Il 19 Aprile VITTORIA CUBANA CONTRO L’INVASIONE USA. Il 17 aprile 1961, il ‘Democratico’ KENNEDY LANCIA L’INVASIONE DI CUBA con l’operazione “Baia dei porci”. I motivi di questa operazione sono semplici: Gli Usa non digerivano l’indipendenza politica dell’isola, volevano distruggere i piani che avrebbero potuto coinvolgere altri Paesi centro e sud americani e l’avvicinamento di Cuba al campo socialista Infatti il socialismo cubano ha inferto gravi danni ai padroni e alla mafia statunitense. Nel giugno 1960 Fidel Castro, aveva nazionalizzato le raffinerie della Esso di John D. Rockefeller e della Shell, ad Havana Harbor e della Texaco a Santiago di Cuba, perché si erano rifiutate di raffinare il petrolio sovietico. Il 17 settembre vennero espropriate tutte le banche statunitensi, compresa la First National City Bank di New York di James Stillman Rockefeller, la First National Bank di Boston e la Chase Manhattan Bank, di David Rockefeller, e altre società; in ottobre furono chiusi casinò e le catene di “alberghi” Riviera e Capri (alberghi per il Turismo sessuale), di Meyer Lansky, di Lucky Luciano, di Santo Trafficante Sr. e di Frank Costello. In campo agricolo, con la riforma agraria, il governo aveva distribuito ai contadini cubani, raccolti in società cooperative, 270000 ettari di latifondo e porzioni di territorio già coltivato. Circa 35 000 ettari della United Fruit Company di proprietà di Nelson Rockefeller (Rockefeller-owned United Fruit Company, UFCO) della quale Allen Dulles, direttore della CIA, aveva capitali azionari e come socio di maggioranza ne era presidente e rappresentante legale. Aveva perso proprietà la ITT Corporation e altre aziende statunitensi, la maggior parte produttrici di zucchero, fra cui la West Indies Sugar Company, per un totale di 70000 ettari. Questi terreni furono risarciti, dal governo cubano, al prezzo dichiarato dalle società al catasto, ma i proprietari si lamentarono che il prezzo fosse troppo basso. Il 17 Aprile gli Stati Uniti inviarono 2mila mercenari cubani addestrati dalla Cia, più militari Statunitensi di supporto, sei navi e 16 aerei B26. In 2 giorni l’aviazione cubana, affonderà 5 navi e verranno abbattuti anche 11 aerei B26, 1200 mercenari furono fatti prigionieri e in seguito liberati. 19/04/1961 – 2023 – Playa Girón – 62 anni vincenti! GIRON – LA PRIMERA GRAN DERROTA DEL IMPERIALISMO YANQUI EN AMERICA LATINA


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Il 19 Aprile VITTORIA CUBANA CONTRO L’INVASIONE USA.

Il 17 aprile 1961, il ‘Democratico’ KENNEDY LANCIA L’INVASIONE DI CUBA con l’operazione “Baia dei porci”.
I motivi di questa operazione sono semplici: Gli Usa non digerivano l’indipendenza politica dell’isola, volevano distruggere i piani che avrebbero potuto coinvolgere altri Paesi centro e sud americani e l’avvicinamento di Cuba al campo socialista

Infatti il socialismo cubano ha inferto gravi danni ai padroni e alla mafia statunitense.
Nel giugno 1960 Fidel Castro, aveva nazionalizzato le raffinerie della Esso di John D. Rockefeller e della Shell, ad Havana Harbor e della Texaco a Santiago di Cuba, perché si erano rifiutate di raffinare il petrolio sovietico.
Il 17 settembre vennero espropriate tutte le banche statunitensi, compresa la First National City Bank di New York di James Stillman Rockefeller, la First National Bank di Boston e la Chase Manhattan Bank, di David Rockefeller, e altre società; in ottobre furono chiusi casinò e le catene di “alberghi” Riviera e Capri (alberghi per il Turismo sessuale), di Meyer Lansky, di Lucky Luciano, di Santo Trafficante Sr. e di Frank Costello.
In campo agricolo, con la riforma agraria, il governo aveva distribuito ai contadini cubani, raccolti in società cooperative, 270000 ettari di latifondo e porzioni di territorio già coltivato.
Circa 35 000 ettari della United Fruit Company di proprietà di Nelson Rockefeller (Rockefeller-owned United Fruit Company, UFCO) della quale Allen Dulles, direttore della CIA, aveva capitali azionari e come socio di maggioranza ne era presidente e rappresentante legale.
Aveva perso proprietà la ITT Corporation e altre aziende statunitensi, la maggior parte produttrici di zucchero, fra cui la West Indies Sugar Company, per un totale di 70000 ettari.
Questi terreni furono risarciti, dal governo cubano, al prezzo dichiarato dalle società al catasto, ma i proprietari si lamentarono che il prezzo fosse troppo basso.

