MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA E CONTRO DRAGHI A CASA DI DRAGHI!

MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA E CONTRO DRAGHI A CASA DI DRAGHI!

Domenica “a casa di Draghi” (Città della Pieve) abbiamo contestato il governo dei migliori del banchiere Draghi che continua ad inviare armi all’Ucraina e nel mentre taglia la sanità invece di tagliare le spese militari.
Il costo della vita continua ad aumentare, invece stipendi e pensioni continuano ad essere tra i più bassi in Europa.
Vogliamo che i soldi pubblici siano spesi per la sanità, per i trasporti, per l’istruzione, per rilanciare l’occupazione e il lavoro, per aiutare i redditi dei meno abbienti e non per aizzare un conflitto imposto dalla la NATO e dagli USA.

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Nessuna lezione di lealtà…

Nessuna lezione di lealtà…

…Da chi non ha il coraggio né delle proprie idee né di esporle.
Quello che vedete è un attacco diretto verso il Senatore Emanuele Dessì del Partito Comunista e del gruppo C.A.L. – Costituzione Ambiente Lavoro – Alternativa – PC – IdV .

Questo messaggio è stato inviato dal marito di una Senatrice del Movimento 5 Stelle, i quali dicono di voler dire le cose in faccia, ma non hanno il coraggio di farlo, quindi si rifugiano sulle chat e sui messaggi privati.

Questi sono quei politici che avrebbero dovuto cambiare il sistema e ne sono diventati, invece, parte integrante.
Noi non possiamo accettare comportamenti ipocriti da chi – purtroppo- invece di aprire le aule del Parlamento come scatolette di tonno ha avuto il coraggio di voltare le spalle al popolo italiano e di avallare il governo Draghi, grazie ai vergognosi accordi fatti dai loro leader nelle stanze segrete del potere.

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Comunicato stampa sulla costruzione di un impianto di geotermia in Val di Paglia

Comunicato stampa sulla costruzione di un impianto di geotermia in Val di Paglia

Il 19 aprile scorso, la Regione Toscana, con delibera di giunta, ha dato il via libera al Provvedimento Autorizzatorio unico regionale relativamente al progetto della centrale geotermica denominato Le Cascinelle in Val di Paglia e ciò nonostante il parere negativo reiterato dalla Soprintendenza.
Dopo l’interrogazione sulla stessa vicenda, presentata il 6 aprile scorso, dal Senatore Dessì del Partito Comunista ed ancora in corso di svolgimento, sosteniamo con convinzione l’appello dei cittadini della Val d’Orcia e del Monte Amiata, i quali chiedono con urgenza l’intervento del Ministro Franceschini, affinché agisca, ai sensi dell’art. 14 quinquies della legge 241 del 1990, facendo valere entro oggi 2 Maggio, ultimo giorno a disposizione, il dissenso già espresso in sede di conferenza dei servizi, dalla Soprintendenza, organo periferico del Ministero della cultura.
È necessario un intervento immediato affinché si scongiuri l’ennesimo scempio territoriale nel nostro paese, al contrario si provocherebbe non solo un grave danno ambientale, ma la dimostrazione di una totale incapacità di ascoltare le istanze del territorio e dei cittadini, visto che non solo la stessa Sovrintendenza si è espressa reiteratamente con parere non favorevole ma lo stesso hanno fatto l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia – Gestione Associata “Autorizzazioni Paesaggistiche” ed il Comune di Radicofani.
Se questo non bastasse numerosi sono i cittadini che abitano e rendono vivo quel territorio, i quali si sono opposti al progetto, organizzando convegni e creando associazioni a salvaguardia dell’ambiente e contro questo scempio portato avanti da Sorgenia ed avallato dalla Regione Toscana e supponiamo a questo punto con il benestare del Ministro Franceschini al quale invece chiediamo di mettere al primo posto il benessere della collettività.

