Il 14 Aprile di 93 anni fa ci lasciava Vladimir Majakovskij, vogliamo ricordarlo così. “Il Partito è un uragano denso di voci flebili e sottili e alle sue raffiche crollano i fortilizi del nemico. La sciagura è sull’uomo solitario, la sciagura è nell’uomo quando è solo. L’uomo solo non è un invincibile guerriero. Di lui ha ragione il più forte anche da solo, hanno ragione i deboli se si mettono in due. Ma quando dentro il Partito si uniscono i deboli di tutta la terra arrenditi, nemico, muori e giaci. Il Partito è una mano che ha milioni di dita strette in un unico pugno. L’uomo ch’è solo è una facile preda, anche se vale non alzerà una semplice trave, ne tanto meno una casa a cinque piani. Ma il Partito è milioni di spalle, spalle vicine le une alle altre e queste portano al cielo le costruzioni del socialismo. IL Partito è la spina dorsale della classe operaia. Il Partito è l’immortalità del nostro lavoro. Il Partito è l’unica cosa che non tradisce”


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Il 14 Aprile di 93 anni fa ci lasciava Vladimir Majakovskij, vogliamo ricordarlo così.

“Il Partito è un uragano denso
di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche
crollano i fortilizi del nemico.
La sciagura è sull’uomo solitario,
la sciagura è nell’uomo quando è solo.

L’uomo solo
non è un invincibile guerriero.
Di lui ha ragione il più forte
anche da solo,
hanno ragione i deboli
se si mettono in due. Ma quando
dentro il Partito si uniscono i deboli
di tutta la terra
arrenditi, nemico, muori e giaci.

Il Partito è una mano che ha milioni di dita
strette in un unico pugno.
L’uomo ch’è solo
è una facile preda,
anche se vale
non alzerà una semplice trave,
ne tanto meno una casa a cinque piani.

Ma il Partito è milioni di spalle,
spalle vicine le une alle altre
e queste portano al cielo
le costruzioni del socialismo.
IL Partito è la spina dorsale
della classe operaia.

Il Partito è l’immortalità
del nostro lavoro.
Il Partito è l’unica cosa che non tradisce”

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I NAZISTI ASSOLDATI DALLA NATO Qualcuno, molti anni fa, disse di sentirsi più al sicuro sotto l’ombrello della NATO, la NATO però sin dalla sua creazione è stata un’organizzazione votata alla guerra e al reclutamento di ex nazisti, fatti scappare subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Qui sotto riportiamo alcuni alti ufficiali del Terzo Reich che sono stati assoldati direttamente dalla NATO, la loro carriera all’interno della Germania nazista e successivamente quella all’interno della più grande agenzia terroristica e guerrafondaia del Mondo: Adolf Heusinger: – Capo delle operazioni dello Stato Maggiore della Wehrmacht – Presidente del Comitato militare della NATO, 1961-1964. Hans Speidel: – Capo di Stato Maggiore del Gruppo d’esercito “B” di Erwin Rommel – 1957-1963 Comandante della NATO in Europa centrale. Johann Steinhof: – Asso dell’aviazione Luftwaffe sul fronte orientale – 1971-1974 Presidente del Comitato militare della NATO. Johann von Kleimanseg: – Ufficiale di Stato Maggiore dell’Alto Comando della Wehrmacht – 1967-1968 Comandante della NATO in Europa centrale. Ernst Ferber: – Ispettore dell’Alto Comando della Wehrmacht – 1973-1975 Comandante della NATO in Europa centrale. Karl Schnell: – Ufficiale di stato maggiore del corpo carri armati della Wehrmacht – 1975-1977 Comandante della NATO in Europa centrale. Franz-Josef Schultze: – Ufficiale della Luftwaffe, Croce di Cavaliere – 1977-1979 Comandante della NATO in Europa centrale. Ferdinand von Saenger und Etterlin: – Aiutante del Comando supremo della Wehrmacht – 1979-1983 Comandante della NATO in Europa centrale. Nessuno può sentirsi al sicuro all’interno della NATO.