Il 17 Aprile gli Stati Uniti inviarono 2mila mercenari cubani addestrati dalla Cia, più militari Statunitensi di supporto, sei navi e 16 aerei B26.
In 2 giorni l’aviazione cubana, affonderà 5 navi e verranno abbattuti anche 11 aerei B26, 1200 mercenari furono fatti prigionieri e in seguito liberati.

19/04/1961 – 2023 – Playa Girón – 62 anni vincenti!

GIRON – LA PRIMERA GRAN DERROTA DEL IMPERIALISMO YANQUI EN AMERICA LATINA

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GLI USA PROVOCANO LA CINA Il Pentagono ha annunciato l’arrivo di 200 soldati Usa a Taiwan. Questo processo è iniziato con 20-30 persone e il numero di soldati americani è in costante aumento. È dichiarato ufficialmente che lo scopo dell’invio è l’addestramento delle truppe taiwanesi. Gli americani stanno preparando i taiwanesi alla guerriglia contro la Cina, e la parte più importante è l’aumento sistematico del personale americano in arrivo sull’isola, ponendo le basi per il dispiegamento di truppe a più numerose in caso di guerra. Inoltre, Bloomberg ha reso noto che Taiwan acquisterà fino a 400 missili anti-nave Harpoon dagli Stati Uniti “in risposta alla crescente minaccia della Cina”. Il Pentagono aveva annunciato un accordo del valore di 1,17 miliardi di dollari solo per la fornitura di missili. Gli USA si confermano la nazione più arrogante e belligerante del pianeta, quello che stanno facendo alla Cina è una vera e propria provocazione che potrebbe sfociare in una nuova guerra.


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GLI USA PROVOCANO LA CINA

Il Pentagono ha annunciato l’arrivo di 200 soldati Usa a Taiwan. Questo processo è iniziato con 20-30 persone e il numero di soldati americani è in costante aumento. È dichiarato ufficialmente che lo scopo dell’invio è l’addestramento delle truppe taiwanesi.

Gli americani stanno preparando i taiwanesi alla guerriglia contro la Cina, e la parte più importante è l’aumento sistematico del personale americano in arrivo sull’isola, ponendo le basi per il dispiegamento di truppe a più numerose in caso di guerra.

Inoltre, Bloomberg ha reso noto che Taiwan acquisterà fino a 400 missili anti-nave Harpoon dagli Stati Uniti “in risposta alla crescente minaccia della Cina”. Il Pentagono aveva annunciato un accordo del valore di 1,17 miliardi di dollari solo per la fornitura di missili.

Gli USA si confermano la nazione più arrogante e belligerante del pianeta, quello che stanno facendo alla Cina è una vera e propria provocazione che potrebbe sfociare in una nuova guerra.

