SOSTENIAMO LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. IL CENTROSINISTRA NON SE NE APPROPRI.

SOSTENIAMO LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. IL CENTROSINISTRA NON SE NE APPROPRI.

«Il Partito Comunista sostiene la protesta degli studenti delle scuole superiori oggi in piazza in oltre cinquanta città contro la politica del governo. La protesta degli studenti che è stata promossa in tutta Italia da rappresentanti d’istituto e delle consulte studentesche con il sostegno primario e l’organizzazione del Fronte della Gioventù Comunista, ha correttamente criticato questo governo per la continuità con le politiche di smantellamento dell’istruzione pubblica. Gli studenti hanno evidenziato come anche in questa manovra siano previsti 4 miliardi di tagli all’istruzione (l’Italia è al 152° posto su 157 al mondo per la spesa pubblica destinata all’educazione), denunciando i provvedimenti spot del governo come l’istallazione delle telecamere mentre non si interviene sull’edilizia scolastica e sull’abbassamento dei costi per l’istruzione (contributi, libri di testo), e criticando fortemente le politiche europee e la loro natura. “Sono bastati pochi mesi – hanno scritto gli studenti nella piattaforma di mobilitazione – a gettare la maschera. Il “governo del cambiamento”  che parlava di abolizione della Buona Scuola ha proseguito sulla strada dei suoi predecessori, adottando tutti i disastri della riforma, dall’alternanza scuola-lavoro ai “presidi-manager”. Una protesta che non ha nulla a che vedere quindi con le strumentalizzazioni dei partiti di centrosinistra, corresponsabili per anni delle politiche di distruzione della scuola pubblica, che cercano oggi di rivendicarne la paternità per questioni di mero tornaconto elettorale. Quello di oggi è un segnale estremamente positivo che dimostra come attraverso il lavoro politico e l’organizzazione sia possibile costruire una mobilitazione di classe, criticando questo governo dall’ottica delle classi popolari e non finendo nella inutile retorica elettoralismi del PD e delle forze di sinistra, che al governo hanno applicato le stesse misure antipopolari.

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RIZZO (PC): «ITALIA DAVANTI A CRISI DI SISTEMA. GOVERNO PRIVO DI SOLUZIONI, CGIL, CISL E UIL SENZA VOCE».

RIZZO (PC): «ITALIA DAVANTI A CRISI DI SISTEMA. GOVERNO PRIVO DI SOLUZIONI, CGIL, CISL E UIL SENZA VOCE».

La crisi che abbiamo di fronte non è una congiuntura temporanea ma una crisi di sistema, profondissima e senza uscita se si continuano ad accettare le logiche capitalistiche e la permanenza nel mercato unico europeo. L’Italia perde un ulteriore 5,5% di produzione industriale, è in recessione e la crisi la stanno pagando i lavoratori e le classi popolari con abbassamento di salari, disoccupazione, diritti sociali» Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Le misure del governo non sono minimamente in grado di invertire questo processo. È importante che i lavoratori tornino a mobilitarsi, ma non per essere utilizzati strumentalmente nè per sostenere uno sbiadito PD ed una pseudosinistra che fino a ieri erano al governo e sono largamente responsabili del disarmo delle forze popolari, né per nutrire ancora una volta l’illusione della concertazione, come oggi fanno CGIL, CISL e UIL, che ha portato solo danni ai lavoratori. I margini del riformismo sono finiti, quale sia la tonalità di colore del partito o del sindacato che lo sostiene».

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RIZZO (PC): «SU FOIBE CONTINUE FALSIFICAZIONI. L’ANPI SBAGLIA A DISSOCIARSI».

RIZZO (PC): «SU FOIBE CONTINUE FALSIFICAZIONI. L’ANPI SBAGLIA A DISSOCIARSI».

