HASTA SIEMPRE COMANDANTE .

HASTA SIEMPRE COMANDANTE .

Nota del Partito Comunista sulla morte del compagno Fidel Castro.

Abbiamo appreso in queste ore della morte del comandante Fidel Castro. Inviamo le nostre condoglianze fraterne al Partito Comunista di Cuba e a tutto il popolo cubano, per l’immane perdita che colpisce Cuba e tutto il movimento comunista internazionale.

Muore il combattente che alla testa di un pugno di uomini ha liberato Cuba dallo sfruttamento capitalistico e dal tallone dell’imperialismo americano. Il dirigente comunista che ha saputo mantenere ferma la costruzione della società socialista dopo gli eventi controrivoluzionari in URSS e nell’est Europa, che nonostante le difficoltà e l’infame blocco economico americano, ha garantito al suo popolo istruzione, sanità, diritti sociali. Muore l’instancabile rivoluzionario antimperialista, fratello delle lotte di ogni popolo oppresso, dal Sud America, all’Africa.

Muore un uomo, ma non la grande idea del socialismo-comunismo. Siamo convinti che oggi, di fronte alla crisi capitalistica, allo sfruttamento sempre maggiore, alla compressione dei diritti e delle condizioni di vita dei lavoratori, all’emergere di nuove e più grandi contraddizioni del sistema capitalistico a livello globale, le idee di Fidel Castro, le idee dei comunisti siano più attuali che mai. Con questo spirito rinnoviamo il nostro profondo sostegno alla causa del socialismo, a Cuba socialista. Il nome di Fidel resterà scritto nelle pagine della storia accanto a quello dei grandi rivoluzionari di ieri, e ne siamo convinti, a quelli di domani. Nel tuo nome compagno Fidel continuiamo la nostra lotta. Hasta siempre Comandante!

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RIZZO: «FIDEL. L’IDEA CHE NON MUORE.»

RIZZO: «FIDEL. L’IDEA CHE NON MUORE.»

Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista

«Muore il Comandante Fidel Castro, ma la sua idea vive! La volontà e la lotta del grande rivoluzionario cubano ha trasformato il suo popolo ridando dignità e uguaglianza contro la mercificazione dell’imperialismo. Centinaia di volte hanno provato ad assassinarlo senza riuscirci. I popoli e le nazioni delle Americhe, dell’Africa e del mondo intero lo ricordano come portatore di idea, lotta e solidarietà. Il Partito Comunista in Italia abbassa le sue bandiere in onore del Comandante Fidel. L’idea che non muore. Con Cuba Socialista Sempre.»

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NO ALL’INVIO DI TRUPPE IN LETTONIA.

NO ALL’INVIO DI TRUPPE IN LETTONIA.

Relativamente alla decisione del governo italiano di inviare un contingente militare in Lettonia, ai confini con la Russia, l’Ufficio Politico del Partito Comunista ha espresso la seguente posizione:

Il Partito Comunista condanna la decisione del governo italiano di inviare un contingente di truppe militari in Lettonia. Tale scelta scellerata, che si inserisce nell’ambito degli impegni assunti dal vertice NATO di Varsavia è il segno più chiaro dell’inasprirsi di una politica aggressiva che rischia di trascinare il mondo sull’orlo di un nuovo conflitto mondiale. Oggi i lavoratori e le classi popolari devono alzare in alto la bandiera della lotta all’imperialismo e della pace, assumere come parola d’ordine delle proprie lotte l’uscita dell’Italia dalla NATO e lo smantellamento di ogni base militare NATO in territorio italiano, lottando affinché l’Italia non sia coinvolta in scenari militari.

L’inasprirsi dello scontro interimperialistico in atto è evidente. La lotta delle potenze imperialiste per il controllo dei mercati e delle risorse per gli interessi dei rispettivi monopoli conosce oggi una preoccupante escalation. La classe operaia e le classi popolari non hanno nulla da guadagnare da questo scontro. La storia dell’umanità ha dimostrato che sono i capitalisti che guadagnano dalle guerre, mentre i popoli ne subiscono le perdite.

