Lavoratore, Studente, Pensionato… Dicembre è arrivato e con lui si avvicina …


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Lavoratore, Studente, Pensionato…
Dicembre è arrivato e con lui si avvicina la fine dell’anno.

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Cerchiamo di diffondere al massimo la voce del Partito Comunista, …


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Cerchiamo di diffondere al massimo la voce del Partito Comunista, l’unico strumento per cambiare veramente lo stato di cose presenti.
Siamo tornati a 400 iscritti sul nostro canale dopo che, quello originale con 2000 iscritti ci è stato tolto.
Telegram in questo momento è l’unico canale di comunicazione che non mette censura su nessuna tematica.
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SCIOPERO GENERALE: UNIRE LE LOTTE! Nel mondo del lavoro si prospetta …


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SCIOPERO GENERALE: UNIRE LE LOTTE!

Nel mondo del lavoro si prospetta una nuova stagione di Lotte. Le Organizzazioni Sindacali di base hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE in ordine sparso: alcune il 29 Novembre, altre il 13 Dicembre.

Nell’assemblea nazionale dei Lavoratori organizzata dal Partito Comunista a Milano il 23 novembre, le nostre avanguardie di lotta hanno dato indicazione di partecipare allo sciopero, convergendo nelle diverse giornate di lotta.
A sostegno delle classi popolari che stanno pagando le scelte di Governi guerrafondai, e di un’Unione Europea sempre più amica delle banche e della grande finanza.
PER UN FUTURO DI PACE E BENESSERE SOCIALE E COLLETTIVO

Basta guerra e stop all’invio di armi e alle sanzioni .
•⁠ ⁠Stop al genocidio in Palestina, attuato con la complicita’ di UE e Usa
•⁠ ⁠Sanita’ pubblica gratuita ed efficiente
•⁠ ⁠Contro la privatizzazione dei servizi e del trasporto pubblico
•⁠ ⁠Contro gli accordi liberticidi sottoscritti dai sindacati
complici e dai sindacati opportunisti del “meno peggio”, che hanno cancellato anche il minimo di diritti sindacali nei luoghi di lavoro
•⁠ ⁠Aumento consistente dei salari di tutti i settori, pubblici e privati; ripristino di un meccanismo automatico di adeguamento al costo reale della vita (scala mobile)
•⁠ ⁠Aumento delle pensioni, contro la beffa dell’aumento irrisorio delle pensioni minime
•⁠ ⁠Taglio alle folli spese militari
Tassare i profitti alle multinazionali
•⁠ ⁠Basta morti sul lavoro, controlli e pene severe, altro che “patenti a punti”!
•⁠ ⁠Fermare i processi produttivi inquinanti, bonificare siti e aree contaminate.
•⁠ ⁠Contro ogni licenziamento e delocalizzazione, per un piano nazionale e di rilancio produttivo, a partire dai settori dell’automotive, dell’acciaio e degli elettrodomestici
•⁠ ⁠alloggi dignitosi per tutti.
•⁠ ⁠Messa in sicurezza del territorio nazionale, devastato da politiche edilizie criminali e dal taglio di risorse per la manutenzione.
•⁠ ⁠Ripristino del diritto di sciopero nei servizi pubblici
•⁠ ⁠cancellazione del ddl 1660.

UNITI NELLA LOTTA
PER LA PACE ed il LAVORO.

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Con la resistenza Palestinese. Innalzare la bandiera della Palestina. Mentre continua il …


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Con la resistenza Palestinese.
Innalzare la bandiera della Palestina.

Mentre continua il massacro di un popolo, sotto gli occhi incuranti del resto del mondo, c’è chi decide di non stare a guardare.

Ogni giorno in Italia vengono convocate dalla comunità palestinese manifestazioni di solidarietà e sostegno alla Lotta di un popolo ridotto alla fame e sterminato da un esercito foraggiato dal più potente e criminale governo del mondo.

