La casta politica borghese alimenta se stessa. È di qualche …


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La casta politica borghese alimenta se stessa. È di qualche giorno fa la notizia, pubblicata in esclusiva da Il Fatto Quotidiano, che la Giunta della Regione Sardegna, guidata dal Campo Largo, distribuirà 22,5 milioni di mance elettorali a Comuni, diocesi e parrocchie, società sportive e associazioni amiche, con la sola indicazione dei consiglieri regionali, senza selezione né criteri di scelta. Un emendamento, firmato da sette consiglieri di maggioranza, che consentirà a ogni onorevole di maggioranza di distribuire 250 mila euro ai propri amici secondo una logica clientelare; mentre l’opposizione dovrà “accontentarsi” di 150 mila euro per consigliere.

La logica dietro il funzionamento di questo meccanismo è chiara: chi non ha rapporti con la politica rimane escluso da ogni forma di finanziamento, anche se porta avanti delle iniziative lodevoli e radicate nel territorio. Chi, invece, si mantiene legato alla politica potrà godere di lauti finanziamenti, senza requisiti di scelta o valutazione.

Mentre i cittadini sardi fanno i conti con la colonizzazione dell’Isola da parte dei grandi gruppi finanziari e delle multinazionali green, permessa dalla maggioranza di governo con l’approvazione del DdL Todde, che aprirà la strada al consumo di suolo e trasformerà i campi agricoli in aree industriali, la politica regionale pensa a ricompensare, proprio sotto Natale, la propria base elettorale con delle folli regalie.

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LA SITUAZIONE IN SIRIA Abbiamo esitato a esternare dichiarazioni durante le …