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Interrogazione parlamentare sulla costruzione di un impianto di geotermia in Val di Paglia, in provincia di Siena

Interrogazione parlamentare sulla costruzione di un impianto di geotermia in Val di Paglia, in provincia di Siena

Pubblichiamo qui di seguito l’interrogazione presentata dal Senatore del Partito Comunista Emanuele Dessì sulla proposta di costruzione di un impianto di geotermia in Val di Paglia, in provincia di Siena.
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Al Ministro della Transizione Ecologica
Al Ministro dello Sviluppo Economico
 
Premesso che
In data 23.09.2019 la società Sorgenia presentava alla Regione Toscana, istanza per il rilascio del Provvedimento Unico Regionale relativamente ad un progetto di un impianto geotermico denominato “Val di Paglia”;
il progetto ricade all’interno dell’area Le Cascinelle compresa nella Valle del Paglia, un’area incontaminata tra la Rocca di Radicofani e la vetta dell’Amiata, che costituisce un paesaggio di notevole interesse, a confine con il sito Unesco della Val d’Orcia;
il progetto investe un’area di circa 53.400 mq. e prevede l’installazione di un’area di estrazione, due aree di reiniezione dei fluidi geotermici, per un totale di almeno dieci pozzi iniziali, che potrebbero diventare diciassette;
che il soggetto proponente il progetto avrebbe effettuato solo indagini geofisiche superficiali, mentre la ricerca della risorsa geotermica sarebbe basata esclusivamente sui risultati dei sondaggi effettuati dall’ENEL negli anni sessanta;
considerato che
nel corso dell’iter autorizzativo del progetto presentato da Sorgenia, studi approfonditi, condotti da tecnici qualificati, sembrerebbero far emergere, forti e svariate criticità ed in particolare criticità paesaggistiche legate al pesante impatto visivo, tanto che la Soprintendenza ha espresso ben tre pareri negativi sul progetto di realizzazione della centrale geotermica; criticità ambientali a causa di un non trascurabile rischio sismico, ancor più grave, se si considera che la zona interessata, è già di per sé, classificata zona sismica, oltre a possibili interferenze con il bacino idrico del Monte Amiata e con le vicine sorgenti termali dei Bagni di San Filippo, Bagni Vignoni e San Casciano dei Bagni;
a causa delle criticità sopra rilevate, il progetto ha ricevuto pareri negativi da svariati Enti, oltre la Soprintendenza già citata, anche la ASL territorialmente competente ha fornito il proprio parere negativo, segnalando la mancata valutazione del rischio sanitario; pareri negativi sono pervenuti, da tre comuni, sui cinque territorialmente interessati;
in occasione della Conferenza dei Servizi del 23.02,2022 si registra l’ennesimo parere negativo della Soprintendenza, oltre che del Comune di Radicofani, mentre l’Unione dei Comuni, che il 16 febbraio 2022 aveva espresso parere negativo, fornisce inspiegabilmente parere positivo, nonostante alcuna modifica fosse stata apportata al progetto;
nonostante i pareri negativi della Soprintendenza e del Comune di Radicofani, viene espresso parere favorevole alla valutazione d’impatto ambientale; sarà poi la Giunta della Regione Toscana che avrà l’ultima parola sul procedimento ;
pur consapevole che la geotermia è internazionalmente riconosciuta tra le fonti energetiche rinnovabili carbon free ed il suo utilizzo potrebbe andare ad impattare positivamente sul forte fabbisogno energetico del nostro paese, sarebbe auspicabile la diffusione di piccoli impianti di geotermia che non rilascino emissioni nocive, non impattino sui territori, non incrementino il rischio sismico e non inquinino falde acquifere e soprattutto che la costruzione e gestione di tali impianti geotermici siano affidati a soggetti pubblici e non lasciate alla speculazioni economica di privati;
Tutto ciò premesso e considerato, si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza delle vicende, come esposte in premessa, se in merito non ritenga necessario intervenire, per quanto di sua competenza, anche interessando la Regione Toscana e coinvolgendo le comunità locali, che forti preoccupazioni hanno espresso rispetto ai rischi connessi alla realizzazione della centrale geotermica, al fine di valutare la reale fattibilità del “Progetto Val di Paglia”, onde evitare l’ennesimo scempio territoriale nel nostro paese, rammentando che occorre sempre cercare un equilibrio tra i diversi interessi in gioco: l’interesse collettivo deve porsi sempre e comunque in primo piano e l’economia deve essere solo strumento per il raggiungimento del benessere collettivo e non il fine per realizzare l’interessi di pochi.

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SOLIDARIETÀ AL PARTITO COMUNISTA PORTOGHESE

SOLIDARIETÀ AL PARTITO COMUNISTA PORTOGHESE


Nel “democratico” Occidente ormai non è possibile dissentire alla propaganda dettata dalla NATO e dagli USA, la pena è la censura, in questo caso il Partito Comunista Portoghese è stato vittima di censura e di minaccia da parte di “hacker”.

