30 DICEMBRE 1922 : URSS Il 30 dicembre 1922 nasceva, nel solco della vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questo Stato rappresentò per decenni una speranza di riscossa per tutti i popoli oppressi del pianeta, contrapponendo a un sistema fondato sullo sfruttamento e sul profitto di pochi uno fatto su misura degli interessi dei lavoratori e della collettività. Con la scomparsa dell’Unione Sovietica i padroni hanno inasprito il proprio attacco alle classi popolari, rendendo sempre più evidente l’attualità e la necessità del socialismo. Contro gli attacchi alla storia e alle conquiste del socialismo i comunisti saranno sempre pronti a schierarsi. Vi ricordiamo alcuni dei traguardi fondamentali dell’Unione Sovietica, raggiunti prima di qualsiasi altro Paese al mondo. 1° Fu il primo Stato a costruire la più grande forma di economia pianificata nella storia. 2° Fu il Paese che pagò il più alto prezzo di vite umane nella seconda guerra mondiale sconfiggendo l’esercito nazista; Il 70% dell’esercito nazista fu infatti sconfitto dall’Armata Rossa sul fronte orientale. 24 milioni di eroi. 3° Riuscì a sconfiggere la fame diffusa nella popolazione grazie alla collettivizzazione della terra. Primo Paese nella storia dell’umanità. 4° L’URSS attraverso il ministro Viktor Zhdanov ha guidato la campagna globale per sconfiggere il vaiolo nel mondo, una malattia che ha causato milioni di vittime ogni anno 5° L’11 novembre del 1917 fu il primo Paese nella storia a bandire il lavoro minorile ed a stabilire che la giornata lavorativa non superasse le 8 ore. 6° Il primo sistema sanitario gratuito e universale, che aumentò l’aspettativa di vita dei sovietici. Scopri il travaglio senza dolore ed esegui i primi trapianti di organi della storia. 7° Il primo sistema educativo completamente pubblico e gratuito, che ha raggiunto i più alti tassi di alfabetizzazione della storia nelle 15 repubbliche sovietiche 8° La più rapida crescita economica mia registrata nella storia che riuscì a trasformare la Russia, da Paese arretrato e feudale, in una superpotenza economica. 9° Sputnik – Primo satellite della storia inviato nello Spazio Yuri Gagarin – Il primo uomo della storia ad andare nello Spazio. Valentina Tereshkova – prima donna ad andare nello spazio. 10° Parità tra i sessi; le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, lo stesso stipendio, le stesse opportunità di lavoro, le stesse opportunità di lavorare nella pubblica amministrazione e potevano votare.


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30 DICEMBRE 1922 : URSS

Il 30 dicembre 1922 nasceva, nel solco della vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questo Stato rappresentò per decenni una speranza di riscossa per tutti i popoli oppressi del pianeta, contrapponendo a un sistema fondato sullo sfruttamento e sul profitto di pochi uno fatto su misura degli interessi dei lavoratori e della collettività. Con la scomparsa dell’Unione Sovietica i padroni hanno inasprito il proprio attacco alle classi popolari, rendendo sempre più evidente l’attualità e la necessità del socialismo. Contro gli attacchi alla storia e alle conquiste del socialismo i comunisti saranno sempre pronti a schierarsi.
Vi ricordiamo alcuni dei traguardi fondamentali dell’Unione Sovietica, raggiunti prima di qualsiasi altro Paese al mondo.

1° Fu il primo Stato a costruire la più grande forma di economia pianificata nella storia.

2° Fu il Paese che pagò il più alto prezzo di vite umane nella seconda guerra mondiale sconfiggendo l’esercito nazista;
Il 70% dell’esercito nazista fu infatti sconfitto dall’Armata Rossa sul fronte orientale. 24 milioni di eroi.

3° Riuscì a sconfiggere la fame diffusa nella popolazione grazie alla collettivizzazione della terra. Primo Paese nella storia dell’umanità.

