URANIO IMPOVERITO ANCHE GLI USA LO INVIANO A ZELENSKIJ Dopo la Gran…


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URANIO IMPOVERITO
ANCHE GLI USA LO INVIANO A ZELENSKIJ

Dopo la Gran Bretagna, anche gli USA si apprestano ad inviare i proiettili all’Uranio impoverito alle truppe neo-n4ziste di Zelenskij.
Le forniture arriveranno con il prossimo pacchetto di assistenza militare (per un valore tra i 240 e 375 milioni di dollari), che sarà annunciato la prossima settimana, secondo quanto riferisce in esclusiva Reuters. Nel documento inoltre aggiunge: “I proiettili, che potrebbero aiutare a distruggere i carri armati russi, fanno parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina che sarà presentato la prossima settimana. Le munizioni potrebbero essere lanciate dai carri armati americani Abrams che, secondo una persona informata, dovrebbero essere consegnati all’Ucraina nelle prossime settimane”.

Prima la bombe a grappolo e ora questo, sono alla frutta, le provano tutte ma l’unico risultato sarà far morire sempre più civili anche negli anni futuri.
Gli USA dal giorno in cui l’occidente ha decretato l’inizio della guerra, hanno speso oltre 43 miliardi di dollari per supportare le truppe di Zelenskij e stanno continuando a costringere anche tutti i Paesi membri dell’UE a inviare denaro, armi e soldati, come il nostro Paese che continua a seguire tutte le direttive imposte dalla NATO/USA e UE facendo tagli su tagli al welfare per contribuire ad alimentare questa guerra.

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TAGLIANO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO Il governo fa tagli considerevoli sulla…


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TAGLIANO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO

Il governo fa tagli considerevoli sulla sicurezza sul lavoro aiutando così tutte le grandi aziende a ridurre i costi e aumentandone i guadagni, il tutto sulla pelle dei lavoratori.
Dopo la tragedia avvenuta pochi giorni fa si scopre che il governo Meloni ha tagliato i fondi del PNRR sulla sicurezza sui treni, infatti i tagli e il rinvio degli investimenti sono stati di 500milioni di Euro che erano destinati al sistema ERTMS, che serve ad aumentare la sicurezza della circolazione ferroviaria.

In Italia muoiono in media 3 lavoratori al giorno per la mancanza di sicurezza sul lavoro e il governo non solo non si pone neanche il problema di questa strage silenziosa ma la incrementa andando a tagliare proprio sulla sicurezza.
Serve un cambio di sistema immediato, non è possibile nel 2023 morire sul posto di lavoro. I continui tagli ai diritti dei lavoratori, alla scuola pubblica e alla sanità pubblica hanno permesso alle gare di multinazionali e alle grandi aziende di guadagnare sempre di più, sulla pelle delle famiglie e dei lavoratori

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SEMPRE MENO SPERANZE PER I GIOVANI In Italia sono sempre meno…


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SEMPRE MENO SPERANZE PER I GIOVANI

In Italia sono sempre meno le speranze per i lavoratori di condurre una vita dignitosa (come recita l’articolo 36 della nostra Costituzione) soprattutto per i giovani che si trovano sempre più spesso impossibilitati a trovare un lavoro o gli viene proposto loro contratti al limite dello schiavismo.

Negli ultimi 19 anni nel nostro Paese secondo i dati Istat, sono sempre di più i giovani disoccupati, i 15-34enni occupati a luglio 2023 sono 5,3 milioni, tra cui molti contratti precari, e 2.366.000 posti in meno rispetto a luglio 2004 a causa di tutte le misure che i vari governi di centro-destra e centro-sinistra hanno portato avanti negli ultimi 20 anni, rendendo quasi impossibile ai lavoratori di andare in pensione e impedendo ai giovani di essere assunti. L’abolizione dell’articolo 18, nel silenzio più completo dei sindacati, ha portato poi alla distruzione del lavoro e di tutti i diritti dei lavoratori condannando così i giovani a non avere più un futuro.