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I NAZISTI ASSOLDATI DALLA NATO

Qualcuno, molti anni fa, disse di sentirsi più al sicuro sotto l’ombrello della NATO, la NATO però sin dalla sua creazione è stata un’organizzazione votata alla guerra e al reclutamento di ex nazisti, fatti scappare subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Qui sotto riportiamo alcuni alti ufficiali del Terzo Reich che sono stati assoldati direttamente dalla NATO, la loro carriera all’interno della Germania nazista e successivamente quella all’interno della più grande agenzia terroristica e guerrafondaia del Mondo:

Adolf Heusinger:
– Capo delle operazioni dello Stato Maggiore della Wehrmacht
– Presidente del Comitato militare della NATO, 1961-1964.

Hans Speidel:
– Capo di Stato Maggiore del Gruppo d’esercito “B” di Erwin Rommel
– 1957-1963 Comandante della NATO in Europa centrale.

Johann Steinhof:
– Asso dell’aviazione Luftwaffe sul fronte orientale
– 1971-1974 Presidente del Comitato militare della NATO.

Johann von Kleimanseg:
– Ufficiale di Stato Maggiore dell’Alto Comando della Wehrmacht
– 1967-1968 Comandante della NATO in Europa centrale.

Ernst Ferber:
– Ispettore dell’Alto Comando della Wehrmacht
– 1973-1975 Comandante della NATO in Europa centrale.

Karl Schnell:
– Ufficiale di stato maggiore del corpo carri armati della Wehrmacht
– 1975-1977 Comandante della NATO in Europa centrale.

Franz-Josef Schultze:
– Ufficiale della Luftwaffe, Croce di Cavaliere
– 1977-1979 Comandante della NATO in Europa centrale.

Ferdinand von Saenger und Etterlin:
– Aiutante del Comando supremo della Wehrmacht
– 1979-1983 Comandante della NATO in Europa centrale.

Nessuno può sentirsi al sicuro all’interno della NATO.

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DUE OPERAI MORTI CONTINUA LA STRAGE La strage delle morti bianche continua nel nostro Paese, sempre nell’indifferenza più totale della nostra classe politica, troppo intenta a inviare denaro e armi in Ucraina violando palesemente l’articolo 11 della nostra Costituzione e troppo impegnata a fare da scendiletto alla NATO e all’UE. L’anno scorso il numero di morti sul lavoro è arrivato alla sconvolgente media di 4 al giorno e in tutto il primo periodo del 2023 il governo Meloni non ha preso neanche in considerazione l’ipotesi di affrontare questo terribile problema. Così Due operai di 69 e 51 anni sono morti a Noverasco di Opera (Milano), a causa del cedimento di una piattaforma aerea usata durante lavori di potatura in un golf club, Le Rovedine. Un terzo operaio di 25 anni è rimasto ferito in modo grave. Tutti e tre erano dipendenti di una azienda agricola. Gli operai sono caduti da un’altezza di circa 15-20 metri. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne la morte sul posto, il pm ha richiesto l’autopsia sui cadaveri dei due operai e richiesto il sequestro del macchinario che era stato noleggiato per effettuare i lavori, in modo da poter procedere alle perizie tecniche per ricostruire la dinamica che ha portato all’incidente per verificare le cause della rottura. La grave piaga delle morti bianche non vuole essere affrontata nel nostro Paese e i governi fanno finta che non esista, è ora di dire BASTA! Servono immediatamente più tutele per i lavoratori e più sicurezza sul lavoro, solamente così si potrà iniziare a arginare questa piaga.


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DUE OPERAI MORTI
CONTINUA LA STRAGE

La strage delle morti bianche continua nel nostro Paese, sempre nell’indifferenza più totale della nostra classe politica, troppo intenta a inviare denaro e armi in Ucraina violando palesemente l’articolo 11 della nostra Costituzione e troppo impegnata a fare da scendiletto alla NATO e all’UE.
L’anno scorso il numero di morti sul lavoro è arrivato alla sconvolgente media di 4 al giorno e in tutto il primo periodo del 2023 il governo Meloni non ha preso neanche in considerazione l’ipotesi di affrontare questo terribile problema.

