Le sanzioni ONU alla Corea del Nord sono un atto criminale di guerra economica

Le sanzioni ONU alla Corea del Nord sono un atto criminale di guerra economica

Le sanzioni ONU alla Corea del Nord hanno come unico obiettivo quello di colpire la popolazione coreana e lo sviluppo del paese. Sono un atto criminale, un vero e proprio atto di guerra economica, che vuole piegare la Corea socialista, privandola di qualsiasi rifornimento petrolifero e del commercio del settore tessile. Gli imperialisti sanno bene di non poter sconfiggere la Corea con una guerra aperta e attuano questa strategia che si ripercuoterà solamente sulla popolazione coreana. Si vuole vedere la Corea, paese che sta conoscendo in questi anni un forte avanzamento economico, e un miglioramento reale della vita dei propri cittadini, ridotta alla fame, prima di elettricità e impossibilitata a qualsiasi forma di commercio internazionale. Di fatto con le sanzioni di oggi si crea il blocco economico più forte e multilaterale che sia mai stato imposto ad un paese nel mondo.
Russia e Cina piegandosi alle pressioni americane hanno dimostrato ancora una volta di non svolgere alcuna funzione antimperialista, di volare insieme agli avvoltoi nordamericani sulla penisola coreana. Consentire un voto unanime del consiglio di sicurezza dell’ONU è un atto di una gravità inaudita, che non ha precedenti nella storia. L’URSS non avrebbe mai consentito un tale atto criminale.
Le sanzioni non c’entrano nulla con la ricerca della pace. I paesi responsabili di decine di conflitti negli ultimi anni, che hanno disseminato morte e distruzione per Africa, Medio Oriente e Sud America, non possono dare lezioni di pace a nessuno. Gli Stati Uniti, unica potenza ad aver utilizzato in conflitto l’arma nucleare non possono dettare condizioni di disarmo unilaterale.
La Corea del Nord ha più volte dichiarato di essere pronta a rinunciare al programma nucleare in cambio di una politica di disarmo a condizione di reciprocità. La Corea del Nord ha sottoscritto un trattato che la impegna a non utilizzare per prima le armi nucleari, ma solo in caso di attacco con armi atomiche, trattato mai sottoscritto dagli USA. Non sono i coreani ad aver introdotto per primi le armi nucleari nella penisola, ma l’esercito statunitense che da anni usa la Corea del Sud come piattaforma per i propri missili. L’unica via perseguibile per la pace resta il disarmo reciproco, opzione che è stata sempre e costantemente rifiutata dagli Stati Uniti, che rifiutano da anni persino di sottoscrivere un formale accordo di pace lasciando la situazione sulla penisola regolata da un semplice cessate il fuoco.

Ufficio Politico  Partito Comunista

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Massima mobilitazione per lo sciopero generale del 27 ottobre.

Massima mobilitazione per lo sciopero generale del 27 ottobre.

Il 27 ottobre le sigle sindacali di base CUB, SGB, SI-COBAS, USI, SLAI COBAS hanno proclamato lo sciopero generale di tutti i lavoratori per l’intera giornata. Il Partito Comunista sostiene questa scelta e le ragioni dello sciopero; invita i lavoratori ad una massiccia partecipazione all’astensione dal lavoro e alle manifestazioni di piazza; guarda positivamente alla formazione di un fronte unitario sindacale di classe che, a partire dall’unità dei sindacati promotori dello sciopero, sta intercettando l’adesione di lavoratori, rappresentanti sindacali e dei settori più combattivi di altre forze sindacali in rotta con la linea delle proprie dirigenze.

Lo sciopero generale del 27 ottobre rappresenta l’occasione di rilancio e rafforzamento del conflitto di classe nei luoghi di lavoro, proprio nel momento in cui i primi barlumi di ripresa di settori dell’economia italiana, garantiscono un incremento dei profitti per il capitale realizzato tutto sulla pelle dei lavoratori, sull’incremento del loro sfruttamento, sulla cancellazione dei diritti e la diminuzione generalizzata dei salariali, con il ricordo a maggiore precarietà, e con l’aumento dell’età pensionabile. E’ necessaria una forte risposta da parte dei lavoratori, che va di pari passo con il rafforzamento del sindacalismo di classe.

