I MEDIA OCCIDENTALI NON SI FERMANO NEANCHE DAVANTI AL DISASTRO IN SIRIA I media occidentali continuano la loro opera di sciacallaggio e disinformazione anche davanti al disastroso terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia lo scorso 6 febbraio, concentrandosi sopratutto sull’attaccare con ogni mezzo il governo di Damasco, dichiarando e influenzando l’opinione pubblica che Assad utilizzerà i fondi per ricostruire il Paese e la stessa crisi per “riabilitare” la propria immagine sulla scena internazionale. I titoli che i giornali hanno tirato fuori per attaccare il governo siriano sono stati: titoli che vanno da “Assad siriano usa la diplomazia del disastro per tornare sulla scena mondiale” a “Bashar al-Assad non vuole che una calamità vada sprecata”, i media occidentali si sono uniti per affermare che il devastante terremoto è in qualche modo vantaggioso per il governo siriano. “Un potente terremoto la scorsa settimana ha catapultato l’autoritario presidente siriano, Bashar al-Assad, sotto i riflettori globali, creandogli l’opportunità di avanzare ulteriormente sulla scena internazionale attraverso la diplomazia dei disastri”, ha scritto Declan Walsh per il New York Times (NYT ), prima di lamentarsi di come il leader siriano “abbia ricevuto un flusso costante di simpatia, aiuto e attenzione da altri paesi”. “Una tragedia per i siriani è un vantaggio per Assad perché nessun altro vuole gestire questo pasticcio”, ha spiegato al NYT un analista dell’International Institute for Strategic Studies di Londra. Queste sono solamente alcune delle frasi che sono uscite dai media occidentali asservite agli USA e che ricalcano in tutto e per tutto la linea politica statunitense sulla questione Siria facendo una vera e propria opera di sciacallaggio nei confronti di una popolazione intera. Quello che però i nostri media non vogliono raccontare è che in questa vicenda non esiste solamente il supporto dell’occidente e della comunità internazionale, che alla fine si riduce a Usa, Gran Bretagna Canada, Unione Europea, Australia e Giappone, ma esiste una vera comunità internazionale, che comprende la maggior parte dei Paesi e delle popolazioni del mondo, e fra quelli più popolati, come India, Cina, Russia, Brasile, altri paesi dell’Africa e del Medio Oriente che non hanno mai voltato le spalle a Damasco. Verrà dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che ormai il blocco dell’imperialismo occidentale non è più necessario al resto del mondo e prima gli USA e i suoi alleati si faranno da parte e prima le popolazioni del pianeta terra potranno andare insieme verso un mondo di Pace e di sviluppo per tutti.


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I MEDIA OCCIDENTALI NON SI FERMANO NEANCHE DAVANTI AL DISASTRO IN SIRIA

I media occidentali continuano la loro opera di sciacallaggio e disinformazione anche davanti al disastroso terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia lo scorso 6 febbraio, concentrandosi sopratutto sull’attaccare con ogni mezzo il governo di Damasco, dichiarando e influenzando l’opinione pubblica che Assad utilizzerà i fondi per ricostruire il Paese e la stessa crisi per “riabilitare” la propria immagine sulla scena internazionale.

I titoli che i giornali hanno tirato fuori per attaccare il governo siriano sono stati: titoli che vanno da “Assad siriano usa la diplomazia del disastro per tornare sulla scena mondiale” a “Bashar al-Assad non vuole che una calamità vada sprecata”, i media occidentali si sono uniti per affermare che il devastante terremoto è in qualche modo vantaggioso per il governo siriano.
“Un potente terremoto la scorsa settimana ha catapultato l’autoritario presidente siriano, Bashar al-Assad, sotto i riflettori globali, creandogli l’opportunità di avanzare ulteriormente sulla scena internazionale attraverso la diplomazia dei disastri”, ha scritto Declan Walsh per il New York Times (NYT ), prima di lamentarsi di come il leader siriano “abbia ricevuto un flusso costante di simpatia, aiuto e attenzione da altri paesi”.
“Una tragedia per i siriani è un vantaggio per Assad perché nessun altro vuole gestire questo pasticcio”, ha spiegato al NYT un analista dell’International Institute for Strategic Studies di Londra.

Queste sono solamente alcune delle frasi che sono uscite dai media occidentali asservite agli USA e che ricalcano in tutto e per tutto la linea politica statunitense sulla questione Siria facendo una vera e propria opera di sciacallaggio nei confronti di una popolazione intera.
Quello che però i nostri media non vogliono raccontare è che in questa vicenda non esiste solamente il supporto dell’occidente e della comunità internazionale, che alla fine si riduce a Usa, Gran Bretagna Canada, Unione Europea, Australia e Giappone, ma esiste una vera comunità internazionale, che comprende la maggior parte dei Paesi e delle popolazioni del mondo, e fra quelli più popolati, come India, Cina, Russia, Brasile, altri paesi dell’Africa e del Medio Oriente che non hanno mai voltato le spalle a Damasco. Verrà dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che ormai il blocco dell’imperialismo occidentale non è più necessario al resto del mondo e prima gli USA e i suoi alleati si faranno da parte e prima le popolazioni del pianeta terra potranno andare insieme verso un mondo di Pace e di sviluppo per tutti.

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