4° L’URSS attraverso il ministro Viktor Zhdanov ha guidato la campagna globale per sconfiggere il vaiolo nel mondo, una malattia che ha causato milioni di vittime ogni anno

5° L’11 novembre del 1917 fu il primo Paese nella storia a bandire il lavoro minorile ed a stabilire che la giornata lavorativa non superasse le 8 ore.

6° Il primo sistema sanitario gratuito e universale, che aumentò l’aspettativa di vita dei sovietici.
Scopri il travaglio senza dolore ed esegui i primi trapianti di organi della storia.

7° Il primo sistema educativo completamente pubblico e gratuito, che ha raggiunto i più alti tassi di alfabetizzazione della storia nelle 15 repubbliche sovietiche

8° La più rapida crescita economica mia registrata nella storia che riuscì a trasformare la Russia, da Paese arretrato e feudale, in una superpotenza economica.

9° Sputnik – Primo satellite della storia inviato nello Spazio
Yuri Gagarin – Il primo uomo della storia ad andare nello Spazio.
Valentina Tereshkova – prima donna ad andare nello spazio.

10° Parità tra i sessi; le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, lo stesso stipendio, le stesse opportunità di lavoro, le stesse opportunità di lavorare nella pubblica amministrazione e potevano votare.

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IL PD MENTE SU TUTTO Il PD è il partito che ha portato avanti le misure più anti-popolari di tutta la storia della nostra repubblica, è il partito che ha fatto di tutto negli ultimi 10 anni per rimanere sempre ancorato al governo. Adesso, dopo un decennio di menzogne e di politiche volte a favorire solamente l’UE e Confindustria si ritrova all’opposizione e tenta goffamente di ritornare a far finta di essere dalla parte del popolo e dei lavoratori. Un caso eclatante è il post di Debora Serracchiani in cui scrive: “La manovra di bilancio 2023 fa cassa sui più deboli e la misura più ingiusta è l’eliminazione del Reddito di Cittadinza”. Purtroppo per la Serracchiani le votazioni sono pubbliche e consultabili da tutti, infatti ci fu anche lei tra coloro che il 20 marzo del 2019 votarono contro l’introduzione del Reddito di Cittadinanza. Lei insieme alla maggioranza del suo partito votarono contro, adesso invece si vogliono erigere a difensori del Reddito solo perchè attaccato dalla destra. Il PD continua a mentire su tutto nella speranza di tentare di mantenere una parvenza di partito di sinistra, quando in realtà è a tutti gli effetti un partito di destra (anzi, peggio) che imbroglia continuamente i propri elettori


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IL PD MENTE SU TUTTO

Il PD è il partito che ha portato avanti le misure più anti-popolari di tutta la storia della nostra repubblica, è il partito che ha fatto di tutto negli ultimi 10 anni per rimanere sempre ancorato al governo.
Adesso, dopo un decennio di menzogne e di politiche volte a favorire solamente l’UE e Confindustria si ritrova all’opposizione e tenta goffamente di ritornare a far finta di essere dalla parte del popolo e dei lavoratori.
Un caso eclatante è il post di Debora Serracchiani in cui scrive: “La manovra di bilancio 2023 fa cassa sui più deboli e la misura più ingiusta è l’eliminazione del Reddito di Cittadinza”.

Purtroppo per la Serracchiani le votazioni sono pubbliche e consultabili da tutti, infatti ci fu anche lei tra coloro che il 20 marzo del 2019 votarono contro l’introduzione del Reddito di Cittadinanza.
Lei insieme alla maggioranza del suo partito votarono contro, adesso invece si vogliono erigere a difensori del Reddito solo perchè attaccato dalla destra.