Lo scorso 16 giugno lo sciopero unitario dei trasporti, promosso dalle stesse sigle sindacali, ha dimostrato tutta la forza di una proposta di mobilitazione basata sulla rottura delle politiche compromissorie adottate dalle dirigenze dei sindacati confederali, bloccando il trasporto di merci e persone in tutto il Paese. La prova dell’importanza della mobilitazione dei lavoratori è stata la risposta della classe padronale e dei partiti che ne difendono gli interessi. Finanza, Confindustria, partiti di governo e opposizione hanno tuonato contro l’iniziativa, chiedendo a gran voce provvedimenti che limitassero ulteriormente il diritto di sciopero, scatenando una campagna denigratoria contro i lavoratori, con l’appoggio degli apparati mediatici e la complicità esplicita delle dirigenze dei sindacati confederali. Ciò che il fronte padronale ha temuto è stata la capacità del sindacalismo di classe di rompere il monopolio confederale, ritagliarsi una posizione di primo piano conquistando ampi settori di lavoratori non iscritti che però hanno trovato condivisibili le parola d’ordine di chi non ha chinato la testa.

Il 27 ottobre è anche una risposta a quanti, in un momento di possibile ripresa del conflitto di classe, intendono emanare provvedimenti reazionari con l’intenzione di dare una stretta ulteriore ad un diritto di sciopero, già largamente ridotto in questi anni. I piani più reazionari delle forze politiche borghesi possono essere sconfitti solo con la lotta aperta dei lavoratori: scioperare contro chi vuole ridurre il diritto di sciopero è l’unico modo per mostrare la forza dei lavoratori.

Il Partito Comunista sostiene le giuste rivendicazioni dei promotori dello sciopero del 27 ottobre. In particolare rappresenta un punto centrale la lotta contro le disparità salariali e di diritti tra lavoratori, per differenze di genere, e per porre fine alla competizione tra poveri che avviene nei luoghi di lavoro tra lavoratori italiani e immigrati, foraggiata e sostenuta dal capitale per dividere la classe lavoratrice e ottenere condizioni di maggiore sfruttamento. Il PC sostiene le richieste su abbassamento dell’età pensionabile, incremento di salari e riduzione degli orari di lavoro; ritiene importante legare queste rivendicazioni all’opposizione alle politiche imperialiste, alla lotta per la sanità e l’istruzione pubblica, alla condanna dei processi di privatizzazione in atto, ad una netta presa di posizione sui provvedimenti legislativi e gli accordi, come quello del 10 gennaio, che riducono i margini d’azione e di lotta del sindacato e di tutti i lavoratori.

Non è più tempo di battaglie di retroguardia, o di vani tentativi di concertazione, o illusioni su riforme. La crisi economica, i provvedimenti dei governi che in questi anni hanno cancellato sistematicamente ogni diritto conquistato dalle lotte del movimento operaio nel dopoguerra, dimostrano chiaramente che i lavoratori potranno conquistare definitivamente i loro diritti solo con l’abbattimento del sistema di dominio del capitale, con la conquista del potere diretto nelle mani dei lavoratori, con una società socialista.

Per tutte queste ragioni il PC sarà in piazza, invitando alla più larga mobilitazione nella data del 27 ottobre, e lavorando affinché i lavoratori delle altre organizzazioni sindacali conducano una lotta per l’adesione di tutti i sindacati di base e dei settori, di categoria o singoli posti di lavoro, per estendere e rafforzare la mobilitazione.

Ufficio Politico del Partito Comunista

Roma 12/09/2017

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L’unità dei comunisti è una strategia che perseguiremo con coerenza e determinazione.

L’unità dei comunisti è una strategia che perseguiremo con coerenza e determinazione.

