Il 14 Marzo del 1883, muore Karl Heinrich Marx. Nel 1848, pubblicò insieme a Friedrich Engels, il MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA, atto che, insieme al supporto dato ai moti del 48, gli costo l’esilio dalla Francia. Si trasferì dunque a Londra, dove proseguendo gli studi, arrivo ad elaborare e pubblicare nel 1867, il primo volume de IL CAPITALE. Fondamentale testo socio-scientifico dell’800, perno su cui si realizzò nel secolo dopo, la più importante rivoluzione della Storia moderna: la RIVOLUZIONE D’OTTOBRE. Ieri, oggi e domani, TUTTO ciò che ci circonda è interessato al conflitto di classe, tra chi sfrutta e chi viene sfruttato. Questo fu, ed è il Comunismo : rovesciare un sistema basato sul profitto di pochi, e liberare dalle catene dell’oppressione le masse popolari, la storia, la scienza, l’arte, e la cultura dalla morsa dei potenti e degli sfruttatori.


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Il 14 Marzo del 1883, muore Karl Heinrich Marx.
Nel 1848, pubblicò insieme a Friedrich Engels, il MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA, atto che, insieme al supporto dato ai moti del 48, gli costo l’esilio dalla Francia. Si trasferì dunque a Londra, dove proseguendo gli studi, arrivo ad elaborare e pubblicare nel 1867, il primo volume de IL CAPITALE.
Fondamentale testo socio-scientifico dell’800, perno su cui si realizzò nel secolo dopo, la più importante rivoluzione della Storia moderna: la RIVOLUZIONE D’OTTOBRE.
Ieri, oggi e domani, TUTTO ciò che ci circonda è interessato al conflitto di classe, tra chi sfrutta e chi viene sfruttato.
Questo fu, ed è il Comunismo : rovesciare un sistema basato sul profitto di pochi, e liberare dalle catene dell’oppressione le masse popolari, la storia, la scienza, l’arte, e la cultura dalla morsa dei potenti e degli sfruttatori.

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IN FRANCIA I SINDACATI PROTESTANO. DA NOI DIALOGANO CON LA MELONI In Francia i sindacati smuovono centinaia di migliaia di persone manifestando contro il governo che vuole innalzare di due anni l’età pensionabile, in Italia invece la CGIL è legata a doppio filo al governo, pronta a tradire sempre i lavoratori non lottando mai per i loro diritti. La CGIL e il suo segretario Landini, hanno accettato tutte le richieste che il governo precedente guidato da Mario Draghi ha fatto, dall’adozione del green pass, ai continui tagli alla sicurezza e finendo con l’assordante silenzio sulle delocalizzazioni e licenziamenti che hanno invaso il nostro il nostro paese negli ultimi anni. Adesso per suggellare l’eterna alleanza tra i sindacati confederali e il governo di turno, la Meloni è stata invitata ufficialmente da Landini a parlare al congresso nazionale della CGIL il 17 marzo, “Il fatto che la premier Giorgia Meloni abbia accettato di partecipare al congresso della Cgil lo considero positivo, – ha commentato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. La CGIL ha abbandonato completamente il suo ruolo di difensore dei lavoratori per andare a fare da lacchè al governo di turno. Negli altri paesi, come la Francia, invece ancora lottano per tutelare e dare una dignità ai lavoratori.


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IN FRANCIA I SINDACATI PROTESTANO.
DA NOI DIALOGANO CON LA MELONI

In Francia i sindacati smuovono centinaia di migliaia di persone manifestando contro il governo che vuole innalzare di due anni l’età pensionabile, in Italia invece la CGIL è legata a doppio filo al governo, pronta a tradire sempre i lavoratori non lottando mai per i loro diritti.

La CGIL e il suo segretario Landini, hanno accettato tutte le richieste che il governo precedente guidato da Mario Draghi ha fatto, dall’adozione del green pass, ai continui tagli alla sicurezza e finendo con l’assordante silenzio sulle delocalizzazioni e licenziamenti che hanno invaso il nostro il nostro paese negli ultimi anni.
Adesso per suggellare l’eterna alleanza tra i sindacati confederali e il governo di turno, la Meloni è stata invitata ufficialmente da Landini a parlare al congresso nazionale della CGIL il 17 marzo, “Il fatto che la premier Giorgia Meloni abbia accettato di partecipare al congresso della Cgil lo considero positivo, – ha commentato il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

La CGIL ha abbandonato completamente il suo ruolo di difensore dei lavoratori per andare a fare da lacchè al governo di turno. Negli altri paesi, come la Francia, invece ancora lottano per tutelare e dare una dignità ai lavoratori.