Il PD continua a mentire su tutto nella speranza di tentare di mantenere una parvenza di partito di sinistra, quando in realtà è a tutti gli effetti un partito di destra (anzi, peggio) che imbroglia continuamente i propri elettori

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DIRITTO DI SCIOPERO SUPERATO? Lo sciopero è un’idea superata per il ministro dell’istruzione Valditara (gà salito alla ribalta della cronaca per avere incluso l’umiliazione tra le tecniche educative, sposando impostazioni formative sorpassate da mezzo secolo) e rincara la dose dichiarando che “È ora di avviare una stagione di confronto costruttivo, nella logica di quella grande alleanza fra docenti, studenti, famiglie, istituzioni, parti sociali che ho da subito auspicato”. Non era bastato al cosiddetto ministro “dell’istruzione” la circolare agli studenti in occasione della caduta del muro di Berlino, dove dichiarava la fine dell’utopia rivoluzionaria, cassandola come uno dei mali assoluti del 900, adesso attacca anche il diritto allo sciopero da parte di studenti e lavoratori. Non c’è molto da sorprendersi da un governo che ha a capo gli eredi di Almirante, che non stanno facendo altro che accodarsi a ciò che la pseudo sinistra ha fatto per anni, smantellando la scuola pubblica ed il valore fondante della Costituzione che essa rappresenta. Lo sciopero è un diritto riconosciuto e tutelato dalla Costituzione (art. 40). Un diritto che i lavoratori di tutto il mondo hanno ottenuto dopo lotte e sacrifici. Questo governo sta attaccando frontalmente un diritto garantito dalla nostra Costituzione, un diritto che ha permesso a studenti e lavoratori di conquistare gran parte dei diritti sul lavoro che sempre più velocemente i governi targati PD e Centro Destra stanno cercando di smantellare definitivamente.


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DIRITTO DI SCIOPERO SUPERATO?
Lo sciopero è un’idea superata per il ministro dell’istruzione Valditara (gà salito alla ribalta della cronaca per avere incluso l’umiliazione tra le tecniche educative, sposando impostazioni formative sorpassate da mezzo secolo) e rincara la dose dichiarando che “È ora di avviare una stagione di confronto costruttivo, nella logica di quella grande alleanza fra docenti, studenti, famiglie, istituzioni, parti sociali che ho da subito auspicato”.
Non era bastato al cosiddetto ministro “dell’istruzione” la circolare agli studenti in occasione della caduta del muro di Berlino, dove dichiarava la fine dell’utopia rivoluzionaria, cassandola come uno dei mali assoluti del 900, adesso attacca anche il diritto allo sciopero da parte di studenti e lavoratori. Non c’è molto da sorprendersi da un governo che ha a capo gli eredi di Almirante, che non stanno facendo altro che accodarsi a ciò che la pseudo sinistra ha fatto per anni, smantellando la scuola pubblica ed il valore fondante della Costituzione che essa rappresenta.
Lo sciopero è un diritto riconosciuto e tutelato dalla Costituzione (art. 40). Un diritto che i lavoratori di tutto il mondo hanno ottenuto dopo lotte e sacrifici.
Questo governo sta attaccando frontalmente un diritto garantito dalla nostra Costituzione, un diritto che ha permesso a studenti e lavoratori di conquistare gran parte dei diritti sul lavoro che sempre più velocemente i governi targati PD e Centro Destra stanno cercando di smantellare definitivamente.

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UN ALTRO GIORNO UN ALTRO LAVORATORE MORTO IN ITALIA Ancora una volta siamo costretti a leggere dell’ennesima morte bianca nell’indifferenza totale di una classe politica che si schiera sempre e solo dalla parte dei grandi industriali e di chi dovrebbe far rispettare le leggi sulla sicurezza sul luogo di lavoro ma poi non lo fa. La media in Italia supera i 3 morti sul lavoro al giorno e quest’anno c’è stato un incremento, tra morti e feriti, del 162% rispetto al 2021. Ieri a Bollate c’è stato l’ennesimo episodio tragico, un operaio di 52 anni è rimasto schiacciato dal compattatore in una ditta che si occupa di demolizioni auto, secondo una prima ricostruzione l’operaio era all’interno del capannone e stava lavorando su un macchinario che pressa le automobili quando sarebbe caduto all’interno facendo un volo di alcuni metri. Pare che inizialmente sia rimasto incastrato con una gamba, ha urlato, ma poi l’operaio è stato schiacciato. Il macchinario è stato subito messo sotto sequestro per consentire ai tecnici dell’Ats e alla polizia locale di fare le indagini e accertare le responsabilità. La strage continua e i veri responsabili non pagano mai le loro colpe, partendo dai governi, i sindacati concertativi, le imprese inadempienti. Serve una formazione adeguata ai lavoratori e una cultura della sicurezza, servono maggiori controlli.