I dati sono chiari e la situazione continuerà a peggiorare.
Centrodestra e centrosinistra sono la causa, la soluzione è mandarli a casa.

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2 settembre 1969 – Moriva HO CHI MINH Morì ad…


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2 settembre 1969 – Moriva HO CHI MINH

Morì ad Hanoi il 2 settembre 1969, sei anni prima che il Vietnam comunista battesse l’esercito imperialista degli Stati Uniti ed i loro lacchè del sud unificando il Paese. Oltre gli americani, il valoroso presidente seppe vincere contro i giapponesi ed i francesi. Lo ricordiamo così.

“Il popolo vietnamita ama profondamente l’indipendenza, la libertà e la pace. Ma di fronte alle aggressioni degli Stati Uniti che si sono sollevate, saremo uniti come un sol uomo.“

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STATI UNITI RECORD DI STRAGI DA ARMA DA FUOCO Gli USA…


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STATI UNITI RECORD DI STRAGI DA ARMA DA FUOCO

Gli USA detengono da sempre il record di stragi e di assassinii da arma da fuoco, ogni anno le vittime crescono e sempre più giovani e minorenni si rendono protagonisti di queste tragedie.

In 227 giorni di quest’anno, ci sono state 443 sparatorie in 41 Stati e nell’area metropolitana di Washington e gli analisti stimano che alla data attuale si siano già verificate 28 uccisioni di massa nel Paese.
Più di 6.000 bambini sono stati uccisi o feriti in sparatorie negli Stati Uniti nel 2022, un record.

Nel 2022 almeno 306 bambini di età pari o inferiore a 11 anni sono stati uccisi da armi da fuoco. Altri 1.323 bambini tra i 12 e i 17 anni sono morti in sparatorie, secondo la statistica.

Questo è il SOGNO AMERICANO, un vero e proprio incubo che stanno cercando di esportare con sempre più forza anche nel nostro Paese, un modello basato sulla violenza, la sopraffazione e l’arricchimento a scapito dei lavoratori e lo hanno iniziato con l’egemonia politica e culturale.
Il modello USA è marcio e morente e noi dobbiamo allontanarcene il più possibile, ristabilendo dei veri valori e mettendo al centro il lavoro e la cultura, in modo indipendente, solo così potremo evitare che anche l’Italia di trasformi in un far west.

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L’AFRICA SULL’ORLO DELLA GUERRA PER COLPA DELL’OCCIDENTE. Il Niger poche settimane…


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L’AFRICA SULL’ORLO DELLA GUERRA PER COLPA DELL’OCCIDENTE.

Il Niger poche settimane fa ha cacciato il presidente corrotto filo-occidentale.
l’ECOWAS l’unione dei Paesi dell’Africa occidentale, emanazione dell’occidente (Francia) in questa regione dell’Africa ha da subito minacciato un intervento se non fosse stato rimesso al suo posto il presidente burattino.

Burkina Faso, Mali e Ghana hanno subito detto che sarebbero intervenuto al fianco del Niger in caso di aggressione, quasi tutti gli 11 Paesi restanti dell’ECOWAS con a capo la Nigeria, minacciano un intervento militare sotto pressione francese e statunitense.

Algeria e Ciad chiedono di non far scoppiare una guerra ai loro confini .
Molti dei Paesi i cui governi vogliono intervenire in Niger stanno subendo manifestazioni di protesta contro l’intervento e a favore dei ribelli nigerini.
La stessa Unione Africana, ha si sospeso il niger, ma ha intimato l’ECOWAS di non intervenire militarmente.

Il Popolo africano è sempre più stanco dell’ingerenza neo-coloniale occidentale in primis quella Francese e quella americana.
Il Niger ha subito bloccato il furto dell’Uranio da parte francese, ha bloccato le emittenti televisive e radio francesi e ha l’ambasciatore francese per le continue ingerenze, la Franica ha risposto che non riconosce il governo e quindi non ritirerà l’ambasciatore, che ora è circondato, senza acqua luce e senza la possibilità di fargli arrivare altre provviste.
Ha chiesto il ritiro anche del contingente francese circondato dal popolo.