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10 MILIARDI DI TAGLI ALLE PENSIONI DA QUESTO GOVERNO VENDUTO In Francia sono mesi che vanno avanti le proteste contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. In Italia invece, dopo aver innalzato l’età pensionabile fino quasi a 70 anni nel silenzio assordante dei sindacati, adesso le taglieranno ulteriormente impoverendo ancora di più un popolo già straziato dalla crisi e dai soldi spesi per l’Ucraina. Dal taglio del valore reale delle pensioni provengono una buona parte dei soldi per finanziare misure della prossima legge di bilancio come “quota 103” e l’estensione della flat tax per le partite Iva ma in realtà i 10 miliardi di tagli stanno finanziando l’invio di armi e il sostegno all’Ucraialna. La riduzione delle rivalutazioni (che viene stabilito al di sotto dell’attuale livello di inflazione anche per le minime) garantirà nel 2023 risparmi alle casse pubbliche per 2,1 miliardi di euro. Stando alle tabelle allegate alle relazione il taglio alle pensioni raddoppia a 4 miliardi nel 2024 per poi mantenersi poco al di sotto di questa soglia fino al 2030. I salari non aumentano, la Fornero rimane e hanno tagliato le pensioni, questi sono i provvedimenti per il popolo italiano che sta portando avanti il governo Meloni. Un governo sempre più identico al precedente guidato da Mario Draghi.


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10 MILIARDI DI TAGLI ALLE PENSIONI
DA QUESTO GOVERNO VENDUTO

In Francia sono mesi che vanno avanti le proteste contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. In Italia invece, dopo aver innalzato l’età pensionabile fino quasi a 70 anni nel silenzio assordante dei sindacati, adesso le taglieranno ulteriormente impoverendo ancora di più un popolo già straziato dalla crisi e dai soldi spesi per l’Ucraina.

Dal taglio del valore reale delle pensioni provengono una buona parte dei soldi per finanziare misure della prossima legge di bilancio come “quota 103” e l’estensione della flat tax per le partite Iva ma in realtà i 10 miliardi di tagli stanno finanziando l’invio di armi e il sostegno all’Ucraialna.
La riduzione delle rivalutazioni (che viene stabilito al di sotto dell’attuale livello di inflazione anche per le minime) garantirà nel 2023 risparmi alle casse pubbliche per 2,1 miliardi di euro. Stando alle tabelle allegate alle relazione il taglio alle pensioni raddoppia a 4 miliardi nel 2024 per poi mantenersi poco al di sotto di questa soglia fino al 2030.

I salari non aumentano, la Fornero rimane e hanno tagliato le pensioni, questi sono i provvedimenti per il popolo italiano che sta portando avanti il governo Meloni. Un governo sempre più identico al precedente guidato da Mario Draghi.

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ANCHE IL BRASILE E’ CONTRO LA GUERRA In tutto il mondo sempre più Nazioni esprimono la loro contrarietà alla guerra e alle sanzioni imposte alla Russia, allontanandosi sempre di più dall’arroganza della NATO e degli USA e dialogando con la Cina e Russia per far sì che questa guerra cessi nel minor tempo possibile. Il presidente del Brasile ha ribadito, durante la sua permanenza in Cina, la volontà di creare con la Cina una partnership strategica che duri per molti decenni. Non solo sul piano commerciale, ma anche sul piano scientifico, tecnologico, aerospaziale e universitario e il bisogno di una politica che trasformi la Cina in un partner per il Brasile. Sulla guerra ha poi dichiarato: Tutti parlano solo di guerra. Tutti parlano solo di dare più armi all’Ucraina per attaccare la Russia o per consentire alla NATO di espandersi ancora più vicino alla frontiera russa. La Cina vuole la pace, il Brasile vuole la pace, l’India vuole la pace, l’Indonesia vuole la pace, e allora è venuto il momento che questi paesi si uniscano e avanzino una proposta di pace per la guerra in Ucraina. L’Unione Europea ha sempre svolto un ruolo importante come punto di equilibrio per la pace nel mondo, non partecipando direttamente ai conflitti. Adesso, invece, è entrata direttamente nel conflitto. Quando Scholz è venuto in Brasile a chiederci di vendergli missili da dare all’Ucraina, io ho detto di no perché il Brasile non vuole lasciarsi coinvolgere in questa guerra. Sempre più paesi dimostrano di essere contrari all’arroganza e all’imperialismo della NATO e degli USA e li stanno sempre più isolando, solamente l’UE (con il nostro governo in primis) continuano a far loro da fedeli servitori.


