Milano e Roma chiudono le città ai lavoratori, il governo le apre ai Ricchi Mentre Sala e sopratutto Gualtieri stanno proponendo politiche con le quali stanno dando un colpo mortale alla vita ed al lavoro di centinaia di migliaia di cittadini, vietando praticamente l’utilizzo della maggior parte delle automobili con la scusa del “Green”, il governo Meloni fa un regalo a tutti coloro che hanno macchine di grossa cilindrata, ovvero l’eliminazione del Superbollo. Il disegno è ben delineato, non è un problema di quale partito governa, ma è il problema di un sistema che fa di tutto per ricacciare il popolo nelle periferie e farli entrare nelle città solo per lavorare e soddisfare i bisogni di chi non ha problemi a cambiare automobile ogni anno. Chi vive del proprio lavoro, chi fatica ogni giorno a sbarcare il lunario dovrà inventarsi l’impossibile per entrare nella città in cui vive e lavora in nome dell’Eco-Cretinismo, mentre il problema dell’ecologia non esisterà per chi ha comprato l’ultimo SUV o Fuoriserie rispettoso delle norme Europee ma sicuramente meno parco nei consumi della Panda di un impiegato … ma sopratutto avrà un’ulteriore sconto. Uniamoci tutti insieme contro questa follia, dalla parte di chi vive ogni giorno del proprio lavoro, contro chi usa le problematiche ambientali per colpire il popolo e non chi inquina davvero.


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Milano e Roma chiudono le città ai lavoratori, il governo le apre ai Ricchi

Mentre Sala e sopratutto Gualtieri stanno proponendo politiche con le quali stanno dando un colpo mortale alla vita ed al lavoro di centinaia di migliaia di cittadini, vietando praticamente l’utilizzo della maggior parte delle automobili con la scusa del “Green”, il governo Meloni fa un regalo a tutti coloro che hanno macchine di grossa cilindrata, ovvero l’eliminazione del Superbollo.

Il disegno è ben delineato, non è un problema di quale partito governa, ma è il problema di un sistema che fa di tutto per ricacciare il popolo nelle periferie e farli entrare nelle città solo per lavorare e soddisfare i bisogni di chi non ha problemi a cambiare automobile ogni anno.

Chi vive del proprio lavoro, chi fatica ogni giorno a sbarcare il lunario dovrà inventarsi l’impossibile per entrare nella città in cui vive e lavora in nome dell’Eco-Cretinismo, mentre il problema dell’ecologia non esisterà per chi ha comprato l’ultimo SUV o Fuoriserie rispettoso delle norme Europee ma sicuramente meno parco nei consumi della Panda di un impiegato … ma sopratutto avrà un’ulteriore sconto.

Uniamoci tutti insieme contro questa follia, dalla parte di chi vive ogni giorno del proprio lavoro, contro chi usa le problematiche ambientali per colpire il popolo e non chi inquina davvero.

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Giovedì 18 Maggio ore 21.30 Firenze Nel terzo incontro del ciclo “Cortocircuiti Ideologici” affronteremo come la triade dollaro, finanza, armi ha avuto ed avrà un impatto sull’economia reale e sul mondo del lavoro. Cercheremo ancora di affrontare i nessi che legano la fase attuale dell’imperialismo alle scelte supinamente compiute in questi ultimi decenni dalle classi dirigenti europee e italiane. Non comprendere le connessioni profonde fra dei fenomeni economici e o politici equivale a rendere vani o comunque superflui i tentativi di una lettura dialettica e dunque efficace della realtà ed a condannare ogni vagito di lotta politica a svanire nell’arco di una nottata. Lo faremo con Raffele Picarelli (saggista) e Augustin Bruno Breda (Operaio Electrolux e membro del Comitato Centrale della Fiom)


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Giovedì 18 Maggio ore 21.30 Firenze

