della Cina è quella di facilitare i colloqui di Pace e i Negoziati, visto anche il rapporto che hanno con la Russia. Il Governo Cinese invierà in Ucraina il rappresentante per gli Affari Eurasiatici, per dialogare con tutte le parti sulla gestione della Soluzione politica della crisi, nel mentre il l presidente Putin ha manifestato il suo apprezzamento per la posizione della Cina, ricordando che la Russia è aperta ai colloqui per la Pace, e che accoglie con favore il lavoro diplomatico cinese dichiarando: “Il Piano di Pace della Cina può essere preso come una base per un accordo pacifico sulla questione in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”. Se Zelens’kyj dovesse rifiutare, allora mostrerebbe al Mondo intero che non è la Russia a non voler negoziare, a non essere aperta al Dialogo, ma l’Ucraina, che quindi – di fronte alla disponibilità Cinese – continuerebbe a optare per un conflitto prolungato. La Cina si promuove come mediatore in questo conflitto dimostrando che una via per arrivare alla Pace è possibile, Gli Usa, Zelenskij e la NATO sono stati coloro che hanno rifiutato qualsiasi azione diplomatica con il chiaro intento di portare avanti questa guerra, come hanno già fatto violando per 8 anni gli accordi di Minsk.


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CINA: LA VIA DELLA PACE

La Cina ripropone nuovamente la via della pace nel conflitto russo-ucraino e lo fa con un dialogo telefonico con Zelenskij.
Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi JinPing durante il colloquio ha dichiarato: “Dialogo e negoziati sono l’unica via percorribile. L’Ucraina dovrebbe cogliere l’opportunità e creare condizioni favorevoli per la soluzione politica della crisi”, inoltre ha ribadito che la posizione della Cina è quella di facilitare i colloqui di Pace e i Negoziati, visto anche il rapporto che hanno con la Russia.

Il Governo Cinese invierà in Ucraina il rappresentante per gli Affari Eurasiatici, per dialogare con tutte le parti sulla gestione della Soluzione politica della crisi, nel mentre il l presidente Putin ha manifestato il suo apprezzamento per la posizione della Cina, ricordando che la Russia è aperta ai colloqui per la Pace, e che accoglie con favore il lavoro diplomatico cinese dichiarando: “Il Piano di Pace della Cina può essere preso come una base per un accordo pacifico sulla questione in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”.

Se Zelens’kyj dovesse rifiutare, allora mostrerebbe al Mondo intero che non è la Russia a non voler negoziare, a non essere aperta al Dialogo, ma l’Ucraina, che quindi – di fronte alla disponibilità Cinese – continuerebbe a optare per un conflitto prolungato.

La Cina si promuove come mediatore in questo conflitto dimostrando che una via per arrivare alla Pace è possibile, Gli Usa, Zelenskij e la NATO sono stati coloro che hanno rifiutato qualsiasi azione diplomatica con il chiaro intento di portare avanti questa guerra, come hanno già fatto violando per 8 anni gli accordi di Minsk.

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LA NATO OCCUPA LA SARDEGNA A dimostrazione di quanto il nostro Stato sia succube e ormai una colonia di USA e NATO è la vera e propria invasione della Sardegna da parte della NATO. La NATO sta inviando in Sardegna 3000 militari e 700 mezzi per un’esercitazione, l’operazione militare congiunta di otto paesi della Nato, “Noble Jump 2023”, nobile salto, è iniziata con un obiettivo messo nero su bianco: il soccorso congiunto verso uno Stato alleato sotto attacco. E’ stata scelta l’Isola dei Nuraghi per simulare il Paese preso di mira da un ipotetico nemico. Il manuale della magnificenza della Nato prevede il rapido convergere di ogni genere di mezzi e uomini nel punto prescelto. In questo caso lo sbarco alleato è previsto da nord a sud, negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Decimomannu e Alghero, nei porti di Cagliari, dal molo Ichnusa al Terminal container, sino a Olbia, passando per quello di Sant’Antioco. Uno sbarco concentrico di tremila uomini e ben settecento blindati e mezzi da guerra. Navi cariche di armi e munizioni che da giorni navigano dal nord Europa verso la Sardegna. Tutta l’operazione dovrebbe durare 20 giorni, in cui la popolazione della Sardegna sarà costretta ad essere sotto l’occupazione militare della NATO. Ancora più esplicito è stato il comune di Villamassargia che ha dichiarato: «Si ricorda che le colonne militari in marcia non possono essere interrotte ai sensi dell’art.163 del Codice della Strada». Il porto di Cagliari, è diventato uno scenario da guerra mondiale, con tutti i fronti occupati da navi da guerra di ogni genere. Infine il Porto Canale di Cagliari trasformato in un presidio bellico senza che sia stato autorizzato dal Comitato misto paritetico e dalla stessa Regione, senza l’adozione del disciplinare d’uso previsto dalla legge sulle servitù militari. BISOGNA DIRE BASTA ALL’ARROGANZA DELLA NATO E RIBELLARCI, PER QUESTO E’ NECESSARIO FIRMARE PER “IL REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” PROMOSSO DAL PROFESSOR PENNETTA


