Nessuna differenza tra centro-sinistra e centro-destra

Nessuna differenza tra centro-sinistra e centro-destra

 La politica economica e finanziaria del centro sinistra si è nuovamente rivelata più destrorsa di quella del centro destra. Sono trascorsi solo quindici giorni dall’ eccezionale risultato del referendum, con gli esponenti del Partito Democratico che hanno tentato di accreditarsi il successo rilasciando roboanti dichiarazioni e spingendo i loro dirigenti a cantar vittoria nelle piazze (dimenticando che, proprio gli stessi dirigenti, si erano dati un gran daffare per lo smantellamento delle aziende pubbliche) e ora la giunta comunale di centro sinistra dichiara di voler mantenere le sue strategie. Il che significa la vendita del 40% della quota di Amiu S.p.A. e dei Bagni Comunali. Per il resto si vedrà……alla faccia della democrazia e delle indicazioni espresse dai genovesi (oltre il 60% degli aventi diritto ha votato Sì). Ma ciò che lascia interdetti è la secca smentita sbattuta in faccia agli assessori dei partiti sedicenti “di sinistra” (Federazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà). I poveri ingenui si erano precipitati in piazza a dire “si cambia”…. ma forse non avevano fatto i conti con la maggioranza di giunta…

Anche la Provincia non sembra intenzionata a tornare sulla scelta di vendere il 40% della sua azienda di trasporti …..e anche stavolta gli assessori “di sinistra” restano in silenzio. Da parte sua, la Regione latita, piange e regala soldi alla Curia (vedi il nuovo ospedale Galliera).

Comunisti Sinistra Popolare ritiene inaccettabile queste posizioni e sollecita le organizzazioni sindacali, che si sono battute per il referendum, a non subire questa decisione. E’ evidente che non è possibile fare accordi con i partiti del centro sinistra, è invece necessario costruire un’ alleanza che guardi al mondo del lavoro, ai lavoratori, sempre più deboli e sempre più soli nelle battaglie per la sopravvivenza.

Lo scenario che sta emergendo dalle indagini della magistratura impone proposte forti, che tendano a scacciare chi ha gestito la cosa pubblica negli ultimi vent’ anni. Troppi affaristi si sono mossi e si muovono nei meandri delle stanze del potere, trasversali ai due gruppi che si fingono contrapposti, ma che invece rappresentano gli stessi interessi. Non accade solo a Roma, purtroppo questo malcostume è diffuso in ogni regione, in ogni provincia e in ogni comune.

Comunisti Sinistra Popolare non ritiene ci siano cattedre per difendere i deboli, come sostiene il nuovo vate della sinistra (ma i pugliesi sono soddisfatti delle sue ultime scelte?) Non ci tutela certo il Vaticano o peggio ancora Mario Draghi, esponente di quel mondo finanziario che tiene sotto scacco intere nazioni.

I nuovi proletari, super sfruttati oggi come ieri, potranno liberarsi dalle loro catene soltanto con la presa di coscienza di classe e con la lotta per difendere salario e posto di lavoro. Occorre costruire un’alleanza forte, che dia spazio ai lavoratori prescindendo da un’ Europa economica che impone sacrifici in nome del denaro e delle variazioni di Borsa.

Genova, 28 giugno 2011 Il segretario regionale di CSP

Roberto Delogu

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2 Replies to “Nessuna differenza tra centro-sinistra e centro-destra

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    Se questi fatti non sono sufficienti ad abbandonare la giunta (a Genova città e provincia) da parte della FDS e di SEL, allora significa che ANCHE LORO, sono falsi bugiardi traditori e nemici del popolo come il PD.

  • Cominform

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    Qualcuno ha letto l’ultimo libro di Diliberto-Giacchè-Sorini :
    ”Ricostruire il Partito Comunista?”

    Io ho cominciato a leggerlo, ho letto il primo quarto e, francamente, è disperante… roba da mettersi le mani nei capelli.

    Qualcuno, mi sembra Raul Mantovani, lo ha definito ‘un libro della maggioranza della III internazionale, per non dire staliniano’. IL che è, per lui, una critica, ed è una bufala assoluta.

    A me sembra semmai un libro della maggioranza del PCI berlingueriano …

    Dopo una premessa più volte reiterata di autocritica per non avere (noi comunisti italiani) effettuato una analisi approfondita della storia del comunismo novecentesco,
    che cosa ti propongono come ‘analisi’?
    Essenzialmente una serie di giudizi lapidari e essenzialmente liquidatori dell’esperienza dell’URSS e dei paesi socialisti, che sono del tutto simili, per non dire identiche, a tante analisi revisionistiche già fatte, accettate all’interno del PCI berlingueriano, e pubblicate in svariati libri negli anni 80 e 90.
    Che razza di novità c’è nel riproporre simili ‘analisi’?
    Che motivo c’è di sottolineare (giustamente) una ‘carenza di analisi nella storia del movimento comunista del 900’, per poi riproporre pari pari analisi essenzialmente già fatte e ampiamente pubblicate, e ampiamente accettate nel PCI degli anni 80?

    Che motivo, se non la presa per il culo verso i militanti?

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