Nel terzo incontro del ciclo “Cortocircuiti Ideologici” affronteremo come la triade dollaro, finanza, armi ha avuto ed avrà un impatto sull’economia reale e sul mondo del lavoro. Cercheremo ancora di affrontare i nessi che legano la fase attuale dell’imperialismo alle scelte supinamente compiute in questi ultimi decenni dalle classi dirigenti europee e italiane. Non comprendere le connessioni profonde fra dei fenomeni economici e o politici equivale a rendere vani o comunque superflui i tentativi di una lettura dialettica e dunque efficace della realtà ed a condannare ogni vagito di lotta politica a svanire nell’arco di una nottata. Lo faremo con Raffele Picarelli (saggista) e Augustin Bruno Breda (Operaio Electrolux e membro del Comitato Centrale della Fiom)

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ANCORA PIU’ ARMI PER LA PACE I giornali mainstream, con a capo “La Repubblica” rilanciano il titolo secondo cui per arrivare alla pace è necessario che il nostro Paese invii più armi. Una posizione sempre più guerrafondaia quella dei nostri giornali e del nostro parlamento che, giorno dopo giorno, porta avanti una propaganda bellicista volta solamente a far continuare questa guerra. Nel mentre il Presidente Ucraino Zelenskij ha visitato Roma e si è incontrato sia con Mattarella che con la Premier Giorgia Meloni, sfoggiando una felpa con lo stemma del OUN (Organizzazione dei nazionalisti Ucraini). Questa organizzazione fascista è nata nel 1929 da esuli anticomunisti e anti-russi con a capo Stephan Bandera, fedele servitore di Hitler in Ucraina. La propaganda mainstream cerca nuovamente di nascondere il fatto che Zelenskij sia un fascista e che governa insieme a forze neo-naziste spacciando il tutto per una democrazia. Il nostro governo ci sta portando direttamente alla terza guerra mondiale. Anche per questo motivo è necessario firmare e supportare il “REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” per impedire che il nostro Paese continui ad essere parte attiva di questa guerra.


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ANCORA PIU’ ARMI PER LA PACE

I giornali mainstream, con a capo “La Repubblica” rilanciano il titolo secondo cui per arrivare alla pace è necessario che il nostro Paese invii più armi.
Una posizione sempre più guerrafondaia quella dei nostri giornali e del nostro parlamento che, giorno dopo giorno, porta avanti una propaganda bellicista volta solamente a far continuare questa guerra.

Nel mentre il Presidente Ucraino Zelenskij ha visitato Roma e si è incontrato sia con Mattarella che con la Premier Giorgia Meloni, sfoggiando una felpa con lo stemma del OUN (Organizzazione dei nazionalisti Ucraini). Questa organizzazione fascista è nata nel 1929 da esuli anticomunisti e anti-russi con a capo Stephan Bandera, fedele servitore di Hitler in Ucraina.

La propaganda mainstream cerca nuovamente di nascondere il fatto che Zelenskij sia un fascista e che governa insieme a forze neo-naziste spacciando il tutto per una democrazia.
Il nostro governo ci sta portando direttamente alla terza guerra mondiale.

Anche per questo motivo è necessario firmare e supportare il “REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” per impedire che il nostro Paese continui ad essere parte attiva di questa guerra.