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LA NATO OCCUPA LA SARDEGNA

A dimostrazione di quanto il nostro Stato sia succube e ormai una colonia di USA e NATO è la vera e propria invasione della Sardegna da parte della NATO.

La NATO sta inviando in Sardegna 3000 militari e 700 mezzi per un’esercitazione, l’operazione militare congiunta di otto paesi della Nato, “Noble Jump 2023”, nobile salto, è iniziata con un obiettivo messo nero su bianco: il soccorso congiunto verso uno Stato alleato sotto attacco. E’ stata scelta l’Isola dei Nuraghi per simulare il Paese preso di mira da un ipotetico nemico.
Il manuale della magnificenza della Nato prevede il rapido convergere di ogni genere di mezzi e uomini nel punto prescelto. In questo caso lo sbarco alleato è previsto da nord a sud, negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Decimomannu e Alghero, nei porti di Cagliari, dal molo Ichnusa al Terminal container, sino a Olbia, passando per quello di Sant’Antioco. Uno sbarco concentrico di tremila uomini e ben settecento blindati e mezzi da guerra. Navi cariche di armi e munizioni che da giorni navigano dal nord Europa verso la Sardegna.
Tutta l’operazione dovrebbe durare 20 giorni, in cui la popolazione della Sardegna sarà costretta ad essere sotto l’occupazione militare della NATO.
Ancora più esplicito è stato il comune di Villamassargia che ha dichiarato: «Si ricorda che le colonne militari in marcia non possono essere interrotte ai sensi dell’art.163 del Codice della Strada». Il porto di Cagliari, è diventato uno scenario da guerra mondiale, con tutti i fronti occupati da navi da guerra di ogni genere. Infine il Porto Canale di Cagliari trasformato in un presidio bellico senza che sia stato autorizzato dal Comitato misto paritetico e dalla stessa Regione, senza l’adozione del disciplinare d’uso previsto dalla legge sulle servitù militari.

BISOGNA DIRE BASTA ALL’ARROGANZA DELLA NATO E RIBELLARCI, PER QUESTO E’ NECESSARIO FIRMARE PER “IL REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” PROMOSSO DAL PROFESSOR PENNETTA

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TENETEVI IL VOSTRO PNRR E TOGLIETECI I PALETTI Il 2024 segnerà il ritorno dei paletti comunitari. Solo che i paletti se li troveranno conficcati i lavoratori italiani. Ridurre la spesa pubblica di sedici miliardi l’anno per quattro anni. Questa è la ricetta per non violare il nuovo Patto di Stabilità, come lo ha presentato la Commissione Ue. Ma facciamo un altro conto. Il PNRR dovrebbe farci arrivare 191 miliardi. La maggior parte per il Ministero delle Infrastrutture (39 miliardi) e il Ministero della Transizione ecologica (34 miliardi). Per il resto ormai è chiaro che non si riusciranno a impegnare. Per esempio, nella scuola o per i Comuni non ci sarà la possibilità materiale di scrivere i progetti perché semplicemente manca il personale nella Pubblica Amministrazione. Inoltre sono in maggior parte a prestito, quindi a tassi non noti. Il resto, a “fondo perduto”, è una truffa, perché comunque andrà sul bilancio comunitario, dove l’Italia è contributore netto, ossia gli diamo più di quello che riceviamo. Ma allora facciamo una cosa. Tenetevi il vostro PNRR avvelenato e lasciateci in pace coi vostri “paletti” Questo il risultato della mancanza di sovranità.