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UN ALTRO GIORNO
UN ALTRO LAVORATORE MORTO IN ITALIA

Ancora una volta siamo costretti a leggere dell’ennesima morte bianca nell’indifferenza totale di una classe politica che si schiera sempre e solo dalla parte dei grandi industriali e di chi dovrebbe far rispettare le leggi sulla sicurezza sul luogo di lavoro ma poi non lo fa.
La media in Italia supera i 3 morti sul lavoro al giorno e quest’anno c’è stato un incremento, tra morti e feriti, del 162% rispetto al 2021.

Ieri a Bollate c’è stato l’ennesimo episodio tragico, un operaio di 52 anni è rimasto schiacciato dal compattatore in una ditta che si occupa di demolizioni auto, secondo una prima ricostruzione l’operaio era all’interno del capannone e stava lavorando su un macchinario che pressa le automobili quando sarebbe caduto all’interno facendo un volo di alcuni metri. Pare che inizialmente sia rimasto incastrato con una gamba, ha urlato, ma poi l’operaio è stato schiacciato. Il macchinario è stato subito messo sotto sequestro per consentire ai tecnici dell’Ats e alla polizia locale di fare le indagini e accertare le responsabilità.

La strage continua e i veri responsabili non pagano mai le loro colpe, partendo dai governi, i sindacati concertativi, le imprese inadempienti. Serve una formazione adeguata ai lavoratori e una cultura della sicurezza, servono maggiori controlli.

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SANGUE DEL NOSTRO SANGUE, NERVI DEI NOSTRI NERVI COME FU QUELLO DEI FRATELLI CERVI Il 28 Dicembre del 1943, vengono fucilati dai fascisti presso il poligono di tiro di Reggio Emilia, dopo essere stati brutalmente torturati. Durante la guerra, la casa della famiglia Cervi diventa un vero e proprio punto nevralgico per l’organizzazione territoriale della Resistenza. Il padre Alcide, forma così la “BANDA CERVI” che da lì fino al triste ma glorioso esito, si dedicherà alla lotta partigiana. In memoria di: Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ettore, Ovidio.


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SANGUE DEL NOSTRO SANGUE, NERVI DEI NOSTRI NERVI
COME FU QUELLO DEI FRATELLI CERVI

Il 28 Dicembre del 1943, vengono fucilati dai fascisti presso il poligono di tiro di Reggio Emilia, dopo essere stati brutalmente torturati.

Durante la guerra, la casa della famiglia Cervi diventa un vero e proprio punto nevralgico per l’organizzazione territoriale della Resistenza.
Il padre Alcide, forma così la “BANDA CERVI” che da lì fino al triste ma glorioso esito, si dedicherà alla lotta partigiana.

In memoria di:
Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ettore, Ovidio.

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LA MELONI PRIMA ELOGIA I MILITARI POI GLI TAGLIA LE PENSIONI LA presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni si è recata in Iraq per rendere omaggio ai militari italiani e tra un elogio ed una gratificazione, il suo governo, taglia loro le pensioni andandole a diminuire di circa 1500€ all’anno. Così la manovra all’interno della nuova legge di bilancio ruberà ai soldati, poliziotti e carabinieri in pensione con il sistema contributivo circa 1500 Euro all’anno, andando così ad impoverire sempre di più chi ha versato e lavorato tutta la vita e che adesso dovrebbe godersi gli anni di riposo. La legge di bilancio 2023 passerà alla storia per quella che è stata discussa di meno e che ha tolto praticamente tutto ai partiti e alle istanze del Parlamento. La Camera l’ha discussa meno di una settimana, gli emendamenti tra maggioranza e opposizione sono stati ridotti a poco più di cento. Il caos, gli errori da matita rossa e blu, i rinvii e tutto quello che tuttora resta ancora poco chiaro per non parlare di ciò che è fuori tema (i cinghiali prima di tutto) danno la misura della “inesperienza” per alcuni e “inadeguatezza” per altri di questa maggioranza che alle prese con la sua prima legge di bilancio ha lasciato perplessa la stessa maggioranza. La Meloni dunque sta portando avanti la linea che Draghi ha tracciato durante il suo mandato senza scostarsi minimamente da tutte quei decreti e leggi anti-popolari che hanno contraddistinto il suo mandato. Non c’è alcuna differenza tra la Meloni e Draghi, questo ormai è chiaro a tutti, adesso a pagarne le conseguenze saranno anche tutte le orze dell’ordine a cui verrà ridotta persino la pensione.