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🔴 “PACE GIUSTA”, IN BOCCA AI GUERRAFONDAI, SIGNIFICA GUERRA INFINITA IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO Non può essere più distante l’azione della diplomazia vaticana da quella italiana. Dopo il colloquio col papa, mentre i comunicati ufficiali mettono l’accento diplomaticamente sui (pochi) contenuti convergenti, è Zelensky, ospite del nostro servizio pubblico nazionale, a esplicitare la sua strategia: «Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori, noi abbiamo bisogno di una pace giusta». Giorgia Meloni approva la sua proposta di pace in 10 punti, che prevede il ritorno delle Russia entro i confini del 1991, e dichiara «Sostegno totale dell’Italia». L’Italia, assicura, «continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta. Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina.». Tutto ciò significa una cosa sola: GUERRA INFINITA. Tutti gli osservatori militari seri concordano sul fatto che: 1) le posizioni acquisite dai Russi non potranno mai essere scalfite se non a prezzi incalcolabili e comunque non sostenibili dagli Ucraini, quindi solo con una guerra totale con la Nato; 2) è puro terrorismo propagandistico far credere ai popoli europei che un esercito, che non riesce a piegare in un oltre un anno l’Ucraina, possa attaccare complessivamente tutto il resto dell’Unione Europea. Nonostante le menzogne di cui ci bombardano, l’intero mondo vuole fermare questa guerra con le trattative, dal Vaticano alla Cina. Solo una minoranza di guerrafondai che specula sul mercato delle armi e appicca incendi in giro per il mondo, vuole la guerra infinita. Impugna la tua penna e vai a firmare per fermare l’invio delle armi, per fermare il massacro, per fermare la speculazione, per fermare il governo italiano che fa gli interessi di chi vuole la guerra e non la pace.


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🔴 “PACE GIUSTA”, IN BOCCA AI GUERRAFONDAI, SIGNIFICA GUERRA INFINITA

IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO

Non può essere più distante l’azione della diplomazia vaticana da quella italiana.
Dopo il colloquio col papa, mentre i comunicati ufficiali mettono l’accento diplomaticamente sui (pochi) contenuti convergenti, è Zelensky, ospite del nostro servizio pubblico nazionale, a esplicitare la sua strategia: «Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori, noi abbiamo bisogno di una pace giusta».
Giorgia Meloni approva la sua proposta di pace in 10 punti, che prevede il ritorno delle Russia entro i confini del 1991, e dichiara «Sostegno totale dell’Italia». L’Italia, assicura, «continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta. Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina.».
Tutto ciò significa una cosa sola: GUERRA INFINITA.
Tutti gli osservatori militari seri concordano sul fatto che: 1) le posizioni acquisite dai Russi non potranno mai essere scalfite se non a prezzi incalcolabili e comunque non sostenibili dagli Ucraini, quindi solo con una guerra totale con la Nato; 2) è puro terrorismo propagandistico far credere ai popoli europei che un esercito, che non riesce a piegare in un oltre un anno l’Ucraina, possa attaccare complessivamente tutto il resto dell’Unione Europea.
Nonostante le menzogne di cui ci bombardano, l’intero mondo vuole fermare questa guerra con le trattative, dal Vaticano alla Cina. Solo una minoranza di guerrafondai che specula sul mercato delle armi e appicca incendi in giro per il mondo, vuole la guerra infinita.
Impugna la tua penna e vai a firmare per fermare l’invio delle armi, per fermare il massacro, per fermare la speculazione, per fermare il governo italiano che fa gli interessi di chi vuole la guerra e non la pace.

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A POMIGLIANO RITMI DI LAVORO DA SCHIAVI Dopo lo sciopero di mercoledì scorso, gli operai della fabbrica Stellantis di Pomigliano, continuano a lottare per i propri diritti. L’agitazione promossa ha coinvolto centinaia di operai comportando rallentamenti consistenti per la produzione dell’Alfa Romeo Tonale della Fiat Panda come non succedeva dagli anni 70. Gli operai hanno incrociato le braccia e iniziato lo sciopero a causa dei ritmi di lavoro sempre più pesanti, a limite dello schiavismo, a cui Stellantis li sta costringendo con una produttività sulla catena di montaggio che è stata incrementata fino a 16 auto in più di quanto stabilito che va a influire anche sulla sicurezza e sulla salute degli operai. Stellantis aveva annunciato, per domani un sabato lavorativo, per recuperare la produzione ma immediatamente i sindacati hanno indetto uno sciopero di otto ore per ogni turno lavorativo, bloccando la fabbrica. L’azienda è stata costretta, quindi, a revocare il sabato di straordinario.I segnali di ripresa di lotta operaia che provengono da un sito industriale come quello di Pomigliano sono molto importanti e incoraggianti e il Partito Comunista esprime tutta la propria solidarietà agli operai che lottano per i propri diritti. Stellantis (ex Fiat) vuole solamente degli schiavi da sfruttare per aumentare sempre di più i propri profitti e lo fa sulla pelle dei lavoratori.