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TENETEVI IL VOSTRO PNRR E TOGLIETECI I PALETTI

Il 2024 segnerà il ritorno dei paletti comunitari.
Solo che i paletti se li troveranno conficcati i lavoratori italiani.
Ridurre la spesa pubblica di sedici miliardi l’anno per quattro anni. Questa è la ricetta per non violare il nuovo Patto di Stabilità, come lo ha presentato la Commissione Ue.
Ma facciamo un altro conto. Il PNRR dovrebbe farci arrivare 191 miliardi. La maggior parte per il Ministero delle Infrastrutture (39 miliardi) e il Ministero della Transizione ecologica (34 miliardi).
Per il resto ormai è chiaro che non si riusciranno a impegnare. Per esempio, nella scuola o per i Comuni non ci sarà la possibilità materiale di scrivere i progetti perché semplicemente manca il personale nella Pubblica Amministrazione.
Inoltre sono in maggior parte a prestito, quindi a tassi non noti. Il resto, a “fondo perduto”, è una truffa, perché comunque andrà sul bilancio comunitario, dove l’Italia è contributore netto, ossia gli diamo più di quello che riceviamo.
Ma allora facciamo una cosa. Tenetevi il vostro PNRR avvelenato e lasciateci in pace coi vostri “paletti”
Questo il risultato della mancanza di sovranità.

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L’INCOERENZA DEI 5 STELLE La coerenza dei grillini è sempre stata nota a tutti gli italiani, da quando sono riusciti ad entrare in parlamento la prima volta hanno detto tutto e il contrario di tutto e fatto tutto e il contrario di tutto. Da essere contro l’Euro e Ue ne sono diventati fedeli servitori, da identificare come principale nemico il PD, dopo ci hanno fatto due governi e Di Maio si è persino staccato per correre alle elezioni alleato col tanto odiato PD. L’opportunismo dei grillini continua ancora adesso con Giancarlo Cancelleri che da ex viceministro dei 5Stelle passa direttamente a Forza Italia che ha dichiarato: «Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate, ho cambiato idea. Oggi c’è una famiglia di valori che mi può accogliere e che l’ha fatto nonostante io abbia espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e ha ha voluto tributarmi un gesto di affetto e di stima, che ho apprezzato». Oppure Manlio Di Stefano, un tempo “duro e puro” del M5S, filorusso, filocinese, filopalestinese ed estimatore di Cuba e del Venezuela chavista, dopo essere giunto a occupare la poltrona di sottosegretario agli Esteri è diventato più atlantista, filo-yankee, russofobo e sionista di Stoltenberg. Convertito sulla via di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, come Di Maio. Lo stesso di Maio adesso è riuscito a riciclarsi come nuovo inviato Ue per il Golfo Persico. L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in una lettera inviata ai Ventisette Stati membri, ha indicato l’ex ministro degli Esteri per ricoprire il ruolo. Per finire con Conte e tutti coloro che sono rimasti nei 5 Stelle, che dopo aver fatto un governo con la Lega, uno con il PD e uno con PD, Lega, Forza Italia in supporto a Draghi, adesso cercano di riciclarsi pacifisti dopo che per più di 6 mesi hanno avallato tutte le politiche guerrafondaie di Draghi, UE e NATO


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L’INCOERENZA DEI 5 STELLE

La coerenza dei grillini è sempre stata nota a tutti gli italiani, da quando sono riusciti ad entrare in parlamento la prima volta hanno detto tutto e il contrario di tutto e fatto tutto e il contrario di tutto.
Da essere contro l’Euro e Ue ne sono diventati fedeli servitori, da identificare come principale nemico il PD, dopo ci hanno fatto due governi e Di Maio si è persino staccato per correre alle elezioni alleato col tanto odiato PD.

