RIZZO (PC): «CHI DELOCALIZZA VA ESPROPRIATO. GIUSTO STRISCIONE ALLA DM ELEKTRON»

RIZZO (PC): «CHI DELOCALIZZA VA ESPROPRIATO. GIUSTO STRISCIONE ALLA DM ELEKTRON»

«Chi delocalizza le aziende andrebbe espropriato, le fabbriche devono essere di chi lavora. Io sto con i compagni del Partito Comunista del Friuli che hanno esposto lo striscione fuori dai cancelli della Dm Elektron, attirando gli attacchi della Confindustria e la presa di distanza isterica di qualche sindacalista. I comunisti dicono le cose come stanno».

Così Marco Rizzo segretario generale del Partito Comunista in relazione alla vicenda dello striscione affido ai cancelli della Dm Elektron di Buja (UD).

«Il Partito Comunista ha da tempo denunciato la volontà da parte dell’azienda di chiudere e delocalizzare la produzione all’estero. Nel dicembre scorso con un sit-in gli operai avevano cercato di fermare lo spostamento dei macchinari delle linee produttive. Noi stiamo dalla loro parte. Basta imprenditori che prendono finanziamenti e ricorrono al sostegno pubblico per poi delocalizzare. Alla Confinsurtia e alla stampa che accusa i comunisti di avere un linguaggio da “anni di piombo” rispondo che quel periodo non c’entra nulla. Nello striscione è contenuto un messaggio politico chiaro: i lavoratori possono e devono fare a meno dei padroni, perché solo con il potere nelle mani dei lavoratori si potrà evitare la disoccupazione, le delocalizzazione, i ricatti sulla pelle dei lavoratori. Fa pena – conclude la nota – qualche sindacalista che al posto di fare realmente gli interessi dei lavoratori invitando alla lotta ancora una volta punta a spegnere qualsiasi mobilitazione, condannando i lavoratori alla sconfitta».

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