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A POMIGLIANO RITMI DI LAVORO DA SCHIAVI

Dopo lo sciopero di mercoledì scorso, gli operai della fabbrica Stellantis di Pomigliano, continuano a lottare per i propri diritti.
L’agitazione promossa ha coinvolto centinaia di operai comportando rallentamenti consistenti per la produzione dell’Alfa Romeo Tonale della Fiat Panda come non succedeva dagli anni 70.

Gli operai hanno incrociato le braccia e iniziato lo sciopero a causa dei ritmi di lavoro sempre più pesanti, a limite dello schiavismo, a cui Stellantis li sta costringendo con una produttività sulla catena di montaggio che è stata incrementata fino a 16 auto in più di quanto stabilito che va a influire anche sulla sicurezza e sulla salute degli operai.

Stellantis aveva annunciato, per domani un sabato lavorativo, per recuperare la produzione ma immediatamente i sindacati hanno indetto uno sciopero di otto ore per ogni turno lavorativo, bloccando la fabbrica.
L’azienda è stata costretta, quindi, a revocare il sabato di straordinario.I segnali di ripresa di lotta operaia che provengono da un sito industriale come quello di Pomigliano sono molto importanti e incoraggianti e il Partito Comunista esprime tutta la propria solidarietà agli operai che lottano per i propri diritti.
Stellantis (ex Fiat) vuole solamente degli schiavi da sfruttare per aumentare sempre di più i propri profitti e lo fa sulla pelle dei lavoratori.

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ZELENSKIJ A ROMA DOBBIAMO OPPORCI Attesa per oggi la visita del presidente dell’Ucraina a Roma, ad aspettarlo e a mostrare tutta la loro sudditanza ci saranno sia il Presidente della Repubblica Mattarella che la Premier Giorgia Meloni. Questa visita di Zelenskij fa parte del suo nuovo “tour Europeo” che lo porterà a chiedere aiuti a tutti gli Stati che fanno parte della NATO dopo aver già visitato nei mesi scorsi Washington, Londra, Parigi, Bruxelles e negli ultimi giorni Helsinki e L’Aia. In questi sette mesi a Palazzo Chigi, la premier ha ribadito e dimostrato più volte di voler mantenere l’Italia al fianco degli alleati euroatlantici nel sostegno a Kiev, spiegando in parlamento e nei consessi internazionali la necessità di inviare armi all’Ucraina per metterla in condizioni di difendere se stessa e il resto dell’Europa. Scommettendo su un futuro “europeo, l’Italia vuole inoltre ritagliarsi uno spazio importante nella futura ricostruzione, un impegno valutato in 400 miliardi di dollari in 10 anni. A questo Meloni ha dedicato, appena poche settimane fa. Non possiamo permettere che il nostro Governo ospiti il Presidente di uno Stato che rifiuta categoricamente qualsiasi offerta di Pace, che ha infranto più volte i trattati di Minsk e che bombarda da 9 anni le Repubbliche del Donbass.


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ZELENSKIJ A ROMA
DOBBIAMO OPPORCI

Attesa per oggi la visita del presidente dell’Ucraina a Roma, ad aspettarlo e a mostrare tutta la loro sudditanza ci saranno sia il Presidente della Repubblica Mattarella che la Premier Giorgia Meloni.
Questa visita di Zelenskij fa parte del suo nuovo “tour Europeo” che lo porterà a chiedere aiuti a tutti gli Stati che fanno parte della NATO dopo aver già visitato nei mesi scorsi Washington, Londra, Parigi, Bruxelles e negli ultimi giorni Helsinki e L’Aia.