Il sostegno popolare ai militare che hanno deposto il burattino dell’occidente per riconquistare la sovranità contro il neocolonialismo occidentale e far finire il furto di materie prime, in primis l’Uranio, per avere la possibilità di far sviluppare l’economia.

Oltre 50 mila civili si sono presentati per far parte delle milizie volontarie.
Decine di manifestazioni a sostegno dei militari, contro la presenza francese con la presenza di bandiere russe e nordcoreane, due nazioni che non si sono piegate all’arroganza dell’imperialismo occidentale e che i popoli del mondo sostengono.
Un grande movimento di oltre 20 associazioni alcuni sindacati e comitati popolari, M62 ha comunicato :

“…Il nostro è un movimento radicato nel territorio e cerchiamo di rappresentare le diverse anime della società nigerina. Da anni stiamo lottando duramente per cacciare tutti i militari stranieri dal nostro Paese, non abbiamo bisogno di balie internazionali, l’esercito del Niger può benissimo difendere la sua gente… I francesi non sono qui per aiutarci, solo per sfruttarci. Appoggiamo con tutto il cuore il colpo di stato dei nostri soldati che si sono ripresi la dignità che le truppe straniere avevano loro tolto.”

In tutta l’Africa i ragazzi sotto ai ragazzi sotto i 30 anni non basta la formale indipendenza conquistata dai loro genitori nel dopoguerra, ora vogliono una vera indipendenza e la piena sovranità sulle proprie risorse, sono stanchi di avere governi di élite che fanno gli interessi dei grandi gruppi multinazionali occidentali, sono stanchi di fare guerre tribali fomentanti dai servizi segreti occidentali. Sono stanchi e in molte zone dell’Africa si sta alzando forte il sentimento di vera libertà, stanchi di un mondo etero diretto dall’imperialismo occidentale, arrogante e presuntuoso che anche nella forme migliori, quelle più “progressiste”, vuole spiegare, insegnare, agli africani come si vive e cosa è la “democrazia”. I popoli dell’Africa si sono alzati in piedi e stanno marciando, l’operazione in Niger potrebbe anche finire male, ma il vento in Africa e nel mondo sta cambiando.

Un nuovo mondo multipolare si sta rafforzando sempre di più e il vecchio mondo occidentale è destinato all’inesorabile declino.
Noi come Italia potremmo cambiare il nostro posizionamento prima che sia troppo tardi, prima di essere trascinati in una guerra non nostra, prima che la nostra economia sia definitivamente distrutta con milioni di disoccupati e precari.

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ECI withdrawal 2023

ECI withdrawal 2023

August 31, 2023
Dear comrades,

To the Parties of the Initiative of Communist and Workers’ Parties
with this letter, the signatory parties communicate their withdrawal from the Initiative of Communist and Workers’ Parties (INITIATIVE).
This decision does not come suddenly.
The political events that are shocking the world have led to a difference of opinion between the parties. This divergence could have been managed in a more effective way.
We underlined many times that we need forms and methods of international cooperation based on equality, mutual respect, and confidence.
We expressed our conviction that the technology of international coordination, the methods of our international contacts have very immense importance. If we change our methods, we can make a great contribution to the strengthening our parties.
Instead, unfortunately, it was not possible to find suitable places for bilateral or multilateral ideological and political debate that could involve all the participants in order to start a frank and collective discussion, nor methods of mediation between the different points of view.
– The signatory parties to this declaration have tried in the past to suggest even small changes in the joint declarations, but these were flatly rejected not after a collective decision, but by authority of the “technical secretariat.”
The Hungarian Workers’ Party has left the Technical Secretariat as a protest against the negative tendencies.
– Recently the Communist Party (Italy), still part of the Secretariat, was prompted to draft a joint communiqué, it was once again rejected by the “technical secretariat” without any collective debate and with the justification that “the theme had already been dealt with” and therefore the party was relieved of the drafting of that communiqué
1
– Finally, the telematic meeting is convened for September 9. The Communist Party (Italy) responded positively, however complaining about the limited time allowed (10 minutes each) and asking that each party could at least submit a theoretical document in which their positions could be shared with the other participating members. This request has not even been answered. If the place where you can develop a collective debate is limited to 10 minutes each, it means that it is not a theoretical debate that you want to develop but only a pronouncement in favour or against something or someone.