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ANCHE IL BRASILE E’ CONTRO LA GUERRA

In tutto il mondo sempre più Nazioni esprimono la loro contrarietà alla guerra e alle sanzioni imposte alla Russia, allontanandosi sempre di più dall’arroganza della NATO e degli USA e dialogando con la Cina e Russia per far sì che questa guerra cessi nel minor tempo possibile.

Il presidente del Brasile ha ribadito, durante la sua permanenza in Cina, la volontà di creare con la Cina una partnership strategica che duri per molti decenni. Non solo sul piano commerciale, ma anche sul piano scientifico, tecnologico, aerospaziale e universitario e il bisogno di una politica che trasformi la Cina in un partner per il Brasile.

Sulla guerra ha poi dichiarato: Tutti parlano solo di guerra. Tutti parlano solo di dare più armi all’Ucraina per attaccare la Russia o per consentire alla NATO di espandersi ancora più vicino alla frontiera russa. La Cina vuole la pace, il Brasile vuole la pace, l’India vuole la pace, l’Indonesia vuole la pace, e allora è venuto il momento che questi paesi si uniscano e avanzino una proposta di pace per la guerra in Ucraina.
L’Unione Europea ha sempre svolto un ruolo importante come punto di equilibrio per la pace nel mondo, non partecipando direttamente ai conflitti. Adesso, invece, è entrata direttamente nel conflitto. Quando Scholz è venuto in Brasile a chiederci di vendergli missili da dare all’Ucraina, io ho detto di no perché il Brasile non vuole lasciarsi coinvolgere in questa guerra.

Sempre più paesi dimostrano di essere contrari all’arroganza e all’imperialismo della NATO e degli USA e li stanno sempre più isolando, solamente l’UE (con il nostro governo in primis) continuano a far loro da fedeli servitori.

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GOVERNO MELONI :”GLI STIPENDI DEVONO CRESCERE POCO” “Gli stipendi devono crescere poco perché tanto, prima o poi, l’inflazione si arresterà risolvendo il problema ” questa è la frase shock che la premier Giorgia Meloni ha dichiarato pubblicamente nell’ultimo Consiglio dei Ministri, dimostrando il proprio disinteresse verso tutti quelli che vivono del proprio lavoro con la volontà di non voler aiutarli a uscire da questa crisi. Crolla il potere di acquisto degli italiani che per sopravvivere tra inflazione e caro vita devono attingere ai propri risparmi o a debito. Dopo quattro anni di aumenti costanti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie è infatti diminuito enormemente. l’Italia è l’unico Paese europeo in cui gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni e il governo non vuole che gli stipendi seguano l’inflazione. Alla Meloni interessa solamente il benessere delle multinazionali e non del popolo che ogni giorno si impoverisce ulteriormente e non riesce ad arrivare a fine mese. C’È BISOGNO DI UNA NUOVA SCALA MOBILE


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GOVERNO MELONI :”GLI STIPENDI DEVONO CRESCERE POCO”

“Gli stipendi devono crescere poco perché tanto, prima o poi, l’inflazione si arresterà risolvendo il problema ” questa è la frase shock che la premier Giorgia Meloni ha dichiarato pubblicamente nell’ultimo Consiglio dei Ministri, dimostrando il proprio disinteresse verso tutti quelli che vivono del proprio lavoro con la volontà di non voler aiutarli a uscire da questa crisi.

Crolla il potere di acquisto degli italiani che per sopravvivere tra inflazione e caro vita devono attingere ai propri risparmi o a debito. Dopo quattro anni di aumenti costanti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie è infatti diminuito enormemente.

l’Italia è l’unico Paese europeo in cui gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni e il governo non vuole che gli stipendi seguano l’inflazione.
Alla Meloni interessa solamente il benessere delle multinazionali e non del popolo che ogni giorno si impoverisce ulteriormente e non riesce ad arrivare a fine mese.

