IL MURO PROPAGANDISTICO SI STA SGRETOLANDO Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo Oggi i titoli dei giornali di regime non hanno potuto fare a meno di notare che il dato saliente di queste elezioni regionali è stato quello riguardante l’astensione, che ha raggiunto ormai il 60%. Singolare è che il 60% è anche il dato di coloro che sono nettamente contrari all’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia. Non siamo disonesti intellettualmente come coloro che hanno identificato il 5% dei terrapiattisti al 5% di coloro che hanno rifiutato il trattamento obbligatorio contro il coronavirus, tuttavia che ci sia un irrecuperabile scollamento tra politica e opinione pubblica ormai non lo può nascondere nessuno. Si affannano a dire che è colpa dei partiti che dovrebbero essere più bravi a intercettare i voti, esaminando chi è andato meno indietro degli altri. Me se poi questi partiti sono del tutto indistinguibili a cosa serve? Questo dato certifica invece che è che è proprio il sistema di acquisizione del consenso che si è rotto. Non servono le passerelle televisive a cui si prestano anche le massime cariche dello Stato, non servono i proclami a reti unificate, le letterine minatorie inviateci dal fronte… L’unica statistica che trovo interessante è quella pubblicata su dati di TECNÈ, dove si vedono quali sono state le categorie sociali che più hanno rifiutato il voto. Spiccano gli Operai (66% in Lombardia, 62% in Lazio). Anche le altre categorie presentano astensionismo altissimo. Unica eccezione i Dirigenti (33% Lombardia, 31% Lazio) che si dimostrano ancora affezionati a questo sistema. Auguri a loro! Probabilmente finirà come i 40mila quadri della Fiat che sfilarono contro gli scioperi operai il 14 ottobre 1980 e che poi furono tra i primi ad essere licenziati. Unire l’opposizione al governo e alla NATO, attrarre gli indecisi, isolare i collaborazionisti. Trasformare la protesta, che oggi riesce ad esprimersi solo attraverso l’astensione, in mobilitazione costante e cosciente.


from Partito Comunista https://ift.tt/x8sgmcC

IL MURO PROPAGANDISTICO SI STA SGRETOLANDO
Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo

Oggi i titoli dei giornali di regime non hanno potuto fare a meno di notare che il dato saliente di queste elezioni regionali è stato quello riguardante l’astensione, che ha raggiunto ormai il 60%. Singolare è che il 60% è anche il dato di coloro che sono nettamente contrari all’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia. Non siamo disonesti intellettualmente come coloro che hanno identificato il 5% dei terrapiattisti al 5% di coloro che hanno rifiutato il trattamento obbligatorio contro il coronavirus, tuttavia che ci sia un irrecuperabile scollamento tra politica e opinione pubblica ormai non lo può nascondere nessuno.
Si affannano a dire che è colpa dei partiti che dovrebbero essere più bravi a intercettare i voti, esaminando chi è andato meno indietro degli altri. Me se poi questi partiti sono del tutto indistinguibili a cosa serve?
Questo dato certifica invece che è che è proprio il sistema di acquisizione del consenso che si è rotto. Non servono le passerelle televisive a cui si prestano anche le massime cariche dello Stato, non servono i proclami a reti unificate, le letterine minatorie inviateci dal fronte…
L’unica statistica che trovo interessante è quella pubblicata su dati di TECNÈ, dove si vedono quali sono state le categorie sociali che più hanno rifiutato il voto. Spiccano gli Operai (66% in Lombardia, 62% in Lazio). Anche le altre categorie presentano astensionismo altissimo. Unica eccezione i Dirigenti (33% Lombardia, 31% Lazio) che si dimostrano ancora affezionati a questo sistema. Auguri a loro! Probabilmente finirà come i 40mila quadri della Fiat che sfilarono contro gli scioperi operai il 14 ottobre 1980 e che poi furono tra i primi ad essere licenziati.
Unire l’opposizione al governo e alla NATO, attrarre gli indecisi, isolare i collaborazionisti.
Trasformare la protesta, che oggi riesce ad esprimersi solo attraverso l’astensione, in mobilitazione costante e cosciente.

Condividi !

Shares