In questi sette mesi a Palazzo Chigi, la premier ha ribadito e dimostrato più volte di voler mantenere l’Italia al fianco degli alleati euroatlantici nel sostegno a Kiev, spiegando in parlamento e nei consessi internazionali la necessità di inviare armi all’Ucraina per metterla in condizioni di difendere se stessa e il resto dell’Europa. Scommettendo su un futuro “europeo, l’Italia vuole inoltre ritagliarsi uno spazio importante nella futura ricostruzione, un impegno valutato in 400 miliardi di dollari in 10 anni. A questo Meloni ha dedicato, appena poche settimane fa.

Non possiamo permettere che il nostro Governo ospiti il Presidente di uno Stato che rifiuta categoricamente qualsiasi offerta di Pace, che ha infranto più volte i trattati di Minsk e che bombarda da 9 anni le Repubbliche del Donbass.

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L’UCRAINA MINACCIA L’EUROPA Non si fermano le richieste del regime di Zelenskij all’Europa sotto diretta indicazione della NATO, adesso l’Ucraina è arrivata a minacciate tutta l’Europa perché vuole sempre più denaro e armi. “Se l’Europa smette di fornire armi all’Ucraina, scoppierà una guerra in altri paesi. Il numero di attacchi terroristici in Europa aumenterà in modo significativo. In generale, in Europa non ci sederemo più nei ristoranti e non mangeremo più croissant in sicurezza”. Così Mihailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina. Il regime di Zelenskij fa di tutto per non voler arrivare alla pace e continuare questa guerra che viene portata avanti da 9 anni.


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L’UCRAINA MINACCIA L’EUROPA

Non si fermano le richieste del regime di Zelenskij all’Europa sotto diretta indicazione della NATO, adesso l’Ucraina è arrivata a minacciate tutta l’Europa perché vuole sempre più denaro e armi.

“Se l’Europa smette di fornire armi all’Ucraina, scoppierà una guerra in altri paesi. Il numero di attacchi terroristici in Europa aumenterà in modo significativo. In generale, in Europa non ci sederemo più nei ristoranti e non mangeremo più croissant in sicurezza”. Così Mihailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina.

Il regime di Zelenskij fa di tutto per non voler arrivare alla pace e continuare questa guerra che viene portata avanti da 9 anni.

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ISRAELE CONTINUA A BOMBARDARE GAZA Israele ricomincia con i bombardamenti a tappeto sui palestinesi indifesi nella striscia di Gaza, il fine del governo di Netanyahu è quello di eliminare tutta la popolazione palestinese occupando definitivamente tutta la Palestina Israele è “pronto ad allargare la corrente operazione ed infliggere colpi pesanti a Gaza ora e in futuro”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu, Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avvertito che Israele “pagherà un prezzo” per le uccisioni. l ministero degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) condanna gli attacchi definendoli “un crimine atroce commesso dall’occupazione israeliana”. “Una estensione della guerra aperta contro il nostro popolo e suoi giusti e legittimi diritti nazionali”. L’Anp ha quindi chiesto alla Comunità internazionale “un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il popolo palestinese” sottolineando la necessità di “un accordo politico negoziato” per il conflitto. Dopo giorni di scontri sanguinosi, che hanno provocato 22 morti nell’enclave palestinese, tra cui 4 donne e 6 bambini, inizierà il cessate il fuoco tra le parti grazie alla mediazione da parte dell’Egitto. Israele, come il suo alleato USA si dimostra sempre di più un Paese bellicista che vuole solamente eliminare e sottomettere un’intera popolazione Da più di 70 anni la Palestina è occupata illegalmente da Israele. Tutto questo nel silenzio dei media e dei governi occidentali che se usassero lo stesso metro usato con l’Ucraina dovrebbero cominciare a riempire la Palestina di armi contro l’occupante invasore. Ma l’occidente è solo doppiopesismo e ipocrisia.