Furthermore, we complain that the Initiative’s activity is limited to the drafting of often liturgical documents, on the recurrences of characteristic events, but it is not a place for collective discussion and elaboration.
We have seen that some parties hold multilateral meetings, and we are pleased with this, but we have been excluded from the debate, which instead needed to be particularly strengthened precisely among the parties that present the greatest political divergence.
All this testifies that the desire of the direction given to the Initiative was not to start a frank and fraternal debate, but to isolate the dissenters.
At this point we consider our experience exhausted.

Communist Party (Italy)
Hungarian Workers’ Party

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ENNESIMA STRAGE DI LAVORATORI! ORA BASTA! L’ennesima strage di lavoratori è avvenuta…


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ENNESIMA STRAGE DI LAVORATORI!
ORA BASTA!

L’ennesima strage di lavoratori è avvenuta nel nostro Paese, cinque operai sono morti e due sono stati feriti a Brandizzo, travolti da un treno sulla linea Torino-Milano, a un chilometro dalla stazione ferroviaria, in direzione Torino. Tra di loro, c’è anche un giovane lavoratore di 22 anni. Secondo quanto emerso fino a ora sulla dinamica dell’incidente risulta che il treno che ha investito e ucciso gli operai viaggiava a 160 km orari e non ha lasciato scampo alle vittime, trascinate per centinaia di metri.

Queste tragedie continuano a ripetersi giorno dopo giorno, anno dopo anno senza che nessun governo prenda mai seriamente l’argomento della sicurezza sul lavoro e le politiche di privatizzazione e di esternalizzazioni delle Ferrovie dello Stato portate avanti da tutti i governi di centro-sinistra e centro-destra dagli anni 90 fino ad ora hanno fatto sì che i controlli siano diminuiti ancora di più, infatti questo tragico incidente pare sia avvenuto per la mancanza di comunicazione tra TrenItalia e la società privata che doveva far manutenzione sulla tratta.

Non è possibile continuare a morire di Lavoro nel terzo millennio a causa della sempre minor sicurezza sul lavoro per far sì che le aziende private guadagnino sempre di più e sempre sulla pelle dei lavoratori.

ORA BASTA!

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SE TI FAI UN TATUAGGIO PER IL CLIMA HAI I MEZZI…


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SE TI FAI UN TATUAGGIO PER IL CLIMA
HAI I MEZZI PUBBLICI GRATUITI

La psicosi sul cambiamento climatico sta investendo tutto il mondo occidentale e giorno dopo giorno si leggono proposte o leggi sempre più assurde da parte dei governi per favorire sempre di più le multinazionali che speculano e si arricchiscono sull’argomento il tutto a danno dei cittadini e soprattutto delle classi meno agiate.

In Italia abbiamo potuto assistere ai nuovi scudi verdi che impediscono l’accesso in città alle auto Euro 5 con a capo Firenze e Torino seguite già da altri 76 comuni, alle città in 15 minuti che impediranno ai cittadini di muoversi all’interno delle loro città creando veri e propri ghetti ed infine alla messa al bando delle auto a benzina entro il 2035 (proposta approvata da tutta l’UE).
In Austria il governo ha avuto la brillante idea (che sicuramente verrà esportata anche in Italia vista l’insensatezza) di offrire un anno di abbonamento gratuito a chi si tatua la scritta “KlimaTicket”, ossia il nome del biglietto unico per accedere ai servizi di trasporto pubblico, o un simbolo che richiama la lotta al cambiamento climatico tra quelli proposti. Senza promozione, lo stesso abbonamento annuale costa 1.095 euro.