Il Partito Comunista esprime piena solidarietà ai compagni del Partito Comunista Portoghese (PCP) che si sono visti vittime di un attacco hacker al loro sito web.
La dichiarazione è stata poi citata dalla CNN americana in Portogallo.

Il Partito Comunista Portoghese è stato vittima di un attacco informatico solamente perchè non uniforme alla propaganda portata avanti dai media occidentali sul conflitto russo-ucraino, anche per questo motivo porgiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni portoghesi.

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22 Aprile Sciopero contro la guerra

22 Aprile Sciopero contro la guerra

La giornata del 22 Aprile sarà una giornata di sciopero contro la guerra da parte del sindacalismo di base e conflittuale. Nel Lazio a Roma ci sarà la manifestazione dell’USB, in Lombardia di SGC – Sindacato Generale di Classe e altri sindacati e in tante altre città altre mobilitazioni.
Come Partito Comunista invitiamo tutti i lavoratori e gli studenti a dare forza a queste LOTTE. Scioperando e manifestando.
Contro la guerra, Contro la NATO, Contro l’invio di Armi, Contro l’aumento di spese militari.
Per spostare gli investimenti a sanità, istruzione e trasporti pubblici.
Contro l’aumento di gas ed energia. Contro l’aumento dei prezzi di tutti i beni di prima necessità.
Per Aumenti salariali sostanziali. Per la stabilizzazione del precariato. Per la piena occupazione.
CONTRO IL GOVERNO DRAGHI E IL PARTITO UNICO DELLA GUERRA!
PER LA PACE E IL LAVORO!

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Interrogazione nuova infrastruttura militare a Coltrano

Interrogazione nuova infrastruttura militare a Coltrano

A seguito della proposta per la costruzione di una nuova infrastruttura militare nell’area di Coltano in provincia di Pisa, un moto di proteste si è sollevato da parte dei cittadini del territorio, dove ricordiamo è già presente la base militare di Camp Darby.
L’infrastruttura militare verrà tra l’altro finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR e la sua realizzazione è prevista all’interno del Parco nazionale di San Rossore.
Preserviamo il territorio da un nuovo disastro ambientale.
Qui di seguito vi presentiamo l’interrogazione parlamentare fatta dal Senatore Emanuele Dessì del Partito Comunista

___
Al Presidente del Consiglio,
al Ministro della difesa,
al Ministro della transizione ecologica.
premesso che:
il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23. 03 2022, prevede un intervento infrastrutturale per la realizzazione di un’opera destinata alla difesa nazionale, nell’area di Coltano, nel Comune di Pisa;
tale nuova infrastruttura militare, finanziata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è destinata ad ospitare la sede del Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili;
come previsto dello stesso D.P.C. M., per la realizzazione dell’opera, si applicano le misure di semplificazione procedurale previste dal decreto-legge “Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”, convertito dalla legge 29 luglio 2021 nr 108, privando, in tal modo, gli enti territoriali di ogni potere decisionale in merito ed annullando ogni forma partecipativa dei cittadini;
il progetto prevede circa 440 mila metri cubi di nuove edificazioni, da realizzare all’interno del Parco Nazionale di San Rossore;
la zona interessata è posta all’interno di un parco protetto, tutelato da rigorosi e stringenti vincoli paesaggistici ed ambientali, che vengono scavalcati dalle procedure semplificate ed eccezionali, di cui sopra, le quali annullano di fatto l’esercizio delle legittime azioni degli enti territoriali;
diverse sono le criticità individuate nel progetto: l’eccessivo consumo di suolo in una zona agricola protetta, un elevato rischio di pericolosità alluvionale ed irrimediabili danni paesaggistici, considerato che si tratta di una zona dal grande valore storico e naturalistico, che vanta, altresì, un’oasi di ripopolamento faunistico;
tra l’altro, l’area individuata per la costruzione dell’opera, è già interessata dalla presenza della base militare americana di Camp Darby, diventata molto importante da punto di vista strategico nel corso degli ultimi anni;
a parere dell’interrogante, il progetto di tale nuova infrastruttura militare, che va a deturpare un parco protetto, mal si concilia con gli obiettivi del PNRR e con il principio di tutela ambientale, recentemente introdotto in Costituzione;
pur consapevole che la programmazione del progetto sia precedente allo scoppio della guerra in Ucraina, appare, in ogni caso, a parere dello scrivente, poco comprensibile la scelta del governo di impiegare ulteriori risorse in spese militari, risorse che avrebbero potuto, invece, essere utilizzate per compensare i tagli alla spesa pubblica che il Documento di economia e finanza 2022 ha previsto e che ricadranno inevitabilmente sui cittadini italiani;
Tutto ciò premesso, si chiede di sapere
se, alla luce di quanto esposto in premessa, il Governo non intenda valutare la possibilità di rivedere il progetto di cui sopra, in particolare individuando altro e diverso sito ove realizzare la nuova infrastruttura militare, ricercandolo nei territori, già inseriti nel sistema militare, da valorizzare e recuperare, preservando le aree protette ed evitando l’ennesimo disastro ambientale.

