LUANA D’ORAZIO UCCISA DI NUOVO La giustizia non è uguale per tutti e la sentenza sul caso Luana D’Orazio ne è l’ennesima riprova. Oggi il pm ha accolto il patteggiamento dei titolari della ditta in cui lavorava Luana D’Orazio, l’operaia morta il 3 maggio del 2021 mentre lavorava all’orditoio schiacciata da una macchina. La giudice per l’udienza preliminare, Francesca Scarlatti, ha accolto il patteggiamento su cui avevano concordato pubblica accusa e legali di due dei tre imputati per il decesso della 22enne, accusati di omicidio colposo e rimozione di cautele antinfortunistiche. La condanna sarà solamente di due anni per i titolari dell’azienda, due anni in cui non vedranno neanche un giorno di carcere per aver ucciso una lavoratrice costretta a lavorare senza misure di sicurezza per aumentare la produzione e i profitti dell’azienda. Secondo gli accertamenti,l’orditoio per la campionatura al quale lavorava Luana D’Orazio aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. L’incidente sarebbe avvenuto mentre il macchinario viaggiava ad alta velocità, una fase in cui le saracinesche di protezione dovrebbero rimanere abbassate. Ma non solo. Lo stesso macchinario era utilizzato in maniera non conforme. La 22enne, infatti, secondo la perizia, rimase agganciata a una sbarra che sporgeva più del dovuto rispetto a quanto stabilito dal costruttore. Il blocco del cancello di sicurezza dell’orditoio avrebbe fruttato l’8% di produzione in più rispetto a un macchinario con il dispositivo di sicurezza integro. La giustizia non esiste, dipende solo dai rapporti di forza nella società, ed oggi i lavoratori sono divisi, senza coscienza e disorganizzati.


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LUANA D’ORAZIO UCCISA DI NUOVO

La giustizia non è uguale per tutti e la sentenza sul caso Luana D’Orazio ne è l’ennesima riprova.

Oggi il pm ha accolto il patteggiamento dei titolari della ditta in cui lavorava Luana D’Orazio, l’operaia morta il 3 maggio del 2021 mentre lavorava all’orditoio schiacciata da una macchina. La giudice per l’udienza preliminare, Francesca Scarlatti, ha accolto il patteggiamento su cui avevano concordato pubblica accusa e legali di due dei tre imputati per il decesso della 22enne, accusati di omicidio colposo e rimozione di cautele antinfortunistiche.

La condanna sarà solamente di due anni per i titolari dell’azienda, due anni in cui non vedranno neanche un giorno di carcere per aver ucciso una lavoratrice costretta a lavorare senza misure di sicurezza per aumentare la produzione e i profitti dell’azienda.

Secondo gli accertamenti,l’orditoio per la campionatura al quale lavorava Luana D’Orazio aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. L’incidente sarebbe avvenuto mentre il macchinario viaggiava ad alta velocità, una fase in cui le saracinesche di protezione dovrebbero rimanere abbassate. Ma non solo. Lo stesso macchinario era utilizzato in maniera non conforme. La 22enne, infatti, secondo la perizia, rimase agganciata a una sbarra che sporgeva più del dovuto rispetto a quanto stabilito dal costruttore.
Il blocco del cancello di sicurezza dell’orditoio avrebbe fruttato l’8% di produzione in più rispetto a un macchinario con il dispositivo di sicurezza integro.

La giustizia non esiste, dipende solo dai rapporti di forza nella società, ed oggi i lavoratori sono divisi, senza coscienza e disorganizzati.

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A 100 anni dalla marcia su Roma. OGGI ANTIFASCISMO È ANTIGLOBALISMO E ANTICAPITALISMO. Il fascismo oggi non è più l’olio di ricino e il manganello, bensì il pensiero unico del totalitarismo globalista e liberista, quello che non fa pagare tasse alle multinazionali, quello che invia armi e sanziona, quello che fa le discriminazioni su base pseudosanitaria, quello del Corriere della Sera che mette all’indice chi si oppone. Poi certo fascismo è anche la violenza provocatoria di chi inquina le piazze della protesta, tanto più quando glielo “fanno fare”. Funzionale al PD e al partito di Repubblica, in veste di un antifascismo elettorale sempre pronto ad esser rilanciato, questo fascismo, rappresenta semmai la moderna versione della ‘strategia della tensione’, vedi l’assalto alla Cgil e dintorni.