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ISRAELE CONTINUA A BOMBARDARE GAZA

Israele ricomincia con i bombardamenti a tappeto sui palestinesi indifesi nella striscia di Gaza, il fine del governo di Netanyahu è quello di eliminare tutta la popolazione palestinese occupando definitivamente tutta la Palestina

Israele è “pronto ad allargare la corrente operazione ed infliggere colpi pesanti a Gaza ora e in futuro”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu,
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avvertito che Israele “pagherà un prezzo” per le uccisioni. l ministero degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) condanna gli attacchi definendoli “un crimine atroce commesso dall’occupazione israeliana”. “Una estensione della guerra aperta contro il nostro popolo e suoi giusti e legittimi diritti nazionali”. L’Anp ha quindi chiesto alla Comunità internazionale “un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il popolo palestinese” sottolineando la necessità di “un accordo politico negoziato” per il conflitto.

Dopo giorni di scontri sanguinosi, che hanno provocato 22 morti nell’enclave palestinese, tra cui 4 donne e 6 bambini, inizierà il cessate il fuoco tra le parti grazie alla mediazione da parte dell’Egitto.

Israele, come il suo alleato USA si dimostra sempre di più un Paese bellicista che vuole solamente eliminare e sottomettere un’intera popolazione
Da più di 70 anni la Palestina è occupata illegalmente da Israele.

Tutto questo nel silenzio dei media e dei governi occidentali che se usassero lo stesso metro usato con l’Ucraina dovrebbero cominciare a riempire la Palestina di armi contro l’occupante invasore. Ma l’occidente è solo doppiopesismo e ipocrisia.

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LA FINTA DEMOCRAZIA E SOVRANITÀ ITALIANA Il governo di Giorgia Meloni ha continuato terribile agenda Draghi, nonostante avesse fatto ben altri proclami, e continua a servire la NATO e l’Unione Eiropea facendo si che il governo non possa più decidere nulla di importante ma solo cose inutili e ininfluenti per la vita del popolo. Dalla seconda guerra mondiale siamo sempre stati sotto il tallone degli Stati Uniti, ma il processo degenerativo della nostra democrazie e sovranità è conciso con la caduta dell’Unione Sovietica e del campo socialista, che garantiva una sorta di equilibrio mondiale e con la fine del Partito Comunista Italiano, anche se ormai degenerato. Contemporaneamente ha accelerato la creazione europea con i trattati di Maastricht del 92 e successivamente con l’entrata nell’EURO. La Meloni vorrebbe distruggere ancora di più la nostra martoriata e inapplicata Costituzione, col Presidenzialismo, deriva autoritaria con cui si controlleranno le “due società”, la società dei mutlimilardari, banchieri e finanzieri e la società degli esclusi. La democrazia è finita quando hanno deciso di calpestare la Costituzione Italiana mandando armi e denaro a Kiev, mandando flotte armate nel mar cinese mediterraneo, bocciando il Memorandum della Via della Seta facendo un grosso danno economico a tutta la popolazione ormai già oppressa dalla crisi economica, dai diktat europei e dai favori che i nostri governo fanno alle multinazionali e alle banche. Adesso comanda solamente la NATO, che a sua volta comanda l’UE e rimane una finta democrazia e nessuna sovranità popolare e la nostra Costituzione è carta straccia sia per il centrodestra che per la finta sinistra.


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LA FINTA DEMOCRAZIA E SOVRANITÀ ITALIANA

Il governo di Giorgia Meloni ha continuato terribile agenda Draghi, nonostante avesse fatto ben altri proclami, e continua a servire la NATO e l’Unione Eiropea facendo si che il governo non possa più decidere nulla di importante ma solo cose inutili e ininfluenti per la vita del popolo.