«Sulla vicenda delle foibe ormai è impossibile esprimere in Italia un giudizio legato alla verità storica e alla contestualizzazione degli eventi. Chiunque affermi il vero, e cioè che quello che è avvenuto non puo’ definirsi genocidio, nè pulizia etnica, e soprattutto che le vittime non erano nell’ordine nè delle centinaia di migliaia nè dei milioni come arrivano ad affermare settori di destra, viene tacciato di negazionismo. Sbaglia l’ANPI a dissociarsi da serie iniziative di storici che mirano a contrastare con il rigore della ricerca questo mare di propaganda» Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Sulle vicende del confine orientale è stata costruita una narrazione che ha stravolto la realtà, che non fa i conti con le responsabilità dell’Italia fascista, alimenta il mito del “buon italiano”, utile alla propaganda nazionalista anche per l’oggi. Una cosa sono episodi di giustizia sommaria e rappresaglie, per quanto brutali, pero assai comuni durante la guerra, e nella maggior parte in risposta ai crimini perpetrati dalla colonizzazione fascista. Altro è quello che la propaganda revisionista afferma oggi a reti unificate. La costruzione della memoria collettiva è demandata a sceneggiati privi di reale riscontro storico come quello che andrà in onda sulla Rai questa sera. Si parla di ricerca della “memoria condivisa” ma in realtà si nobilita la falsificazione. La sinistra che ha appoggiato questa tendenza, è corresponsabile tanto quanto la destra, anzi forse di più. Al contrario – conclude Rizzo – difendere la verità storica significa evitare che narrazioni tossiche influenzino il senso comune, costruendo il terreno per nuove campagne belliciste che si profilano all’orizzonte e che nulla hanno a che fare con l’interesse dei popoli, a partire da quello italiano».

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Ai lavoratori non servono giravolte, ma coerenza e impegno per la ricostruzione comunista

Ai lavoratori non servono giravolte, ma coerenza e impegno per la ricostruzione comunista

Ancora una volta le tornate elettorali dettano l’agenda politica della sinistra, anche nelle sue organizzazioni più radicali, piegando qualsiasi prospettiva strategica all’utilità immediata del risultato contingente, e anche dell’autoconservazione dei suoi gruppi dirigenti. Quando un anno fa il Partito Comunista decise di presentare il proprio simbolo alle elezioni politiche e quindi di non partecipare a coalizioni elettorali unitarie di sinistra, attirò su di sé molte critiche. È bastato meno di un anno per dimostrare le ragioni della nostra scelta.

In ogni prospettiva di aggregazione a sinistra manca sistematicamente qualsiasi chiarezza sulla differenza tra l’alternativa al PD – condizione necessaria ma non sufficiente –  e la costruzione di una soggettività politica che esprima il rifiuto del sistema capitalistico e che lotti per far avanzare la prospettiva di un’alternativa alla società capitalistica. In nome di questa ambiguità si può rifiutare l’accordo con il PD, ma allo stesso tempo sostenerlo con settori altrettanto responsabili della condizione dei lavoratori e delle masse popolari: partiti e personaggi impegnati nelle amministrazioni locali, nei governi regionali, imbevuti della retorica della democrazia borghese, della legalità borghese, di una visione riformista, assolutamente compatibile con le dinamiche di salvaguardia del capitalismo. L’ambiguità si scioglie, l’alternativa diventa solo elettorale –  magari persino temporanea, in attesa di sviluppi interni al PD –  ma assolutamente priva di qualsiasi prospettiva strategica che ponga una reale differenza con le forze che comunque stanno “dentro” al sistema borghese ed alle sue logiche. Una parte rilevante delle forze più sane della società: lavoratori, settori di sindacato conflittuali, giovani, studenti, protagonisti delle lotte sociali vengono così imbrigliati, loro malgrado, all’interno dei meccanismi di bassa politica della società borghese.

Per questa ragione si cercano formule di compromesso buone per tutte le stagioni che esprimano un’apparente radicalità senza dire nulla. Una di queste è l’idea della “rottura dell’Unione Europea dei trattati” che in concreto non significa assolutamente nulla, e che a ben vedere, non è altro che l’ennesima declinazione della visione riformista Sinistra Europea, con parole apparentemente più radicali. Dopo l’Arcobaleno, la Rivoluzione Civile, l’Altra Europa e Pap, saremmo ora di fronte ad un nuovo simbolo, per la quinta volta. A una leadership affidata, per la terza volta a un ex-magistrato, da Ingroia a Grasso, e oggi a De Magistris. No, grazie. Lo diciamo con rispetto per chi fa questa scelta, a nostro avviso, sbagliando.

