18 anni.
Ecco quanti ne aveva Lorenzo, ucciso da una trave in una ditta di costruzioni meccaniche: era al suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.
L’alternanza scuola-lavoro è una pratica che puntualmente il nostro partito e la nostra giovanile hanno condannato.
Nella forma, nelle modalità, nello svolgimento, nel fine.
Si mettono i nostri figli nelle mani di aziende, ditte e multinazionali senza puntare realmente ad una formazione professionale efficiente capace di plasmare la mente e l’approccio verso il mondo del lavoro, ma il tutto si tramuta in una gara alla manodopera a basso costo.
Ragazzi e ragazzini che vengono di fatto fatti lavorare gratis, utilizzati per sostituire manodopera salariata costituendo un risparmio per le aziende e uno schiaffo in faccia a migliaia di giovani volenterosi che pensano che l’alternanza scuola lavoro, sia davvero l’occasione di approcciarsi al mondo del lavoro in maniera seria e formante.
Lorenzo non è l’unico.
Ce ne sono stati altri.
Altri ce ne saranno.
È questo il lascito di una società improntata sul risparmiare il più possibile sulla pelle degli altri, per guadagnare il più possibile con la propria.
È un mondo, che i nostri giovani non si meritano. È un mondo che i nostri figli non si meritano. È un sistema che noi insieme ai nostri figli DOBBIAMO ABBATTERE ed estirpare come una malattia.
Ci stringiamo al dolore della famiglia, dei compagni e degli amici di Lorenzo.
Ci stringiamo al dolore che morde il cuore di 4 generazioni diverse.