Il Partito Comunista sostiene la giusta lotta degli oppressi contro l’oppressore sionista, che da 70 anni occupa illegalmente territori, in sfregio a tutte le risoluzioni internazionali.
IL GENOCIDIO DEVE ESSERE FERMATO.

Invitiamo tutti i Compagni militanti e simpatizzanti a partecipare alle manifestazioni in sostegno della Palestina con la bandiera palestinese, che più di tutti oggi rappresenta gli oppressi.
Uniti attorno ad un unica bandiera per una Palestina Libera, Palestina Rossa.

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Il 28 novembre 1820 nasceva uno dei padri del comunismo. FRIEDRICH …


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Il 28 novembre 1820 nasceva uno dei padri del comunismo.

FRIEDRICH ENGELS

Insieme a KARL MARX dimostrò che il socialismo non è solo un insieme di idee, ma una scienza .
Con l’ideologia e la lotta di classe come strumenti con cui i produttori della ricchezza (i LAVORATORI) possono abbattere il sistema di sfruttamento capitalistico e creare una società nuova senza più sfruttati e sfruttatori, una nuova società, una società giusta.

“CHI SFRUTTA I LAVORATORI NON S’ARRESTA FINO A CHE RIMANE UN MUSCOLO, UN NERVO, UNA GOCCIA DI SANGUE DA SFRUTTARE”

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II 24 novembre 2024 il Comitato Centrale del Partito Comunista …

II 24 novembre 2024 il Comitato Centrale del Partito Comunista …


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II 24 novembre 2024 il Comitato Centrale del Partito Comunista ha votato all’unanimità la proposta del Segretario Generale e dell’Ufficio Politico di nominare Eugenio Busellato Responsabile Lavoro.

Condividiamo con tutti voi questo suo messaggio:

Ringrazio il Comitato Centrale per la fiducia che mi è stata accordata. Mi impegnerò da subito in un lavoro che possa rafforzare il protagonismo dei lavoratori, delle lavoratrici e di chi vive del proprio lavoro, nella prospettiva di della costruzione di un grande Partito Comunista.

A breve daremo vita ad una “Commissione Lavoro” che lavorerà per definire gli obiettivi all’interno di un programma. Questo lavoro sarà anticipato da una verifica su tutto il territorio nazionale dei compagni e delle compagne interessate che vivono in ambiti lavoratiti e/o sociali, che intendono coordinarsi e favorire un’attività militante del PC.

Buon lavoro a tutti e a presto

W IL PARTITO COMUNISTA

Eugenio Busellato

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LUCI E OMBRE NEL LIBRO DI PAPA FRANCESCO Nell’anticipazione del libro …