L’opportunismo dei grillini continua ancora adesso con Giancarlo Cancelleri che da ex viceministro dei 5Stelle passa direttamente a Forza Italia che ha dichiarato: «Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate, ho cambiato idea. Oggi c’è una famiglia di valori che mi può accogliere e che l’ha fatto nonostante io abbia espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e ha ha voluto tributarmi un gesto di affetto e di stima, che ho apprezzato».

Oppure Manlio Di Stefano, un tempo “duro e puro” del M5S, filorusso, filocinese, filopalestinese ed estimatore di Cuba e del Venezuela chavista, dopo essere giunto a occupare la poltrona di sottosegretario agli Esteri è diventato più atlantista, filo-yankee, russofobo e sionista di Stoltenberg. Convertito sulla via di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, come Di Maio.
Lo stesso di Maio adesso è riuscito a riciclarsi come nuovo inviato Ue per il Golfo Persico.
L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in una lettera inviata ai Ventisette Stati membri, ha indicato l’ex ministro degli Esteri per ricoprire il ruolo.
Per finire con Conte e tutti coloro che sono rimasti nei 5 Stelle, che dopo aver fatto un governo con la Lega, uno con il PD e uno con PD, Lega, Forza Italia in supporto a Draghi, adesso cercano di riciclarsi pacifisti dopo che per più di 6 mesi hanno avallato tutte le politiche guerrafondaie di Draghi, UE e NATO

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Oggi il Partito Comunista ha celebrato la giornata del 25 Aprile, non passivamente, ma raccogliendo le FIRME per il REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA promosso dal Professor Pennetta e ricordando che i partigiani, per la maggioranza comunisti, non sono morti e non hanno lottato per questa Italia. Soprattutto non sono morti per aver poi infangata la memoria a causa di partiti che si sono venduti l’anima accostando questa data e il ricordo di quelle gesta a NATO e Bandiere naziste. Dobbiamo tornare nuovamente a liberare il Paese da chi l’ha occupato, una banda di criminali che sostiene una sporca guerra e nel frattempo smantella il lavoro, la sanità, l’istruzione e i trasporti pur di finanziarla e di restare chini ai padroni del mondo: Multinazionali, NATO, USA ,banche e finanza che governano l’Unione Europea e tutti i Paesi Capitalisti. PERCHÉ ANTIFASCISMO È ANTICAPITALISMO


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Oggi il Partito Comunista ha celebrato la giornata del 25 Aprile, non passivamente, ma raccogliendo le FIRME per il REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA promosso dal Professor Pennetta e ricordando che i partigiani, per la maggioranza comunisti, non sono morti e non hanno lottato per questa Italia. Soprattutto non sono morti per aver poi infangata la memoria a causa di partiti che si sono venduti l’anima accostando questa data e il ricordo di quelle gesta a NATO e Bandiere naziste.

Dobbiamo tornare nuovamente a liberare il Paese da chi l’ha occupato, una banda di criminali che sostiene una sporca guerra e nel frattempo smantella il lavoro, la sanità, l’istruzione e i trasporti pur di finanziarla e di restare chini ai padroni del mondo: Multinazionali, NATO, USA ,banche e finanza che governano l’Unione Europea e tutti i Paesi Capitalisti.

PERCHÉ ANTIFASCISMO È ANTICAPITALISMO

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Ieri a Chieti sì è svolta l’iniziativa del Partito Comunista sul tema della Geopolitica e del Multipolarismo. L’interessante dibattito che si è sviluppato ha visto la partecipazione del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo, il quale ha così potuto analizzare e spiegare la situazione globale in cui ci troviamo e di rimando quella del nostro paese, senza dimenticare la posizione dei comunisti.


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Ieri a Chieti sì è svolta l’iniziativa del Partito Comunista sul tema della Geopolitica e del Multipolarismo.

L’interessante dibattito che si è sviluppato ha visto la partecipazione del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo, il quale ha così potuto analizzare e spiegare la situazione globale in cui ci troviamo e di rimando quella del nostro paese, senza dimenticare la posizione dei comunisti.

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