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PREPARIAMOCI AL PEGGIO L’OCCIDENTE COLA A PICCO Una delle più grandi banche statunitensi nel settore Hi-Tech, la Silicon Valley Bank (SVB), è fallita creando un effetto a catena che ha portato tutte le borse occidentali a chiudere in negativo. Il crollo della SVB è il più grande fallimento nella storia finanziaria del paese dopo quello di Washington Mutual nel 2008 e segna la fine di una banca che solo un anno e mezzo fa aveva una valutazione di oltre 44 miliardi di dollari. Il fallimento della banca statunitense ha causato timori di contagio in Europa, con le Borse del Vecchio Continente che hanno registrato un venerdì nero. Francoforte ha lasciato sul terreno a fine giornata l’1,31% e Parigi l’1,3%, la peggiore però è stata Londra, che ha perso -1,67%. E l’indice bancario europeo che è sceso di oltre il 4%, nel suo più grande calo giornaliero dall’inizio di giugno. La paura è proprio quella di un possibile effetto contagio, con forti perdite per altri istituti bancari e una corsa agli sportelli che potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione le banche. A differenza di quanto propagandano i nostri media, non è né la Russia né tantomeno la Cina ad essere in una profonda crisi finanziaria, ma il nostro occidente, infatti l’economia della Repubblica Popolare Cinese è in forte crescita (5% del PIL e 2% di inflazione) e la Russia continua ad intessere rapporti economici con tutto il mondo non allineato alla NATO e agli USA. L’occidente sta crollando ma continuano a dirci che va tutto bene.


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PREPARIAMOCI AL PEGGIO
L’OCCIDENTE COLA A PICCO

Una delle più grandi banche statunitensi nel settore Hi-Tech, la Silicon Valley Bank (SVB), è fallita creando un effetto a catena che ha portato tutte le borse occidentali a chiudere in negativo.

Il crollo della SVB è il più grande fallimento nella storia finanziaria del paese dopo quello di Washington Mutual nel 2008 e segna la fine di una banca che solo un anno e mezzo fa aveva una valutazione di oltre 44 miliardi di dollari.
Il fallimento della banca statunitense ha causato timori di contagio in Europa, con le Borse del Vecchio Continente che hanno registrato un venerdì nero. Francoforte ha lasciato sul terreno a fine giornata l’1,31% e Parigi l’1,3%, la peggiore però è stata Londra, che ha perso -1,67%. E l’indice bancario europeo che è sceso di oltre il 4%, nel suo più grande calo giornaliero dall’inizio di giugno.
La paura è proprio quella di un possibile effetto contagio, con forti perdite per altri istituti bancari e una corsa agli sportelli che potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione le banche.

A differenza di quanto propagandano i nostri media, non è né la Russia né tantomeno la Cina ad essere in una profonda crisi finanziaria, ma il nostro occidente, infatti l’economia della Repubblica Popolare Cinese è in forte crescita (5% del PIL e 2% di inflazione) e la Russia continua ad intessere rapporti economici con tutto il mondo non allineato alla NATO e agli USA.

L’occidente sta crollando ma continuano a dirci che va tutto bene.

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I POVERI RALLENTANO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA Le parole del governatore di BankItalia sono inequivocabili: “Aiutare chi è stato colpito dalla crisi rallenta il perseguimento dell’obiettivo della transizione energetica.” Se, da un lato, aumentano i costi di produzione delle imprese e si riduce il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro gli interventi per chi è maggiormente colpito rischiano di rallentare il perseguimento dell’obiettivo di una rapida transizione verso le energie rinnovabili. Allo stesso tempo, le crescenti tensioni internazionali rischiano di riproporre nuove divisioni del mondo in blocchi contrapposti. Ciò danneggerebbe seriamente la nostra capacità di affrontare i grandi problemi globali, dal cambiamento climatico agli squilibri demografici, dalla povertà estrema alle pandemie. Per farvi fronte con successo, e per contenere le difficoltà connesse sul piano sociale ed economico con la transizione digitale come con quella energetica, non si può che mirare a tenere alto e costruttivo lo scambio di idee e conoscenze. Bisogna quindi operare perché resti equilibrata ed intensa la cooperazione tra i Paesi. Le parole del comunicato alla XIV Conferenza MAECI con la presenza del ministro Tajani dimostra quanto ai nostri governanti non interessi la sorte del proprio popolo, ma solamente i loro affari e i loro guadagni, salvaguardando sempre i privilegi di grandi gruppi multinazionali, dei gruppi finanziari e delle banche. La crisi e le scelte insensate che i nostri governi hanno continuato ad adottare le devono sempre pagare le famiglie, i lavoratori e chi vive del proprio lavoro.