C’È BISOGNO DI UNA NUOVA SCALA MOBILE

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IL GOVERNO MELONI DA IL COLPO DI GRAZIA ALLA SANITA’ PUBBLICA Con l’approvazione del decreto Calderoli, che ora si avvia al suo iter parlamentare, il Governo accelera sull’autonomia differenziata delle regioni in ambito sanitario e sulla strada della privatizzazione, uccidendo definitivamente la Sanità Pubblica che fino a 30 anni fa era un’eccellenza del nostro Paese. L’inizio della fine per il nostro Sistema Sanitario Nazionale infatti è il 2001 in quell’anno viene approvata la riforma del titolo V della Costituzione che ribalta il rapporto tra Stato Centrale e Autonomie Locali. Da quel momento in poi vengono elencate le competenze specifiche dello Stato Centrale e vengono invece definite le materie oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Gli ambiti sono molteplici. Citiamo per brevità quelli che riguardano la vita quotidiana di tutti noi come: sanità, istruzione, lavoro, rapporti internazionali e con la Ue, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Nel 2000 il Sistema Sanitario Nazionale italiano era il secondo al mondo per efficienza dopo quello francese. A vent’anni di distanza, spingendo l’acceleratore su autonomie e investendo meno, per gran parte della popolazione un diritto si sta trasformando nemmeno troppo lentamente in un privilegio. Con buona pace della nostra Costituzione. Sabato infatti sono scese 14 mila persone in piazza per la difesa della sanità pubblica a Vicenza, un piccolo segnale molto importante per dire che il popolo italiano lotta ancora per i propri diritti.


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IL GOVERNO MELONI DA IL COLPO DI GRAZIA ALLA SANITA’ PUBBLICA

Con l’approvazione del decreto Calderoli, che ora si avvia al suo iter parlamentare, il Governo accelera sull’autonomia differenziata delle regioni in ambito sanitario e sulla strada della privatizzazione, uccidendo definitivamente la Sanità Pubblica che fino a 30 anni fa era un’eccellenza del nostro Paese.

L’inizio della fine per il nostro Sistema Sanitario Nazionale infatti è il 2001 in quell’anno viene approvata la riforma del titolo V della Costituzione che ribalta il rapporto tra Stato Centrale e Autonomie Locali. Da quel momento in poi vengono elencate le competenze specifiche dello Stato Centrale e vengono invece definite le materie oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Gli ambiti sono molteplici. Citiamo per brevità quelli che riguardano la vita quotidiana di tutti noi come: sanità, istruzione, lavoro, rapporti internazionali e con la Ue, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

Nel 2000 il Sistema Sanitario Nazionale italiano era il secondo al mondo per efficienza dopo quello francese. A vent’anni di distanza, spingendo l’acceleratore su autonomie e investendo meno, per gran parte della popolazione un diritto si sta trasformando nemmeno troppo lentamente in un privilegio. Con buona pace della nostra Costituzione.

Sabato infatti sono scese 14 mila persone in piazza per la difesa della sanità pubblica a Vicenza, un piccolo segnale molto importante per dire che il popolo italiano lotta ancora per i propri diritti.

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I giorni dell’aprile del 1975 rappresentarono una grande ventata di manifestazioni popolari spontanee in tutta Italia, probabilmente il culmine dell’agitazione politica nel corso degli anni Settanta. L’antifascismo militante collegato alla battaglia per la messa al bando del Msi, la lotta per la casa, le rivendicazioni operaie e di tutti i lavoratori, la battaglia contro le politiche d’austerità rappresentavano un fertile terreno di rivendicazione politica. mai adeguatamente riconosciuto dal Pci. Tali rivendicazioni politiche però si scontravano contro le politiche messe in piedi dai vari Governi a guida democristiana e costituivano un problema per la tenuta dell’ordine costituito, sostenuto da quasi tutto l’arco parlamentare. Fin dalla strage di Piazza Fontana nel dicembre del 1969, lo Stato e le sue strutture utilizzarono organizzazioni e militanti neofascisti per schiacciare le rivendicazioni popolari attraverso stragi ed omicidi, per instaurare un sistema basato sulla violenza poliziesca e sulla repressione di massa. Tra il 16 ed il 18 aprile 1975 quattro giovani compagni vennero uccisi da questa violenza legalizzata: Claudio Varalli, giovane comunista assassinato a Milano a colpi di pistola da neofascisti; Giannino Zibecchi, travolto da una camionetta della polizia durante una manifestazione, sempre a Milano; Rodolfo Boschi, iscritto al Pci ucciso a pistolettate dalla polizia a Firenze; Tonino Miccichè, militante di Lotta Continua ucciso da una guardia giurata. Vogliamo ricordare l’assassinio di questi compagni che allora si batterono per cambiare radicalmente, per rivoluzionare la società derelitta nella quale vivevano. Ricordiamo l’impegno militante di tanti compagni che sacrificarono la propria vita e che impegnarono sé stessi per costruire un mondo diverso non solo per sé stessi, ma per tutta la società. Noi comunisti ricorderemo i nostri morti nel rispetto delle ragioni della storia, nel ricordare chi stava dalla parte giusta e dalla parte sbagliata, ma soprattutto evidenziando una lotta politica che voleva il cambiamento di sistema. ANTIFASCISMO OGGI È ANTICAPITALISMO!


