“Oggi 12 aprile a Milano gli irriducibili antiabortisti marceranno per l’ ABROGAZIONE della Lelle 194 che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza. In un paese dove tutto sembra essere risolto con la propaganda mediatica o l’intervento dei giudici che suppliscono vuoti legislativi immensi (come nel caso della Legge 40), realizzando un sistema normativo degno di un puzzle ideato da immaginario legislatore perverso, ancora è oggi è doverosa la militanza e l’intervento delle donne per difendere uno dei pochi diritti civili garantiti da una norma compiuta che, dalla sua approvazione, è sempre stata messa sotto attacco dalle forze reazionarie, in particolare in momenti storici in cui il movimento di classe e delle donne si trova in difficoltà. Occorre ribadire il concetto in base al quale, nella storia politica del nostro paese, come altrove, le conquiste civili dopo quelle sociali, sono state ottenute solamente grazie alla presenza di un movimento operaio e dei lavoratori forte, organizzato in un partito ed in un sindacato che, nonostante notevoli ritardi e reticenze, si ispiravano alla difesa dei diritti della classe lavoratrice di cui erano rappresentanti, distinguendosi in lotte di classe che si contrapponevano frontalmente al modello di sviluppo imposto dalle forze reazionarie, capitaliste e liberiste. Con le conquiste sociali, sono infatti arrivate le conquiste civili e il miglioramento complessivo della qualità della vita delle classi subalterne. Conquiste e diritti che per decenni si sono creduti inviolabili, anzi che si credeva potessero aprire la strada al conseguimento di ulteriori miglioramenti, in particolare nel mondo del lavoro e nella riduzione dello sfruttamento, sono stati strappati via e non avranno certo possibilità di essere ripristinati in un contesto politico che vede la classe lavoratrice in una posizione di difesa e di resa, senza essere sostenuta da rappresentanti della propria classe, anzi sovente ingannati dal fiorire di posizioni opportuniste sempre alla scoperta di nuovi simboli colorati e leader improvvisati. Non è dunque stato così: le conquiste della classe operaia e lavoratrice sono state svuotate in pochi anni, per mano dei governi sia di destra che di “centro sinistra”, questi ultimi probabilmente i più pericolosi per la classe operaia. All’aggressione sociale, per contro, ha corrisposto il fiorire di una demagogia mediatica senza pari, degna degli insegnamenti di decenni di berlusconismo: gran cassa sui diritti delle donne, parità di genere, femminicidio, legalizzazione delle coppie dei fatto e convivenze gay, fecondazione assistita. Nulla di quanto promesso e sbandierato, infatti, è stato compiuto, se non il moltiplicarsi di normative parziali e incompiute, attaccate continuamente da ricorsi e lasciate nel limbo di un vuoto legislativo tutto da interpretare. E si sa che in Italia, come in tutto il mondo capitalista, per farsi giustizia occorre solo una cosa: i soldi per difendersi davanti al giudice. Non solo occorre rinforzare la conoscenza e l’esatta informazione sulla legge 194 ma ribadire come siano la militanza e l’impegno politico a difendere le conquiste strappate dopo anni di lotta, impegno politico e forte presenza del movimento democratico dei lavoratori nella politica italiana. Per questo stiamo dalle parte delle donne e dei movimenti delle donne che si ritroveranno a Milano, in piazzale Cadorna oggi sabato 12 alle ore 14 per ribadire, anche con la presenza delle donne comuniste, che la scelta spetta proprio alle donne e che il principio di autodeterminazione non può essere sacrificato, in difesa della legge 194 e dei diritti delle donne.”Monica Perugini Responsabile nazionale donne Comuniste – Partito Comunista