Ero una comunista senza partito. Il PCI che conobbi, fu a pochi anni dalla Bolognina, la cui capitolazione fu la conclusione di un processo originato lontano nel tempo. In seguito, faticai a capire, e quindi a condividere, gli entusiasmi che sbocciavano, tra i compagni di allora, alla nascita di Rifondazione Comunista, nella quale non riuscivo a trovare, al di la delle buone intenzioni e dell’ indicibile speranza di chi vi aderiva, un progetto univoco, lineare, rigoroso e fondante, per la costruzione di un partito comunista. Per cui non aderii, cercando di capire..aspettai.. mai avrei immaginato simili degenerazioni e tradimenti alla causa comunista.. Comunista senza tessera, anche negli anni che seguirono. Iscriversi a qualunque partito nel cui simbolo era la falce e martello, usata impropriamente come bandiera, lo avrei vissuto come accettazione che nulla di diverso avrebbe potuto esserci, da quelle organizzazioni politiche che oscillavano tra riformismo, collaborazionismo e svendita al capitale dell’impegno e dell’onestà dei compagni della base, e di chi, invece , quei partiti, avrebbero dovuto rappresentare e difendere, in cambio di posizioni e benefici personali e di clan, in cui si realizzava il tradimento della classe. Poi… il 2009, Comunisti Sinistra Popolare. Mi venne immediatamente fatto notare da alcuni compagni, (“smarriti” e conseguenti all’abnegazione e gran lavoro di de- comunistizzazione di teoria e prassi svolta, per 20anni, da Rifondazione e sue derivate), che perdevo tempo nel cercare di conoscere quella che, altro non sarebbe stato, se non un flebile petardo. Forse era così, mi dissi, ma nell’ abisso profondo della realtà italiana, percepii CSP come una folgorazione, di cui oggi son consapevole. Il progetto politico prese forma velocemente, e fu chiaro fin da subito, il rigore e la linea dello stesso. Dal movimento, un congresso, il partito .. L’adesione non fu affatto immediata, ma l’attenzione e la ricerca continua. Segui ogni passo, criticamente (tanta era la paura di crederci, e quindi di illudermi). Conobbi i compagni eccezionali di CSP, partecipai insieme a loro ad iniziative e incontri, e da subito “loro” divenne “noi”. Più mi avvicinavo al partito, e più mi accorgevo di quanto già vi fossi immersa. La decisione di tesserarmi a Csp-PARTITO COMUNISTA l’ho maturata nel corso di tutta vita: è stata la prima tessera della mia vita, perché è l’unico partito in cui ho trovato una reale, coerente e onesta progettualità di costruzione di un vero partito comunista. Spesso mi sono chiesta, se, in quei 20 anni senza tessera, non abbia invece alimentato il mio errore, e se la mia fosse solo inutile ed esasperata coerenza tra quel che sono e quel in cui credo, e conseguentemente, quel che mi aspetto da un partito che si definisce comunista. Se, possedessi esperienza, costruita in quegli anni, oggi potrei dare un contributo qualitativamente differente. Ma, quel frequente dubbio, dura un attimo, e sorrido, perché i “se” contano poco, quel che è vero è che mai avrei potuto legarmi con chi, sventolava la falce e martello, violandone e tradendone il senso profondo. Anche per questo, ora nella mia vita, sento fondante il valore della scelta opposta, quella di avere aderito a Csp-PARTITO COMUNISTA, e vivere e condividere con i compagni questa straordinaria esperienza.