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I giorni dell’aprile del 1975 rappresentarono una grande ventata di manifestazioni popolari spontanee in tutta Italia, probabilmente il culmine dell’agitazione politica nel corso degli anni Settanta.
L’antifascismo militante collegato alla battaglia per la messa al bando del Msi, la lotta per la casa, le rivendicazioni operaie e di tutti i lavoratori, la battaglia contro le politiche d’austerità rappresentavano un fertile terreno di rivendicazione politica.
mai adeguatamente riconosciuto dal Pci.
Tali rivendicazioni politiche però si scontravano contro le politiche messe in piedi dai vari Governi a guida democristiana e costituivano un problema per la tenuta dell’ordine costituito, sostenuto da quasi tutto l’arco parlamentare.
Fin dalla strage di Piazza Fontana nel dicembre del 1969, lo Stato e le sue strutture utilizzarono organizzazioni e militanti neofascisti per schiacciare le rivendicazioni popolari attraverso stragi ed omicidi, per instaurare un sistema basato sulla violenza poliziesca e sulla repressione di massa.
Tra il 16 ed il 18 aprile 1975 quattro giovani compagni vennero uccisi da questa violenza legalizzata: Claudio Varalli, giovane comunista assassinato a Milano a colpi di pistola da neofascisti; Giannino Zibecchi, travolto da una camionetta della polizia durante una manifestazione, sempre a Milano; Rodolfo Boschi, iscritto al Pci ucciso a pistolettate dalla polizia a Firenze; Tonino Miccichè, militante di Lotta Continua ucciso da una guardia giurata.
Vogliamo ricordare l’assassinio di questi compagni che allora si batterono per cambiare radicalmente, per rivoluzionare la società derelitta nella quale vivevano.
Ricordiamo l’impegno militante di tanti compagni che sacrificarono la propria vita e che impegnarono sé stessi per costruire un mondo diverso non solo per sé stessi, ma per tutta la società.

Noi comunisti ricorderemo i nostri morti nel rispetto delle ragioni della storia, nel ricordare chi stava dalla parte giusta e dalla parte sbagliata, ma soprattutto evidenziando una lotta politica che voleva il cambiamento di sistema.