Il Partito Comunista registra con soddisfazione l’interesse sviluppato nel dibattito sulla questione dell’unità comunista. Valutiamo positivamente gli incontri, le discussioni che a vario livello si sono avute in queste settimane. Il PC ribadisce la propria linea affermata nel documento congressuale e nella posizione espressa dall’Ufficio Politico lo scorso 22 febbraio. E’ nostra intenzione che i passi avanti fatti in queste settimane non si arrestino alle semplici dichiarazioni, ma si concretizzino in una giusta direzione.
Il presupposto politico per predisporre immediatamente un tavolo di discussione che faccia avanzare concretamente l’unità comunista, è la dichiarazione inequivocabile degli interlocutori interessati a questo processo, che escluda da qui in avanti e a ogni livello, locale e nazionale, la ricerca di alleanze unitarie con forze di sinistra e centrosinistra. Non si tratta di una semplice questione elettorale, ma di un preciso punto strategico.
I fatti delle ultime settimane anche in Sicilia hanno dimostrato ancora una volta, perfino ai più restii a comprenderlo, che la ricerca di unità a sinistra finisce per essere presupposto di cedimenti opportunistici e accordi con forze di centrosinistra.
Ogni apertura verso forze borghesi, anche di sinistra, si sa dove inizia, non si da dove finisce: accettare questo piano significa solamente porre i comunisti alla coda degli interessi di settori della borghesia. Al contrario noi concepiamo la proposta dell’unità comunista come punto per rafforzare l’indipendenza dei comunisti dai partiti borghesi, e di conseguenza incrementare la loro forza nelle lotte per il rovesciamento del sistema capitalistico. Si tratta di un criterio universalmente valido, che non può essere applicato in modo variabile nelle diverse regioni o a livello nazionale. Nè è possibile guardare all’unità comunista solo come ripiego quando le altre strade non sono più praticabili per scelta altrui.
Ribadiamo che questo punto è per noi dirimente. Da qui si parte. L’unità dei comunisti è una strategia che perseguiremo con coerenza e determinazione.

Ufficio Politico, Partito Comunista

 

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Viaggio in Russia per il centenario della Rivoluzione Sovietica

Viaggio in Russia per il centenario della Rivoluzione Sovietica

Il Partito Comunista organizza un viaggio commemorativo in Russia nel centenario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre. L’iniziativa aperta a militanti e simpatizzanti avrà come obiettivo la partecipazione alle iniziative promosse dai Partiti Comunisti per l’anniversario e una visita nei luoghi storici della Rivoluzione a Leningrado (San Pietroburgo) e a Mosca la visita al Mausoleo di Lenin, al Cimitero del Cremlino, e al monumento ai Caduti della guerra. Il viaggio si svolgerà dall’1 all’8 novembre 2017, con arrivo a Leningrado e trasferimento successivo a Mosca.  Sono previste due possibilità di soggiorno a seconda delle preferenze: in hotel al costo di 377 € e in ostello al costo di 287 € con sistemazione in camere multiple.

per maggiori informazioni e istruzioni su come procedere per la prenotazione: info e istruzioni viaggio Russia 2017

la richiesta di prenotazione deve essere inviata entro il 10 settembre a: [email protected]

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FIUMICINO. MUSTILLO (PC): «DAL GOVERNO NESSUNA GARANZIA PER I LAVORATORI».

FIUMICINO. MUSTILLO (PC): «DAL GOVERNO NESSUNA GARANZIA PER I LAVORATORI».