Il movimento comunista nasce da un’opposizione irriducibile alla guerra imperialista, dalla critica alla socialdemocrazia che si pose alla coda degli interessi imperialistici trascinando la classe operaia a fare da “carne da cannone” per gli interessi dei monopoli. Il Partito Comunista chiama i sindacati, le associazioni di massa, la gioventù e tutti coloro che hanno a cuore la lotta contro la guerra a denunciare la scelta del governo italiano chiedendone con forza le immediate dimissioni, ad una vasta mobilitazione per far desistere il governo dalla sua scelta. Il nostro partito nelle scorse settimane aveva partecipato al contro-vertice di Varsavia organizzato dai partiti comunisti e dal movimento internazionale per la pace, denunciando il carattere imperialista del vertice NATO e la preoccupazione per l’inasprimento dello scontro in atto.

L’Italia non deve essere trascinata nel vortice della guerra. Rafforziamo l’opposizione popolare alle misure della NATO, alla politica del governo Renzi e dell’Unione Europea.

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Messaggio del PC per i 90 anni di Fidel Castro

Messaggio del PC per i 90 anni di Fidel Castro

Messaggio a Fidel Castro per i suoi 90 anni da parte segretario del Partito Comunista Marco Rizzo.

Caro Comandante Fidel,

possano i tuoi 90 anni esser leggeri quanto solida e forte e’ stata la Tua opera. Nella Tua vita hai saputo dimostrare quanto sia possibile affrontare e battere i potenti se supportati dall’essenza degli insegnamenti di chi nei secoli si e’ battuto per l’eguaglianza. La lotta per il Comunismo nel mondo si è arricchita della Tua presenza ed il popolo cubano resterà per sempre legato alla rivoluzione del 1959 che ha dimostrato quanto una piccola isola, con una grande idea e con grandi uomini, può garantire la propria indipendenza e dignita’ anche di fronte allo strapotere dell’imperialismo yankee. La Vostra storia, Comandante, e’ fatta di giganti: assieme a Te, il Che, Camilo, Raul e tanti altri. La vita di ogni uomo e’ breve e puo’ risultare anche inutile. Spesso i tempi della nostra vita non sono i tempi della storia, ma Voi ci avete insegnato che gli uomini che si battono per il proprio popolo lasciano scritto il loro nome nella storia. ‘A qualunque costo!’ Comandante!

Roma, 12/08/2016

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Il PC di Turchia sul tentativo di golpe

Il PC di Turchia sul tentativo di golpe

Comunicato del Partito Comunista di Turchia sul tentativo di golpe. Il PC si schiera a sostegno della posizione e del lavoro dei compagni turchi, con cui intercorrono forti rapporti politici, essendo il PC di Turchia membro dell’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa.

Non c’è alternativa al di fuori del popolo.

«Non abbiamo tutti i dettagli di quello che è successo durante il tentativo di colpo di stato che ha avuto luogo in Turchia nelle ore tra il 15 luglio e il 16 luglio. Tuttavia, sappiamo molto bene che i piani che sono supportati da forze straniere, che non traggono potere dalla classe operaia non possono sconfiggere i piani oscuri dell’ AKP e risolvere i problemi della Turchia. Gli eventi di oggi ci hanno ricordato le seguenti realtà, ancora una volta: o il popolo turco si organizzerà per sbarazzarsi di AKP o le politiche reazionarie dell’Akp si intensificheranno, la repressione aumenterà, i massacri, il saccheggio e i furti continueranno. L’unico potere che può rovesciare AKP è il potere del popolo, non c’è alternativa ad esso. AKP è responsabile di tutto ciò che ha avuto luogo questa sera. Tutti i fattori che hanno portato alla situazione attuale e le condizioni sono il prodotto del modo di governare dell’AKP e dei padroni nazionali ed internazionali che supportano AKP. Tuttavia, il fatto che il principale responsabile è AKP non significa che il tentativo di colpo di Stato sia stato orchestrato direttamente da Erdogan se stesso, al fine di raggiungere i suoi obiettivi come ad esempio aprendo la strada verso una presidenza esecutiva o cancellando gli ostacoli di fronte alla nuova costituzione. La tensione e le rivalità tra i diversi gruppi all’interno dello Stato e le forze armate che sono note per un po’ si sono trasformate in un conflitto armato. Mentre la tensione tra queste forze è vera, è una menzogna che una delle due parti in questo conflitto rappresenti gli interessi del popolo. Per ciò, cercare la soluzione contro il dominio dell’AKP in un colpo di stato militare è sbagliato come prestare il proprio sostegno alla AKP con il pretesto di prendere una posizione contro il colpo di stato militare per qualsiasi motivo. L’ultima cosa che si dovrebbe fare nel nome della libertà e dei diritti umani in Turchia è dare sostegno all’AKP che ha dato prova più e più volte di essere un nemico dell’umanità.
Anche se non hanno orchestrato questo colpo di stato, Erdoğan e AKP faranno ogni sforzo per utilizzare le condizioni risultanti e il sostegno che hanno ricevuto come mezzo per aumentare la loro legittimità. Il nostro popolo deve essere in allerta contro le misure che AKP certamente prenderà  nei giorni a venire. Aumentare la lotta contro l’AKP e i suoi piani oscuri è l’unico modo per evitare che il blocco di questo tentativo di colpo di stato fallito si trasformi in un conseguente consolidamento del governo dell’AKP e sia utilizzato come uno strumento per trasformare la l’instabilità della Turchia dell’AKP in stabilità. Il fatto che tutte le moschee in Turchia hanno trasmesso una continua propaganda in favore di Erdogan tutta la notte è un’indicazione concreta dell’urgenza del nostro compito che è nelle nostre mani.