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LA SITUAZIONE IN SIRIA
Abbiamo esitato a esternare dichiarazioni durante le fasi concitate che hanno portato alla caduta della Repubblica Araba di Siria, perché gli avvenimenti si susseguivano in modo troppo veloce e portavano a modificare l’analisi di ora in ora.
Nel frattempo abbiamo seguito con attenzione le dichiarazioni ufficiali che i principali attori coinvolti hanno espresso e come si è evoluta la situazione sul terreno. Mentre non ci siamo meravigliati che tanti geostrateghi della domenica siano stati contraddetti dalla realtà man mano che questa procedeva.
Partiamo dai dati di fatto precedenti.
La Siria rappresenta il punto di collegamento terrestre tra Iran, Iraq e Libano – quindi l’asse antisionista più forte. È stato un alleato strategico importantissimo per la Russia che possiede qui le uniche basi (una aerea e una marittima) nel Mediterraneo. Negli ultimi mesi era stata riammessa nella Lega Araba e quindi tutto faceva ben sperare che l’asse della resistenza si potesse catalizzare positivamente, soprattutto dopo i due clamorosi successi diplomatici che la Cina aveva messo a segno: la ripresa dei rapporti tra gli arcinemici di ieri, Iran e Arabia Saudita, e l’incontro a Pechino di luglio di 14 delegazioni di organizzazioni palestinesi.
Tuttavia i presupposti del disfacimento siriano erano già presenti. Le azioni criminali israeliane che violavano ogni diritto umano e internazionale restavano impunite. Gli USA presi dalla campagna elettorale o benvolenti senza doversi scoprire troppo, l’Iran troppo preoccupata a non cadere nel tranello della guerra totale con intervento massiccio degli USA, la Russia fin troppo presa dal conflitto già pluriennale ai propri confini, i paesi arabi a continuare la propria politica di attendismo.
Il disfacimento dell’esercito arabo siriano, che ha combattuto gloriosamente per l’integrità di quel paese per 15 anni contro i nemici esterni e i terroristi interni, non può non avere cause endogene.
Fino a qualche giorno prima della catastrofe, Iraq e Iran assicuravano il massimo del sostegno militare, l’aviazione russa avrebbe fornito la copertura necessaria. Eppure gli eventi sono stati fulminei.
Ciò che lascia basiti non è la prima fase delle azioni militari che si è svolta nel nord del Paese, troppo esposto e difficilmente difendibile. (Ricordiamo che Aleppo fu riconquistata alla fine del 2016 dopo oltre quattro anni di guerra.) Ma è la continuazione che ha portato ancor più rapidamente gli “insorti” alle porte di Damasco e alla sua caduta quasi senza resistenza.
Il presidente turco Erdogan è stato additato dai già citati commentatori della domenica come l’artefice principale di questa disfatta. Tuttavia, Erdogan ha dichiarato che ripetutamente aveva offerto collaborazione a Assad e che questi l’aveva rifiutata ponendo come condizione preliminare l’abbandono del territorio siriano da parte di tutte le truppe turche presenti. Una richiesta legittima ma che mal si conciliava con il realismo imposto dalla situazione sul terreno. Alla fine dei conti, tra una Siria ai propri confini spezzettata in diversi feudi bellicosi, governati da personaggi improponibili ed esposti ai ricatti imperialisti, e una Siria più forte e in grado di contrastare efficacemente i terroristi entro i propri confini, non c’è dubbio che qualunque dirigente turco preferisca la seconda soluzione.
Ancor di più deve dirsi della Russia, non foss’altro per garantire le proprie basi.
Chi invece non ha nascosto la soddisfazione per la successione dei drammatici eventi è stato spudoratamente il governo israeliano, che non si preoccupa di osannare elementi che fanno parte della lista dei terroristi riconosciuti internazionalmente e persino dagli Stati Uniti. Ma si sa che ci sono i terroristi buoni e quelli cattivi: quelli buoni sono i “nostri”. E tanto per violare ancora una volta il diritto internazionale, hanno occupato una fascia ancora più ampia di territorio siriano, oltre quello che occupano illegalmente dal 1967, ai piedi delle Alture del Golan, fascia che di strategico non ha proprio nulla.
Persino gli Stati Uniti e gli Europei – questi ultimi per quello che contano ormai – sono stati un po’ più prudenti almeno formalmente.
Le cose che leggiamo nelle ultime ore sono le seguenti:
– L’agenzia di stampa iraniana Fars ha pubblicato un articolo in cui spiega perché l’Iran non ha inviato truppe in Siria: «Nel corso del tempo… il popolo siriano non sostiene più l’esercito siriano nella lotta contro i terroristi come prima. Inoltre, prima dell’inizio della guerra in Libano, l’Iran ha ripetutamente avvertito Assad del rafforzamento dei terroristi e gli ha persino presentato le proposte necessarie, ma non è stato ascoltato. Assad ha commesso un errore strategico affidandosi alle promesse di altri paesi arabi e dell’Occidente.»
– l’ANSA comunica che è stata concessa l’amnistia a tutti i militari che servivano nell’esercito dissoltosi
– ancora secondo l’ANSA esponenti del nuovo governo hanno rassicurato la Russia in merito alle proprie basi militari
Ora, da tutto questo emerge che:
– la strada per resistere all’imperialismo sionista-americano sia ancora lunga e irta di ostacoli e drammatiche cadute. Il nemico, per quanto screditato internazionalmente, non ha intenzione di ritirarsi e mostra capacità di reazione violente ed efficaci
– ben consapevoli di ciò, i principali attori si guardano bene dall’esporsi ad azioni simili a una spregiudicata mano di poker che potrebbe rivelarsi fatale
– i proclami che parlano di “tradimento” e di “opportunismo” – sebbene alcuni di tali atteggiamenti presenti dentro le alte sfere militari siriane abbiano certamente concorso all’esito finale – dovrebbero essere molto più prudenti
– non c’è dubbio però che, se è possibile, la situazione per la resistenza palestinese e di quella libanese si sia fatta ancora più problematica.
Tuttavia, se un anello debole della catena viene meno e si scopre la sua fragilità, non è la fine della catena, ma può e deve essere un nuovo inizio su basi più solide.

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Tragedia a Calenzano, ancora morti sul lavoro! Con la tragedia di …


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Tragedia a Calenzano, ancora morti sul lavoro!

