Le riflessioni di Marco Rizzo sulle elezioni amministrative.
Non ci scuseremo mai abbastanza per aver messo al centro anche noi queste elezioni amministrative, che reputiamo esser il meccanismo più lontano dai destini concreti dei lavoratori e della stragrande maggioranza del popolo (anzi sempre di più le elezioni in genere sono il frutto di un vento mediatico che cambia ogni giorno direzione e che disalbera le già inconsistenti radici di una qualunque coscienza politica). Lo scontro di puro potere in atto tra l’ammaccato Berlusconi che ha ormai perso l’appoggio di larga parte dei poteri forti che sinora l’hanno sostenuto ed il molok del centro sinistra confindustriale sta disegnando l’epilogo del quadro politico del futuro dove l’unica certezza ci sarà appunto per il popolo, a cui sarà conferita solo la possibilità di “tifare” per una politica aliena e contrapposta ai propri interessi concreti.
Siamo convinti che l’unico processo di vero cambiamento stia nella capacità di unificare le lotte ed i conflitti sociali con la guida e la ricostruzione di un adeguato Partito Comunista e questo ci consente di guardare con una dimensione “calibrata” anche per quello che concerne l’impegno di Comunisti Sinistra Popolare in questa vicenda. Abbiamo infatti , per così dire, “usato” queste elezioni in alcune realtà per verificare quello che poteva accadere, con un nostro impegno a volte diretto a volte in concorso con altre esperienze. I risultati sono questi: la lista di CSP nella provincia di Mantova ha avuto l’1,13 % dei voti, al comune di Rhò lo 0,64%, mentre le liste comuniste unitarie da noi sostenute direttamente hanno avuto il 6,5% a Bertinoro (Forlì), lo 0,2% a Napoli e lo 0,7% al comune di Latina, ancora al comune di Fisciano (Salerno) la lista di sinistra con candidato a sindaco un membro del nostro Comitato Centrale il compagno Giuseppe Campanile ha ottenuto l’8,13%. Risultati come vedete assolutamente contrastanti su cui dovremo discutere, che seguono il dato di fallimento del “progetto” FDS che ottiene poco più dell’1% e nessun consigliere in città strategiche come Bologna e Torino (in alleanza e non col PD) e che, nonostante segua gli uragani mediatici di Pisapia e De Magistris, passa dal 5,71% (Prc+Pdci nel 2006) al 3,1% a Milano e dal 9,49% (Prc+Pdci nel 2006) al 3,67% a Napoli.
Abbiamo infine pensato di consegnarvi a questa tabellina del voto della cosidetta sinistra per una vostra più agile valutazione:
% FdS Sel Grillo Pcl
TO 1,1 5,7 5,3 0,1
BO 1,5 10,2 9,4 0,6
MI 3,1 4,7 3,4 0,06
NA 3,7 4,0 1,7 0,2
Riceviamo inoltre dalla compagna Tacca
Voto FDS provinciali 2011.
Sul voto delle provinciali della FDS è utile scorrere questa tabellina che riguarda 9 delle 11 province in cui si è votato (per Trieste e Gorizia non si trovano i dati comparativi) facendo il paragone con le precedenti elezioni provinciali del 2006 (con la somma percentuale di Prc e Pdci). E’ utile anche sottolineare che il numero dei consiglieri provinciali del 2006 era pari a 22 ed ora risulta invece esser pari a 3(salvo il ballottaggio di reggio C.). Le considerazioni sono affidate ai numeri:
% 2006 cons. 2011 cons.
Mantova 10.63 3 1.94 0
Pavia 7.56 2 2.99 0 (anche dopo ballottaggio)
Ravenna 11.64 3 3.75 1
Vercelli 7.28 1 2.74 0 (anche dopo ballottaggio)
Treviso 5.22 2 0.9 0
Macerata 5.87 1 4.2 0 (anche dopo ballottaggio)
Lucca 12.36 5 6.57 2
Reggio C. 8.15 3 7.61 ? (da verificare dopo ballottaggio)
Campobasso 7.91 2 3.01 0
Tot. 22 Tot. 3