Da comunisti riaffermiamo, ancora una volta, che la nostra prospettiva strategica è la costruzione di un forte, radicato, coerente Partito Comunista, che sia percepito come serio e affidabile da parte dei lavoratori e delle classi popolari del nostro Paese. È un processo che richiede tempo e non conosce scorciatoie. Esige un percorso sicuramente lungo, necessariamente chiaro e coerente. Non ha bisogno di continue giravolte, cambi di linee strategiche, simboli, figure di riferimento, situazioni che producono disorientamento, evitando sistematicamente la sedimentazione di qualsiasi ipotesi organizzativa. L’elettorato della sinistra “alternativa al PD” in dieci anni ha visto solo sconfitte, non tanto elettorali, quanto strategiche. Oggi un’altra ancora, che non fermerà di un millimetro il progressivo scivolamento in senso reazionario della società italiana.

Guardiamo alle elezioni europee, come abbiamo sempre fatto, con la consapevolezza che le elezioni servono a costruire e rafforzare il Partito e non viceversa. Siamo consapevoli che l’ostacolo della raccolta di 150.000 firme in tutto il Paese è enorme, ma non per questa ragione ci accodiamo a percorsi elettorali che sono antitetici rispetto alla nostra prospettiva. Il Partito lavorerà con le proprie forze, con tutti i sinceri comunisti che vorranno sostenere insieme a noi questo sforzo. Abbiamo sempre ricercato l’unità comunista ma attribuendo a questa espressione una prospettiva strategica e non istituzionale ed elettorale. Affermiamo nuovamente che la nostra porta è aperta, ma con altrettanta chiarezza diciamo che non siamo disponibili a discutere di unità comunista con quei dirigenti che, dopo essere stati rifiutati da chi ha preferito altre alleanze, si riscoprono improvvisamente fautori dell’unità dei comunisti sotto elezioni. Servono scelte strategiche non vecchie logiche.

Siamo consapevoli della difficile condizione della società italiana, del contesto internazionale, di quanto sta accadendo nel nostro continente e nel mondo. Ma siamo altrettanto consapevoli degli errori commessi nel passato dalla sinistra, e anche dai comunisti. Non sarà rinunciando alla costruzione dell’unico progetto in grado di lottare per una società alternativa al capitalismo che miglioreremo questa situazione. Abbiamo il dovere di evitare che nuovi errori strategici possano intaccare anche quel poco –  certamente ancora insufficiente –  che fino ad oggi siamo riusciti a ricostruire in termini di militanza, consenso, interesse attivo specie tra le nuove generazioni. Perché questo è l’embrione della nuova società che dobbiamo far nascere. Sarebbe un errore imperdonabile sacrificarlo in nome della pressione del momento, o peggio ancora di calcoli meramente elettorali. Sappiamo che una linea coerente può apparire rigida, ma nel tempo è l’unica che paga

Abbiamo un Partito e una Gioventù che crescono nel Paese, lavoreremo coerentemente per rafforzarli. Per questo rivolgiamo un appello a quanti saranno delusi dalle ennesime giravolte e esperienze fallimentari, ai lavoratori, ai giovani: abbandonate le illusioni, unitevi a chi con determinazione e coerenza vuole costruire in questo Paese un forte Partito Comunista, unico strumento in grado di condurre i lavoratori e le classi popolari alla loro liberazione, all’abbattimento dell’oppressione capitalistica alla costruzione di una società socialista. Negli anni futuri, quali siano le condizioni di questo Paese e del mondo il Partito Comunista ci sarà, noi ci saremo e saremo più forti. Con il nostro simbolo, con le nostre bandiere, con le nostre idee. Ne è la riprova una forte e combattiva gioventù, che testimonia più di ogni altro fattore le solide basi su cui poggia la ricostruzione comunista in Italia. Chi oggi potrebbe dire altrettanto?