Il Partito Comunista sta invitando il nostro popolo ad organizzarsi nelle file del partito contro i nemici del popolo e dell’umanità. La liberazione è solo nelle nostre mani.

Partito Comunista di Turchia

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Sull’attentato di Nizza (dichiarazioni del S.G. Marco Rizzo)

Sull’attentato di Nizza (dichiarazioni del S.G. Marco Rizzo)

Oltre al dovuto cordoglio per le famiglie delle vittime, non possiamo per l’ennesima volta limitarci alle solite raffazzonate e ripetitive analisi. Stupiti e nauseati dall’abitudine con cui cominciamo a vedere il sangue ovunque, crediamo sia necessario a questo punto ribadire subito alcuni punti fermi.

Le origini del terrorismo islamico – a partire dai mujaidin afghani contro l’Armata Rossa per finire alle cosiddette “primavere arabe –  sono frutto di azioni sconsiderate dei settori dell’imperialismo occidentale, come ha recentemente “confessato” Hillary Clinton. Non riconoscerlo e rinnegarlo diventa un suicidio.

Questi settori imperialistici continuano imperterriti a saccheggiare risorse prime dai paesi poveri del mondo, esportando guerra e finanziando, anche tramite paesi suoi alleati come l’Arabia Saudita, il terrorismo dell’Isis. Altro che “esportazione della democrazia”.

Gli ultimi bastioni di stati laici (ieri la Libia di Gheddafi oggi la Siria di Assad) sono stati sottoposti a devastanti golpe i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, alimentando la radicalizzazione di alcuni settori islamici precedentemente minoritari.

Le possenti migrazioni, dovute a guerra ma anche alla fame e alle condizioni di vita generate dall’imperialismo, sfruttando la disperazione di milioni di persone diventano funzionali per l’Unione Europea e i grandi gruppi monopolistici, alla costituzione di un “esercito industriale di riserva” teso a indebolire ulteriormente i diritti dei lavoratori nel continente europeo (è di poche ore fa la proposta di elargire 10mila euro per l’allocazione di ogni migrante).

Non saranno ulteriori interventi della Nato, o misure di carattere militare a fermare il terrorismo. Le uniche cose sensate che si possono auspicare per l’abbattimento del terrorismo sono:

la fine di ogni intervento militare e di ogni finanziamento diretto o indiretto da parte delle organizzazioni imperialiste, degli stati alle formazioni estremiste islamiche;

la rottura immediata di ogni relazione politica ed economica con i paesi che aiutano il terrorismo come Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo;

l’istituzione di una legge sul “salario minimo”, cioè nessun lavoratore (italiano o straniero) può scendere al di sotto di un livello di salario prestabilito per legge, evitando così razzismo e guerre tra poveri. Tutto il resto è “fuffa” politica, in attesa della prossima strage oppure della terza guerra mondiale verso cui ‘galoppiamo’ velocemente.

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NO ALLA NATO. VARSAVIA 8 e 9 LUGLIO 2016. Il PARTITO COMUNISTA al CONTROVERTICE ANTIMPERIALISTA PER LA PACE.

NO ALLA NATO. VARSAVIA 8 e 9 LUGLIO 2016. Il PARTITO COMUNISTA al CONTROVERTICE ANTIMPERIALISTA PER LA PACE.

Il Consiglio Mondiale della Pace, ha delineato i punti principali dell’agenda del movimento internazionale antimperialista, che cerca di rafforzarsi per fronteggiare la guerra, l’oppressione e la dominazione dei popoli. . Per questo, la campagna e la manifestazione per lo scioglimento dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), che svolgerà il proprio vertice nella capitale polacca, Varsavia, l’8 e 9 luglio.