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A 100 anni dalla marcia su Roma.
OGGI ANTIFASCISMO È ANTIGLOBALISMO E ANTICAPITALISMO.

Il fascismo oggi non è più l’olio di ricino e il manganello, bensì il pensiero unico del totalitarismo globalista e liberista, quello che non fa pagare tasse alle multinazionali, quello che invia armi e sanziona, quello che fa le discriminazioni su base pseudosanitaria, quello del Corriere della Sera che mette all’indice chi si oppone. Poi certo fascismo è anche la violenza provocatoria di chi inquina le piazze della protesta, tanto più quando glielo “fanno fare”. Funzionale al PD e al partito di Repubblica, in veste di un antifascismo elettorale sempre pronto ad esser rilanciato, questo fascismo, rappresenta semmai la moderna versione della ‘strategia della tensione’, vedi l’assalto alla Cgil e dintorni.

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IL NUOVO GOVERNO È IDENTICO A QUELLO PRECEDENTE. FEDELE ALLA NATO Il nuovo governo con a capo Giorgia Meloni sarà perfettamente identico a quello appena passato di Draghi. La prima mossa fatta dalla Meloni, appena si è insediata, è stata infatti quella di giurare assoluta fedeltà alla NATO e alle politiche atlantiste, così da rassicurare subito gli USA sull’indirizzo che il nuovo governo prenderà per quanto riguarda le politiche internazionali. Subito dopo aver rassicurato gli USA ha dichiarato inoltre che saranno mantenute le sanzioni alla Russia e che l’Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina mandando un chiaro messaggio a Zelenskij: Non sei solo, l’Italia sarà sempre con l’Ucraina”. L’indirizzo del nuovo governo appena nato è molto chiaro, continuare a portare avanti le stesse identiche politiche antipopolari e schiave di NATO, USA e UE del governo precedente guidato da Draghi. A pagarne le conseguenze di queste politiche sarà il popolo che si vedrà aumentare ancora, in maniera esponenziale, le bollette con un caro-vita sempre più asfissiante con il rischio concreto di migliaia di chiusure di attività e con la perdita di milioni di posti di lavoro.


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IL NUOVO GOVERNO È IDENTICO A QUELLO PRECEDENTE.
FEDELE ALLA NATO

Il nuovo governo con a capo Giorgia Meloni sarà perfettamente identico a quello appena passato di Draghi.

La prima mossa fatta dalla Meloni, appena si è insediata, è stata infatti quella di giurare assoluta fedeltà alla NATO e alle politiche atlantiste, così da rassicurare subito gli USA sull’indirizzo che il nuovo governo prenderà per quanto riguarda le politiche internazionali.
Subito dopo aver rassicurato gli USA ha dichiarato inoltre che saranno mantenute le sanzioni alla Russia e che l’Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina mandando un chiaro messaggio a Zelenskij: Non sei solo, l’Italia sarà sempre con l’Ucraina”.

L’indirizzo del nuovo governo appena nato è molto chiaro, continuare a portare avanti le stesse identiche politiche antipopolari e schiave di NATO, USA e UE del governo precedente guidato da Draghi.

A pagarne le conseguenze di queste politiche sarà il popolo che si vedrà aumentare ancora, in maniera esponenziale, le bollette con un caro-vita sempre più asfissiante con il rischio concreto di migliaia di chiusure di attività e con la perdita di milioni di posti di lavoro.

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Il Partito Comunista arriva anche a Catanzaro. Se sei interessato contattaci. Rafforziamo il Partito, per l’unità dei comunisti, in un fronte ampio. I Comunisti sono il motore del cambiamento. Segui la pagina👉👉👉 https://bit.ly/PCCatanzaro


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Il Partito Comunista arriva anche a Catanzaro. Se sei interessato contattaci.
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I Comunisti sono il motore del cambiamento.

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IN FRANCIA I LAVORATORI SI RIBELLANO Anche in Francia il popolo si sta ribellando contro il neo liberismo che affama e sfrutta i lavoratori. 100.000 persone sono scese in piazza (per la seconda volta in pochi giorni) per protestare contro il caro-vita e i salari che non permettono più di poter arrivare a fine mese. Le forze dell’ordine, come successo alla Sapienza di Roma con gli studenti, si sono scagliate contro il popolo scatenando scontri violenti. Il popolo si sta ribellando alle politiche antipopolari in atto in tutta Europa che affamano i lavoratori e privilegiano solamente i ricchi. E’ ora di ribellarci anche nel nostro paese!