Così Due operai di 69 e 51 anni sono morti a Noverasco di Opera (Milano), a causa del cedimento di una piattaforma aerea usata durante lavori di potatura in un golf club, Le Rovedine. Un terzo operaio di 25 anni è rimasto ferito in modo grave. Tutti e tre erano dipendenti di una azienda agricola.
Gli operai sono caduti da un’altezza di circa 15-20 metri. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne la morte sul posto, il pm ha richiesto l’autopsia sui cadaveri dei due operai e richiesto il sequestro del macchinario che era stato noleggiato per effettuare i lavori, in modo da poter procedere alle perizie tecniche per ricostruire la dinamica che ha portato all’incidente per verificare le cause della rottura.

La grave piaga delle morti bianche non vuole essere affrontata nel nostro Paese e i governi fanno finta che non esista, è ora di dire BASTA!
Servono immediatamente più tutele per i lavoratori e più sicurezza sul lavoro, solamente così si potrà iniziare a arginare questa piaga.

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LA LEGA CONTRO LA COMMISSIONE COVID La Lega si è opposta ad aprire una vera e seria commissione Covid per far luce sull’operato delle regioni durante la fase più critica del primo lockdown e non vuole neanche che venga fatta chiarezza sulle modalità di acquisto e di efficacia dei vaccini che ci hanno imposto di comprare. Milioni di dosi di vaccini in fase di sperimentazione sono stati somministrati alla popolazione italiana senza che sapessero gli effetti che avrebbero provocato e adesso il nostro governo non vuole neanche fare chiarezza sull’accaduto sperando che tutta la vicenda venga messa a tacere come di consueto succede in Italia. Il voto per la creazione di questa commissione era previsto martedì scorso. Ma poi è stato rimandato di un’altra settimana, pare per ragioni tecniche: “Non c’era tempo di rientrare in aula”, è la versione ufficiale. Ma dietro la decisione di far slittare l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul covid-19 c’è uno scontro politico interno alla destra e con l’opposizione, secondo quanto riportato da esponenti del governo. Riguarda i poteri d’inchiesta della commissione che, in quanto d’inchiesta, ha poteri equiparabili all’autorità giudiziaria. A mettere un veto sul testo finale è stata la Lega: in primis. In tutto questo c’è una chiara volontà anche politica che non vogliano far indagare né sui vaccini imposti dal blocco occidentale al nostro paese e a tutta l’Europa, né sulla quantita dei vaccini acquistati e neanche sulle modalità di restrizioni che hanno assunto le regioni durante il promo lockdown.


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LA LEGA CONTRO LA COMMISSIONE COVID

La Lega si è opposta ad aprire una vera e seria commissione Covid per far luce sull’operato delle regioni durante la fase più critica del primo lockdown e non vuole neanche che venga fatta chiarezza sulle modalità di acquisto e di efficacia dei vaccini che ci hanno imposto di comprare.
Milioni di dosi di vaccini in fase di sperimentazione sono stati somministrati alla popolazione italiana senza che sapessero gli effetti che avrebbero provocato e adesso il nostro governo non vuole neanche fare chiarezza sull’accaduto sperando che tutta la vicenda venga messa a tacere come di consueto succede in Italia.

Il voto per la creazione di questa commissione era previsto martedì scorso. Ma poi è stato rimandato di un’altra settimana, pare per ragioni tecniche: “Non c’era tempo di rientrare in aula”, è la versione ufficiale. Ma dietro la decisione di far slittare l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul covid-19 c’è uno scontro politico interno alla destra e con l’opposizione, secondo quanto riportato da esponenti del governo. Riguarda i poteri d’inchiesta della commissione che, in quanto d’inchiesta, ha poteri equiparabili all’autorità giudiziaria. A mettere un veto sul testo finale è stata la Lega: in primis.

In tutto questo c’è una chiara volontà anche politica che non vogliano far indagare né sui vaccini imposti dal blocco occidentale al nostro paese e a tutta l’Europa, né sulla quantita dei vaccini acquistati e neanche sulle modalità di restrizioni che hanno assunto le regioni durante il promo lockdown.

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BASTA CON LE ARMI PER LE GUERRE PI’ SOLDI IN SANITA’ E ISTRUZIONE SABATO 15 APRILE: CECINA(LI) La sezione “Sante Danesin” Rosignano e bassa val di Cecina organizza, assieme ad altre sigle e associazioni locali, una manifestazione contro le folli spese militari che sottraggono fondi a settori vitali come istruzione e sanità. Vi aspettiamo sabato 15 Aprile dalle ore 16:30 in piazza Guerrazzi a Cecina. La situazione più critica del nostro territorio riguarda l’ospedale di Cecina che da anni viene depotenziato, mancanza di personale e liste di attesa lunghissime. L’evento è aperto a tutti i cittadini, partiti e organizzazioni che si riconoscono in queste idee e vogliono scendere in piazza per chiedere una vera pace.