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LUCI E OMBRE NEL LIBRO DI PAPA FRANCESCO
Nell’anticipazione del libro che Papa Francesco pubblica per il Giubileo 2025 “La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore” (Edizioni Piemme), rileviamo tanti spunti interessanti, ma anche qualche elemento sul quale desideriamo esprimere il nostro dissenso.
Ciò che ha fatto discutere molto e ha suscitato le ire sioniste è l’affermazione per cui si sia a «…Gaza nel pieno della carestia che ha colpito i fratelli palestinesi a fronte della difficoltà di far arrivare cibo e aiuti nel loro territorio. A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali.» Ora ci sembra davvero un eufemismo parlare di “carestia” e di “difficoltà” di fronte all’affamamento programmato di un intero popolo e un eccesso di prudenza, fino quasi alla pedanteria, appellarsi alla “definizione tecnica” di genocidio dopo le incalcolabili vittime civili a Gaza, in Libano, in Siria.
Ma nell’anticipazione c’è molto di più.
Benissimo l’invito a «affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni» allo scopo di favorire uno «sviluppo autentico che promuova il bene di tutte le popolazioni», sottolineando l’importanza de «l’integrazione dei Paesi di origine, di transito, di destinazione e di ritorno dei migranti». È interessante notare che è viene autorevolmente affermata proprio la transitorietà della migrazione e il fine ultimo di un ritorno nei propri paesi. «Affinché la migrazione sia una decisione veramente libera – si dice, in riferimento soprattutto ai giovani – che emigrando provocano spesso una doppia frattura nelle comunità di origine: una perché esse perdono gli elementi più prosperi e propositivi e un’altra perché le famiglie si disgregano.» Altro accenno notevole è «porre fine alle ineguali condizioni di scambio tra i diversi Paesi del mondo», parlando di «…filiali che saccheggiano i territori dei Paesi poveri e inviano i loro prodotti e i loro ricavi alle società madri nei Paesi sviluppati.» Nel libro si fa uso del termine “neocolonialismo” «Dopo quello politico, si è scatenato infatti un “colonialismo economico”, altrettanto schiavizzante». Gli “economisti liberisti” dovrebbero riflettere sulla critica espressa sulla «teoria della ricaduta favorevole» che «non funziona né all’interno dell’economia di un singolo Paese né nel concerto delle nazioni».
Purtroppo però, dopo queste premesse promettenti, non si esce dal paradigma economicista di propugnare «l’inserimento socio-lavorativo dei migranti e dei rifugiati, alle possibilità di lavoro che bisogna garantire anche ai richiedenti delle diverse tipologie di asilo», perpetuando la confusione tra accoglienza e diritto al lavoro. Infatti si dice: «D’altro canto, una migrazione ben gestita potrebbe aiutare ad affrontare la grave crisi causata dalla denatalità in molti Paesi, soprattutto europei.» Ora questo è manifestamente falso. Già abbiamo commentato le lucide argomentazioni del Governatore della Banca d’Italia [1] che – contrariamente a quanto sbandierato dai giornali di regime – faceva giustizia di questa falsa teoria economica. Il Papa dimentica che in Italia ci sono due milioni di disoccupati e cinque milioni di lavoratori poveri? Non pretendiamo che usi la categoria marxiana dell’”esercito industriale di riserva” ma che non ci si lasci trascinare dalla propaganda main stream. Inoltre i lavoratori stranieri nella stragrande maggioranza vengono impiegati in lavori a bassa remunerazione e quindi basso accumulo pensionistico e mai potranno reggere il crescente peso dei pensionati italiani. Inoltre la denatalità è provocata dai bassi salari e cattive condizioni di lavoro. L’introduzione dei lavoratori meno retribuiti e più ricattabili potrà solo aggravare la situazione della denatalità. Non crediamo che sia questo il desiderio di Francesco. Se non si scollega il dovere dell’accoglienza al problema del lavoro, che solo una miope visione liberista assimila inscindibilmente, da questa trappola non si potrà uscire.
Positivo l’approccio sulla crisi ecologica, sull’attenzione al «patrimonio di conoscenze e i valori della produzione alimentare locale», la critica al «mondo sempre più frenetico e “usa e getta”».
Sebbene indicata sotto la categoria fuorviante di “emergenza climatica”, è apprezzabile la critica «al nostro stile di vita che forza il pianeta oltre i suoi limiti e provoca l’erosione del suolo, la scomparsa dei campi, l’espansione dei deserti, l’acidificazione dei mari e l’intensificazione delle tempeste e di altri intensi fenomeni climatici.»
Aderiamo all’appello a «evitare che continui a regnare il paradigma tecnocratico. La dignità di ogni uomo e di ogni donna sia la nostra preoccupazione centrale al momento di costruire un futuro da cui nessuno resti escluso.» Non possiamo pretendere che si arrivi a una critica del capitalismo, ma certamente è un punto di vista umanista condivisibile.
[1] https://ift.tt/TNgIuVh

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La Portovesme Srl, controllata totalmente dalla multinazionale anglo-svizzera Glencore International, …


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La Portovesme Srl, controllata totalmente dalla multinazionale anglo-svizzera Glencore International, cuore della produzione di piombo e zinco del Sulcis, ha previsto il licenziamento dei 2/3 della forza lavoro della fabbrica. 400 operai, dal 31 dicembre 2024, in seguito alla scadenza dei contratti di appalti, perderanno il lavoro, con il rischio di non poter nemmeno accedere alla cassa integrazione.

