LE CONSEGUENZE DELL’EMBARGO Da oggi 5 febbraio scatta l’embargo dell’Unione Europea all’importazione di prodotti petroliferi raffinati russi, in particolare benzina e gasolio. L’Ue fino a oggi ha importato da Mosca oltre la metà del suo fabbisogno di gasolio, circa un milione di barili al giorno. Assoutenti lancia l’allarme su possibili ulteriori manovre speculative, ricordando gli extraprofitti che le compagnie avrebbero realizzato nel 2022 (1,9 miliardi sulla benzina e 7,4 miliardi sul gasolio). «Arriverà la stangata sul diesel?», si chiede un articolo a pag. 24 su La Stampa di oggi di Alberto Quarati, dove si legge che, secondo la società inglese di consulenza sull’energia Fge, l’Europa sostituirà i flussi dalla Russia aumentando le importazioni dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente: comunque, un viaggio più caro rispetto al prodotto russo, che arrivava via condotta oppure dai porti del Mar Baltico o del Mar Nero. «Ringrazieranno anche gli Usa, che nel 2022 già hanno incassato il loro dividendo col gas naturale liquefatto, chiamato in parte a sostituire i flussi dalla Russia: in un anno l’export verso l’Europa è passato da 17,5 a 41,4 milioni di tonnellate, diventando il secondo esportatore mondiale di LNG a fianco del Qatar e dietro all’Australia.», chiude l’articolo. Ma ce lo stanno dicendo chiaro e tondo che il fallimento dell’Europa è dietro l’angolo! Nel frattempo vanno alle stelle i profitti, anche europei, sulle armi. A loro i superprofitti, a noi miseria e disoccupazione … Ma noi aspettiamo Zelensky, che ci verrà a fare la solita propaganda bellicista.


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LE CONSEGUENZE DELL’EMBARGO

Da oggi 5 febbraio scatta l’embargo dell’Unione Europea all’importazione di prodotti petroliferi raffinati russi, in particolare benzina e gasolio. L’Ue fino a oggi ha importato da Mosca oltre la metà del suo fabbisogno di gasolio, circa un milione di barili al giorno.
Assoutenti lancia l’allarme su possibili ulteriori manovre speculative, ricordando gli extraprofitti che le compagnie avrebbero realizzato nel 2022 (1,9 miliardi sulla benzina e 7,4 miliardi sul gasolio).
«Arriverà la stangata sul diesel?», si chiede un articolo a pag. 24 su La Stampa di oggi di Alberto Quarati, dove si legge che, secondo la società inglese di consulenza sull’energia Fge, l’Europa sostituirà i flussi dalla Russia aumentando le importazioni dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente: comunque, un viaggio più caro rispetto al prodotto russo, che arrivava via condotta oppure dai porti del Mar Baltico o del Mar Nero.
«Ringrazieranno anche gli Usa, che nel 2022 già hanno incassato il loro dividendo col gas naturale liquefatto, chiamato in parte a sostituire i flussi dalla Russia: in un anno l’export verso l’Europa è passato da 17,5 a 41,4 milioni di tonnellate, diventando il secondo esportatore mondiale di LNG a fianco del Qatar e dietro all’Australia.», chiude l’articolo.
Ma ce lo stanno dicendo chiaro e tondo che il fallimento dell’Europa è dietro l’angolo!
Nel frattempo vanno alle stelle i profitti, anche europei, sulle armi.
A loro i superprofitti, a noi miseria e disoccupazione …
Ma noi aspettiamo Zelensky, che ci verrà a fare la solita propaganda bellicista.

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