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LA MELONI PRIMA ELOGIA I MILITARI POI GLI TAGLIA LE PENSIONI

LA presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni si è recata in Iraq per rendere omaggio ai militari italiani e tra un elogio ed una gratificazione, il suo governo, taglia loro le pensioni andandole a diminuire di circa 1500€ all’anno.
Così la manovra all’interno della nuova legge di bilancio ruberà ai soldati, poliziotti e carabinieri in pensione con il sistema contributivo circa 1500 Euro all’anno, andando così ad impoverire sempre di più chi ha versato e lavorato tutta la vita e che adesso dovrebbe godersi gli anni di riposo.

La legge di bilancio 2023 passerà alla storia per quella che è stata discussa di meno e che ha tolto praticamente tutto ai partiti e alle istanze del Parlamento. La Camera l’ha discussa meno di una settimana, gli emendamenti tra maggioranza e opposizione sono stati ridotti a poco più di cento. Il caos, gli errori da matita rossa e blu, i rinvii e tutto quello che tuttora resta ancora poco chiaro per non parlare di ciò che è fuori tema (i cinghiali prima di tutto) danno la misura della “inesperienza” per alcuni e “inadeguatezza” per altri di questa maggioranza che alle prese con la sua prima legge di bilancio ha lasciato perplessa la stessa maggioranza.

La Meloni dunque sta portando avanti la linea che Draghi ha tracciato durante il suo mandato senza scostarsi minimamente da tutte quei decreti e leggi anti-popolari che hanno contraddistinto il suo mandato. Non c’è alcuna differenza tra la Meloni e Draghi, questo ormai è chiaro a tutti, adesso a pagarne le conseguenze saranno anche tutte le orze dell’ordine a cui verrà ridotta persino la pensione.

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Vogliono il rigassificatore di Piombino a tutti i costi! Il TAR del Lazio ha deciso che non ci sono motivi urgenti per la sospensione dei lavori per l’installazione delle infrastrutture necessarie al rigassificatore di Piombino. Dopo la prima autorizzazione firmata dal Governatore della toscana Giani (nonché commissario per il rigassificatore) i lavori erano stati bloccati dalle tante proteste dei cittadini e del sindaco di Piombino. Ma nonostante l’impatto ambientale devastante per il territorio, nonostante gli ingenti costi economici immediati e futuri, l’Italia tira dritto nella costruzione di questa infrastruttura. Un’infrastruttura pensata ed ideata sull’onda della guerra in Ucraina fomentata dalla NATO le cui sanzioni imposte della Unione Europea stanno trascinando l’Italia nel baratro. Un’infrastruttura pensata ed ideata ad uso e consumo del gas liquidi made in USA, ovvero gas ad altissimo costo ambientale ed economico, nonché pericoloso per la sicurezza degli abitanti. Il tutto sarà ultimato tra un’anno, forse due quando si spera il conflitto sia già terminato … e se così fosse a chi gioverebbe questa follia? Non all’Italia e non a chi vive a Piombino, ma sicuramente ai soliti noti.


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Vogliono il rigassificatore di Piombino a tutti i costi!