Con la tragedia di oggi nel deposito ENI di Calenzano, prosegue la scia di morte sui posti di lavoro in Italia. Con una media di 86 decessi mensili, il nostro paese non può continuare a ignorare questa piaga e considerarsi un paese avanzato. Non è accettabile uscire di casa la mattina per guadagnare quel poco che il capitalismo lascia nelle tasche dei lavoratori e non fare più ritorno a casa.

In attesa delle indagini, che ci auguriamo possano fare piena luce su quanto accaduto oggi, il Partito Comunista esprime il suo più sentito cordoglio alle famiglie delle due vittime accertate e dei tre dispersi, oltre alla più sincera vicinanza ai nove feriti.

Vorremmo concludere questo messaggio con la speranza che tragedie del genere non si ripetano mai più, ma sappiamo che ciò non sarà possibile, almeno fino a quando non ci sarà un cambio radicale nella nostra società, che metta al centro la sicurezza e la dignità dei lavoratori, e non i profitti.

Socialismo o Barbarie!
#MortiSulLavoro #Calenzano #SicurezzaSulLavoro #DirittiDeiLavoratori #SocialismoOBabarie #Italia #TragedieSulLavoro #Cordoglio

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UN ULTERIORE SCANDALO SMUOVE LA POLITICA ALL’INTERNO DELL’UNIONE EUROPEA Il primo …


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UN ULTERIORE SCANDALO SMUOVE LA POLITICA ALL’INTERNO DELL’UNIONE EUROPEA

Il primo turno delle elezioni in Romania è stato annullato perché, secondo l’UE, gli elettori sarebbero stati manipolati tramite TikTok. Proprio così: mentre nel resto del mondo fact-checker dalle dubbie capacità imperversano e influenzano le opinioni dei cittadini, ora in Romania il problema sembra essere TikTok.
Siamo davvero alle soglie della follia collettiva.

#ElezioniRomania #TikTok #ManipolazioneElettorale #UnioneEuropea #FolliaCollettiva #SocialMedia #Disinformazione #PoliticaUE

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Il 6 dicembre di 30 anni fa ci lasciava Gian …


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Il 6 dicembre di 30 anni fa ci lasciava Gian Maria Volontè

“Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita.”
Oggi ricordiamo non solo l’eccezionale attore che ha dato voce a l’Italia popolare ed alle contraddizioni di una società, quella degli anni 70 e 80, che si definiva democratica. “La classe operaia va in paradiso”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Il Caso Mattei” sono solo alcuni degli esempi di questa tendenza grazie alla quale Volonté ha portato i suoi ideali davanti alla cinepresa e nella vita di tutti i giorni.

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Il 6 dicembre di 28 anni fa ci lasciava Gian …


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Il 6 dicembre di 28 anni fa ci lasciava Gian Maria Volontè

“Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita.”
Oggi ricordiamo non solo l’eccezionale attore che ha dato voce a l’Italia popolare ed alle contraddizioni di una società, quella degli anni 70 e 80, che si definiva democratica. “La classe operaia va in paradiso”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Il Caso Mattei” sono solo alcuni degli esempi di questa tendenza grazie alla quale Volonté ha portato i suoi ideali davanti alla cinepresa e nella vita di tutti i giorni.

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📢 Sabato 7 Dicembre Chiusura Campagna Tesseramento 2024 🕕 Ore 18.00 Presentazione da …


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📢 Sabato 7 Dicembre
Chiusura Campagna Tesseramento 2024
🕕 Ore 18.00
Presentazione da parte del Segretario Generale Alberto Lombardo delle nuove edizioni dei libri:
📖 “Karl Marx – 200 anni”
📖 “Engels 200 – Lenin 150. Appunti per lo studio del materialismo dialettico”
🍴 Ore 20.00
Apericena conviviale!
📍 Dove?
Lucca – Circolo ARCI Sant’Alessio (entrata lato sinistro)
📞 Per informazioni: 320 2136324
📝 A breve il programma completo!
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
Unisciti a noi per celebrare e discutere insieme! ✊
#PartitoComunista #MaterialismoDialettico #KarlMarx #Engels200 #Lenin150 #Lucca #Tesseramento2024 #Evento

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LAVORATORE, STUDENTE, PENSIONATO… Dicembre è arrivato, il 2025 è alle porte. …


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LAVORATORE, STUDENTE, PENSIONATO…
Dicembre è arrivato, il 2025 è alle porte. Quest’anno regalati una prospettiva: Sostieni il Partito Comunista.