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IL BRASILE DI LULA IN PRIMA FILA PER UN MONDO DI PACE MULTIPOLARE Il Brasile di Lula si sgancia sempre di più dall’oppressione Statunitense, in controtendenza rispetto al periodo di governo Bolsonaro, e sta consolidando la propria posizione all’interno dei BRICS. L’intenzione di abbandonare il dollaro come moneta di scambio. Lula da Silva si è recato a Shanghai, per partecipare alla Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Direttore della Nuova banca di Sviluppo BRICS: Dilma Rousseff. Durante la Cerimonia, il Presidente Lula ha dichiarato che i Paesi in via di sviluppo dovrebbero abbandonare il Dollaro, e rafforzare le proprie valute nazionali, e che lo stesso Brasile sta iniziando un processo di de-dollarizzazione del Paese. Lula a riguardo ha dichiarato:”Perché non possiamo commerciare in base alle nostre valute?”, “Chi è stato a decidere che il dollaro fosse la valuta dopo la scomparsa del gold standard?”, “Perché una banca come quella dei BRICS non può avere una moneta per finanziare le relazioni commerciali tra Brasile e Cina, tra Brasile e altri Paesi? È difficile perché non siamo abituati. Tutti dipendono da una sola valuta. In settimana Lula ha annullato le procedure di privatizzazione dell’era Bolsonaro in corso per tre società statali questa settimana: Conab (Compagnia Nazionale di Approvvigionamento agricolo), Telebras (società di telecomunicazioni) e Petrobras (compagnia petrolifera). Oltre questo, il Presidente Brasiliano ha anche attaccato gli USA riguardo la guerra in Ucraina definendoli i soli responsabili: Gli Stati Uniti devono smettere “di incoraggiare la guerra” in Ucraina e “iniziare a parlare di pace”.


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IL BRASILE DI LULA IN PRIMA FILA PER UN MONDO DI PACE MULTIPOLARE

Il Brasile di Lula si sgancia sempre di più dall’oppressione Statunitense, in controtendenza rispetto al periodo di governo Bolsonaro, e sta consolidando la propria posizione all’interno dei BRICS.
L’intenzione di abbandonare il dollaro come moneta di scambio.
Lula da Silva si è recato a Shanghai, per partecipare alla Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Direttore della Nuova banca di Sviluppo BRICS: Dilma Rousseff.

Durante la Cerimonia, il Presidente Lula ha dichiarato che i Paesi in via di sviluppo dovrebbero abbandonare il Dollaro, e rafforzare le proprie valute nazionali, e che lo stesso Brasile sta iniziando un processo di de-dollarizzazione del Paese.
Lula a riguardo ha dichiarato:”Perché non possiamo commerciare in base alle nostre valute?”, “Chi è stato a decidere che il dollaro fosse la valuta dopo la scomparsa del gold standard?”, “Perché una banca come quella dei BRICS non può avere una moneta per finanziare le relazioni commerciali tra Brasile e Cina, tra Brasile e altri Paesi? È difficile perché non siamo abituati. Tutti dipendono da una sola valuta.

In settimana Lula ha annullato le procedure di privatizzazione dell’era Bolsonaro in corso per tre società statali questa settimana: Conab (Compagnia Nazionale di Approvvigionamento agricolo), Telebras (società di telecomunicazioni) e Petrobras (compagnia petrolifera).

Oltre questo, il Presidente Brasiliano ha anche attaccato gli USA riguardo la guerra in Ucraina definendoli i soli responsabili:
Gli Stati Uniti devono smettere “di incoraggiare la guerra” in Ucraina e “iniziare a parlare di pace”.

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GIOVEDI 20 APRILE ORE 21.30 FIRENZE: Circolo di Brozzi Cortocircuiti ideologici è un ciclo di incontri per aprire un necessario confronto sulla complessità della fase attuale. Inizieremo con l’affrontare il tema dell’antifascismo non storicamente inteso, ma storicamente determinato dalla fase attuale del capitalismo. La post modernità ha imposto letture limitate che balcanizzano le discussioni e contribuiscono solo a generare pensiero anti-dialettico. Proseguiremo con l’affrontare la discussione sull’attuale fase di crisi economica che ha travolto il mondo del lavoro per poi passare ad una discussione sulla situazione geopolitica: guerra e nuovi assetti internazionali saranno il tema degli incontri conclusivi di questo primo ciclo. Ospiti della serata: Raffaele Picarelli (saggista) Roberto Passini (rivista Il Ponte)


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GIOVEDI 20 APRILE ORE 21.30

FIRENZE: Circolo di Brozzi

Cortocircuiti ideologici è un ciclo di incontri per aprire un necessario confronto sulla complessità della fase attuale. Inizieremo con l’affrontare il tema dell’antifascismo non storicamente inteso, ma storicamente determinato dalla fase attuale del capitalismo. La post modernità ha imposto letture limitate che balcanizzano le discussioni e contribuiscono solo a generare pensiero anti-dialettico. Proseguiremo con l’affrontare la discussione sull’attuale fase di crisi economica che ha travolto il mondo del lavoro per poi passare ad una discussione sulla situazione geopolitica: guerra e nuovi assetti internazionali saranno il tema degli incontri conclusivi di questo primo ciclo.
Ospiti della serata:
Raffaele Picarelli (saggista)
Roberto Passini (rivista Il Ponte)

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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre. Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato. Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste. Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.