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I POVERI RALLENTANO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Le parole del governatore di BankItalia sono inequivocabili: “Aiutare chi è stato colpito dalla crisi rallenta il perseguimento dell’obiettivo della transizione energetica.”

Se, da un lato, aumentano i costi di produzione delle imprese e si riduce il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro gli interventi per chi è maggiormente colpito rischiano di rallentare il perseguimento dell’obiettivo di una rapida transizione verso le energie rinnovabili.
Allo stesso tempo, le crescenti tensioni internazionali rischiano di riproporre nuove divisioni del mondo in blocchi contrapposti. Ciò danneggerebbe seriamente la nostra capacità di affrontare i grandi problemi globali, dal cambiamento climatico agli squilibri demografici, dalla povertà estrema alle pandemie. Per farvi fronte con successo, e per contenere le difficoltà connesse sul piano sociale ed economico con la transizione digitale come con quella energetica, non si può che mirare a tenere alto e costruttivo lo scambio di idee e conoscenze. Bisogna quindi operare perché resti equilibrata ed intensa la cooperazione tra i Paesi.

Le parole del comunicato alla XIV Conferenza MAECI con la presenza del ministro Tajani dimostra quanto ai nostri governanti non interessi la sorte del proprio popolo, ma solamente i loro affari e i loro guadagni, salvaguardando sempre i privilegi di grandi gruppi multinazionali, dei gruppi finanziari e delle banche.
La crisi e le scelte insensate che i nostri governi hanno continuato ad adottare le devono sempre pagare le famiglie, i lavoratori e chi vive del proprio lavoro.

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#NAPOLI sede de “La Città del Sole”, Vico Giuseppe Maffei 4 (alla fine di Via San Gregorio Armeno) DOMENICA 12 MARZO ore 17 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale Partito Comunista


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#NAPOLI sede de “La Città del Sole”, Vico Giuseppe Maffei 4 (alla fine di Via San Gregorio Armeno)
DOMENICA 12 MARZO ore 17
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
SALVATORE CATELLO Vice Segretario Generale Partito Comunista

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Gioia del Colle (#BARI) Sala De Deo, Via Gioacchino Rossini DOMENICA 12 MARZO ore 10.30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà MARCO RIZZO Presidente Onorario Partito Comunista


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Gioia del Colle (#BARI) Sala De Deo, Via Gioacchino Rossini
DOMENICA 12 MARZO ore 10.30
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE
I #comunisti e la fase attuale:
Interverrà
MARCO RIZZO Presidente Onorario Partito Comunista

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“SE NON LAVORI, LA COLPA È TUA” La litania dei padroni è sempre la stessa: in Italia il lavoro c’è, anzi ci sono migliaia di posti vacanti e le aziende faticano a trovare lavoratori. La crisi cronica di sovrapproduzione del capitalismo, la pandemia e oggi l’incremento dei costi dovuti alla speculazione, partita prima della guerra scatenata dalla NATO in Europa, vengono completamente taciute dall’informazione di regime. A parte la ridefinizione di “disoccupato” – che oggi oscura la reale situazione di sottoccupati e di lavoratori poveri, ossia che comunque non guadagnano abbastanza per mantenersi – i numeri dicono tutt’altro. Nel terzo trimestre del 2022 in Italia ci sono quasi 2 milioni di disoccupati che cercano “attivamente” il lavoro, con un tasso di disoccupazione del 7,8%. Di questi, oltre un milione diplomati o laureati. L’emorragia di questi verso altri paesi è costante. Dati ISTAT. Si lamenta che in Italia ci sono meno di 500 mila posti vacanti. Qualunque osservatore onesto intellettualmente attribuirebbe questa situazione a una scarsa offerta di lavoro, non solo quantitativa ma anche qualitativa. Si parla di almeno 100 mila posti vacanti nell’agricoltura, in maggior parte stagionali. Vuoti notevoli anche nei servizi, in particolare alla persona: badanti e collaboratrici domestiche. Posti di bassissimo livello, pagati una miseria, che i lavoratori italiani non possono andare ad occupare perché regolarmente retribuiti meno di quanto serve per campare. La risposta a questo è: primo eliminare quel poco di argine che – per quanto maldestramente – costituiva il reddito di cittadinanza, secondo aprire i flussi migratori quel tanto che basta per distruggere ulteriormente ciò che chiamano “mercato del lavoro”, ma che è un mercato di schiavi. La doverosa accoglienza ai profughi che scappano dalle guerre e dal saccheggio, che l’Occidente ha perpetrato in giro per il mondo, la fanno pagare ai lavoratori europei e italiani in particolare, che – unici in Europa – hanno visto nell’ultimo decennio diminuire i propri salari, mentre i padroni si ingrassano con le disgrazie degli uni e degli altri.