Invece di imporre alle multinazionali di ridurre l’inquinamento che producono (ricordiamo che le 100 multinazionali più grandi nel Mondo producono oltre il 70% dell’inquinamento totale) i governi europei si inventano proposte assurde che non risolvono il problema dell’inquinamento ma alimentano solo la psicosi da cambiamento climatico.

L’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio

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TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE? DIETRO L’ANGOLO Oggi con la controffensiva…


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TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE? DIETRO L’ANGOLO

Oggi con la controffensiva che si è schiantata sulle difese russe, il probabile contrattacco russo su Odessa e Kharkov, col fronte occidentale che obtorto collo deve ammettere che l’ucraina non vincerà militarmente e con l’economia dei Paesi europei sempre più massacrata, sembrava che la pericolosità del conflitto stesse diminuendo.
Ma esiste una scheggia impazzita nello scacchiere occidentale, questa è la Polonia, guidata da sempre da governi di estrema destra, da quando è cominciato il conflitto vorrebbero mettere le loro mani sull’Ucraina occidentale quando quest’ultima crollerà, anche la Lituania è pronta e vorrebbe prendere la sua parte.
Queste forze stanno cercando di creare le condizioni per intervenire direttamente in Ucraina per occupare la parte occidentale, inventando una scusa, uno screzio con la Bielorussia.

Infatti prima hanno schierato le loro truppe lungo il confine, poi accusano la Bielorussia per gli immigrati che spingono per entrare nella UE e ora minacciano la Bielorussia di espellere la Wagner dal loro territorio.

Russia e Bielorussia hanno già detto che non tollereranno l’occupazione della parte occidentale dell’ucraina da parte di Polacchi.

Gli invasati polacchi e lituani fanno parte, oltre che della Unione Europea, della NATO. Questo vorrebbe dire guerra aperta tra Russia e Bielorussia e Paesi NATO, col rischio concreto di un inizio di una terza guerra mondiale nucleare.
Polacchi e lituani vanno fermati prima che sia troppo tardi, prima che si entri in una fase di non ritorno e che il rischio sia la fine del Pianeta Terra.

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CRISI DEGLI ARTIGIANI IN ITALIA: UN ALLARME SOCIALE E ECONOMICO Il…


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CRISI DEGLI ARTIGIANI IN ITALIA: UN ALLARME SOCIALE E ECONOMICO

Il calo drastico di 325.000 artigiani dal 2012 è un segnalo di allarme che va oltre i numeri.
Il numero di artigiani è in costante diminuzione, e le città italiane stanno perdendo parte della loro anima e del loro tessuto sociale.
Cosa sta accadendo? Gli artigiani tradizionali, spina dorsale della nostra storia culturale e economica, stanno sparendo. Le botteghe che erano il cuore pulsante dei quartieri sono sempre meno. Questo non solo riduce l’identità dei nostri luoghi, ma ha un impatto diretto sulla qualità della vita nelle aree urbane.

Il panorama urbano cambia e con esso la socializzazione e la coesione sociale. Con la chiusura di queste botteghe, le zone urbane diventano meno vivibili e più insicure. Questa crisi tocca in particolare gli anziani, che ora trovano difficoltà nell’accesso quotidiano a servizi di base.
Ma qual è la causa principale di questo declino? L’età avanzata degli artigiani, la competizione con le grandi catene e l’e-commerce, l’aumento degli affitti e delle tasse, e un cambiamento nel comportamento dei consumatori. Si sta abbandonando la cultura del “fatto a mano” per una mentalità dell'”usa e getta”, consumistica.

Inoltre, c’è stata una svalutazione economica del lavoro manuale. L’artigianato, che era una volta rispettato e valorizzato, viene ora visto come un settore in declino. È essenziale reintegrare l’importanza dell’artigianato nella nostra società e nella nostra economia, con azioni concrete.
Detassazione dell’artigianato, sostegno per il caro affitti e per la tari agevolazioni per l’assunzione di nuovo personale che porti avanti qualità e tradizioni.

Non pensate che lo facciano centro destra e centro sinistra perché entrambi gli schieramenti fanno gli interessi delle multinazionali.

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