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IN FRANCIA I LAVORATORI SI RIBELLANO

Anche in Francia il popolo si sta ribellando contro il neo liberismo che affama e sfrutta i lavoratori.
100.000 persone sono scese in piazza (per la seconda volta in pochi giorni) per protestare contro il caro-vita e i salari che non permettono più di poter arrivare a fine mese.

Le forze dell’ordine, come successo alla Sapienza di Roma con gli studenti, si sono scagliate contro il popolo scatenando scontri violenti.

Il popolo si sta ribellando alle politiche antipopolari in atto in tutta Europa che affamano i lavoratori e privilegiano solamente i ricchi.
E’ ora di ribellarci anche nel nostro paese!

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HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ’ PUBBLICA IL MODELLO E’ QUELLO USA Hanno cercato con ogni mezzo possibile di distruggere la Sanità Pubblica nel nostro Paese e dopo 30 anni di continui tagli e favoritismi alla sanità privata, ci sono riusciti. La Sanità Pubblica è al collasso, come la crisi pandemica ha tragicamente evidenziato e le promesse di investimento nel settore da parte dell’ex governo Conte e successivamente Draghi sono state ovviamente disattese, così il settore privato si è infiltrato anche all’interno delle visite generiche e delle cure primarie. A Milano infatti diverse realtà stanno iniziando a offrire visite domiciliari a pagamento con medici generici e pediatri. Servizi coperti, in teoria, dal sistema sanitario nazionale ma che i privati forniscono a prezzi proibitivi per un lavoratore, si parte dai 200€ per una visita generica e dai 250€ se il paziente è un caso sospetto di Covid. I governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre spinto verso la sanità privata a discapito di quella pubblica, facendola completamente collassare. Adesso siamo sotto tutti gli aspetti nel modello sanitario americano dove solamente chi può permetterselo può curarsi mentre tutti gli altri non potranno accedere a nessuna cura. La Sanità deve essere per tutti gratuita e di qualità e non a disposizione solo di una piccola élite. Questo è un punto fondamentale su cui abbiamo sempre lottato e continueremo a lottare.


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HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ’ PUBBLICA
IL MODELLO E’ QUELLO USA

Hanno cercato con ogni mezzo possibile di distruggere la Sanità Pubblica nel nostro Paese e dopo 30 anni di continui tagli e favoritismi alla sanità privata, ci sono riusciti.

La Sanità Pubblica è al collasso, come la crisi pandemica ha tragicamente evidenziato e le promesse di investimento nel settore da parte dell’ex governo Conte e successivamente Draghi sono state ovviamente disattese, così il settore privato si è infiltrato anche all’interno delle visite generiche e delle cure primarie.

A Milano infatti diverse realtà stanno iniziando a offrire visite domiciliari a pagamento con medici generici e pediatri. Servizi coperti, in teoria, dal sistema sanitario nazionale ma che i privati forniscono a prezzi proibitivi per un lavoratore, si parte dai 200€ per una visita generica e dai 250€ se il paziente è un caso sospetto di Covid.

I governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre spinto verso la sanità privata a discapito di quella pubblica, facendola completamente collassare. Adesso siamo sotto tutti gli aspetti nel modello sanitario americano dove solamente chi può permetterselo può curarsi mentre tutti gli altri non potranno accedere a nessuna cura.

La Sanità deve essere per tutti gratuita e di qualità e non a disposizione solo di una piccola élite. Questo è un punto fondamentale su cui abbiamo sempre lottato e continueremo a lottare.

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LANCIO DELLA CAMPAGNA FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA Invito alla mobilitazione per l’uscita dell’Italia dalla guerra, contro le sanzioni alla Russia, a favore del nostro Paese quale mediatore di Pace. Uscire dalla guerra che divampa dall’Europa al Nordafrica e al Medioriente, operare per una soluzione diplomatica, salvare l’economia. Il testo dell’Appello e la lista degli Iniziatori sono pubblicati nel sito https://ift.tt/zrwdDeq . È in fase di costruzione la sezione del sito relativa alle informazioni sui temi della Campagna. Vi invitiamo a partecipare alla Campagna inserendo nome e cognome, qualifica, provincia di residenza e email (questa solo per uso interno) nella sezione Aderisci! Vi invitiamo a diffondere in tutta la vostra rete di contatti l’Appello con il link al sito della Campagna.


