Sui fatti di Grecia…Risoluzione CSP

Sui fatti di Grecia…Risoluzione CSP

Risoluzione della Direzione Nazionale di Comunisti Sinistra Popolare- Commissione Internazionale, sui fatti di Grecia

STATEMENT OF THE NATIONAL DIRECTING COMMITTEE OF THE PARTY “COMMUNISTS PEOPLE’S LEFT”

ROME, JUNE 28 2011

MILITANT SOLIDARITY WITH GREEK WORKERS AND ITS VANGUARD, THE KKE

Gli artigli rapaci del capitalismo europeo, dei suoi monopoli e delle sue banche, stanno stringendo la gola dei lavoratori greci, cercando di imporre una manovra economica insostenibile e di per sé fallimentare, che avrebbe come solo risultato la rapina e la depredazione delle risorse produttive della Grecia, la sua spoliazione da parte delle maggiori potenze imperialiste europee ed internazionali, l’immiserimento di vaste masse di popolo e un ulteriore sprofondamento nella spirale della crisi.

L’Unione Europea e la Banca Centrale Europea non hanno alcun piano di salvataggio dei paesi in crisi, ma solo un insieme di strumenti di ricatto e rapina imperialista.

L’erogazione dei prestiti per evitare il default è infatti subordinata alla selvaggia privatizzazione di tutto ciò che può essere depredato ed è congegnata in modo da tutelare non il popolo greco, ma le grandi banche internazionali che detengono il debito greco.

La concessione di prestiti implica che questi vengano restituiti con gli interessi e questo aggrava il carico debitorio della Grecia, ponendola in una situazione di sempre maggiore dipendenza.

La politica di rigore, tagli e compressione salariale che UE e BCE esigono come condizione per l’erogazione del prestito deprimono ulteriormente la domanda interna, colpendo variabili come l’investimento pubblico, il consumo e il risparmio con effetti depressivi.

Con questa politica di riduzione del rapporto deficit/PIL, la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, l’infrastrutturazione, il livello di qualificazione del lavoro e tutto ciò di cui un paese avrebbe bisogno per crescere economicamente, con un insostituibile ruolo dell’investimento pubblico, deve essere tagliato in nome del pareggio dei conti, ma questo contribuisce a rendere il paese meno “competitivo” anche da un punto di vista strettamente capitalista, a deprimere ancora la domanda e, nel migliore dei casi, a tenere fermo il PIL. Anche sotto questo aspetto, il risultato è fallimentare.

La depressione, d’altra parte, provoca minori introiti fiscali, il che contribuisce a peggiorare i conti pubblici.

Una valuta forte come l’euro, sottratta alla sovranità degli stati nazionali, contribuisce a deprimere le esportazioni (domanda estera) con conseguente peggioramento del saldo della bilancia dei pagamenti.

La politica di contenimento dell’inflazione attraverso l’aumento del costo del denaro ha effetti depressivi sul piano della crescita economica, peggiorativi per la posizione degli stati più indebitati, sperequativi in termini di acutizzazione delle contraddizioni interimperialiste all’interno della stessa UE (tra paesi a diverso grado di sviluppo economico).

Pertanto, le politiche messe in atto da UE e BCE si rivelano fallimentari e bancarottiere anche rispetto alle finalità che si propongono. Emerge chiaramente l’incapacità del capitalismo a gestire e risolvere la sua stessa crisi, se non tentando di farla pagare ai lavoratori e ai popoli.

Abbiamo coscienza del fatto che la rapina selvaggia, dopo la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo, la Spagna, si abbatterà anche sull’Italia: noi saremo i prossimi. Per questo ci prepariamo e lanciamo la parola d’ordine:

FUORI DALL’UNIONE EUROPEA! FUORI DALL’EURO!

I POPOLI RIFIUTINO DI PAGARE UN DEBITO CHE NON E’ LORO!

Per evitare la bancarotta, provocata della UE e della BCE e l’avvitamento nella spirale del debito c’è un sola via: non pagarlo, onorando solo quella sua parte che è detenuta dal piccolo risparmio e dai fondi previdenziali e pensionistici.

La nazionalizzazione delle banche e dei monopoli, delle grandi imprese, la loro gestione pianificata, con la partecipazione e il  controllo da parte dei lavoratori, la conquista del potere politico da parte della classe operaia e dei suoi alleati sono l’unica alternativa alla miseria e all’imbarbarimento!

I comunisti e i lavoratori d’Italia sono al fianco dei fratelli greci in questa battaglia di classe e di civiltà e a loro si stringono in un militante abbraccio internazionalista.

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