Il TAR del Lazio ha deciso che non ci sono motivi urgenti per la sospensione dei lavori per l’installazione delle infrastrutture necessarie al rigassificatore di Piombino.
Dopo la prima autorizzazione firmata dal Governatore della toscana Giani (nonché commissario per il rigassificatore) i lavori erano stati bloccati dalle tante proteste dei cittadini e del sindaco di Piombino. Ma nonostante l’impatto ambientale devastante per il territorio, nonostante gli ingenti costi economici immediati e futuri, l’Italia tira dritto nella costruzione di questa infrastruttura.

Un’infrastruttura pensata ed ideata sull’onda della guerra in Ucraina fomentata dalla NATO le cui sanzioni imposte della Unione Europea stanno trascinando l’Italia nel baratro.
Un’infrastruttura pensata ed ideata ad uso e consumo del gas liquidi made in USA, ovvero gas ad altissimo costo ambientale ed economico, nonché pericoloso per la sicurezza degli abitanti.
Il tutto sarà ultimato tra un’anno, forse due quando si spera il conflitto sia già terminato … e se così fosse a chi gioverebbe questa follia?

Non all’Italia e non a chi vive a Piombino, ma sicuramente ai soliti noti.

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Il governo fa marcia indietro sulla Sanità Dopo tante promesse, il Governo Meloni inizia a fare altrettanti passi indietro, dopo la marcia indietro imposta dall’Unione Europea sul POS, la maggioranza sta facendo saltare molte delle promesse fatte in campagna elettorale e nelle aule della politica. Sono infatti da pochi saltati i 200 milioni di euro che erano stati garantiti per gli operatori dei Pronto Soccorso, lavoratori che con una sanità sempre più allo sbando come quella italiana, avrebbero avuto bisogno di un forte sostegno per garantire un servizio essenziale come quello di primo soccorso. Ma non solo, il neo-ministro Schillaci ha dovuto cancellare anche i 10 milioni di euro per il Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico Nazionale, andando a colpire direttamente i piani di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura dei malati oncologici. Dalla sinistra alla destra proseguono senza sosta i tagli alla sanità ed ai servizi fondamentali per gli italiani.


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Il governo fa marcia indietro sulla Sanità
Dopo tante promesse, il Governo Meloni inizia a fare altrettanti passi indietro, dopo la marcia indietro imposta dall’Unione Europea sul POS, la maggioranza sta facendo saltare molte delle promesse fatte in campagna elettorale e nelle aule della politica.
Sono infatti da pochi saltati i 200 milioni di euro che erano stati garantiti per gli operatori dei Pronto Soccorso, lavoratori che con una sanità sempre più allo sbando come quella italiana, avrebbero avuto bisogno di un forte sostegno per garantire un servizio essenziale come quello di primo soccorso.
Ma non solo, il neo-ministro Schillaci ha dovuto cancellare anche i 10 milioni di euro per il Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico Nazionale, andando a colpire direttamente i piani di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura dei malati oncologici.

Dalla sinistra alla destra proseguono senza sosta i tagli alla sanità ed ai servizi fondamentali per gli italiani.