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LANCIO DELLA CAMPAGNA
FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA

Invito alla mobilitazione per l’uscita dell’Italia dalla guerra, contro le sanzioni alla Russia, a favore del nostro Paese quale mediatore di Pace.
Uscire dalla guerra che divampa dall’Europa al Nordafrica e al Medioriente, operare per una soluzione diplomatica, salvare l’economia.
Il testo dell’Appello e la lista degli Iniziatori sono pubblicati nel sito https://ift.tt/zrwdDeq .
È in fase di costruzione la sezione del sito relativa alle informazioni sui temi della Campagna.
Vi invitiamo a partecipare alla Campagna inserendo nome e cognome, qualifica, provincia di residenza e email (questa solo per uso interno) nella sezione Aderisci!
Vi invitiamo a diffondere in tutta la vostra rete di contatti l’Appello con il link al sito della Campagna.

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PALESTINA UNA STRAGE DIMENTICATA In Italia si sente solamente parlare della guerra tra Ucraina-NATO e Russia. Quello di cui i nostri media non parlano mai invece è della guerra che da oltre 70anni sta andando avanti in Palestina, dall’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele. Infatti durante la notte di ieri, un ennesimo raid dell’esercito israeliano ha ucciso 6 palestinesi in Cisgiordania. Per i governi italiani, tutti filo atlantici, ci sono guerre dove bisogna per forza schierarsi e parlarne il più possibile per cercare di orientare l’opinione pubblica e guerre di cui non bisogna assolutamente parlare per non indispettire i padroni statunitensi. La guerra nello Yemen (che ha fatto quasi 30.000 vittime) o la stessa guerra in Palestina sono chiari esempi di cosa si può o non si può parlare nel nostro Paese, sempre più colonia di Stati Uniti e NATO. BASTA VIOLENZE IN PALESTINA BASTA OCCUPAZIONE DEI TERRITORI


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PALESTINA UNA STRAGE DIMENTICATA

In Italia si sente solamente parlare della guerra tra Ucraina-NATO e Russia.

Quello di cui i nostri media non parlano mai invece è della guerra che da oltre 70anni sta andando avanti in Palestina, dall’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele.
Infatti durante la notte di ieri, un ennesimo raid dell’esercito israeliano ha ucciso 6 palestinesi in Cisgiordania.

Per i governi italiani, tutti filo atlantici, ci sono guerre dove bisogna per forza schierarsi e parlarne il più possibile per cercare di orientare l’opinione pubblica e guerre di cui non bisogna assolutamente parlare per non indispettire i padroni statunitensi.
La guerra nello Yemen (che ha fatto quasi 30.000 vittime) o la stessa guerra in Palestina sono chiari esempi di cosa si può o non si può parlare nel nostro Paese, sempre più colonia di Stati Uniti e NATO.

BASTA VIOLENZE IN PALESTINA
BASTA OCCUPAZIONE DEI TERRITORI

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PABLO PICASSO, ARTISTA COMUNISTA Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), probabilmente il più grande artista del XX° secolo, era comunista. Aveva dato prova del suo impegno civico con l’imponente capolavoro Guernica, con il chiaro messaggio pacifista e antinazista. Il passo seguente fu però l’iscrizione al Partito Comunista Francese, avvenuta nel 1944 e rinnovata di anno in anno fino alla morte. Iscrizione che giustificò così: “La mia adesione al partito comunista è il seguito logico di tutta la mia vita, di tutta la mia opera. Poiché, e sono fiero di dirlo, non ho mai considerato la pittura come un’arte di semplice piacere, di distrazione; ho voluto con il disegno e con i colori, poiché queste erano le mie armi, penetrare sempre più profondamente nella conoscenza del mondo e degli uomini, affinché questa conoscenza ci liberi tutti ogni giorno di più; ho provato a dire, a modo mio, quello che consideravo come il più vero, il più giusto, il migliore, ed era naturalmente sempre il più bello: i più grandi artisti lo sanno. Si, ho coscienza di avere sempre lottato con la mia pittura, come un vero rivoluzionario. Ma oggi ho capito che questo non basta più; questi anni di oppressione terribile mi hanno dimostrato che dovevo combattere non solamente con la mia arte, ma con tutto me stesso.” (Pablo Picasso) Fu ad esempio grazie alle sue litografie donate al PCF se la colomba divenne un simbolo di pace universale. Grazie alle numerose opere a sfondo politico e con la precisa motivazione di aver sempre portato avanti la “lotta per la verità, la pace e la libertà” nel 1962 gli fu conferito il premio Lenin per la Pace