Dalla seconda guerra mondiale siamo sempre stati sotto il tallone degli Stati Uniti, ma il processo degenerativo della nostra democrazie e sovranità è conciso con la caduta dell’Unione Sovietica e del campo socialista, che garantiva una sorta di equilibrio mondiale e con la fine del Partito Comunista Italiano, anche se ormai degenerato. Contemporaneamente ha accelerato la creazione europea con i trattati di Maastricht del 92 e successivamente con l’entrata nell’EURO.
La Meloni vorrebbe distruggere ancora di più la nostra martoriata e inapplicata Costituzione, col Presidenzialismo, deriva autoritaria con cui si controlleranno le “due società”, la società dei mutlimilardari, banchieri e finanzieri e la società degli esclusi.

La democrazia è finita quando hanno deciso di calpestare la Costituzione Italiana mandando armi e denaro a Kiev, mandando flotte armate nel mar cinese mediterraneo, bocciando il Memorandum della Via della Seta facendo un grosso danno economico a tutta la popolazione ormai già oppressa dalla crisi economica, dai diktat europei e dai favori che i nostri governo fanno alle multinazionali e alle banche.

Adesso comanda solamente la NATO, che a sua volta comanda l’UE e rimane una finta democrazia e nessuna sovranità popolare e la nostra Costituzione è carta straccia sia per il centrodestra che per la finta sinistra.

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In onore di Giuseppe Doneddu, un anno fa ci lasciava il nostro caro compagno Giuseppe, compagno della prima ora. Ex segretario della Sardegna ha lasciato un vuoto incolmabile. Uomo e compagno di un altro spessore.


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In onore di Giuseppe Doneddu, un anno fa ci lasciava il nostro caro compagno Giuseppe, compagno della prima ora. Ex segretario della Sardegna ha lasciato un vuoto incolmabile. Uomo e compagno di un altro spessore.

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LE CONTINUE PRETESE DI ZELENSKIJ Il presidente Zelenskij aumenta di giorno in giorno le sue pretese di armi e denaro nei confronti dell’UE come se gli fossero dovute e forse lo sono visto che Zelenskij lo ha messo l’occidente a provocare la Russia per conto nostro. Durante un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente ucraino ha sottolineato oggi la necessità di ricevere più rapidamente proiettili di artiglieria dall’Unione Europea per poter continuare questa guerra dimostrando di non voler neanche prendere in considerazione le proposte di pace portate avanti sia dalla Cina e dalla maggioranza dei popoli del mondo. Al tempo stesso il segretario della NATO (Stoltemberg, nomen omen) continua ad alimentare la tensione spingendo per far entrare l’Ucraina nella NATO il più velocemente possibile dichiarando: Tutti i membri della NATO concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà membro di quest’alleanza. Il compito urgente ora è garantire la vittoria dell’Ucraina, perché se Kiev non vince, non ci sarà nulla da discutere”. Tutta l’Europa si trova quindi a dover supportare il regime di Kiev con ogni mezzo, impoverendo così la propria popolazione, solamente perché lo ha deciso la NATO e gli USA.


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LE CONTINUE PRETESE DI ZELENSKIJ

Il presidente Zelenskij aumenta di giorno in giorno le sue pretese di armi e denaro nei confronti dell’UE come se gli fossero dovute e forse lo sono visto che Zelenskij lo ha messo l’occidente a provocare la Russia per conto nostro.
Durante un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente ucraino ha sottolineato oggi la necessità di ricevere più rapidamente proiettili di artiglieria dall’Unione Europea per poter continuare questa guerra dimostrando di non voler neanche prendere in considerazione le proposte di pace portate avanti sia dalla Cina e dalla maggioranza dei popoli del mondo.

Al tempo stesso il segretario della NATO (Stoltemberg, nomen omen) continua ad alimentare la tensione spingendo per far entrare l’Ucraina nella NATO il più velocemente possibile dichiarando: Tutti i membri della NATO concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà membro di quest’alleanza. Il compito urgente ora è garantire la vittoria dell’Ucraina, perché se Kiev non vince, non ci sarà nulla da discutere”.

Tutta l’Europa si trova quindi a dover supportare il regime di Kiev con ogni mezzo, impoverendo così la propria popolazione, solamente perché lo ha deciso la NATO e gli USA.

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