 

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Solidarietà al KKE

Solidarietà al KKE

Cari Compagni,
L’Ufficio Politico e il Comitato Centrale del Partito Comunista (PC – Italy) intendono manifestare la più viva e intensa solidarietà al vostro Partito per i brutali pestaggi messi in atto dalle forze di polizia greche ai danni dei compagni del KKE, alcuni di loro adesso versano in gravi condizioni.
Episodi come questo ci dimostrano come l’UE e la Nato siano al centro di una svolta autoritaria di proporzioni epocali, al servizio degli oligopoli finanziari occidentali che hanno pianificato una terza guerra mondiale per mantenere saldo il loro controllo sul mondo.
Vogliate accettare queste poche righe ispirate al più sincero spirito di internazionalismo proletario e di sforzo internazionalista contro la guerra imperialista finalizzata alla sottomissione dei popoli.

Dear Comrades,
The Political Bureau and the Central Committee of the Communist Party (CP-Italy) wish to express their deepest and most intense solidarity with your Party over the brutal beatings carried out by the Greek police against comrades of the Communist Party of Greece (KKE), some of whom are now in serious condition.
Episodes like this show us how the EU and NATO are at the heart of an authoritarian shift of epochal proportions, at the service of the Western financial oligopolies who have planned a third world war to maintain their firm control over the world.
Please accept these few lines inspired by the most sincere spirit of proletarian internationalism and internationalist effort against the imperialist war aimed at the subjugation of peoples.

Comradely,

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Interrogazione sui fatti del 6 Aprile 2022 che hanno coinvoloto l’Unione Sindacale di Base

Interrogazione sui fatti del 6 Aprile 2022 che hanno coinvoloto l’Unione Sindacale di Base

Pubblichiamo l’Interrogazione Parlamentare con primo firmatario il Senatore Emanuele Dessì e la firma della Senatrice Paola Nugnes e del Senatore Matteo Mantero
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Al Ministro dell’Interno
Premesso che
notizie di stampa riferiscono che nella mattinata di ieri, 6 aprile 2022, i carabinieri hanno provveduto ad effettuare una perquisizione all’interno dei locali della sede nazionale dell’Unione sindacale di base (USB), a Roma in via dell’Aeroporto, a seguito di una telefonata anonima, che segnalava la presenza di un’arma all’interno dei locali;
le due pattuglie di carabinieri intervenute, rinvenivano immediatamente, all’interno di uno dei bagni, una pistola, esattamente nel posto indicato dalla segnalazione anonima;
l’arma veniva rinvenuta nella cassetta dell’acqua dello scarico in un bagno riservato al pubblico, pare per ciò evidente, che colui che ha effettuato la segnalazione, o è un “curioso” che va ad infilare le mani negli sciacquoni dei bagni o è lui stesso l’autore del posizionamento dell’arma;
in considerazione della “precisissima” segnalazione ricevuta dalle forze dell’ordine, appare singolare che si sia proceduto all’inutile perquisizione della sede sindacale e non si siano, invece, immediatamente concentrate le indagini sul soggetto che ha effettuato la telefonata anonima;
l’Unione Sindacale di base ha ritenuto l’irruzione dei carabinieri una provocazione e con una nota pubblicata subito dopo l’increscioso evento ha denunciato con forza “l’inaudita irruzione dei carabinieri”, “la chiara ed evidente macchinazione contro un sindacato conflittuale, una messa in scena che fa a comodo a molti, troppi”, con l’evidente intento di “screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, disoccupati, di precari, di senza casa che la supportano”;
l’episodio sopra richiamato, appare grave. Esso sembra, ricordando nelle modalità tanti fatti accaduti nel passato, la classica costruzione di una falsità, atta a criminalizzare ed a intimorire un sindacato che in questa fase, insieme ad altri partiti e movimenti della società civile, lottano contro la guerra a favore della vera pace e si sono apertamente schierati contro l’invio delle armi in Ucraina;
a parere dell’interrogante, considerati i fatti riferiti, al fine di scongiurare la creazione di un pericoloso clima di tensione, occorre fare piena luce su quanto accaduto,
Tutto quanto sopra premesso, si chiede di sapere
se la Ministra dell’Interno sia a conoscenza dei fatti in premessa descritti e se e come intenda attivarsi, per quanto di competenza, per raccogliere ogni elemento e informazione utile a comprendere a pieno la vicenda.