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“SE NON LAVORI, LA COLPA È TUA”

La litania dei padroni è sempre la stessa: in Italia il lavoro c’è, anzi ci sono migliaia di posti vacanti e le aziende faticano a trovare lavoratori.

La crisi cronica di sovrapproduzione del capitalismo, la pandemia e oggi l’incremento dei costi dovuti alla speculazione, partita prima della guerra scatenata dalla NATO in Europa, vengono completamente taciute dall’informazione di regime.
A parte la ridefinizione di “disoccupato” – che oggi oscura la reale situazione di sottoccupati e di lavoratori poveri, ossia che comunque non guadagnano abbastanza per mantenersi – i numeri dicono tutt’altro.
Nel terzo trimestre del 2022 in Italia ci sono quasi 2 milioni di disoccupati che cercano “attivamente” il lavoro, con un tasso di disoccupazione del 7,8%. Di questi, oltre un milione diplomati o laureati. L’emorragia di questi verso altri paesi è costante. Dati ISTAT.
Si lamenta che in Italia ci sono meno di 500 mila posti vacanti.
Qualunque osservatore onesto intellettualmente attribuirebbe questa situazione a una scarsa offerta di lavoro, non solo quantitativa ma anche qualitativa.
Si parla di almeno 100 mila posti vacanti nell’agricoltura, in maggior parte stagionali. Vuoti notevoli anche nei servizi, in particolare alla persona: badanti e collaboratrici domestiche.
Posti di bassissimo livello, pagati una miseria, che i lavoratori italiani non possono andare ad occupare perché regolarmente retribuiti meno di quanto serve per campare.
La risposta a questo è: primo eliminare quel poco di argine che – per quanto maldestramente – costituiva il reddito di cittadinanza, secondo aprire i flussi migratori quel tanto che basta per distruggere ulteriormente ciò che chiamano “mercato del lavoro”, ma che è un mercato di schiavi.
La doverosa accoglienza ai profughi che scappano dalle guerre e dal saccheggio, che l’Occidente ha perpetrato in giro per il mondo, la fanno pagare ai lavoratori europei e italiani in particolare, che – unici in Europa – hanno visto nell’ultimo decennio diminuire i propri salari, mentre i padroni si ingrassano con le disgrazie degli uni e degli altri.

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GEORGIA SOLITA RIVOLTA PAGATA DAGLI USA Le rivoluzioni colorate sono da sempre state finanziate dagli USA per rovesciare i vari governi eletti democraticamente dai popoli di vari Paesi che non sosttostavano agli interessi dell’imperialismo USA. Dopo aver instaurato una guerra contro la Russia per avere il dominio sull’Ucraina grazie al golpe di Euromaidan, adesso per accerchiare ancora di più la Russia, gli USA ci riprovano nuovamente in Georgia. Nella capitale georgiana da diversi giorni i manifestanti sono scesi in piazza contro il legittimo governo eletto con bandiere prevalentemente dell’Ucraina, UE e USA e con cartelli scritti in inglese e altri che presentano scritte “Donetsk è Ucraina”. Questo è l’ennesimo tentativo da parte degli Stati Uniti di creare l’ennesima rivoluzione colorata per deporre il legittimo governo e sostituirlo con uno appositamente scelto da loro. Ad avvalorare tutto questo, un giorno prima che scoppiassero le rivolte anti-russe, l’assistente del segretario di Stato USA Todd Robinson è arrivato a Tbilisi. Apparentemente, Robinson è lì per parlare di un evento “Women in Policing”, ma ha subito iniziato a interferire negli affari interni del Paese:”Pensiamo che sia nell’interesse della Georgia lavorare più da vicino per la sua integrazione euro-atlantica. Questa legge non lo fa”. Robinson è stato in precedenza ambasciatore ad interim in Venezuela durante il tentativo di colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti nel 2018. Mentre incontrava la polizia georgiana, il Dipartimento di Stato ha pubblicamente minacciato di sanzioni coloro che “sopprimono” le rivolte anti-russe. La legge in questione non è poi passata ed era una legge contro le ONG che, di fatto, sonoa genti finanziati dall’occidente per sobillare rivolte, come è esattamente successo.