«La gestione commissariale di Alitalia non sta fornendo alcuna garanzia sul futuro dei lavoratori, in particolare del personale di terra della compagnia. A rischio sono ancora una volta migliaia di posti di lavoro, condizioni salariali e diritti che andranno perduti in nome del mercato» Così Alessandro Mustillo, segretario romano del Partito Comunista, esprimendo solidarietà ai lavoratori dell’aeroporto di Fiumicino, oggi in assemblea. «La vittoria del no al referendum è stato un passo importante e non scontato. La risposta del governo è ovviamente quella di punire i lavoratori, perché questo è ciò che chiedono i grandi gruppi finanziari e industriali del Paese. La liquidazione della compagnia e il suo smembramento sembrano oggi l’unico scenario che viene preso in considerazione dal governo. Si tratta di una soluzione inaccettabile per i lavoratori e per tutto il Paese. Una situazione del genere comporterebbe la cessione di interi rami d’azienda, con i lavoratori lasciati ad appalti, cooperative, società esterne. Conosciamo già i risultati di questa ricetta e li rifiutiamo. Mentre si garantiscono prestiti milionari e si evita il fallimento di intere banche regalandole a banche più grandi, il governo ostinatamente rifiuta di prendere in considerazione l’unica ipotesi praticabile e risolutiva: la nazionalizzazione di Alitalia. C’è un’alternativa alle svendite ai privati e ai prestiti a fondo perduto: il controllo statale. Questa è l’unica soluzione. Il Partito Comunista – conclude la nota – sarà a fianco dei lavoratori, come fatto in tutti questi mesi di lotta. Invita i lavoratori e le forze sindacali conflittuali a non cedere, a mantenere la consapevolezza che questo governo farà di tutto per assecondare gli interessi dei privati e dare un ulteriore colpo alle condizioni dei lavoratori. La stretta sul diritto di sciopero che si prospetta, serve anche a colpire i lavoratori di Alitalia e tutto il settore dei trasporti e della logistica che in questi mesi è stato l’avanguardia delle lotte operaie. Saremo con i lavoratori negli scioperi e nelle prossime iniziative di lotta, a partire dallo sciopero generale di ottobre».

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RIZZO (PC): «PROPOSTE SUGLI SCIOPERI DEGNE DEL VENTENNIO FASCISTA»

RIZZO (PC): «PROPOSTE SUGLI SCIOPERI DEGNE DEL VENTENNIO FASCISTA»

«Le proposte di legge di revisione del diritto di sciopero nel trasporto sono degne del ventennio fascista». Così Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista «Il governo punta ad attaccare i sindacati conflittuali, che registrano sempre più consensi e adesioni rispetto ai sindacati ammaestrati. Limitare il diritto di sciopero con il 50% degli iscritti, referendum e dichiarazione di adesione da parte dei lavoratori significa attentare al diritto di sciopero, disarmando i lavoratori all’alba di una nuova massiccia campagna di privatizzazione dei trasporti locali. Già oggi le procedure per convocare scioperi nei trasporti sono strettissime, piuttosto che impedire le proteste per legge il governo dovrebbe ascoltare le ragioni dei lavoratori. I comunisti – conclude la nota – saranno al fianco delle forze sindacali di classe per lottare contro questo provvedimento, che solo apparentemente si limita ai lavoratori dei trasporti, ma presto, se fosse approvato, sarebbe esteso a tutte le categorie. Chiamiamo tutti i lavoratori ad una vasta mobilitazione popolare contro questa legge fascista e contro questo governo servo degli interessi del grande capitale».

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Festa nazionale del Partito Comunista 7-16 luglio Roma.

Festa nazionale del Partito Comunista 7-16 luglio Roma.