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RIZZO(PC): «UE VUOLE GOLPE IMPERIALISTA IN VENEZUELA. SOLO MADURO HA LEGITTIMAZIONE POPOLARE»

RIZZO(PC): «UE VUOLE GOLPE IMPERIALISTA IN VENEZUELA. SOLO MADURO HA LEGITTIMAZIONE POPOLARE»

Le elezioni in Venezuela si sono tenute il 20 maggio 2018. Le ha vinte Maduro con oltre il 67% dei voti, una legittimazione popolare superiore a quella della stragrande maggioranza dei governi europei. L’Unione Europea e gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di imporre nuove elezioni, minacciando interventi in caso contrario. Vogliono il golpe in Venezuela per imporre un governo fantoccio al servizio dei loro interessi imperialisti a partire dal controllo del petrolio. Il governo italiano non si allinei a questa posizione.

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RIZZO (PC): «SOLIDALI CON MADURO. GOVERNO ITALIANO NON RICONOSCA I GOLPISTI»

RIZZO (PC): «SOLIDALI CON MADURO. GOVERNO ITALIANO NON RICONOSCA I GOLPISTI»

«Esprimo a nome del Partito Comunista la piena solidarietà al presidente Maduro contro il tentativo di golpe appoggiato apertamente dagli USA. Una criminale ingerenza imperialista, il cui scopo è sovvertire un governo che ha l’appoggio dei lavoratori e delle classi popolari venezuelane» Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Ci auguriamo che l’Italia non ceda alle pressioni di Trump e che il governo non dia alcun riconoscimento e legittimazione al golpista Guaidò. I comunisti – conclude Rizzo – sono pronti alla mobilitazione in difesa del diritto del popolo venezuelano alla propria autodeterminazione contro ogni ingerenza imperialista»

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VENEZUELA. CRIMINALE SOSTEGNO USA A GOLPE, SOSTENIAMO PRESIDENTE MADURO

VENEZUELA. CRIMINALE SOSTEGNO USA A GOLPE, SOSTENIAMO PRESIDENTE MADURO

Il Partito Comunista (PC) e il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) condannano il tentativo di colpo di Stato in Venezuela e la scelta del governo USA di Donald Trump di riconoscere come presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela il leader dell’opposizione Juan Guaidó, presidente dell’Assemblea Nazionale che oggi si è autoproclamato a capo del Governo.
I fatti delle ultime ore rappresentano l’ultimo tentativo in ordine di tempo delle forze reazionarie, dei monopoli internazionali e della grande borghesia Venezuela, rappresentati politicamente dai gruppi della cosiddetta opposizione, di impadronirsi del potere politico dopo aver perso nuovamente le elezioni presidenziali.
L’ingerenza del governo USA, che con sorprendente rapidità annuncia il sostegno ufficiale a quello che è a tutti gli effetti un tentativo di golpe, è un atto criminale ingiustificabile, che testimonia come ciò che accade oggi sia stato pianificato da tempo. Altrettanto inaccettabile è l’invito ai governi di altri paesi di sostenere l’autoproclamato nuovo presidente.
In queste ore, i comunisti sono al fianco del popolo venezuelano e del suo diritto all’autodeterminazione. Siamo pronti a mobilitarci per sostenere le forze progressiste, i lavoratori e il popolo venezuelano nella legittima lotta per la difesa del processo bolivariano e delle sue conquiste, contro ogni ingerenza imperialista.

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RIZZO (PC): «ACCUSE ALLA FRANCIA VERE, MA PAROLE DI DI MAIO COLPEVOLMENTE PARZIALI»

RIZZO (PC): «ACCUSE ALLA FRANCIA VERE, MA PAROLE DI DI MAIO COLPEVOLMENTE PARZIALI»