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BASTA CON LE ARMI PER LE GUERRE
PI’ SOLDI IN SANITA’ E ISTRUZIONE

SABATO 15 APRILE: CECINA(LI)
La sezione “Sante Danesin” Rosignano e bassa val di Cecina organizza, assieme ad altre sigle e associazioni locali, una manifestazione contro le folli spese militari che sottraggono fondi a settori vitali come istruzione e sanità.
Vi aspettiamo sabato 15 Aprile dalle ore 16:30 in piazza Guerrazzi a Cecina.
La situazione più critica del nostro territorio riguarda l’ospedale di Cecina che da anni viene depotenziato, mancanza di personale e liste di attesa lunghissime.
L’evento è aperto a tutti i cittadini, partiti e organizzazioni che si riconoscono in queste idee e vogliono scendere in piazza per chiedere una vera pace.

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LA CORTINA FUMOGENA DEI TAGLI Lo sfondo essenziale del DEF presentato dal Governo Meloni riguarda l’inflazione programmata. L’Ipca, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato che per esempio serve come parametro per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, stimato al 2,1% per quest’anno e all’1,8% per i due anni successivi, nelle tabelle del consiglio dei ministri va per il 2023 al 5,9% e al 2,8% l’anno prossimo e al 2,1% nel 2025. L’inflazione generale viaggia solo pochi decimali più in basso. La politica monetaria restrittiva decisa dalla Bce porterà a una spesa per interessi fino a quota 100 miliardi all’anno (la spesa per interessi cumula fra 2023 e 2025 66,9 miliardi in più di quanto previsto 12 mesi fa, e sfonda i 100 miliardi annui nel 2026). Nonostante questo salasso, provocato dal criminale aumento dei tassi e di fondo dalla gabbia monetaria costituita dall’euro, arriva la conferma del ritorno dell’avanzo primario, cioè dei risparmi “forzati” nel saldo calcolato al netto delle spese per interessi, nel tentativo non molto riuscito nel passato di contenere il rapporto fra debito e PIL. L’avanzo primario torna a partire dal 2024, (circa sei miliardi, lo 0,3% del Pil), poi destinato ad aumentare negli anni successivi, in modo netto sia nel 2024 (1,2% del Pil, circa 26 miliardi di euro) sia nel 2025 (2%, quasi 45 miliardi). La cortina fumogena alzata dal governo però consiste nell’introdurre «un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso», come annunciato il ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’intervento «sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie» e allo stesso tempo «contribuirà alla moderazione della crescita salariale». Quindi, le richieste degli aumenti salariali vengono spenti grazie alle tasse che pagano tutti i contribuenti e non erodendo i profitti delle grandi aziende. Bravo Robin Hood! Quanto alle pensioni, le promesse elettorali si vanno a fare friggere. Il capogruppo delle Lega alla Camere Riccardo Molinari: «Con pochi miliardi quota 41 non si fa, questo è chiaro».


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LA CORTINA FUMOGENA DEI TAGLI

