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Trieste. Coi delegati del Partito Comunista Friuli-Venezia-Giulia.
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Sabato 11 Febbraio SPEGNI SANREMO, SCENDI IN PIAZZA CONTRO LA GUERRA.
La presenza di Zelensky a Sanremo è veramente imbarazzante. Il Festival della musica italiana ha invitato il presidente di un Paese che sta spingendo il Mondo intero sull’orlo della terza guerra mondiale e permettendogli di fare becera propaganda continuando a mentire come sta facendo da anni.
Zelensky è un guerrafondaio, che chiede armi e soldi a tutto il mondo pur non avendo rispettato gli accordi di Minsk e aver ucciso migliaia di abitanti del Donbass, obbligando, di fatto, l’intervento da parte della Russia a difendere la popolazione che moriva sotto le bombe ucraine.
L’Italia DEVE rimanere fuori e cercare la pace, far finire le sanzioni contro la Russia, interrompere l’invio di Armi e aprire un tavolo per la Pace.
Quest’anno uscite di casa, socializzate, organizzate cene con gli amici, coinvolgete quante più persone possibili.
Mandiamo e-mail alla RAI manifestando il nostro dissenso. Facciamogli capire che non va bene usare i soldi degli italiani per far fare propaganda ad un bieco personaggio che ci sta costando milioni di euro che sarebbero potuti essere usati per far il benessere del popolo.
Quest’anno Boicotta Sanremo.
Manifestiamo contro la Guerra.
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PERCHÉ I CARRI ARMATI OCCIDENTALI IN UCRAINA
Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo
Mesi (forse un anno) per i 31 Abrams, 14 Challenger2 dalla Gran Bretagna, 14 Leopard2 annunciati dalla Germania, altri 80 (di vecchia concezione) dovrebbero arrivare da Spagna, Portogallo, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Paesi Bassi.
Tutta roba che può durare al massimo una settimana. Comunque inadeguati a combattere in quelle condizioni. Hanno spesse corazzature frontali, valide per scontri per cui sono stati progettati (carri contro carri), ma scarse laterali esposte alle fanterie, su cui il presente conflitto è basato.
Più delicata la vicenda dell’invio di uno dei quattro moderni e costosissimi sistemi antimissilistici italiani SAMP. I militari si oppongono per ragioni di sicurezza nazionale. Ma vi sono anche ragioni operative: richiedono un addestramento sofisticato e rischiano di fare la stessa fine ingloriosa degli altri mezzi inviati dall’Italia, forniture secretate e poi sbugiardate dalle foto russe che li mostrano distrutti.
Ma allora perché? Perché gli USA e i loro più vicini lacché dell’Europa Orientale spingono così tanto? Per marcare un punto di non ritorno nel detachment tra Unione Europea e Russia.
Dopo la distruzione del gasdotto NorthSteam, la distruzione del mercato dell’energia e l’asservimento perenne alle forniture americane, gli aiuti di stato protezionistici USA alla propria economia che metteranno definitivamente fuori mercato i prodotti europei, cosa dobbiamo vedere di più per capire che questa è la guerra degli Stati Uniti, alla Germania, all’Europa e al mondo intero.
Ormai molti osservatori concordano con quello che il nostro partito ha già detto un anno fa.
Secondo il sondaggio Swg, il 55 per cento degli italiani si dice contrario all’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil, come annunciato dal Ministro della Difesa, il sovranista di cartone Crosetto.
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Il Partito Comunista, alla presenza dell’Ambasciatrice cubana Mirta Granda Averhoff, ha partecipato alla commemorazione organizzata dall’Ambasciata di Cuba per i 170° anni di José Martí.
