Intervento del Segretario Nazionale di Csp-PARTITO COMUNISTA Marco Rizzo all’incontro europeo dei Partiti Comunisti del 6 aprile 2013 a Roma.

Intervento del Segretario Nazionale di Csp-PARTITO COMUNISTA Marco Rizzo all’incontro europeo dei Partiti Comunisti del 6 aprile 2013 a Roma.

Cari Compagni, innanzitutto, a nome di Comunisti Sinistra Popolare-Partito Comunista, permettetemi di esprimere un caloroso saluto e ringraziamento ai Partiti Comunisti fratelli che ci onorano con la loro presenza a questo incontro.

L’aggravarsi della crisi sistemica del capitalismo è sotto gli occhi di tutti e le sue cause sono insite nella natura stessa del modo di produzione capitalistico: caduta del saggio di profitto, crisi cicliche di sovrapproduzione, globalizzazione della concorrenza, anarchia della produzione con conseguente impossibilità, da parte del capitale, di riavviare il ciclo di accumulazione e di riproduzione allargata se non a prezzo di insostenibili distruzioni di ricchezza sociale, spesso attraverso la guerra, e di insopportabili compressioni di salari e servizi sociali.

La competizione tra le centrali imperialistiche per assumere il controllo delle risorse e delle ricchezze mondiali spinge il mondo verso la guerra come dimostrato dalla guerra contro la Libia, contro la Siria e le recenti provocazioni contro la Repubblica Democratica Popolare di Corea.

Anche all’interno della Unione Europea si manifestano contraddizioni tipicamente interimperialistiche, che le borghesie nazionali, tuttavia, usano per nascondere le loro responsabilità nella spoliazione dei propri popoli attraverso politiche antioperaie ed antipopolari, come se queste fossero imposte solo dall’esterno per ragioni oggettive superiori.

Perciò, non sono ammissibili, da un punto di vista coerentemente comunista, ammiccamenti verso il nemico di classe che va, al contrario incalzato ed inchiodato alle proprie responsabilità con una lotta finalizzata all’instaurazione del potere operaio e popolare che comporta l’uscita dalla UE, dalla NATO e da ogni condizionamento degli organismi internazionali dell’oppressione imperialista.

Dobbiamo, quindi respingere e combattere con energia la posizione opportunista del Partito della Sinistra Europea che inganna i lavoratori con l’illusione della migliorabilità delle istituzioni europee attraverso la partecipazione ad un “ Governo di sinistra “ che, in realtà, all’interno degli equilibri socio-istituzionali dati, non avrebbe nessun spazio di manovra riformatrice.

Anche per quanto riguarda le istituzioni nazionali della borghesia, quindi, non nutriamo nessuna illusione. Non crediamo nella assolutizzazione del parlamentarismo,né nella possibilità che il capitalismo sia migliorabile, riformabile gradualmente fino a trasformarsi in socialismo. Non rinunciamo alla lotta parlamentare ed alla partecipazione alle elezioni, ma intendiamo, da leninisti, il parlamento e le altre istituzioni elettive come una occasione per dare maggiore visibilità e voce al programma comunista, alla sua diffusione fra le masse, non certo come lo strumento principale di trasformazione della società.

Ribadiamo la nostra piena alternatività a qualsiasi coalizione borghese, di centrodestra come di centrosinistra, in quanto espressioni politiche degli interessi del capitale. La sola alleanza che ci interessa sviluppare è l’alleanza sociale degli strati popolari, formata e guidata dalla classe operaia, anche con i vasti settori della piccola borghesia e del ceto medio proletarizzati dalla crisi, per creare un blocco sociale alternativo a quello borghese che, avendo come spina dorsale il Fronte Unito del Lavoro, diventi la forza motrice della rivoluzione socialista in Italia.

L’uscita dalla UE e dall’ Eurozona, l’azzeramento unilaterale del debito, la nazionalizzazione e l’espropriazione dei monopoli e delle banche, il potere operaio e popolare e la pianificazione economica centralizzata, sono gli obiettivi che proponiamo alla classe operaia ed al popolo per superare la crisi ed affermare i propri diritti fondamentali.

 

Per questo bisogna ricostruire il Partito Comunista e rilanciare gli ideali del socialismo in un rapporto strettamente interconnesso con le lotte popolari. Da questo punto di vista prendiamo in carico la storia del movimento comunista internazionale e rivendichiamo la spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre, la costruzione del Socialismo in URSS e la figura di Stalin, continuatore dell’opera di Lenin, indicando nei processi di revisionismo di quella esperienza una delle cause del fallimento, appunto, non del socialismo ma della sua revisione compiuta dal periodo di Khruscev fino a Gorbaciov.

Crediamo che i partiti comunisti ed operai fratelli che si riconoscono sinceramente nei principi del marxismo-leninismo e si battono realmente per la rivoluzione proletaria abbiano il diritto, per non dire il dovere, di organizzarsi attivamente, creando un effettivo coordinamento, anche operativo, tra di loro per contrastare l’attacco del capitale in modo efficace, per rilanciare la controffensiva proletaria a livello internazionale, per il Socialismo! Per il Comunismo!

 

Proletari di tutti i Paesi, unitevi!

 

Viva la Rivoluzione Socialista!

 

Viva il Movimento Comunista Internazionale!

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