Lo sfondo essenziale del DEF presentato dal Governo Meloni riguarda l’inflazione programmata.
L’Ipca, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato che per esempio serve come parametro per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, stimato al 2,1% per quest’anno e all’1,8% per i due anni successivi, nelle tabelle del consiglio dei ministri va per il 2023 al 5,9% e al 2,8% l’anno prossimo e al 2,1% nel 2025. L’inflazione generale viaggia solo pochi decimali più in basso.
La politica monetaria restrittiva decisa dalla Bce porterà a una spesa per interessi fino a quota 100 miliardi all’anno (la spesa per interessi cumula fra 2023 e 2025 66,9 miliardi in più di quanto previsto 12 mesi fa, e sfonda i 100 miliardi annui nel 2026). Nonostante questo salasso, provocato dal criminale aumento dei tassi e di fondo dalla gabbia monetaria costituita dall’euro, arriva la conferma del ritorno dell’avanzo primario, cioè dei risparmi “forzati” nel saldo calcolato al netto delle spese per interessi, nel tentativo non molto riuscito nel passato di contenere il rapporto fra debito e PIL. L’avanzo primario torna a partire dal 2024, (circa sei miliardi, lo 0,3% del Pil), poi destinato ad aumentare negli anni successivi, in modo netto sia nel 2024 (1,2% del Pil, circa 26 miliardi di euro) sia nel 2025 (2%, quasi 45 miliardi).
La cortina fumogena alzata dal governo però consiste nell’introdurre «un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso», come annunciato il ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’intervento «sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie» e allo stesso tempo «contribuirà alla moderazione della crescita salariale».
Quindi, le richieste degli aumenti salariali vengono spenti grazie alle tasse che pagano tutti i contribuenti e non erodendo i profitti delle grandi aziende. Bravo Robin Hood!
Quanto alle pensioni, le promesse elettorali si vanno a fare friggere. Il capogruppo delle Lega alla Camere Riccardo Molinari: «Con pochi miliardi quota 41 non si fa, questo è chiaro».

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JURIJ GAGARIN FIGLIO DELL’OTTOBRE ROSSO Il 12 Aprile del 1961 Jurij Gagarin diventa il primo uomo ad andare nel Cosmo. Grazie al Vostok-1, il vettore sviluppato e creato in Unione Sovietica, l’uomo che era nato 26 anni prima nei confini estremi della Russia, figlio di un falegname e di una contadina, rimarrà in orbita per 108 minuti. Quel giorno rimane ancora oggi un punto di svolta per l’intera umanità, che ha aperto le porte ad una nuova era della Scienza e della Tecnologia. Da quel giorno grazie all’Unione Sovietica, nata solamente 44 anni prima, la storia del mondo non è stata più la stessa. Con il socialismo, il Popolo, oltre alla maestria nella gestione dei piani quinquennali, ricostruì il Paese modernizzandolo a tal punto da condurlo verso uno dei trionfi della scienza in terra sovietica: portare l’uomo a “toccare le stelle”. Il primo uomo ad uscire dall’atmosfera del pianeta Terra era un figlio del popolo, era un sovietico, Jurij Gagarin figlio della Rivoluzione. GLORIA A JURIJ GAGARIN E ALLE CONQUISTE DEI LAVORATORI AL POTERE!


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JURIJ GAGARIN FIGLIO DELL’OTTOBRE ROSSO

Il 12 Aprile del 1961 Jurij Gagarin diventa il primo uomo ad andare nel Cosmo.

Grazie al Vostok-1, il vettore sviluppato e creato in Unione Sovietica, l’uomo che era nato 26 anni prima nei confini estremi della Russia, figlio di un falegname e di una contadina, rimarrà in orbita per 108 minuti.

Quel giorno rimane ancora oggi un punto di svolta per l’intera umanità, che ha aperto le porte ad una nuova era della Scienza e della Tecnologia. Da quel giorno grazie all’Unione Sovietica, nata solamente 44 anni prima, la storia del mondo non è stata più la stessa.

Con il socialismo, il Popolo, oltre alla maestria nella gestione dei piani quinquennali, ricostruì il Paese modernizzandolo a tal punto da condurlo verso uno dei trionfi della scienza in terra sovietica: portare l’uomo a “toccare le stelle”. Il primo uomo ad uscire dall’atmosfera del pianeta Terra era un figlio del popolo, era un sovietico, Jurij Gagarin figlio della Rivoluzione.

GLORIA A JURIJ GAGARIN E ALLE CONQUISTE DEI LAVORATORI AL POTERE!

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LA PEDOFILIA SI CONDANNA E BASTA Il Dalai Lama è un personaggio osannato da tutto l’occidente e sempre mostrato come leader saggio e di bontà infinita. Adesso però i media occidentali dovranno anche cercare di difendere gli atti di pedofilia compiuti nei confronti di un bambino che dopo averlo baciato sulle labbra gli chiede: Succhiami la lingua. Quello che però non viene mai detto è che il Dalai Lama è a capo di un sistema di governo feudale e oppressivo in cui è presente lo schiavismo. Con la liberazione del Tibet da parte della Cina tutto ciò è cambiato, il popolo è libero dalla servitù della gleba. Per il Dalai Lama non è cambiata la visione e il suo intento di riportare la regione cinese ad essere uno stato medioevale. Questo dovrebbe essere il simbolo della pace, della saggezza e della moralità che in occidente hanno tentato per anni di farci passare per tale, la verità è venuta fuori e ha dimostrato, finalmente, che oltre ad essere uno schiavista è anche pedofilo.