Il Partito Comunista partecipa al controvertice organizzato dal Consiglio Mondiale della Pace. La delegazione del nostro Partito è’ guidata dal compagno Alfonso Galdi, dell’ Ufficio Politico.“Il CMP ha lanciato una campagna globale di azione e denuncia del ruolo devastante della NATO, che sta rafforzando la logica delle minacce bellicose e la corsa agli armamenti che continua a trascinare i popoli in eventi tragici. Mentre ci mobilitiamo in difesa dei nostri diritti e conquiste sociali, per lo sviluppo e il progresso comuni, per la protezione dell’ambiente, per la fine della povertà e della fame e per un mondo più giusto, quali aspirazioni dei popoli, le potenze continuano a impegnarsi nella loro preparazione della guerra”.

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In risposta alle affermazioni di Nichi Vendola su Cuba

In alcuni quotidiani del 28 febbraio 2011 sono stati pubblicati stralci dell’intervento di Nichi Vendola alla Convention (sic!) di SEL al Palatenda di Roma. In uno di questi passaggi sono riportate le seguenti parole: “Io che ho amato il volto del Che dico che libertà e democrazia sono temi che devono valere anche per Cuba, se non ora, quando?”.
Dispiace constatare, una volta ancora, che un politico di professione, per di più di sinistra, dimostri una così scarsa conoscenza riguardo a questi due concetti, quando si parla di Cuba.

Il popolo cubano ha conquistato la propria libertà il 1° gennaio 1959, dopo una lotta di trent’anni contro il colonialismo spagnolo, poi di altri sessant’anni contro i governi o i dittatori imposti dagli Stati Uniti.

Il sistema democratico cubano ha il suo fondamento nella Costituzione della Repubblica di Cuba, approvata il 15 febbraio 1976 attraverso un referendum – con voto libero, uguale, diretto e segreto – dal 97.7 % dei voti della popolazione cubana. Lo scrutinio ha riportato questo risultato: su 5.602.973 elettori, 5.473.534 hanno votato “sì” e 54.070 “no”.

Dalla Costituzione deriva la Legge Elettorale che stabilisce che ogni cittadino cubano può essere eletto Delegato a un’Assemblea Municipale o a un’Assemblea Provinciale purché abbia compiuto 16 anni. Per essere eletto Deputato all’Assemblea Nazionale (Parlamento) occorre che abbia compiuto 18 anni.

Il Partito Comunista di Cuba non partecipa alle elezioni e non propone candidati.

La democrazia cubana è un sistema che garantisce ai propri cittadini non solo la possibilità di eleggere e di essere eletti, ma anche un ruolo attivo nella proposizione, nella scelta e nel controllo dell’operato dei propri rappresentanti istituzionali.

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Egitto: arriva nuovo premier gradito a piazza Tahir

Si e’ dimesso il primo ministro egiziano, Ahmed Shafik, nominato da Hosni Mubarak poco prima di lasciare l’incarico. Ne ha dato notizia il Consiglio supremo delle forze armate che ha incaricato l’ex ministro dei Trasporti, Essam Sharaf, di formare il nuovo governo che dovra’ guidare la transizione politica.

I giovani della rivoluzione del 25 gennaio hanno salutato con favore l’avvicendamento e hanno chiesto a Sharaf, un ex ministro dell’Aeronautica che partecipo’ alle proteste, di giurare in Piazza Tahrir. Il suo nome era stato suggerito proprio dagli attivisti democratici nell’incontro con i militari svoltosi domenica scorsa e per questo e’ stata annullata la manifestazione di protesta gia’ i programma. Anche l’ex capo dell’Aiea, Mohamed ElBaradei, leader dell’opposizione laica, ha parlato di scelta che “va nella giusta direzione”.

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Cina riduce pressione fiscale sui redditi più bassi

Dal primo aprile i lavoratori di Shanghai vedranno la busta paga crescere del 14%. La notizia e’ stata annunciata dalle autorita’ municipali: dal prossimo mese il salario minimo mensile aumentera’ di 1.280 yuan (circa 130 euro). La retribuzione per un’ora di lavoro crescera’ del 22% raggiungendo cosi’ gli 11 yuan. Sulla scia di Shanghai anche Pechino – nella capitale i salari minimi che si aggirano attorno agli 800 yuan (80 euro) aumenteranno del 10% – e Nanchino – dove le buste paga passeranno da 850 a 960 yuan .

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