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Sono trascorsi 78 anni dall’ingresso ad Auschwitz dei soldati dell’Armata Rossa, il 27 gennaio del 1945, la data che ci ricorda la scoperta delle immonde pratiche carnefici della belva nazifascista. In realtà erano già in molti a sapere e a tacere. Chi ebbe la possibilità di dire la verità al mondo, Vaticano in testa, non lo fece: tutt’altro. Chi ebbe la possibilità di far saltare i binari della morte – ci sarebbe voluto poi tanto? – non lo fece. Da allora, e fino ai nostri giorni, iniziarono lo sdegno e l’orrore, per alcuni in una forma di ipocrita schizofrenia, dove chi commemora è al tempo stesso in prima fila nella lotta agli immigrati disperati, ai nomadi, ai diversi o a chi in generale non si vuole «uniformare».
Il Partito Comunista vuole ricordare tutte le vittime di quell’orrenda carneficina: i Rom, gli oppositori politici (i nazifascisti avevano già fatto fuori tutti quelli che erano a tiro), gli omosessuali, i disabili e disparate altre categorie di «indesiderabili».
Il tremendo crimine cui seppe arrivare la feccia del genere umano, in quegli anni neppure tanto lontani, deve rimanere monito permanente e perenne insegnamento. Così come deve permanere una lettura di quel periodo scevra da ogni nazionalismo e irredentismo. Non è possibile, infatti, nascondere né «rimuovere» i crimini commessi dai fascisti in tanti Paesi: a cominciare dai gas usati per sterminare popolazioni inermi in Africa, fino alle abominevoli azioni commesse in Grecia, nei Balcani. Ovunque i fascisti si fossero trovati, hanno lasciato un ricordo almeno pari a quello che lasciarono i nazisti. Non é possibile ripulire la memoria di questo Paese continuando a lasciar cadere le colpe sui nostri «cattivi» alleati di allora. Il nostro Paese, guidando da una tragica dittatura che industriali, latifondisti e borghesia vollero – e che la monarchia non fece nulla per impedire – si rese colpevole di crimini sciagurati di cui mai fu chiamato a rispondere davanti ai tribunali giudiziari e militari. Allo stesso modo, non é possibile ignorare i meriti dellUnione Sovietica guidata da Stalin che, sul fronte orientale di quella guerra, impedi’ eroicamente la vittoria nazifascista al prezzo di decine di milioni morti.
Il tribunale della storia deve invece esprimere un giudizio serio, severo, deciso: le classi dominanti, che vollero quella guerra e consentirono quello sterminio, hanno fallito ovunque e ripetutamente, dimostrando di essere in grado di arrecare solo lutti, ingiustizie, cancellazione della dignità umana.
Non consentire che tutto ciò si ripeta, significa per noi non solo ricordare, ma battersi col massimo impegno nella rimozione delle cause che tante sciagure e ingiustizie hanno generato e continuano a generare: perché i burattinai che vollero quella guerra sono ancora lì, seminando morte, ai posti di comando.
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2° Congresso Regionale del Partito Comunista Marche
DOMENICA 29 GENNAIO 2023
FALCONARA
CENTRO PERGOLI, PIAZZA MAZZINI
DOMENICA 29 GENNAIO 2023
DALLE 15 ALLE 18:
RIUNIONE DI TUTTI GLI ISCRITTI CON LA PARTECIPAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE
ALBERTO LOMBARDO
DALLE 18 ALLE 20:
DIBATTITO APERTO A TUTTI I SIMPATIZZANTI E PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO TARARA
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CUBA, PER AIUTARE, SPEDISCE MEDICI.
NON CARRI ARMATI
L’informazione mainstream sappiamo che è del tutto asservita alla narrazione delle favole per imbellettare il potere capitalistico. Tuttavia oggi vogliamo segnalare un articolo de La Stampa (Cubani in corsia) in cui si racconta la storia vera dei medici cubani che hanno preso servizio presso gli ospedali calabresi. Mettendo da parte alcuni toni denigratori dell’articolo sui medici italiani e le vere cause che impediscono loro di lavorare proficuamente negli ospedali, si dà voce ai protagonisti della vicenda, come dovrebbe fare sempre una stampa indipendente.