«Da comunisti abbiamo sempre denunciato le politiche imperialiste e neocolonialiste dei paesi europei, Francia in testa, additandole come prime responsabili del terribile esodo migratorio. Solo il PD può pensare ancora una volta di difendere l’indifendibile, facendo blocco con la Commissione europea» Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Quanto detto da Di Maio è innegabile, però le sue dichiarazioni sono colpevolmente parziali, e omettono di andare alla radice della questione. La critica alla Francia è giusta e sacrosanta, ma lo stesso deve essere fatto della politica imperialista statunitense, e anche di quella italiana. Anche il nostro paese è colpevole, quando difende gli interessi dell’Eni e delle grandi società italiane che spesso si sono macchiate delle peggiori nefandezze in Africa. Se non si fa questo, il rischio è di fare semplice nazionalismo, finendo per farsi portabandiera degli interessi di una parte dei monopoli nella spartizione africana. Le cause dell’immigrazione – conclude Rizzo – sono da ricercarsi nel sistema capitalistico, che ogni giorno impone la rapina delle risorse dei popoli e della ricchezza prodotta dai lavoratori per consegnarla nelle mani di un pugno di persone ricchissime. L’imperialismo è il vero responsabile della crisi dell’immigrazione. Bisogna rovesciare un sistema dove pochi supermiliardari hanno la stessa ricchezza di 3,8 miliardi di persone ridotte alla fame, non è sufficiente criticare un solo Paese. E questo i cinque stelle hanno dimostrato definitivamente con i fatti di non volerlo fare».

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RIZZO (PC): «REDDITO DI CITTADINANZA E’ SOLO UN SUSSIDIO CHE PROVOCHERA’ EMIGRAZIONE E SFRUTTAMENTO. QUOTA 100 NON ELIMINA LA FORNERO».

RIZZO (PC): «REDDITO DI CITTADINANZA E’ SOLO UN SUSSIDIO CHE PROVOCHERA’ EMIGRAZIONE E SFRUTTAMENTO. QUOTA 100 NON ELIMINA LA FORNERO».

«I cinque stelle riescono nel capolavoro di spacciare per provvedimenti a favore delle classi popolari l’istituzionalizzazione del loro sfruttamento con il reddito di cittadinanza e il sostanziale mantenimento della Legge Fornero. In realtà hanno tradito ogni impegno preso in campagna elettorale». Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, a commento del decreto varato dal Cdm. «Dopo un anno, chi riceve il reddito è obbligato ad accettare qualsiasi offerta di lavoro in ogni parte d’Italia, pena la revoca del reddito. Non ci vuole molto a capire che si utilizzerà un esercito di disoccupati per costringerli a accettare lavori a condizioni sempre peggiori. Questo reddito è un sussidio allo sfruttamento e all’emigrazione, un sistema istituzionalizzato per favorire la competizione al ribasso sui salari e sui diritti dei lavoratori. Pagano i lavoratori, vincono anche questa volta le grandi imprese che incasseranno il reddito al posto dei disoccupati una volta assunti. Quanto alle pensioni – continua Rizzo – il governo Cinque Stelle – Lega, non ha abolito la Fornero ma ha solo previsto le condizioni per un anticipo con una forte riduzione della pensione percepita. Nulla di nuovo, la Fornero non viene cancellata. Avevano promesso fino a 20 miliardi e ne hanno stanziati 4,7. In sostanza – conclude Rizzo – questo governo sta ingannando i lavoratori, i disoccupati e pensionati, proseguendo con le stesse politiche delle precedenti maggioranze, come dimostrato dalla trattativa con l’Unione Europea».

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BANCA CARIGE. RIZZO (PC): « CINQUE STELLE ASSERVITI ALLA FINANZA COME IL PD».

BANCA CARIGE. RIZZO (PC): « CINQUE STELLE ASSERVITI ALLA FINANZA COME IL PD».

«Il governo Cinque Stelle -Lega, si prepara a varare l’ennesimo esborso di soldi pubblici in favore delle banche, questa volta per evitare il fallimento di Banca Carige. L’ennesima socializzazione delle perdite a costo della collettività per salvare i profitti privati della finanza italiana. In poche parole la stessa politica portata avanti dai governi precedenti per MPS e Banca Etruria». Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Solo un anno fa -rincara la dose Rizzo –  il Movimento Cinque Stelle denunciava la spesa di oltre sessanta miliardi per il salvataggio delle banche. Oggi propone un’ennesima operazione di rifinanziamento, tradendo i propri impegni con gli italiani. Altro che governo del popolo. Chi accetta le regole del sistema capitalistico finisce sempre per fare la ruota di scorta degli interessi della finanza. Cambia il colore dei governi ma non la sostanza dei provvedimenti».

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