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LA PEDOFILIA SI CONDANNA E BASTA

Il Dalai Lama è un personaggio osannato da tutto l’occidente e sempre mostrato come leader saggio e di bontà infinita.
Adesso però i media occidentali dovranno anche cercare di difendere gli atti di pedofilia compiuti nei confronti di un bambino che dopo averlo baciato sulle labbra gli chiede: Succhiami la lingua.

Quello che però non viene mai detto è che il Dalai Lama è a capo di un sistema di governo feudale e oppressivo in cui è presente lo schiavismo. Con la liberazione del Tibet da parte della Cina tutto ciò è cambiato, il popolo è libero dalla servitù della gleba. Per il Dalai Lama non è cambiata la visione e il suo intento di riportare la regione cinese ad essere uno stato medioevale.
Questo dovrebbe essere il simbolo della pace, della saggezza e della moralità che in occidente hanno tentato per anni di farci passare per tale, la verità è venuta fuori e ha dimostrato, finalmente, che oltre ad essere uno schiavista è anche pedofilo.

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CGIL VERGOGNA La trasformazione della CGIL da principale sindacato italiano a mero suddito del governo e della propaganda impostaci da USA e NATO continua. Così quello che doveva essere il principale difensore dei lavoratori si è piano piano mutato in un’organizzazione che tutto fa tranne difendere i diritti dei lavoratori. Tutto ci si poteva aspettare dalla CGIL tranne che andasse in Ucraina a farsi un selfie davanti alla Casa dei Sindacati di Odessa, luogo in cui il 2 maggio 2014 i neo-nazisti sostenitori del golpe di Kiev (finanziate dalla NATO, dagli USA e dell’Unione Europea) dettero fuoco alla struttura provocando la morte di almeno 42 persone tra sindacalisti e antifascisti. La CGIL si fa un selfie con le bandiere simbolo di quella strage invocando una finta pace e ribadendo così il loro pieno supporto al regime di Zelenskij. Nessun processo è stato mai intentato dal governo ucraino per quell’eccidio, anzi buona parte dei responsabili furono premiati e promossi a ruoli istituzionali e cariche governative.


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CGIL VERGOGNA

La trasformazione della CGIL da principale sindacato italiano a mero suddito del governo e della propaganda impostaci da USA e NATO continua.
Così quello che doveva essere il principale difensore dei lavoratori si è piano piano mutato in un’organizzazione che tutto fa tranne difendere i diritti dei lavoratori.

Tutto ci si poteva aspettare dalla CGIL tranne che andasse in Ucraina a farsi un selfie davanti alla Casa dei Sindacati di Odessa, luogo in cui il 2 maggio 2014 i neo-nazisti sostenitori del golpe di Kiev (finanziate dalla NATO, dagli USA e dell’Unione Europea) dettero fuoco alla struttura provocando la morte di almeno 42 persone tra sindacalisti e antifascisti.

La CGIL si fa un selfie con le bandiere simbolo di quella strage invocando una finta pace e ribadendo così il loro pieno supporto al regime di Zelenskij.
Nessun processo è stato mai intentato dal governo ucraino per quell’eccidio, anzi buona parte dei responsabili furono premiati e promossi a ruoli istituzionali e cariche governative.