Intanto si riconosce che la macchina del fango che ha agito nel recente passato contro questa meritoria operazione era del tutto pretestuosa («Hanno fatto di tutto per ostacolarlo, ricorsi al Tar, veleni, critiche» «Non ruberanno alcun posto di lavoro né ai medici calabresi né a quelli di altre regioni perché i concorsi a tempo indeterminato li faremo e stiamo continuando a farli»).
Inoltre, non solo emerge che i medici cubani, come ben sapevamo, sono altamente specializzati e pratici delle moderne apparecchiature («Sì, so fare un ecocardiogramma, all’Avana abbiamo lo stesso apparecchio»), ma che la sanità da noi, particolarmente nel sud, è in uno stato che non regge il confronto con un paese che da oltre 60 anni subisce un criminale bloqueo da parte dell’imperialismo yankee, a cui noi sempre ci accodiamo servilmente («A Cuba non siamo abituati a far aspettare così a lungo chi arriva. Abbiamo molti più medici ad accoglierli, è tutto molto più rapido»).
Sarà merito del sistema socialista cubano che si occupa del popolo e non dei loschi affari?
Le brigate sanitarie cubane ci hanno soccorso fraternamente durante la pandemia, ora si scoprono una risorsa per una delle regioni più trascurate d’Italia.
Perché Roma deve essere oltraggiata dal 26 al 28 gennaio da una delegazione di fascisti cubani che butteranno veleno sul processo rivoluzionario in corso nell’Isola?
Per questo il Partito Comunista aderisce alla mobilitazione del 27 gennaio a Roma al Pantheon in difesa di Cuba Socialista, contro l’adunata delle destre controrivoluzionarie e antipatriottiche.
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CUBA, PER AIUTARE, SPEDISCE MEDICI.
NON CARRARMATI
L’informazione mainstream sappiamo che è del tutto asservita alla narrazione delle favole per imbellettare il potere capitalistico. Tuttavia oggi vogliamo segnalare un articolo de La Stampa (Cubani in corsia) in cui si racconta la storia vera dei medici cubani che hanno preso servizio presso gli ospedali calabresi. Mettendo da parte alcuni toni denigratori dell’articolo sui medici italiani e le vere cause che impediscono loro di lavorare proficuamente negli ospedali, si dà voce ai protagonisti della vicenda, come dovrebbe fare sempre una stampa indipendente.
Intanto si riconosce che la macchina del fango che ha agito nel recente passato contro questa meritoria operazione era del tutto pretestuosa («Hanno fatto di tutto per ostacolarlo, ricorsi al Tar, veleni, critiche» «Non ruberanno alcun posto di lavoro né ai medici calabresi né a quelli di altre regioni perché i concorsi a tempo indeterminato li faremo e stiamo continuando a farli»).
Inoltre, non solo emerge che i medici cubani, come ben sapevamo, sono altamente specializzati e pratici delle moderne apparecchiature («Sì, so fare un ecocardiogramma, all’Avana abbiamo lo stesso apparecchio»), ma che la sanità da noi, particolarmente nel sud, è in uno stato che non regge il confronto con un paese che da oltre 60 anni subisce un criminale bloqueo da parte dell’imperialismo yankee, a cui noi sempre ci accodiamo servilmente («A Cuba non siamo abituati a far aspettare così a lungo chi arriva. Abbiamo molti più medici ad accoglierli, è tutto molto più rapido»).
Sarà merito del sistema socialista cubano che si occupa del popolo e non dei loschi affari?
Le brigate sanitarie cubane ci hanno soccorso fraternamente durante la pandemia, ora si scoprono una risorsa per una delle regioni più trascurate d’Italia.
Perché Roma deve essere oltraggiata dal 26 al 28 gennaio da una delegazione di fascisti cubani che butteranno veleno sul processo rivoluzionario in corso nell’Isola?