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LA MELONI FINANZIA I NAZISTI CON L’APPOGGIO DEL PD

Sia il governo (prima Draghi e dopo Meloni) che il PD sin dall’inizio del conflitto si sono trovati subito d’accordo sul sostenere in tutto e per tutto l’esercito di Zelenskij, addirittura la “brava” segretaria del PD ha dichiarato, poco tempo fa, che l’Italia deve aiutare Kiev per sempre.
Lo stesso Zelenskij ha ringraziato con un video la Meloni per aver il supporto di denaro e armi che il nostro Paese gli ha inviato.

Il denaro che il nostro Paese invia è pubblico e dovrebbe essere impiegato per il benessere dei cittadini e dei lavoratori, invece viene impiegato per finanziare e armare gruppi di militari che fieramente si fotografano accanto a bandiere naziste.

Ricorderemo di tutto questo quando il PD e la Schlein faranno l’ennesimo appello all’antifascismo (da passerella) per il 25 aprile.

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PRIMA SNOWDEN ADESSO TEIXEIRA GLI USA SONO AL DISASTRO INFORMATICO Jack Teixeiraè ll’origine della fuga dei file del Pentagono che comprendono dettagli sullo spionaggio Usa sugli alleati così come stime sull’andamento del conflitto in Ucraina. La talpa che ha svelato tutti i segreti degli USA sulla guerra in Ucraina e i loro veri interessi lavora come specialista informatico per la Guardia nazionale dell’aeronautica americana ed è stato arrestato giovedì pomeriggio in Massachusetts. E’ stato preso a casa sua, costretto a consegnarsi con le mani sulla nuca e sotto il tiro delle armi degli agenti federali armati e venerdì sarà chiamato in giudizio presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Boston Teixeira era il leader della chat di gamer e ha diffuso sui social media circa 100 documenti riservati, usando non segreti canali del dark web ma semplicemente una piattaforma di commenti chiamata Discord, da cui sono passati su piattaforme più note come Telegram e Twitter. dai qdocumenti oltre a quelli riguardanti ll conflitto russo-ucraino si deduce che gli Usa abbiano spiato funzionari non solo russi, ma anche alleati come Sud Corea, Israele e lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. 10 anni dopo Snowden, l’intelligence USA si conferma un discreto disastro.


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PRIMA SNOWDEN ADESSO TEIXEIRA
GLI USA SONO AL DISASTRO INFORMATICO

Jack Teixeiraè ll’origine della fuga dei file del Pentagono che comprendono dettagli sullo spionaggio Usa sugli alleati così come stime sull’andamento del conflitto in Ucraina.

La talpa che ha svelato tutti i segreti degli USA sulla guerra in Ucraina e i loro veri interessi lavora come specialista informatico per la Guardia nazionale dell’aeronautica americana ed è stato arrestato giovedì pomeriggio in Massachusetts. E’ stato preso a casa sua, costretto a consegnarsi con le mani sulla nuca e sotto il tiro delle armi degli agenti federali armati e venerdì sarà chiamato in giudizio presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Boston

Teixeira era il leader della chat di gamer e ha diffuso sui social media circa 100 documenti riservati, usando non segreti canali del dark web ma semplicemente una piattaforma di commenti chiamata Discord, da cui sono passati su piattaforme più note come Telegram e Twitter. dai qdocumenti oltre a quelli riguardanti ll conflitto russo-ucraino si deduce che gli Usa abbiano spiato funzionari non solo russi, ma anche alleati come Sud Corea, Israele e lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

10 anni dopo Snowden, l’intelligence USA si conferma un discreto disastro.

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