Dal 7 al 16 luglio si terrà a Roma la festa nazionale del Partito Comunista. Dieci giorni di dibattiti, iniziative politiche e musica presso il parco di Via del Frantoio, nel quartiere popolare di Tiburtino III. Tra gli ospiti attesi, venerdì 7 l’ex assessore romano Paolo Berdini che discuterà con Alessandro Mustillo, segretario del PC romano, intervistati dal giornalista Andrea Managò. Il giorno seguente Andrea Pancani (La7) intervisterà l’ambasciatrice della Repubblica di Cuba, insieme al segretario nazionale del Partito Comunista Marco Rizzo, che sarà presente anche salato 15 per la chiusura della festa, con il tradizionale comizio finale. Durante la settimana si terranno dibattiti tematici su immigrazione, lavoro, ambiente, internazionalismo, presentazioni di libri, e spettacoli teatrali. Tra i musicisti si esibiranno le Radici nel Cemento, sabato 8 luglio; Emilio Stella, domenica 9 luglio; Giulia Anania, mercoledì 12; la cover band di Rino Gaetano, Ciao Rino, giovedì 13 e Enrico Capuano sabato 15 luglio. Nello spazio politico della festa è prevista l’inaugurazione di una mostra su Fidel Castro, a sei mesi dalla sua scomparsa, e un murales commemorativo della Rivoluzione socialista d’Ottobre nel suo centesimo anniversario.

programma festa comunista web

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VENEZUELA. IL NOSTRO SOSTEGNO ALLE FORZE RIVOLUZIONARIE.

VENEZUELA. IL NOSTRO SOSTEGNO ALLE FORZE RIVOLUZIONARIE.

Il Partito Comunista ha inviato oggi all’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela al Partito Comunista Venezuelano, e alle forze rivoluzionarie venezuelane, la propria solidarietà internazionalista, contro il tentato golpe ai danni del Presidente Maduro e del suo governo. Da settimane si assiste ad una preoccupante escalation nel Paese, che rende evidenti i piani della borghesia imperialista, supportata dagli Stati Uniti, di rovesciare il governo bolivariano e mettere fine al processo rivoluzionario, evitando un suo possibile approfondimento. I piani eversivi dell’opposizione di destra vogliono riportare al potere quei settori del capitale che per anni hanno affamato il popolo venezuelano, negando i diritti più basilari alle classi popolari, trattenendo per sé e per i grandi monopoli internazionali i profitti delle enormi ricchezze del Venezuela. La lotta contro l’imperialismo è una lotta definitiva, che può concludersi solo con la vittoria delle forze rivoluzionarie o con la loro capitolazione. Non c’è spazio per compromessi, per moderazione, per concessioni nel tentativo di ottenere un giudizio migliore da parte del capitale e dei media sull’operato del governo. Per gli imperialisti chi si solleva contro i loro interessi, anche se ha il consenso dei lavoratori e delle grandi masse popolari del proprio paese, sarà sempre e comunque un dittatore. La loro democrazia inizia e finisce nel campo ristretto degli interessi capitalistici, oltre i quali sono disposti anche a assoldare mercenari per lanciare granate contro gli edifici dello Stato, come accaduto oggi. La lezione cilena, è ancora oggi un monito per il sud America e per tutto il mondo.
Il PC sosterrà senza condizioni ogni forma di approfondimento del processo rivoluzionario bolivariano, che il governo venezuelano attuerà nella direzione della costruzione del socialismo nel Paese, per assicurare il potere nelle mani dei lavoratori, per chiudere i conti, una volta per tutte, con i settori reazionari, imperialistici e golpisti del Paese. A noi il compito in Italia di dispiegare un’opera di controinformazione e convincimento dei lavoratori, che rompa con il monopolio mediatico dei settori imperialisti.
La vittoria o la sconfitta del processo bolivariano in Venezuela, hanno un impatto non trascurabile sugli equilibri dell’America Latina, sul sostegno a Cuba socialista, sulle possibilità di lotta dei lavoratori in tutto il mondo. Lo sanno gli imperialisti, lo sanno i rivoluzionari di tutto il mondo, che oggi si stringono attorno alle forze rivoluzionarie venezuelane, per difendere il processo bolivariano, per approfondire il suo carattere rivoluzionario. Socialismo o morte!