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L’EUROPA SI STA AUTODISTRUGGENDO E’ questo il dato allarmante che viene fuori proprio da Blomberg, nel mentre i nostri capi di stato fanno finta di non vedere il problema e continuano a stanziare soldi per rifornire di armi l’Ucraina e continuare questa guerra (facendo la fortuna delle industrie delle armi), il tutto per assecondare i voleri della NATO e USA. Il nostro continente si sta suicidando perdendo già UN TRILIONE DI DOLLARI a causa della crisi energetica voluta dalla stessa Europa a seguito delle imposizioni di sanzioni alla Russia. Bloomberg afferma infatti che questo è solo l’inizio della più grande crisi di tutti i tempi. L’agenzia prevede che la concorrenza per il gas naturale liquefatto (GNL) si intensificherà dopo questo inverno, poiché il vecchio continente dovrà ricostituire le proprie riserve di gas a fronte di forniture scarse o nulle da parte della Russia. “Anche con l’entrata in funzione di altri impianti di importazione di GNL, si prevede che il mercato rimarrà stressato fino al 2026, quando si renderà disponibile un’ulteriore capacità produttiva da parte degli Stati Uniti e del Qatar. Ciò significa che non ci sarà tregua per i prezzi elevati”, prevede l’agenzia. Senza contare che il Qatar dopo il famigerato scandalo delle tangenti incassate da alcuni europarlamentari ha apertamente messo in discussione le sue forniture di gas all’Unione Europea. Secondo il centro di analisi Bruegel, i governi europei hanno stanziato più di 700 milioni di dollari in aiuti alle imprese e alle famiglie per aiutarle a far fronte all’aumento dei costi energetici. Tuttavia, il sostegno diventerà sempre più inaccessibile di fronte all’aumento dei tassi di interesse e alla possibile entrata in recessione economica. Tutto questo sta avvenendo a causa della sudditanza che gli stati europei (soprattutto il nostro) hanno verso gli USA e la NATO, i nostri governanti sarebbero disposti a veder distrutto il proprio continente piuttosto che disobbedire alle imposizioni dettate dagli USA. E’ necessario che l’Europa riprenda subito rapporti diplomatici con la Russia e che annulli immediatamente le sanzioni.


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L’EUROPA SI STA AUTODISTRUGGENDO

E’ questo il dato allarmante che viene fuori proprio da Blomberg, nel mentre i nostri capi di stato fanno finta di non vedere il problema e continuano a stanziare soldi per rifornire di armi l’Ucraina e continuare questa guerra (facendo la fortuna delle industrie delle armi), il tutto per assecondare i voleri della NATO e USA.

Il nostro continente si sta suicidando perdendo già UN TRILIONE DI DOLLARI a causa della crisi energetica voluta dalla stessa Europa a seguito delle imposizioni di sanzioni alla Russia. Bloomberg afferma infatti che questo è solo l’inizio della più grande crisi di tutti i tempi.
L’agenzia prevede che la concorrenza per il gas naturale liquefatto (GNL) si intensificherà dopo questo inverno, poiché il vecchio continente dovrà ricostituire le proprie riserve di gas a fronte di forniture scarse o nulle da parte della Russia.
“Anche con l’entrata in funzione di altri impianti di importazione di GNL, si prevede che il mercato rimarrà stressato fino al 2026, quando si renderà disponibile un’ulteriore capacità produttiva da parte degli Stati Uniti e del Qatar. Ciò significa che non ci sarà tregua per i prezzi elevati”, prevede l’agenzia. Senza contare che il Qatar dopo il famigerato scandalo delle tangenti incassate da alcuni europarlamentari ha apertamente messo in discussione le sue forniture di gas all’Unione Europea.
Secondo il centro di analisi Bruegel, i governi europei hanno stanziato più di 700 milioni di dollari in aiuti alle imprese e alle famiglie per aiutarle a far fronte all’aumento dei costi energetici. Tuttavia, il sostegno diventerà sempre più inaccessibile di fronte all’aumento dei tassi di interesse e alla possibile entrata in recessione economica.
Tutto questo sta avvenendo a causa della sudditanza che gli stati europei (soprattutto il nostro) hanno verso gli USA e la NATO, i nostri governanti sarebbero disposti a veder distrutto il proprio continente piuttosto che disobbedire alle imposizioni dettate dagli USA.
E’ necessario che l’Europa riprenda subito rapporti diplomatici con la Russia e che annulli immediatamente le sanzioni.

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Oggi vogliamo ricordare la scomparsa prematura del giovane compagno Matteo Montanari. Matteo ci ha lasciati un anno fa a 34 Anni, era segretario di Bologna e membro del Comitato Centrale, una delle nuove leve a cui lasciare il testimone. Le nostre idee non moriranno mai


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Oggi vogliamo ricordare la scomparsa prematura del giovane compagno Matteo Montanari.

Matteo ci ha lasciati un anno fa a 34 Anni, era segretario di Bologna e membro del Comitato Centrale, una delle nuove leve a cui lasciare il testimone.

Le nostre idee non moriranno mai

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