Mentre lo Stato ha ormai abbaondanato da anni i lavoratori dello stabilimento di Portovesme, gli operai dello stabilimento sono già passati all’azione con il blocco dei cancelli dello stabilimento e le occupazioni della chiesa di Santa Maria d’Itria e dell’aula consiliare di Portoscuso.

La grave situazione nella quale si trovano i lavoratori dello stabilimento di Portovesme è una scelta politica: il simbolo del modello economico predatorio, che sacrifica territori e persone al profitto.

Il territorio del Sulcis, nel sud-ovest della Sardegna, uno dei più vulnerabili d’Italia, con indici di disoccupazione, depressione, malattia ed emigrazione drammatici, è stato dimenticato dalla politica borghese, in totale dipendenza dal mercato.

La lotta dei lavoratori del polo industriale di Portovesme riguarda tutti noi. Senza resistenza e solidarietà, il futuro del Sulcis e della Sardegna rimarrà tra le mani del capitale. Ancora una volta, come Partito Comunista ci schieriamo contro ogni forma di precarietà del lavoro.

Le uniche due scelte possibili sono: Risarcimento allo Stato o Nazionalizzazione IMMEDIATA!

Socialismo o Barbarie!

#portovesme #glencore #sulcis #sulcisiglesiente #sudsardegna #sardegna #multinazionali #comunismo #socialismo #lavoratori #italia #precarietà #lotta #lavoro #solidarietà

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HASTA SIEMPRE COMANDANTE! A 8 anni dalla morte del Comandante …


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HASTA SIEMPRE COMANDANTE!

A 8 anni dalla morte del Comandante in Capo FIDEL CASTRO, ricordiamo il suo esempio e le sue gesta.
In una società ingiusta in cui il potere si ricava dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, se gli oppressi si organizzano, gli oppressori TREMANO.
Sta ad ognuno di noi, mettere in pratica questo ESEMPIO rivoluzionario.

«La morte di un combattente non è motivo di lutto,
se crediamo, come abbiamo sempre creduto,
come ha creduto il nostro popolo
e come hanno creduto i rivoluzionari in ogni epoca,
che nessun uomo vero,
nessun rivoluzionario vero,
muore invano.»
#FidelVive

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La Beko Europe, colosso della produzione di elettrodomestici, ha annunciato …


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La Beko Europe, colosso della produzione di elettrodomestici, ha annunciato oggi la chiusura nel dicembre 2025 dei suoi due stabilimenti in provincia di Ascoli Piceno, insieme ad un piano di esuberi che riguarderà 1.935 lavoratori su 4.440 dipendenti totali.

L’azienda, dopo ben 12 anni di cassa integrazione tra ex-Whirpool (prima dell’acquisizione da parte del gruppo turco Arçelik) e Beko Europe, vorrebbe chiudere gli stabilimenti di Siena e di Comunanza, con rispettivamente 299 e 320 lavoratori. A queste due fabbriche si aggiungono poi anche la linea del freddo di Cassinetta e il dipartimento di ricerca e sviluppo di Fabriano.

Queste grandi aziende e multinazionali utilizzano l’Italia con un ottica usa e getta, facendo uso di sgravi, finanziamenti pubblici e ammortizzatori sociali pagati di tasca nostra. Dopodichè abbandonano la nostra penisola senza alcuno scrupolo, delocalizzando i mezzi di produzione e esponendo quasi 2.000 lavoratori al rischio di licenziamento.

Il Partito Comunista si schiera fieramente contro alla precarietà del lavoro e alla svendita del nostro bel Paese al più alto offerente. È necessario porre queste grandi aziende di fronte ad una scelta: o risarciscono lo Stato, o vengono nazionalizzate.

#bekoeurope #multinazionali #comunismo #socialismo #lavoratori #italia #precarietà #lotta #lavoro #solidarietà

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