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Messaggio per il congresso del PC Venezuela

Messaggio per il congresso del PC Venezuela

Cari compagni,

a nome del nostro Comitato Centrale e mio personale, voglio inviare un fraterno saluto e la massima solidarietà internazionalista al Vostro congresso. Il momento che sta vivendo oggi il Venezuela è, se ce ne fosse ancora bisogno, la prova dell’ingerenza dell’imperialismo degli Stati Uniti nel mondo e nel continente latino-americano in particolare. Il modello seguito è quello classico del fomentare malessere economico e sociale per poi costruire sopra artefatte proteste pseudopopolari, aventi come unico scopo quello di avviare un golpe restaurativo contro la Rivoluzione Bolivariana sullo stile di quello praticato contro il Cile di Allende. Tutto l’armamentario menzognero del mainstream internazionale viene messo in campo per “trasformare le vittime in carnefici e viceversa”. Proprio per questo motivo ha una ragione garantirvi il massimo livello di internazionalismo militante che si è’ già manifestato in numerose manifestazioni fatte in Italia. Non essendo, noi comunisti in Italia, riusciti a fare una rivoluzione nel nostro Paese, non possiamo percetterci in alcun modo di criticare la Rivoluzione Chavista, ma è del tutto evidente che l’avere cambiato solo in parte i rapporti di forza nella societa’ venezuelana nei confronti della grande borghesia si dimostra ogni giorno di più un problema. L’ingerenza specializzata dell’imperialismo ed i mezzi (mediatici e di potere) ancora in mano ai capitalisti venezuelani stanno cercando di colpire le conquiste sociali e politiche della Rivoluzione Bolivariana, a cui va tutta la nostra solidarietà politica e militante. Ai compagni e fratelli del Partito Comunista del Venezuela il nostro saluto per la coerenza politica intesa nel punto più alto della teoria e dell’azione rivoluzionaria: quella del marxismo-leninismo.

Avanti compagni,

Viva la Rivoluzione Bolivariana!

Viva il Partito Comunista del Venezuela!

Viva l’internazionalismo proletario!

Roma 22 giugno 2017

Marco Rizzo (Segretario Generale Partito Comunista)

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Estimados camaradas,

en nombre de nuestro Comité Central y en el mío propio, quiero enviar un saludo fraterno y la máxima solidaridad internacionalista a vuestro Congreso. El momento que está viviendo hoy Venezuela, por si hubiera dudas, es la prueba de la interferencia del imperialismo de Estados Unidos en el mundo y en el continente latinoamericano en particular. El modelo que se sigue es el clásico de fomentar el malestar económico y social y luego construir protestas pseudo-populares fabricadas, con el único propósito de iniciar un golpe restaurador contra la Revolución Bolivariana, al estilo del que se practicó contra el Chile de Allende. Toda la parafernalia mentirosa del mainstream internacional se pone en marcha para “convertir a las víctimas en victimarios y viceversa”. Precisamente por este motivo tiene una razón garantizaros el más alto nivel de internacionalismo militante que ha aparecido ya en numerosos eventos realizados en Italia. Al no haber logrado, nosotros, los comunistas en Italia, hacer una revolución en nuestro país, no podemos de ninguna manera criticar la revolución chavista, pero es bastante claro que habiendo cambiado sólo en parte la relación de fuerzas en la sociedad venezolana en contra de la gran burguesía se demuestra cada día más como un problema. La injerencia especializada del imperialismo y los medios (de comunicación y de poder) todavía en manos de los capitalistas venezolanos está tratando de golpear a los logros sociales y políticos de la Revolución Bolivariana, a quien trasladamos toda nuestra solidaridad política y militante. Para los camaradas y hermanos del Partido Comunista de Venezuela nuestro saludo a la coherencia política entendida en el punto más alto de la teoría y la acción revolucionaria: la del marxismo-leninismo.

Adelante camaradas. ¡

Viva la Revolución Bolivariana!

¡Viva el Partido Comunista de Venezuela!

¡Viva el internacionalismo proletario!