Per questo il Partito Comunista aderisce alla mobilitazione del 27 gennaio a Roma al Pantheon in difesa di Cuba Socialista, contro l’adunata delle destre controrivoluzionarie e antipatriottiche.
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INFORMAZIONE PILOTATA
L’informazione in Italia e in tutto il mondo occidentale non è libera come vogliono farci credere, ma è direttamente pilotata da potenze che decidono quali notizie possono essere date sui media e il taglio che devono avere.
Secondo un nuovo studio condotto da MRC Business, il miliardario liberal/liberista George Soros, che in Italia finanzia gruppi politici come +Europa, è legato ad alcune delle figure mediatiche più influenti negli Stati Uniti e all’estero attraverso i finanziamenti che elargisce a gruppi a loro affiliati.
Un rapporto di MRC Business, parte del conservatore Media Research Center, ha rilevato che 253 gruppi mediatici in tutto il mondo, tra cui almeno 54 figure giornalistiche, sono legati a George Soros attraverso il denaro che il miliardario dona a varie organizzazioni che hanno legami con loro.
Secondo gli autori dello studio, Joseph Vazquez e Dan Schneider, i finanziamenti di Soros “lo hanno aiutato a stabilire legami con alcune delle più importanti personalità dei media negli Stati Uniti e all’estero, contribuendo a indottrinare quotidianamente milioni di persone con le sue opinioni”. MRC Business ha individuato almeno 54 figure di spicco dei media (conduttori, editorialisti, redattori, dirigenti di testate giornalistiche e giornalisti) che sono legate a Soros attraverso i loro legami con le organizzazioni da lui finanziate.
Secondo una ricerca di MRC Business, Soros ha erogato almeno 131 milioni di dollari tra il 2016 e il 2020 attraverso varie organizzazioni per influenzare i gruppi mediatici. “Questa rete di legami con i media permette a Soros di avere una notevole influenza sulle storie che i media trattano, su come le trattano e su quali storie non trattano”.
L’informazione in occidente non è libera, men che meno nel nostro paese dove le notizie sono tutte dirottate o approvate da USA, NATO e USA, infatti l’Italia è al 58° posto nella libertà di stampa, superata anche da Gambia e Suriname
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ANCORA FINANZIAMENTI ALLA GUERRA MENTRE IL POPOLO È SEMPRE PIU’ POVERO
Il nostro paese a causa dell’inflazione, le sanzioni alla Russia, l’impennata dei prezzi dei carburanti e delle bollette di luce e gas sta diventando sempre più povero e a pagarne le conseguenze è sempre e solo il popolo.
Il nostro governo infatti ha appena stanziato aiuti per la guerra in Ucraina per un altro MILIARDO di Euro,questo è il sesto pacchetto di aiuti militari che il nostro Stato fornisce al governo di Zelenskij.
“Il ministro Kuleba ha ringraziato per il sostegno fornito, ho ripetuto che continuerà. In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T, e comunque ci sono altre azioni a cui lavoriamo riservatamente”, ha detto il vicepremier, facendo riferimento al sistema europeo di difesa aerea, chiesto da Kiev negli ultimi mesi.
Tajani ha inoltre auspicato che il conflitto finisca “al più presto”: “ma allora per i paesi alleati dell’Ucraina deve essere ben chiaro che dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare questa nazione.
Il nostro Paese dunque si può permettere di continuare a finanziare il governo ucraino con un miliardo di Euro ma non può fornire ai propri cittadini aiuti per far fronte all’inflazione che ogni giorno mangia sempre di più i risparmi dei lavoratori e non può garantire l’aumento di personale ospedaliero e i fondi che servirebbero per avere una sanità pubblica gratuita e di qualità per tutti che aveva promesso durante la prima ondata della pandemia da Covid-19 .
Un governo dovrebbe garantire il benessere dei propri cittadini, in questo caso invece il nostro governo pensa solo ad esaudire tutti i diktat imposti dalla NATO, USA e UE didinteressandosi completamente del proprio popolo.