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Comunicato dell’Ufficio Politico del Partito Comunista

Comunicato dell’Ufficio Politico del Partito Comunista

Apprendiamo dal sito dell’USB di questa palese provocazione, l’USB, uno dei sindacati che ha condannato l’invio delle armi in Ucraina e che ha mobilitato i propri iscritti contro e ha denunciato anche l’invio nascosto tra gli aiuti umanitari, secondo una “denuncia anonima” avrebbe avuto armi nella propria sede nazionale, questa la finta motivazione per la perquisizione.

Esprimiamo da parte di tutti gli iscritti del Partito Comunista, massima solidarietà all’USB e a tutti i suoi iscritti e diamo la nostra disponibilità per qualsiasi risposta il sindacato voglia dare.

l’Ufficio Politico Partito Comunista.

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Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Intervista esclusiva a “La Riscossa” con l’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Li Junhua,

realizzata da Pietro Fiocchi

 

Dialogo e diplomazia sono e restano le armi migliori per combattere l’attuale guerra alla pace, che alcune entità sembrano voler vincere a tutti i costi. Ma come si usa spesso ripetere, in una guerra alla fine siamo tutti dei poveri vinti.

Come è connaturato nello spirito del Partito Comunista (Italia), come è stato ripetuto e confermato dal III Congresso del Partito in poi dal segretario generale Marco Rizzo, per il benessere ed una reale ripartenza della nostra Italia, dobbiamo improrogabilmente ispirarci ai principi di una cooperazione positiva con tutti i possibili interlocutori, da Oriente a Occidente, dall’Atlantico a Vladivostok.

In questa prospettiva abbiamo voluto intanto rivolgerci al più alto rappresentante in Italia della Repubblica Popolare Cinese, Li Junhua, diplomatico di lunga e profonda esperienza, per dare un seguito concreto alle nostre aspirazioni. Privilegio accordato.

La parola dunque a Sua Eccellenza.

 

Dal 2013 l’iniziativa Belt & Road del Presidente Xi Jinping è un argomento di primo piano della politica nazionale cinese ed internazionale. Si fa riferimento alla Nuova Via della Seta non solo come ad una serie di importanti progetti strategici ed innovativi per le infrastrutture, ma anche per rilanciare arte e cultura nella prospettiva di un’interazione sociale che coinvolga tutti e che promuova una più profonda e reciproca comprensione tra i popoli. Tra Cina e Italia, quali progetti di arte e cultura, anche di lungo termine, crede sia fondamentale sviluppare per raggiungere l’obiettivo?

 

Ambasciatore Li Junhua L’antica Via della Seta, collegando Oriente e Occidente, promosse la comprensione reciproca e gli scambi amichevoli. L’iniziativa Belt and Road sostiene lo spirito della Via della Seta, promuovendo la cooperazione pacifica, l’apertura e la tolleranza, la conoscenza reciproca e i vantaggi comuni, dando impulso alla costruzione congiunta di una via caratterizzata da una nuova era di cooperazione e amicizia.

Una caratteristica evidente degli scambi a lungo termine tra il popolo cinese e quello italiano è che sono contraddistinti da rispetto e apprezzamento delle rispettive culture, perseguono e tutelano i comuni valori della pari dignità e del rispetto della diversità. Nel 2016 i nostri due Paesi hanno istituito il Forum Culturale Cina Italia per promuovere l’interazione e gli scambi tra istituzioni e personale specializzato, ampliando la cooperazione nei settori artistico, teatrale, turistico ecc.