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PABLO PICASSO, ARTISTA COMUNISTA

Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), probabilmente il più grande artista del XX° secolo, era comunista. Aveva dato prova del suo impegno civico con l’imponente capolavoro Guernica, con il chiaro messaggio pacifista e antinazista.
Il passo seguente fu però l’iscrizione al Partito Comunista Francese, avvenuta nel 1944 e rinnovata di anno in anno fino alla morte. Iscrizione che giustificò così:

“La mia adesione al partito comunista è il seguito logico di tutta la mia vita, di tutta la mia opera. Poiché, e sono fiero di dirlo, non ho mai considerato la pittura come un’arte di semplice piacere, di distrazione; ho voluto con il disegno e con i colori, poiché queste erano le mie armi, penetrare sempre più profondamente nella conoscenza del mondo e degli uomini, affinché questa conoscenza ci liberi tutti ogni giorno di più; ho provato a dire, a modo mio, quello che consideravo come il più vero, il più giusto, il migliore, ed era naturalmente sempre il più bello: i più grandi artisti lo sanno.
Si, ho coscienza di avere sempre lottato con la mia pittura, come un vero rivoluzionario. Ma oggi ho capito che questo non basta più; questi anni di oppressione terribile mi hanno dimostrato che dovevo combattere non solamente con la mia arte, ma con tutto me stesso.”
(Pablo Picasso)

Fu ad esempio grazie alle sue litografie donate al PCF se la colomba divenne un simbolo di pace universale. Grazie alle numerose opere a sfondo politico e con la precisa motivazione di aver sempre portato avanti la “lotta per la verità, la pace e la libertà” nel 1962 gli fu conferito il premio Lenin per la Pace

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SANNA MARIN VUOLE IL MURO ANTIPROFUGHI Sanna Marin la Presidentessa Finlandese, simbolo femminile della sinistra globalista. Ha portato un Paese neutrale all’interno della NATO, una alleanza guerrafondaia, ed ora vuole fare un MURO tra la Finlandia e la Russia per evitare che, se guerra esplodesse, i rifugiati possano andare a cercare salvezza in Finlandia. Non c’è che dire. La sinistra globalista è il male peggiore, perché illude un popolo che poi puntualmente tradisce. La sinistra globalista è uguale alla destra. FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.


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SANNA MARIN VUOLE IL MURO ANTIPROFUGHI

Sanna Marin la Presidentessa Finlandese, simbolo femminile della sinistra globalista.
Ha portato un Paese neutrale all’interno della NATO, una alleanza guerrafondaia, ed ora vuole fare un MURO tra la Finlandia e la Russia per evitare che, se guerra esplodesse, i rifugiati possano andare a cercare salvezza in Finlandia.
Non c’è che dire. La sinistra globalista è il male peggiore, perché illude un popolo che poi puntualmente tradisce.
La sinistra globalista è uguale alla destra.
FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.

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LA BOLDRINI È L’INUTILE SINISTRA GLOBALISTA! Mentre rischiamo la terza guerra mondiale nucleare, mentre le bollette hanno subito rincari di quasi il 1000%, mentre rischiamo la chiusura di migliaia di aziende e il licenziamento di milioni lavoratori, con la sanità e l’istruzione al collasso. L’unica critica alla Meloni che questo individuo riesce a fare è la declinazione al femminile del termine presidente. Alla sinistra globalista non interessa niente dei problemi del popolo, nei loro attici, nelle ztl e nelle loro ville i problemi reali del pianeta non esistono. Per lei, e per quelli come lei, possiamo morire tutti, l’importante è che sia ci siano le mortE e i mortI.


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LA BOLDRINI È L’INUTILE SINISTRA GLOBALISTA!

Mentre rischiamo la terza guerra mondiale nucleare, mentre le bollette hanno subito rincari di quasi il 1000%, mentre rischiamo la chiusura di migliaia di aziende e il licenziamento di milioni lavoratori, con la sanità e l’istruzione al collasso.
L’unica critica alla Meloni che questo individuo riesce a fare è la declinazione al femminile del termine presidente.
Alla sinistra globalista non interessa niente dei problemi del popolo, nei loro attici, nelle ztl e nelle loro ville i problemi reali del pianeta non esistono.
Per lei, e per quelli come lei, possiamo morire tutti, l’importante è che sia ci siano le mortE e i mortI.

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