Puoi donare:

•⁠ ⁠Con bonifico bancario al seguente IBAN:
IT43O0306909606100000106305 intestato a Partito Comunista.

•⁠ ⁠Con carta di credito o PayPal al seguente link:
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Il Partito Comunista non riceve finanziamenti pubblici: vive grazie al contributo volontario di militanti, iscritti e simpatizzanti.

Un piccolo contributo per una grande idea.
Contro le finte alternative destra/sinistra.
PER CAMBIARE DAVVERO!

#Donazione #PartitoComunista #Sostegno #Autofinanziamento

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Osserviamo con preoccupazione quanto accaduto in queste ultime ore in …


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Osserviamo con preoccupazione quanto accaduto in queste ultime ore in Corea del Sud con il tentato colpo di mano del Presidente Yoon Suk-yeol.

Fortunatamente il tentativo di imporre la Legge Marziale nel paese, con l’obiettivo di bloccare qualsiasi azione politica non conforme alle idee del Presidente è stata rigettata in primis dal Popolo Sud Coreano e poi dal Parlamento, una situazione in cui è ancora più chiaro come a differenza dei politicanti schiavi degli USA, i cittadini di tutto il mondo vogliano solamente la Pace.

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LO SBARCO DEL “GRANMA” Il 2 Dicembre 1956, 82 rivoluzionari guidati …


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LO SBARCO DEL “GRANMA”

Il 2 Dicembre 1956, 82 rivoluzionari guidati da FIDEL CASTRO sbarcano a CUBA sulla Playa De Las Coloradas (una zona paludosa situata sulla parte sudorientale dell’isola) dopo essere partiti dal Messico il 25 Novembre
“Sulle onde con la prua alla speranza”
Ciò segna l’inizio della rivolta che tre anni dopo porterà alla sconfitta della dittatura del generale Batista.

W CUBA SOCIALISTA!
W LA RIVOLUZIONE CUBANA!

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TAVARES SI È DIMESSO Alla fine è arrivata la conferma: Carlos …


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TAVARES SI È DIMESSO

Alla fine è arrivata la conferma: Carlos Tavares, fino a poco tempo fa CEO di Stellantis (nata dalla fusione tra FCA-FIAT e PSA-PEUGEOT), si è dimesso. Non parleremo della sua ricca buonuscita, guadagnata sulle spalle dei lavoratori italiani mandati a casa.

Non parleremo di come l’indotto industriale sia stato completamente smantellato, già messo a dura prova dalle scellerate politiche industriali di quella che fu la FIAT. Non parleremo di come il Parlamento italiano provi, tardivamente, a chiamare John Elkann per chiarire i progetti futuri.
Quello che vogliamo dire con forza è che, fino a quando gli interessi di pochi continueranno a prevalere, puntando esclusivamente al massimo profitto e ignorando chi quella ricchezza la crea ogni giorno, nulla cambierà.

Il problema non è solo Tavares o Elkann: il vero problema è l’assenza di uno Stato forte che, dopo aver dilapidato miliardi in aiuti economici, non sia in grado di imporre il mantenimento occupazionale e garantire qualità del lavoro e retribuzioni adeguate.
Quello di cui l’Italia ha bisogno è il controllo della politica sull’economia, e non di rimanere subordinata ai capricci del “ricco di turno”, che decide vita e morte della nostra industria.
Socialismo o Barbarie!

#Tavares #Stellantis #FIAT #IndustriaItaliana #PoliticaEdEconomia #Lavoratori #Occupazione #SocialismoOBabarie #CrisiIndustriale #Italia

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