Molte istituzioni italiane hanno aderito alle alleanze internazionali rispettive per i teatri, festival artistici, gallerie d’arte, musei e biblioteche, lanciate dalla Cina. Quest’anno, entrambe le parti riavvieranno l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina e promuoveranno insieme nuovi progetti negli scambi di mostre museali, nel gemellaggio dei siti del patrimonio mondiale e nella condivisione delle risorse digitali. La cultura è la ricchezza comune ai due Paesi e la civiltà il loro orgoglio. Auspichiamo che gli scambi bilaterali interpersonali e culturali si approfondiscano in modo completo.

 

Esperti e ricercatori italiani e di altri Paesi, ci avvertono costantemente di come dalla stampa quotidiana ai social media e alle conferenze ad hoc, vengano diffuse notizie, informazioni e relative considerazioni volontariamente non corrispondenti alla realtà per costruire un’immagine non positiva della Cina e che lo fanno per un preciso scopo. Tanto più ora, che la Repubblica Popolare comincia a raccogliere i frutti di decenni di durissimo lavoro. Crede sia possibile e opportuno rispondere a questi “attacchi” con campagne e reti mediatiche alternative e coordinate tra quelle organizzazioni e associazioni che hanno il comune obiettivo di garantire serenità nelle relazioni internazionali?

 

Ambasciatore Li: La pluralità non è solo il fascino del mondo, ma è soprattutto la sua caratteristica. È naturale e inevitabile che ogni Paese scelga un diverso percorso di sviluppo ed è anche un’importante manifestazione della democratizzazione delle relazioni internazionali. Da oltre quarant’anni, la Cina persiste nelle riforme e nell’apertura, è profondamente integrata nel processo di globalizzazione economica e dà un contributo significativo alla promozione dello sviluppo globale comune.

Tuttavia, come Lei ha detto, alcuni Paesi non prendono in considerazione lo stato dei fatti, il vero e il falso, utilizzando “l’egemonia mediatica” per attaccare e diffamare forsennatamente la Cina, diffondendo notizie false. Ad esempio, per quanto riguarda lo Xinjiang, hanno concepito il cosiddetto “genocidio”, i “lavori forzati” e molte altre eresie. I funzionari cinesi, i media e gli studiosi devono confutare queste false notizie, non corrispondenti ai fatti, presentando al mondo la Cina in modo completo, obiettivo, onnicomprensivo e reale.

È gratificante che molti amici stranieri sostengano la conoscenza e la giustizia, prestino ascolto alla vera voce della Cina e promuovano una cooperazione amichevole nei suoi confronti. Conoscere e diffondere la realtà dei fatti non è un processo facile, ma credo che, con gli sforzi congiunti di tutti, sempre più persone capiranno la vera Cina e ne daranno un giudizio più equo.

 

Negli ultimi tempi l’Italia istituzionale ha voltato le spalle più di una volta alla Cina, anche quando quest’ultima ha dimostrato una magnanimità fuori dal comune e particolarmente apprezzata dal popolo italiano. Come viene percepito dalla società cinese questo atteggiamento intermittente dell’Italia? È inevitabile che così sia, considerate le forti pressioni che l’Italia riceve dall’esterno, o potremmo cominciare a mettere in piedi un dialogo più lineare e costruttivo tra i nostri due Paesi?

 

Ambasciatore Li: Le relazioni sino-italiane hanno attraversato oltre mezzo secolo di vicissitudini e sono sempre state improntate al rispetto reciproco, tolleranza, mutuo apprendimento e cooperazione vantaggiosa per tutti. Noi consideriamo l’Italia una buona amica e una buona partner in Europa. Mentre il mondo sta entrando in un periodo di cambiamenti rapidi e turbolenti, le relazioni sino-italiane si trovano naturalmente ad affrontare nuove opportunità e sfide.

Va evidenziato che tra Cina e Italia non ci sono né contraddizioni fondamentali né conflitti geopolitici, anzi i due Paesi tutelano congiuntamente il multilateralismo, cercano di mettere al primo posto le persone e promuovono la prosperità comune. Nel 2021, nonostante lo spettro dell’epidemia, il volume degli scambi bilaterali tra Cina e Italia, in controtendenza, ha segnato un nuovo record, raggiungendo 73,95 miliardi di dollari, con un aumento del 34,1% su base annua. In particolare, le esportazioni italiane in Cina hanno avuto un incremento del 36,3% e sempre più prodotti italiani di alta qualità sono entrati nel mercato cinese.