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GEORGIA SOLITA RIVOLTA PAGATA DAGLI USA

Le rivoluzioni colorate sono da sempre state finanziate dagli USA per rovesciare i vari governi eletti democraticamente dai popoli di vari Paesi che non sosttostavano agli interessi dell’imperialismo USA.
Dopo aver instaurato una guerra contro la Russia per avere il dominio sull’Ucraina grazie al golpe di Euromaidan, adesso per accerchiare ancora di più la Russia, gli USA ci riprovano nuovamente in Georgia.

Nella capitale georgiana da diversi giorni i manifestanti sono scesi in piazza contro il legittimo governo eletto con bandiere prevalentemente dell’Ucraina, UE e USA e con cartelli scritti in inglese e altri che presentano scritte “Donetsk è Ucraina”.

Questo è l’ennesimo tentativo da parte degli Stati Uniti di creare l’ennesima rivoluzione colorata per deporre il legittimo governo e sostituirlo con uno appositamente scelto da loro. Ad avvalorare tutto questo, un giorno prima che scoppiassero le rivolte anti-russe, l’assistente del segretario di Stato USA Todd Robinson è arrivato a Tbilisi. Apparentemente, Robinson è lì per parlare di un evento “Women in Policing”, ma ha subito iniziato a interferire negli affari interni del Paese:”Pensiamo che sia nell’interesse della Georgia lavorare più da vicino per la sua integrazione euro-atlantica. Questa legge non lo fa”.
Robinson è stato in precedenza ambasciatore ad interim in Venezuela durante il tentativo di colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti nel 2018.
Mentre incontrava la polizia georgiana, il Dipartimento di Stato ha pubblicamente minacciato di sanzioni coloro che “sopprimono” le rivolte anti-russe.
La legge in questione non è poi passata ed era una legge contro le ONG che, di fatto, sonoa genti finanziati dall’occidente per sobillare rivolte, come è esattamente successo.

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#PESCARA Auditorium Cerulli, Via Francesco Verrotti 42 SABATO 11 MARZO ore 19.30 RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE I #comunisti e la fase attuale: Interverrà MARCO RIZZO Presidente Onorario Partito Comunista


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#PESCARA Auditorium Cerulli, Via Francesco Verrotti 42

SABATO 11 MARZO ore 19.30
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Interverrà
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AVANTI FINO ALLA VITTORIA Il leader cinese Xi Jinping è stato formalmente riconfermato presidente della nazione per un terzo mandato quinquennale. L’ex primo vice premier del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese Han Zheng è stato nominato vicepresidente della Repubblica popolare cinese. Xi Jinping rieletto all’unanimità Il Presidente Cinese ha prestato il Giuramento col pugno alzato: “Mi impegno a essere fedele alla Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, salvaguardare l’Autorità della Costituzione, adempiere ai miei obblighi legali, essere fedele al Paese e al Popolo, essere impegnato e onesto nel mio dovere, accettare la supervisione del Popolo e lavorare per un Grande Paese Socialista Moderno che sia Prospero, Forte, Democratico, Culturalmente Avanzato, Armonioso e Bello. Io, Xi Jinping, faccio questo Giuramento” Il Partito Comunista porge i migliori auguri al Presidente Xi Jinping e a tutta la Repubblica Popolare Cinese


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AVANTI FINO ALLA VITTORIA

Il leader cinese Xi Jinping è stato formalmente riconfermato presidente della nazione per un terzo mandato quinquennale.
L’ex primo vice premier del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese Han Zheng è stato nominato vicepresidente della Repubblica popolare cinese.

Xi Jinping rieletto all’unanimità

Il Presidente Cinese ha prestato il Giuramento col pugno alzato:

“Mi impegno a essere fedele alla Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, salvaguardare l’Autorità della Costituzione, adempiere ai miei obblighi legali, essere fedele al Paese e al Popolo, essere impegnato e onesto nel mio dovere, accettare la supervisione del Popolo e lavorare per un Grande Paese Socialista Moderno che sia Prospero, Forte, Democratico, Culturalmente Avanzato, Armonioso e Bello. Io, Xi Jinping, faccio questo Giuramento”

Il Partito Comunista porge i migliori auguri al Presidente Xi Jinping e a tutta la Repubblica Popolare Cinese

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