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3,96 EURO L’ORA E’ SCHIAVISMO NON LAVORO ORA BASTA! Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera dignitosa, questo è quello che recita l’articolo 36 della nostra Costituzione. Un’addetta al servizio di portierato lavorava 12 mesi l’anno per una società di vigilanza, ma nonostante l’applicazione del contratto nazionale di settore, percepiva uno stipendio inferiore al reddito di cittadinanza, intorno ai 640 netti. Secondo il giudice del lavoro di Milano, la paga oraria effettiva della signora, 3,96 euro all’ora, la faceva vivere addirittura sotto la soglia di povertà, stimata dall’Istat a 840 euro.E’ così una sentenza storica quella stabilita da un giudice del lavoro del Tribunale di Milano, il quale ha dato ragione a una lavoratrice che denunciava una paga oraria da fame. La donna padovana ha così vinto la causa intentata contro l’azienda Civis . Questo tipo di contratti sono stati sottoscritti da tutti i sindacati confederati CGIL CIS e UIL che vanno contro gli interessi dei lavoratori puntando al ribasso invece che andare al rialzo. Fintanto che i nostri sindacati faranno solamente gli interessi dei grandi industriali e delle multinazionali, in Italia nessuno potrà avere una retribuzione giusta che sia adeguata al costo della vita e non si verificheranno mai scioperi importanti per i diritti dei lavoratori come sta avvenendo adesso in Francia.


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3,96 EURO L’ORA E’ SCHIAVISMO NON LAVORO
ORA BASTA!

Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera dignitosa, questo è quello che recita l’articolo 36 della nostra Costituzione.

Un’addetta al servizio di portierato lavorava 12 mesi l’anno per una società di vigilanza, ma nonostante l’applicazione del contratto nazionale di settore, percepiva uno stipendio inferiore al reddito di cittadinanza, intorno ai 640 netti.
Secondo il giudice del lavoro di Milano, la paga oraria effettiva della signora, 3,96 euro all’ora, la faceva vivere addirittura sotto la soglia di povertà, stimata dall’Istat a 840 euro.E’ così una sentenza storica quella stabilita da un giudice del lavoro del Tribunale di Milano, il quale ha dato ragione a una lavoratrice che denunciava una paga oraria da fame. La donna padovana ha così vinto la causa intentata contro l’azienda Civis .
Questo tipo di contratti sono stati sottoscritti da tutti i sindacati confederati CGIL CIS e UIL che vanno contro gli interessi dei lavoratori puntando al ribasso invece che andare al rialzo. Fintanto che i nostri sindacati faranno solamente gli interessi dei grandi industriali e delle multinazionali, in Italia nessuno potrà avere una retribuzione giusta che sia adeguata al costo della vita e non si verificheranno mai scioperi importanti per i diritti dei lavoratori come sta avvenendo adesso in Francia.

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🔴 Riceviamo e pubblichiamo dal Partito Comunista della Federazione Russa La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi al governo neonazista di Kiev – Partito Comunista (Italia) I Comunisti Italiani hanno criticato un video in cui il presidente ucraino Vladimir Zelensky ringrazia il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giorgio Meloni per la fornitura di armi pesanti. “Nel video il regime di Zelensky ringrazia l’Italia per le armi pesanti e le bombe fornitegli dal governo Meloni. Il governo Meloni, come il suo predecessore Draghi, continua a violare spudoratamente l’articolo 11 della nostra Costituzione e continua ad andare contro la volontà popolare, la maggior parte degli italiani non vuole la guerra, la maggior parte degli italiani è contro la guerra e contro l’invio di armi al governo neonazista di Kiev. Zelensky non deve ringraziare l’Italia, ma solo il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE”, si legge sul canale Telegram del Partito Comunista 👇 Leggi l’articolo completo qui 👇 https://bit.ly/riceviamo-pcfr


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🔴 Riceviamo e pubblichiamo dal Partito Comunista della Federazione Russa

La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi al governo neonazista di Kiev – Partito Comunista (Italia)

I Comunisti Italiani hanno criticato un video in cui il presidente ucraino Vladimir Zelensky ringrazia il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giorgio Meloni per la fornitura di armi pesanti.

“Nel video il regime di Zelensky ringrazia l’Italia per le armi pesanti e le bombe fornitegli dal governo Meloni. Il governo Meloni, come il suo predecessore Draghi, continua a violare spudoratamente l’articolo 11 della nostra Costituzione e continua ad andare contro la volontà popolare, la maggior parte degli italiani non vuole la guerra, la maggior parte degli italiani è contro la guerra e contro l’invio di armi al governo neonazista di Kiev.

Zelensky non deve ringraziare l’Italia, ma solo il governo Meloni, servo della NATO, degli USA e dell’UE”, si legge sul canale Telegram del Partito Comunista

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