Questo dimostra ancora una volta che l’essenza della cooperazione sino-italiana è caratterizzata da mutui e comuni vantaggi e dalla creazione di maggiori benefici tangibili per i due popoli. La cooperazione è la richiesta comune dei due popoli e risponde agli interessi fondamentali dei due Paesi. Noi intendiamo impegnarci insieme in ogni ambito per continuare una stretta comunicazione, approfondire la cooperazione pragmatica e promuovere congiuntamente la stabilità e lo sviluppo delle relazioni bilaterali.

 

In questi anni di impegno professionale ed esperienza personale, quale idea si è fatto del nostro Paese e quali crede siano i punti di forza unici dell’Italia e del suo popolo?

 

Ambasciatore Li: Sono in Italia da quasi tre anni e sento sempre di più che è un Paese che coniuga antico e moderno, tradizione e innovazione. Non è soltanto un eccezionale rappresentante della civiltà occidentale, che ha generato il Rinascimento, ma ha anche un sistema manifatturiero di alta gamma e una potente forza creativa. L’Italia ha anche peculiari vantaggi geografici, stretti contatti con l’Africa e l’Asia, è un’importante porta di accesso al sud dell’Europa e un fondamentale punto di incrocio delle Vie della Seta terrestri e marittime.

Credo che, essendo un Paese fondatore dell’Unione europea e una delle potenze influenti, l’Italia continuerà a svolgere un ruolo importante sia in Europa che a livello mondiale.

L’impressione più profonda lasciatami dal popolo italiano è quella di un popolo ottimista, solare e amante della vita. Sono passati oltre due anni dallo scoppio della pandemia, che ha avuto un impatto enorme su tutti i Paesi. Ciò che ho notato in particolare è che il popolo italiano si aiuta reciprocamente, condivide l’amore e combatte l’epidemia unito, dando ancor più speranza alla vita. Gli amici italiani dicono spesso che andrà tutto bene! Penso che questa sia l’espressione del loro atteggiamento positivo nei confronti della vita.

Lo scorso anno ero a Roma e ho assistito a tanti momenti gloriosi, come la vittoria dell’Italia ai campionati europei, quella dei cento metri maschili e della staffetta 4×100 alle Olimpiadi, in occasione dei quali tutta l’Italia si è riempita di festeggiamenti e celebrazioni. Dietro questo si riflettono il coraggio del popolo italiano di lottare strenuamente, le sue qualità e la ricerca di superare se stesso.

 

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali di Pechino, l’attenzione della comunità internazionale per la Cina e le Olimpiadi è aumentata in modo significativo. Ma allo stesso tempo, la variante Omicron ha pesato ulteriormente sulla situazione pandemica globale. Alcune persone hanno persino suggerito di rimandare l’apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino. In questo contesto, ritiene che la Cina possa ancora presentare al mondo un evento olimpico di successo?

 

Ambasciatore Li: Presto la fiaccola si accenderà ufficialmente nella sede principale delle Olimpiadi invernali di Pechino e abbiamo piena fiducia nell’organizzazione di un’edizione semplice, sicura e meravigliosa. I preparativi stanno procedendo in maniera costante ed efficiente, prevedendo anche misure rigorose e scientifiche di prevenzione e controllo dell’epidemia. Per affrontare al meglio la minaccia delle varianti come Omicron, il Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Pechino, il Comitato Olimpico Internazionale e il Comitato Paralimpico Internazionale hanno pubblicato due edizioni del “Manuale di prevenzione dell’epidemia”, in cui sono state formulate linee guida per la prevenzione.

Queste misure, oltre a riflettere i risultati più recenti della ricerca scientifica raggiunti in Cina e all’estero, si basano anche sull’esperienza di molti eventi sportivi internazionali su larga scala e hanno superato una serie di competizioni internazionali di prova e i test pratici delle settimane di allenamento. Queste misure garantiranno la massima protezione possibile alla salute e alla sicurezza degli atleti e delle parti coinvolte e assicureranno che le Olimpiadi invernali di Pechino si svolgano come programmato.

Atleti e personalità di molti Paesi, Italia compresa, nonché organizzazioni internazionali come il Comitato Olimpico Internazionale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno espresso il loro sostegno e le loro aspettative nei confronti dei Giochi Olimpici invernali di Pechino. Siamo pienamente fiduciosi e determinati a offrire al mondo un buon evento olimpico e a riversare in esso più unità, fiducia e forza. Colgo l’occasione per augurare anche agli atleti italiani di ottenere buoni risultati.

 

Grazie per il privilegio accordatoci.

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