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RIZZO: «IL PC AUTONOMO DA LISTE ELETTORALI DI SINISTRA»

RIZZO: «IL PC AUTONOMO DA LISTE ELETTORALI DI SINISTRA»

«Quest’oggi la riconosciuta attenzione di Paolo Mieli sulla prima pagina del Corriere della Sera in merito alle sorti della cosiddetta sinistra, vede il sottoscritto, in qualità di segretario del Partito Comunista, inserito nell’elenco dei capofila che potrebbero costituire una sorta di aggregato politico/elettorale nell’odierno contesto. Nulla di più sbagliato. Il Partito Comunista che ho l’onore di dirigere ha elaborato una linea politica che considera esauriti i cosiddetti “margini del riformismo”. Mai come oggi serve un cambio radicale del sistema. Il progresso tecnologico ci consente due vie: la concentrazione di ricchezza nelle mani di pochissime persone oppure, diametralmente, la redistribuzione di ricchezza e lavoro per tutti. Noi chiamano questa prospettiva col termine esatto di socialismo/comunismo. Nulla di più lontano quindi dai vari Pisapia, D’Alema, Fratoianni e Falcone che alla fine non prefigurano un diverso modello sociale ma solo un aggiustamento del capitalismo globalizzato, peraltro sulla stessa modalità del M5S. Se mi chiedessero se sono di sinistra risponderei: No, un’altra cosa. Sono Comunista». Nota del Segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo.

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SOSTEGNO ALLO SCIOPERO DEI TRASPORTI

SOSTEGNO ALLO SCIOPERO DEI TRASPORTI

Il Partito Comunista saluta la grande mobilitazione dei lavoratori del settore dei trasporti che oggi in massa hanno aderito allo sciopero proclamato dai sindacati di base. Le forti adesioni hanno bloccato in tutta Italia i servizi di trasporto, come non accadeva da tempo.

I lavoratori hanno ragioni da vendere per questa protesta. Dalla vicenda Alitalia alle privatizzazioni dei trasporti locali, sono a rischio migliaia di posti di lavoro, mentre è certo il peggioramento delle condizioni lavorative e salariali. La strategia delle privatizzazioni che da anni hanno affidato nelle mani di società senza scrupoli, false cooperative che non vedono l’ora di accaparrarsi la gestione degli appalti con l’unico intento di triplicare i profitti, produce dissesto economico, disoccupazione, peggiori servizi all’utenza, preoccupante riduzione dei livelli di sicurezza e caduta libera di salari, diritti e tutele dei lavoratori.

Migliaia di lavoratori sono a rischio ad Alitalia e nell’indotto aeroportuale.Decine di migliaia di ferrovieri e autoferrotranvieri rischiano di subire gli stessi effetti devastanti consumati negli aeroporti, dalle società aeree , avendo come modello industriale quello delle Low Cost, basato sullo sfruttamento dei lavoratori, in modo particolare nella logistica, con ritmi di lavoro pesantissimi, manodopera in nero, condizioni igieniche e sicurezza quasi inesistenti, cambi d’appalto al massimo ribasso, salari da fame, mancato riconoscimento di vari istituti contrattuali.

La recente approvazione della manovra con la cancellazione della regolamentazione del settore autoferrotranviario è il regalo che il Partito Democratico ha fatto alle grandi società per aprire ad una più massiccia privatizzazione e deregolamentazione del settore a tutto vantaggio dei profitti privati e a danno dei lavoratori.

Tutto ciò non è il prodotto casuale delle scelte politiche, ma risponde agli interessi dei grandi monopoli, alla volontà strategica della UE e delle istituzioni internazionali, a cui tutte le forze politiche sono sottomesse.

Per queste ragioni il Partito Comunista solidarizza con la protesta dei lavoratori. Invita i lavoratori a contrastare con forza le politiche del governo, i piani di UE, BCE, FMI, a rifiutare le sirene dei sindacati collaborazionisti che sostituiscono gli accordi al ribasso sulla pelle dei lavoratori alla mobilitazione e all’organizzazione di classe. Il PC invita i lavoratori ad unirsi alle forze che oggi lottano per dar vita al sindacato di classe, a sostenerne le lotte.

Roma 16.06.17

Ufficio Politico Partito Comunista

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